CAPITOLO 13
Luna piena
argentata
Il sentiero nella foresta
era al
riparo delle fronde degli alberi.
Il villaggio alle loro
spalle, ormai,
non si vedeva più. Era nascosto dalle maestose quercie
secolari e da
cespugli verdeggianti.
Mahel sospirò,
fermandosi sotto uno
strano albero ricurvo dal quale riusciva a vedere, attraverso le
fronde, uno stralcio di cielo luminoso -Ahh...-
La Lilith si
voltò verso di lei,
sentendo improvvisamente il silenzio dietro le sue spalle, osservando
Mahel con circospezione -Ragazzina...che fai?-
Mahel si voltò
verso di lei, lo
sguardo semi-assente, le mani sulle ciocche di capelli malamente
tagliati poche ore prima da Lagharta -Scusa, arrivo subito...-
Alvexia riprese a
camminare, guardando
di sottecchi Lagharta accanto a lei -Ma sei sicuro che lei sia la
prescelta della Leggenda...?-
Lagharta
corrucciò il volto, avere
accanto a sé la Lilith lo infastidiva, ma non
riuscì ad evitare la
domanda -Penso che sarà la leggenda stessa a scegliere la
sua
prescelta. Non ho idea del perchè abbia dovuto essere
lei...- il suo
sguardo si posò su quello della Lilith con una
serietà ed una
freddezza tali da zittirla immediatamente.
La Lilith si
fermò, rimanendo
indietro di qualche passo rispetto al giovane, sentendo il suo cuore
battere improvvisamente forte.
Quello sguardo cristallino
era la cosa
più spaventosa che avesse visto da tempo.
Mahel, ancora indietro
rispetto ai
suoi compagni di viaggio, vide avvicinarlesi Saluss, con fare
ondeggiante -Mahel, tutto ok?-
-Oh Saluss-
chiamò la ragazza,
porgendole le mani -Si, tutto ok. Stavo solo...guardando il cielo. Mi
sono solo incantata, tutto qua- e, detto questo, sorrise.
Saluss si
attaccò alle ciocche di
Mahel, strusciando il piccolo volto sulla guancia di Mahel -Vedrai
Mahel...che andrà tutto bene-
Mahel sorrise, carezzando
con un dito
il capino di Saluss -Ma certo che andrà tutto bene-
Muovendosi finalmente dalla
sua
posizione, Mahel riprese il cammino verso i due che l'avevano
lasciata indietro, con lo strano desiderio di rimanere al fianco
della ragazza dagli occhi rossi ancora per un po'.
Per percorrere il sentiero
della
foresta ci vollero quasi sei ore.
Il silenzio permeava
l'atmosfera del
gruppetto, solo Saluss ogni tanto riusciva a spezzarlo con domande a
Mahel o Lagharta, senza degnare di attenzione la Lilith.
Anzi, questa pensava
addirittura, o
forse ne era sicura, che la fatina la guardasse di traverso, come a
volerle specificare la sua inadeguatezza.
Ma la Lilith aveva promesso
di
provarci, ed essendo una persona di parola, si limitava a scambiare
con quell'irritante creatura qualche sorrisetto di scherno,
ovviamente provocando moti violenti di rabbia nella fatina.
In fondo, doveva
ammetterlo, era
divertente vederle il volto piccolino diventarle rosso e vederla
gonfiare le guance, sapendo che anche lei doveva solo stare al gioco
di quell'assurda situazione.
Ma per il momento, andava
bene anche
così.
Quando il cielo
cominciò a tingersi
dei colori caldi del tramonto, il gruppetto fu in prossimità
del
sentiero che si snodava su per i viali rocciosi della montagna.
Il paesaggio alberato era
ormai alle
loro spalle, il terreno fino a poco tempo prima morbido ed erboso
adesso era cosparso di piccole e grandi pietre, sassi e rocce. L'erba
era quasi del tutto sparita.
Uno spiazzo gigantesco si
parò
davanti a loro, incrociando tre grandi strade.
-Lagharta...noi dobbiamo
andare a
diritto, vero?- chiese Mahel quando vide Lagharta continuare
imperterrito a camminare -Lagharta?-
Alvexia guardò
la ragazza, che
mostrava uno sguardo confuso, scuotendo la testa -A volte sembri di
Gaia, ma sono in cose come queste che dimostri cosa sei davvero...-
borbottò la Lilith, guardando Lagharta -Ehi, fusto, almeno
spiegale
dove siamo. O lo faccio io?-
Lagharta si
fermò, sbuffando,
scrollando le spalle -Mancano ancora 2 giorni di marcia. Dovete per
forza fermarvi a chiacchierare? Non arriveremo neanche al lago se
continuiamo così-
-Tranquillo, al lago
mancano meno di 2
ore- asserì la Lilith, avvicinandosi a Mahel -Non
è per prendere le
difese della ragazzina, ma se non le spieghi neanche dove siamo,
questa qua continuerà a guardare tutto con smarrimento. E tu
non
vuoi che la “principessina” si trovi in
difficoltà, vero?-
Lagharta aprì la
bocca come per
parlare, ma la faccia della Lilith ed il suo tono lo astennero dal
dire qualsiasi cosa. Perciò scrollò di nuovo le
spalle -Fai un po'
come ti pare...-
La Lilith lo
guardò darle le spalle e
sentì una strana soddisfazione crescerle dentro. Aveva vinto
la sua
prima battaglia.
Pensava che ci avrebbe
preso gusto.
-Allora, principessina...-
cominciò
la Lilith.
-Mi chiamo Mahel-
provvedette a
fermarla subito Mahel, con sguardo provocatorio -Mi basta che sia
Lagharta a chiamarmi principessina, ti pregherei di smetterla-
-Come vuoi...- rispose la
Lilith
-...principessina-
Odiosa.
Mahel iniziò a
pensare che non fosse
stata una buona idea chiedere alla Lilith di seguirli fino al Tempio
di Vie. Ma non riusciva a sopportare l'idea che qualcuno morisse.
Magari per una
volta...
-Comunque sia- riprese la
Lilith,
sorridendole come a volerla prendere in giro -Questo crocevia
è
conosciuto come i “Tre Sentieri del Vento”, anche
se di solito lo
chiamano solo i Tre Sentieri- indicò a Mahel il sentiero
davanti a
loro -Quella è la strada che prenderemo noi. Porta fino in
cima alla
montagna, dove ci fermeremo per la notte, poi scende di nuovo fino a
valle. Ma per adesso ti basta questo, no?- la guardò, in
attesa.
Mahel annuì con
la testa.
-Quello invece...-
indicò la strada a
sinistra, da cui si vedevano dei campi in lontananza -...è
il
sentiero che porta fino al villaggio. Non passa per la foresta
perchè
di solito viene usato dalle carovane o dai contadini. Costeggia la
foresta, si immerge nei campi coltivati, spuntando all'entrata
laterale del villaggio. E poi c'è quello- indicò
il sentiero sulla
destra -Quello, rammentalo, è il sentiero che tutti
a Gaia
conoscono. Tutti l'hanno preso almeno una volta nella vita, arrivando
sino al Tempio di Pietra. Il luogo dove è incisa la Leggenda
e
dove...- guardò Lagharta, facendo voltare anche Mahel verso
di lui.
-E dove cosa...?- chiese
Mahel,
guardando a tratti Alvexia a tratti Lagharta -Spiegatemi-
Lagharta voltò
lo sguardo di lei,
senza però incrociarne gli occhi -Nel Tempio di Pietra erano
custodite le armi sacre Saluss ed Exitio...e probabilmente anche Vie-
Mahel rimase in silenzio,
abbassando
lo sguardo -Scusa-
-Perchè ti
scusi?- chiese Lagharta,
corrucciando la fronte.
-Mihai guardato con degli
occhi
così...severi...- rispose Mahel, alzando di poco lo sguardo
verso di
lui -Pensavo che ti fossi arrabbiato...-
Lagharta si
avvicinò verso di lei, lo
sguardo ancora corrucciato, alzò la mano e sembrò
quasi che si
preparasse a picchiarla.
Mahel chiuse istintivamente
gli occhi,
spaventata.
Ma sentì solo
una dolce pacca sopra i
capelli, quindi socchiuse gli occhi e lo vide, con un sorriso timido
stampato in faccia, una risata che si stava schiudendo -Nonostante tu
sia una principessina delicata e imbranata, un animaletto
fastidioso...non credere che ogni cosa che tu faccia o dica mi dia
fastidio-
Dette quelle parole fece
cenno ad
entrambe di continuare, voltando la schiena alle due e iniziando a
inespicarsi per il sentiero roccioso davanti a lui. Alvexia fece per
seguirlo, ma istintivamente guardò Mahel che era rimasta
ferma al
proprio posto. E sorrise, divertita.
La ragazza era immobile,
gli occhi
spalancati ed un rossore timido e meraviglioso dipinto sulle guance.
Il sentiero che saliva per
la montagna
era abbastanza largo. Ci potevano tranquillamente passare le carovane
mercantili, i carretti dei contadini o i viandanti.
Dopo una ventina di minuti,
saliti
ormai di un bel pezzo, Mahel guardò oltre lo strapiombo del
serntiero scorgendo un paesaggio meraviglioso.
Immense distese verdi,
percorse da
fiumi e da sporadiche boscaglie, in lontananza vedeva addirittura il
mare aperto. Montagne altissime racchiudevano la valle e occupavano
gran parte del territorio molto in lontananza, come se dividesse il
continente in più zone.
Avrebbe voluto chiedere a
Lagharta, ma
il rossore di poco prima ancora non era passato, perciò
decise che
avrebbe potuto farlo tranquillamente il giorno seguente.
Arrivarono al lago sulla
sommità
della montagna quando il cielo iniziò a scurirsi.
Il pungente vento di
primavera
iniziava man mano a farsi più tiepido, segnando pian piano
l'inizio
dell'estate. Anche se non poteva essere sicura che esistessero le
stagioni su Gaia e che ciclo seguissero.
Lo spiazzo della montagna
era
gigantesco, grande quasi quanto il crocevia, abbastanza erboso per
essere sulla sommità di una montagna rocciosa. Qualche
albero
riempiva la desolazione di quel posto, uno addirittura era
leggermente piegato sul laghetto, che doveva essere stato costruito
dall'uomo. Sugli argini saettavano infatti piccole pietre bianche,
come a volerlo evidenziare. Due rocce più grandi, sulle
quali ci si
poteva comodamente sedere, erano proprio accanto all'albero,
costituendo un ottimo rifugio.
-Lagharta, posso restare
lì
stanotte?- chiese Mahel indicando le rocce a ridosso dell'albero,
poco più alte dell'acqua del laghetto.
-Perchè me lo
chiedi? Non sono mica
tuo padre- disse lui seccato, vedendo un'ombra scura passare sugli
occhi di Mahel che, intanto, aveva preso a sorridere.
-Visto che sei tu ad
occuparti di me,
volevo solo...lascia stare- aggiunse lei, voltandogli la schiena e
procedendo adagio verso le rocce.
-Ma che ha?- chiese poi
Lagharta,
guardando Saluss che nel tragitto dal crocevia al lago si era
attaccata nuovamente alle sue ciocche -Che ho detto?- Saluss si
limitò a scrollare le spalle, guardando triste verso Mahel.
C'era ancora tempo. Glielo
avrebbe
chiesto non appena fosse nata la notte.
Mahel era rimasta a fissare
il cielo
finchè non si colorò di nero.
Finchè una
tonda, argentea luna piena
non le era arrivata davanti agli occhi, persi in quel vellutato manto
notturno puntellato di stelle.
Non aveva voluto mangiare,
non aveva
voluto coperte. Era rimasta sopra la roccia più grande, le
gambe
poggiate su quella più bassa, gli occhi puntati al cielo.
Saluss le si era
avvicinata, ma Mahel
non aveva proferito parola. Perciò neanche la fatina aveva
fatto
domande, nonostante volesse sapere.
Pensava fosse la stessa
cosa che lei
faceva con Lagharta.
Mahel aveva sempre avuto la
disponibilità ad aprire il proprio cuore. Lagharta non aveva
voluto
vedere questa sua peculiarità ed aveva immerso il loro
rapporto
nell'odio. Adesso stava sciogliendosi nei suoi confronti,
benchè il
suo cuore, Saluss lo sapeva, fosse ancora ben sigillato. Nessuno
avrebbe scoperto i suoi sentimenti a breve.
Mahel, dal canto suo, si
era rifugiata
solo nella sua testa, il suo cuore che stillava sangue per una ferita
che nessuno conosceva, non a Gaia. Saluss le si era avvicinata
sentendo il dolore di quella ferita, aspettando che fosse lei a
parlargliene.
Quando Lagharta
sprofondò in un
delicato dormiveglia, dopotutto non si fidava ancora completamente di
Alvexia e voleva rimanere pronto a difendersi, Mahel aprì le
mani
davanti a Saluss, come la chiamasse.
La fatina si
posò sulle sue dita,
arrivandole davanti agli occhi. Tristi.
-Mi dispiace...ti sarai
preoccupata a
morte. Ma è il solo modo che ho per non piangere, quello di
guardare
il cielo...- sussurrò la giovane sorridendo.
-Che cosa c'è
che non va Mahel...?-
chiese la fatina, gli occhi rosati preoccupati -Non è un
male
piangere...-
-Lo so-
ridacchiò Mahel poco
convinta, abbassando lo sguardo -Vedi...prima Lagharta ha detto che
non è mio padre. Forse perchè gli ho chiesto il
permesso di
rimanere qua-
-Si...forse è
stato brusco, ma sta
cercando di non trattarti con cattiveria-
-Lo so- rispose di nuovo
Mahel, senza
alzare lo sguardo -Solo che ha usato una parola che con me ha
un...certo effetto-
-E quale?- chiese Saluss
piegando la
testolina di lato, in attesa.
-Padre- rispose Mahel,
incrociando i
suoi occhi rosati -Perchè vedi, Saluss...io un padre non ce
l'ho
più. Da tanto, tanto tempo ormai...-
La fatina
spalancò gli occhi, avrebbe
voluto parlare ma Mahel scosse la testa -Ero piccola, ormai me ne
sono fatta una ragione. Ma pensare a lui porta una fitta al mio
cuore, tanto più adesso che non sono...accanto alla mamma...-
Saluss avrebbe voluto
essere più che
una fatina.
Essere una ragazza come
Alvexia,
insomma, un essere umano. Abbracciarla e dirle che era tutto apposto.
Farla piangere, se ne aveva bisogno, come Mahel aveva fatto con lei.
Ma non poteva. Era solo una
fatina
grande quanto una sua mano. E non poteva neanche portare sollievo nel
suo cuore perchè, seppure indirettamente, era stato Lagharta
a
ferirla. E se era il suo padrone la causa del suo dolore, Saluss non
poteva alleviarlo.
-Se non fosse stato
Lagharta...potrei
farti sentire meglio. Ma non posso cancellare il dolore inferto da
Lagharta...-
Mahel sorrise, portando la
fatina
davanti le labbra e scoccandole un bacio sul capino, senza farle male
-Va tutto bene, Saluss...davvero-
Saluss strinse forte i
pugni,
impotente nel suo grande potere. Desiderò ardentemente fare
qualcosa
per Mahel, ma le era impossibile.
Nel suo cuore,
pregò Vie che
alleviasse il dolore di quella “principessina” che
Lagharta, lei
lo sapeva, stava iniziando ad accettare.
Quando sentì di
essere vicina al
sonno, Mahel appurò che Saluss dormisse.
Quando fu sicura che anche
lei aveva
ceduto al sonno, la portò vicino al corpo semi addormentato
del
guerriero, stando attenta a non fare nessun rumore molesto.
Non aveva voglia di
svegliarlo e
giustificarsi. Non aveva voglia di litigare.
Vedendolo dormire seduto
sotto uno
degli alberi dello spiazzo, la spada a portata di mano già
impugnata, l'altro braccio dietro al collo, sorrise. Posò
Saluss
sulle sue gambe distese e tornò alle rocce accanto
all'albero,
posandovisi sopra con le braccia.
Sapeva che dormire sopra
qualcosa di
duro le avrebbe provocato molti dolori, il giorno successivo,
perciò
si sedette sull'erba accato alla roccia, vi poso le braccia sopra e
affondò il volto in mezzo alle braccia, rimanendo vicino
all'albero.
Non sapeva
perchè, ma quel posto,
quel luogo...le davano sicurezza.
Alvexia, sentendo soffocati
pesticcii
arrivarle alle orecchie, aprì gli occhi e vide Mahel
sistemarsi per
dormire. Increspò le labbra in un sorriso maligno,
avvicinandolesi.
Si era messa vicino a
Lagharta, ma
abbastanza lontana per essere sicura di essere lei a tenerlo
sott'occhio. Che poi avesse tenuto d'occhio anche la ragazza era
stato un doppio vantaggio, ma non poteva non approfittarne.
Era sicura di aver scorto
qualcosa tra
i suoi abiti, una pietra forse, che nascondeva sotto la maglia.
Voleva assicurarsi che fosse qualcosa che valeva la pena di
prenderla, comunque sia Mahel l'avrebbe perdonata, no?
Ma si fermò dal
suo intento, perchè
i suoi occhi videro uno spettacolo incredibile.
Nel silenzio della notte,
rotta solo
dallo sporadico cinguettare degli uccellini, un fascio di luce
argentata, come fosse la luna stessa a investirla, avvolse Mahel.
Tenue, tiepida, la
illuminò
delicatamente. Tutto il suo corpo riluceva, soprattutto i capelli.
Alvexia rimase ferma, non sapeva dire se spaventata o ammirata.
Tante piccole luci presero
poi a
raccogliersi accanto a Mahel, prendendo la forma di una persona. Una
donna. Con i capelli lunghissimi e biondi, gli occhi bianchi.
Una Dea. Quello era senza
dubbio
l'aspetto etereo di una Dea.
Questa guardò
verso Alvexia e
sorrise. Quest'ultima la guardò spaventata, non sapendo se
scappare
o rimanere al suo posto. Ma la donna scossa la testa.
-Non aver paura, non ti
farò del
male- le disse, una voce suadente e delicata -Sono solo venuta a
ridare a Mahel i suoi capelli. Dopotutto, mi pare che ne abbia fatto
un buon uso- sorrise di nuovo, senza distogliere lo sguardo da
Alvexia -Sono contenta di vedere che Gaia sta muovendosi...che
qualcosa sta cambiando...-
-Chi sei?- chiese Alvexia
sospettosa,
nonostante nel suo cuore si diffondesse uno strano senso di pace e
serenità -Cosa mi hai fatto?-
-Non sono brava come
Saluss- ridacchiò
la donna -Volevo solo che tu mi guardassi senza quegli occhi
minacciosi, ma non importa. Restituisco i capelli a Mahel e me ne
vado...-
La donna impose le mani su
Mahel,
ancora addormentata, facendo brillare intensamente i suoi capelli.
Rilucevano di una luce così forte che Alvexia fu costretta a
schermarsi gli occhi con una mano, per non accecarsi.
Quando sentì la
pressione della luce
venir meno, tolse la mano da davanti agli occhi e, davanti a lei,
Mahel aveva di nuovo i capelli lunghi, forse fino alle caviglie.
-Ripeto la domanda...chi
sei?- chiese
di nuovo, turbata da ciò che aveva visto.
-Per adesso...tutto
ciò che ti è
dato sapere è che tu sei diversa da ciò che
credi. E salverai
questa ragazza, un giorno, perchè lei salverà la
vita a te-
Alvexia guardò
Mahel e poi la donna,
che le si avvicinò sorridendo -Non ti avvicinare-
-Tranquilla, anche se
provassi ad
attaccarmi non riusciresti a colpirmi. Ora come ora sono pura
luce...- indicò la luna, mentre si fermava a pochi passi da
Alvexia.
La Lilith guardò
quindi l'astro
luminoso nel cielo, poco più lontane le due lune gemelle
-Cosa
c'entra la luna argentata?-
-Quella è la
fonte dei poteri di
Mahel. Quando ne prenderà coscienza, forse
riuscirà ad essere più
utile alla causa...- guardò la Lilith, portandosi un dito
davanti
alla bocca -Ma tu non le dirai niente. Perchè sono convinta
che
Mahel, prima o poi, se ne accorgerà. Oppure lo
domanderà
direttamente a Vie...-
Alvexia avrebbe voluto
risponderle,
magari qualcosa come “Non ho intenzione di
dirglielo” oppure
“Domandarlo a Vie?” ma la donna davanti ai suoi
occhi si illuminò
e scomparve, proprio come era apparsa, tornando ad essere piccole
luce fluttuanti, che si spensero toccando terra.
Alvexia guardò
quindi Mahel e optò
per tornarsene a sua volta a dormire.
Quella notte, qualcosa
glielo diceva,
se lo sentiva, qualsiasi cosa avesse avuto intenzione di fare a
Mahel, quella donna o “qualcosa” l'avrebbe fermata.
Decise di lasciar perdere,
avrebbe
avuto altre occasioni.
Poco più in
là, non proprio
addormentato, Lagharta richiudeva gli occhi dopo aver visto tutto
quanto. Sulle sue gambe, Saluss stringeva la stoffa dei pantaloni,
Lagharta non poteva dire se preoccupata o spaventata. Una sua mano la
carezzò, come a rassicurarla, anche se era lui il primo a
non essere
tranquillo.
Tutto ciò che
dovevano fare adesso,
era arrivare al Tempio di Vie.
***
Dedicato alla mia nee_chan, anche se ormai non lo è
più.
Sono sicura che la diretta interessata capirà.
Grazie.
***
Mmh...devo dire che in principio
questo capitolo doveva essere un pò più corto.
Ma poi mi son lasciata prendere la mano ed ho...ecco...esagerato.
Così è diventato l'opposto del capitolo che avevo
in mente xD ma è stato un flash, una specie di immagine
nella mia testa, ed ho voluto descriverla proprio come è
nata: semplice e spontanea. Ma bando alle ciance...
Procediamo ai miei amatissimi RINGRAZIAMENTI!!!
Genis: mi sa
che non basterebbe una fiala in endovena di dolcezza per calmare quel
ragazzo U.U santa pazienza, anche se scrivo io di Lagharta mi sa che
è psicopatico °-° passa dalla dolcezza
all'acidità più totale, anche se sembra aver
sotterrato l'ascia di guerra. Forse ora semplicemente accetta la
presenza di Mahel, anche se non è pronto ad aprirle il suo
cuore. Chissà. Grazie per le sempre belle parole e per
essermi sempre accanto. Ti voglio tanto tanto bene nii-nii <3 un
bacio =*
fruttina89:
i tuoi complimenti, contando il modo in cui scrivi e la dolcezza che ti
pervade, sono quelli più pucciosi e di cui sono
più onorata >.< per quanto riguarda Alvexia
si, è un pò come Lagharta sotto certi aspetti:
l'amore negato può essere distruttivo, se non fatale (vedi
Exitio) ed è una cosa che analizzo profondamente in questo
racconto. Perchè è una cosa che mi sta molto a
cuore. Come sempre, mi toccano molto le tue parole, mi rendono contenta
di sapere che la mia storia possa entrare nel cuore di qualcuno,
perciò...grazie ^-^ spero che pubblicherai presto anche tu e
che ci rivedremo al prossimo capitolo ^-^ un bacione =*
Lirin Lawliet:
non sei la prima a dirmi che sto cambiando modo di scrivere
°-° ma sinceramente non sento e non leggo niente di
diverso. Forse perchè sono io stessa a scrivere e me ne
accorgerò magari solo fra qualche anno. O semplicemente, e
più probabile, sono solo tonta U.U che è il mio
marchio di fabbrica (mi scuso anche per i numeri scritti non in
lettere, ma non ci avevo proprio fatto caso xD). Parlando di Alvexia,
come dovrei aver già detto da qualche parte, io la odio o la
amo a seconda del capitolo, e si vede anche dal modo in cui parlo di
lei. Mahel la adoro a prescindere, che faccia o meno la "principessina"
ma è qualcosa di mio xD Alvexia infatti non è
cattiva, è solo un pò refrattaria al fidarsi di
qualcun altro. Ma di certo ha visto qualcosa in Mahel, anche se per
capire cosa dovremo aspettare che si degni di dirlo lei xD ti ringrazio
comunque per le tue belle parole, come previsto sei quella da cui mi
aspetto di più e le cui parole hanno un peso fondamentale
per me. E ti ringrazio di nuovo, anche se magari i doppi ringraziamenti
ti suoneranno un pò strani xD ma son fatta così,
tu non farci caso. Spero che mi farai sapere al più presto
cosa ne pensi di questo nuovo capitolo. Ti mando un bacione =*
Dust_and_Diesel:
ne abbiamo già parlato ma...CONGRATULAZIONI per
l'inserimento della storia tra le scelte!!! Sono così
ORGOGLIOSA di te!!! Perchè sei un mito e perchè
sei puccia *-* come Mahel, insomma. Per me lei è puccia in
ogni situazione, anche tu lo sei U.U comunque. Grazie per aver trovato
il tempo di recensire, sai che mi fai felice anche se scrivi due parole
in croce, anche perchè poi completi ciò che non
scrivi quando parliamo su msn. Ma quelle due parole, anche solo per il
pensiero, mi fanno così sbrilluccicare gli occhi ^-^ anche
perchè sei TU a scriverle. E non sai quanto sia importante
per me, davvero ^-^ adesso tocca a te, sia per aggiornare sia per...non
lo so. Fatti valere anche all'università, perchè
sei splendida e perchè hai grinta da vendere, altro che
Alvexia! Perciò ti faccio gli auguri per tutto,
università e famiglia, aspetto il tuo aggiornamento e...il
tuo parare. Intanto, ti mando un bacio =*
Milou_: si,
il dolore fa impazzire le persone, portandole ad avere una falsa o
distorta rappresentazione della realtà (vedi Exitio). Anche
Alvexia, purtroppo, ha subito un grande dolore e, come molte persone,
non ha retto e ha costruito una barriera tale da proteggersi da tutto
ciò che la faceva soffrire. La capisco benissimo, visto che
in parte è qualcosa che è successo anche a me. Ma
non perdiamoci in chiacchiere. Spero che con questo capitolo non ti
abbia deluso, che ti sia piaciuto come i precedenti e...come sempre,
auguri per la scuola. Ti mando un bacione =*
Ran_neechan:
oddio °-° cioè, tutta d'un fiato! E si che
Lagharta è lunghettino, nononstante tutto, sei un mito!!! Se
vuoi disegnare i personaggi puoi farlo, potrei anche metterli
a fine capitolo come link se vuoi ^-^ ne sarei molto onorata! Per
quanto riguarda il fatto del nome della Sibilla, dovrei averlo
già spiegato (forse male) però te lo rispiego
volentieri. La mamma di Mahel ha scritto una serie di libri per ragazzi
il cui protagonista era un certo Lagharta che, con l'aiuto della sua
amica sibilla Mahel, affrontava mille avventure per proteggere il mondo
di Gaia. Il padre di Mahel, quando nacque la piccolina, avendo dato il
nome alla sibilla dei racconti della sua mamma, decise di darlo anche a
sua figlia, in quanto la sibilla come hai notato è una
persona davvero particolare e dolce. Spero di essere stata
più chiara, e mi scuso per averlo spiegato male xD e...no,
non c'è altro. Semplicemente era la prova finale per Mahel
di trovarsi nel mondo dei libri della sua mamma. Comunque se ti
è venuta un'idea, chissà...ancora neanche io so
come andrà a finire il viaggio di Lagharta e
company...perciò dobbiamo solo aspettare che ce lo
raccontino i protagonisti. Spero che rimarrai con me fino alla fine e
che mi farai partecipe di ogni tuo dubbio/idea ^-^ grazie mille per
aver letto la storia *mi inchino* e spero di vederti al prossimo
capitolo. Un bacione =*
Fairy_chan88:
*vedi dedica* grazie. Vorrei articolarmi in altro modo, ma è
la parola che esprime tutto quello che provo. Mi viene ancora il
magone, le lacrime, quando ripenso a tanti anni fa, quella ragazzina un
pò tonta e ingenua che credeva nel lieto fine, che sognava
una fiaba avventurosa e che prese a buttar giù un'idea nata
da un sogno, un ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu, raccontandola
alla sua migliore amica. Ancora oggi, penso che questa storia io la
stia scrivendo per te, perchè dopotutto se ho iniziato a
scrivere è stato merito tuo e se Lagharta e Mahel sono
ciò che sono...beh, si, è merito tuo. Quindi
grazie. Grazie per essere stata al mio fianco in passato, fin quando
hai potuto, grazie di avermi riaccolto nella tua vita, grazie di essere
semplicemente quella che sei...grazie di tutto. Rimarrai per sempre,
nel mio cuore, la mia nee_chan ^-^ un bacio =*
Lete: beh,
Lagharta è dolce solo quando vuole esserlo U.U e lo fa
sporadicamente. Ora come ora deve proteggere se stesso, Mahel e Saluss
da Alvexia, che come hai visto non è
molto...ecco...affidabile. Ma penso che con il tempo si
deciderà anche lei a mettere la testa a posto. E sono
contenta anche che stia iniziando a piacerti il personaggio di Mahel,
perchè io personalmente l'adoro ^-^ la mia piccolina! Come
sempre, ti ringrazio di aver trovato il tempo di leggere e recensire,
mi fai davvero molto felice ^-^ provvederò ad un piccolo
spin-off natalizio, probabilmente, spero di riuscire a pubblicarlo
entro il 25 di dicembre! O anche il 24 mi sta bene U.U a mò
di regalino sotto l'albero. Vedrò di organizzarmi. Per il
resto, spero di rivederti al prossimo capitolo ^-^ un enorme bacione
anche a te =*
Grazie al mio
Luca, che nonostante tutto, rimane il mio fan numero 1!!! Grazie di
essere semplicemente il mio topino meraviglioso <3
GIOIA E TRIPUDIO, i numeri continuano a salire *-* sono così
felice!!! Grazie alle 16
persone che hanno inserito la storia tra le preferite, le 21 che l'hanno messa
tra le seguite e le 2 persone
che l'hanno messa tra quelle da ricordare. Siete fantastiche/i!!!
Grazie anche a chi solamente legge, i numeri accanto alle visite mi
rendono immensamente orgogliosa di ciò che scrivo ^-^ grazie
davvero dal più profondo del mio cuore. Ci vediamo al
prossimo capitolo!!!
Con affetto, Selenite
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