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Autore: Selenite    14/12/2010    11 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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CAPITOLO 13
Luna piena argentata


Il sentiero nella foresta era al riparo delle fronde degli alberi.
Il villaggio alle loro spalle, ormai, non si vedeva più. Era nascosto dalle maestose quercie secolari e da cespugli verdeggianti.
Mahel sospirò, fermandosi sotto uno strano albero ricurvo dal quale riusciva a vedere, attraverso le fronde, uno stralcio di cielo luminoso -Ahh...-
La Lilith si voltò verso di lei, sentendo improvvisamente il silenzio dietro le sue spalle, osservando Mahel con circospezione -Ragazzina...che fai?-
Mahel si voltò verso di lei, lo sguardo semi-assente, le mani sulle ciocche di capelli malamente tagliati poche ore prima da Lagharta -Scusa, arrivo subito...-

Alvexia riprese a camminare, guardando di sottecchi Lagharta accanto a lei -Ma sei sicuro che lei sia la prescelta della Leggenda...?-
Lagharta corrucciò il volto, avere accanto a sé la Lilith lo infastidiva, ma non riuscì ad evitare la domanda -Penso che sarà la leggenda stessa a scegliere la sua prescelta. Non ho idea del perchè abbia dovuto essere lei...- il suo sguardo si posò su quello della Lilith con una serietà ed una freddezza tali da zittirla immediatamente.
La Lilith si fermò, rimanendo indietro di qualche passo rispetto al giovane, sentendo il suo cuore battere improvvisamente forte.
Quello sguardo cristallino era la cosa più spaventosa che avesse visto da tempo.

Mahel, ancora indietro rispetto ai suoi compagni di viaggio, vide avvicinarlesi Saluss, con fare ondeggiante -Mahel, tutto ok?-
-Oh Saluss- chiamò la ragazza, porgendole le mani -Si, tutto ok. Stavo solo...guardando il cielo. Mi sono solo incantata, tutto qua- e, detto questo, sorrise.
Saluss si attaccò alle ciocche di Mahel, strusciando il piccolo volto sulla guancia di Mahel -Vedrai Mahel...che andrà tutto bene-
Mahel sorrise, carezzando con un dito il capino di Saluss -Ma certo che andrà tutto bene-
Muovendosi finalmente dalla sua posizione, Mahel riprese il cammino verso i due che l'avevano lasciata indietro, con lo strano desiderio di rimanere al fianco della ragazza dagli occhi rossi ancora per un po'.

Per percorrere il sentiero della foresta ci vollero quasi sei ore.
Il silenzio permeava l'atmosfera del gruppetto, solo Saluss ogni tanto riusciva a spezzarlo con domande a Mahel o Lagharta, senza degnare di attenzione la Lilith.
Anzi, questa pensava addirittura, o forse ne era sicura, che la fatina la guardasse di traverso, come a volerle specificare la sua inadeguatezza.
Ma la Lilith aveva promesso di provarci, ed essendo una persona di parola, si limitava a scambiare con quell'irritante creatura qualche sorrisetto di scherno, ovviamente provocando moti violenti di rabbia nella fatina.
In fondo, doveva ammetterlo, era divertente vederle il volto piccolino diventarle rosso e vederla gonfiare le guance, sapendo che anche lei doveva solo stare al gioco di quell'assurda situazione.
Ma per il momento, andava bene anche così.

Quando il cielo cominciò a tingersi dei colori caldi del tramonto, il gruppetto fu in prossimità del sentiero che si snodava su per i viali rocciosi della montagna.
Il paesaggio alberato era ormai alle loro spalle, il terreno fino a poco tempo prima morbido ed erboso adesso era cosparso di piccole e grandi pietre, sassi e rocce. L'erba era quasi del tutto sparita.
Uno spiazzo gigantesco si parò davanti a loro, incrociando tre grandi strade.
-Lagharta...noi dobbiamo andare a diritto, vero?- chiese Mahel quando vide Lagharta continuare imperterrito a camminare -Lagharta?-
Alvexia guardò la ragazza, che mostrava uno sguardo confuso, scuotendo la testa -A volte sembri di Gaia, ma sono in cose come queste che dimostri cosa sei davvero...- borbottò la Lilith, guardando Lagharta -Ehi, fusto, almeno spiegale dove siamo. O lo faccio io?-
Lagharta si fermò, sbuffando, scrollando le spalle -Mancano ancora 2 giorni di marcia. Dovete per forza fermarvi a chiacchierare? Non arriveremo neanche al lago se continuiamo così-
-Tranquillo, al lago mancano meno di 2 ore- asserì la Lilith, avvicinandosi a Mahel -Non è per prendere le difese della ragazzina, ma se non le spieghi neanche dove siamo, questa qua continuerà a guardare tutto con smarrimento. E tu non vuoi che la “principessina” si trovi in difficoltà, vero?-
Lagharta aprì la bocca come per parlare, ma la faccia della Lilith ed il suo tono lo astennero dal dire qualsiasi cosa. Perciò scrollò di nuovo le spalle -Fai un po' come ti pare...-
La Lilith lo guardò darle le spalle e sentì una strana soddisfazione crescerle dentro. Aveva vinto la sua prima battaglia.
Pensava che ci avrebbe preso gusto.

-Allora, principessina...- cominciò la Lilith.
-Mi chiamo Mahel- provvedette a fermarla subito Mahel, con sguardo provocatorio -Mi basta che sia Lagharta a chiamarmi principessina, ti pregherei di smetterla-
-Come vuoi...- rispose la Lilith -...principessina-

Odiosa.
Mahel iniziò a pensare che non fosse stata una buona idea chiedere alla Lilith di seguirli fino al Tempio di Vie. Ma non riusciva a sopportare l'idea che qualcuno morisse.
Magari per una volta...

-Comunque sia- riprese la Lilith, sorridendole come a volerla prendere in giro -Questo crocevia è conosciuto come i “Tre Sentieri del Vento”, anche se di solito lo chiamano solo i Tre Sentieri- indicò a Mahel il sentiero davanti a loro -Quella è la strada che prenderemo noi. Porta fino in cima alla montagna, dove ci fermeremo per la notte, poi scende di nuovo fino a valle. Ma per adesso ti basta questo, no?- la guardò, in attesa.
Mahel annuì con la testa.
-Quello invece...- indicò la strada a sinistra, da cui si vedevano dei campi in lontananza -...è il sentiero che porta fino al villaggio. Non passa per la foresta perchè di solito viene usato dalle carovane o dai contadini. Costeggia la foresta, si immerge nei campi coltivati, spuntando all'entrata laterale del villaggio. E poi c'è quello- indicò il sentiero sulla destra -Quello, rammentalo, è il sentiero che tutti a Gaia conoscono. Tutti l'hanno preso almeno una volta nella vita, arrivando sino al Tempio di Pietra. Il luogo dove è incisa la Leggenda e dove...- guardò Lagharta, facendo voltare anche Mahel verso di lui.
-E dove cosa...?- chiese Mahel, guardando a tratti Alvexia a tratti Lagharta -Spiegatemi-
Lagharta voltò lo sguardo di lei, senza però incrociarne gli occhi -Nel Tempio di Pietra erano custodite le armi sacre Saluss ed Exitio...e probabilmente anche Vie-
Mahel rimase in silenzio, abbassando lo sguardo -Scusa-
-Perchè ti scusi?- chiese Lagharta, corrucciando la fronte.
-Mihai guardato con degli occhi così...severi...- rispose Mahel, alzando di poco lo sguardo verso di lui -Pensavo che ti fossi arrabbiato...-
Lagharta si avvicinò verso di lei, lo sguardo ancora corrucciato, alzò la mano e sembrò quasi che si preparasse a picchiarla.
Mahel chiuse istintivamente gli occhi, spaventata.
Ma sentì solo una dolce pacca sopra i capelli, quindi socchiuse gli occhi e lo vide, con un sorriso timido stampato in faccia, una risata che si stava schiudendo -Nonostante tu sia una principessina delicata e imbranata, un animaletto fastidioso...non credere che ogni cosa che tu faccia o dica mi dia fastidio-
Dette quelle parole fece cenno ad entrambe di continuare, voltando la schiena alle due e iniziando a inespicarsi per il sentiero roccioso davanti a lui. Alvexia fece per seguirlo, ma istintivamente guardò Mahel che era rimasta ferma al proprio posto. E sorrise, divertita.
La ragazza era immobile, gli occhi spalancati ed un rossore timido e meraviglioso dipinto sulle guance.

Il sentiero che saliva per la montagna era abbastanza largo. Ci potevano tranquillamente passare le carovane mercantili, i carretti dei contadini o i viandanti.
Dopo una ventina di minuti, saliti ormai di un bel pezzo, Mahel guardò oltre lo strapiombo del serntiero scorgendo un paesaggio meraviglioso.
Immense distese verdi, percorse da fiumi e da sporadiche boscaglie, in lontananza vedeva addirittura il mare aperto. Montagne altissime racchiudevano la valle e occupavano gran parte del territorio molto in lontananza, come se dividesse il continente in più zone.
Avrebbe voluto chiedere a Lagharta, ma il rossore di poco prima ancora non era passato, perciò decise che avrebbe potuto farlo tranquillamente il giorno seguente.

Arrivarono al lago sulla sommità della montagna quando il cielo iniziò a scurirsi.
Il pungente vento di primavera iniziava man mano a farsi più tiepido, segnando pian piano l'inizio dell'estate. Anche se non poteva essere sicura che esistessero le stagioni su Gaia e che ciclo seguissero.
Lo spiazzo della montagna era gigantesco, grande quasi quanto il crocevia, abbastanza erboso per essere sulla sommità di una montagna rocciosa. Qualche albero riempiva la desolazione di quel posto, uno addirittura era leggermente piegato sul laghetto, che doveva essere stato costruito dall'uomo. Sugli argini saettavano infatti piccole pietre bianche, come a volerlo evidenziare. Due rocce più grandi, sulle quali ci si poteva comodamente sedere, erano proprio accanto all'albero, costituendo un ottimo rifugio.
-Lagharta, posso restare lì stanotte?- chiese Mahel indicando le rocce a ridosso dell'albero, poco più alte dell'acqua del laghetto.
-Perchè me lo chiedi? Non sono mica tuo padre- disse lui seccato, vedendo un'ombra scura passare sugli occhi di Mahel che, intanto, aveva preso a sorridere.
-Visto che sei tu ad occuparti di me, volevo solo...lascia stare- aggiunse lei, voltandogli la schiena e procedendo adagio verso le rocce.
-Ma che ha?- chiese poi Lagharta, guardando Saluss che nel tragitto dal crocevia al lago si era attaccata nuovamente alle sue ciocche -Che ho detto?- Saluss si limitò a scrollare le spalle, guardando triste verso Mahel.
C'era ancora tempo. Glielo avrebbe chiesto non appena fosse nata la notte.

Mahel era rimasta a fissare il cielo finchè non si colorò di nero.
Finchè una tonda, argentea luna piena non le era arrivata davanti agli occhi, persi in quel vellutato manto notturno puntellato di stelle.
Non aveva voluto mangiare, non aveva voluto coperte. Era rimasta sopra la roccia più grande, le gambe poggiate su quella più bassa, gli occhi puntati al cielo.
Saluss le si era avvicinata, ma Mahel non aveva proferito parola. Perciò neanche la fatina aveva fatto domande, nonostante volesse sapere.
Pensava fosse la stessa cosa che lei faceva con Lagharta.
Mahel aveva sempre avuto la disponibilità ad aprire il proprio cuore. Lagharta non aveva voluto vedere questa sua peculiarità ed aveva immerso il loro rapporto nell'odio. Adesso stava sciogliendosi nei suoi confronti, benchè il suo cuore, Saluss lo sapeva, fosse ancora ben sigillato. Nessuno avrebbe scoperto i suoi sentimenti a breve.
Mahel, dal canto suo, si era rifugiata solo nella sua testa, il suo cuore che stillava sangue per una ferita che nessuno conosceva, non a Gaia. Saluss le si era avvicinata sentendo il dolore di quella ferita, aspettando che fosse lei a parlargliene.
Quando Lagharta sprofondò in un delicato dormiveglia, dopotutto non si fidava ancora completamente di Alvexia e voleva rimanere pronto a difendersi, Mahel aprì le mani davanti a Saluss, come la chiamasse.
La fatina si posò sulle sue dita, arrivandole davanti agli occhi. Tristi.
-Mi dispiace...ti sarai preoccupata a morte. Ma è il solo modo che ho per non piangere, quello di guardare il cielo...- sussurrò la giovane sorridendo.
-Che cosa c'è che non va Mahel...?- chiese la fatina, gli occhi rosati preoccupati -Non è un male piangere...-
-Lo so- ridacchiò Mahel poco convinta, abbassando lo sguardo -Vedi...prima Lagharta ha detto che non è mio padre. Forse perchè gli ho chiesto il permesso di rimanere qua-
-Si...forse è stato brusco, ma sta cercando di non trattarti con cattiveria-
-Lo so- rispose di nuovo Mahel, senza alzare lo sguardo -Solo che ha usato una parola che con me ha un...certo effetto-
-E quale?- chiese Saluss piegando la testolina di lato, in attesa.
-Padre- rispose Mahel, incrociando i suoi occhi rosati -Perchè vedi, Saluss...io un padre non ce l'ho più. Da tanto, tanto tempo ormai...-
La fatina spalancò gli occhi, avrebbe voluto parlare ma Mahel scosse la testa -Ero piccola, ormai me ne sono fatta una ragione. Ma pensare a lui porta una fitta al mio cuore, tanto più adesso che non sono...accanto alla mamma...-

Saluss avrebbe voluto essere più che una fatina.
Essere una ragazza come Alvexia, insomma, un essere umano. Abbracciarla e dirle che era tutto apposto. Farla piangere, se ne aveva bisogno, come Mahel aveva fatto con lei.
Ma non poteva. Era solo una fatina grande quanto una sua mano. E non poteva neanche portare sollievo nel suo cuore perchè, seppure indirettamente, era stato Lagharta a ferirla. E se era il suo padrone la causa del suo dolore, Saluss non poteva alleviarlo.
-Se non fosse stato Lagharta...potrei farti sentire meglio. Ma non posso cancellare il dolore inferto da Lagharta...-
Mahel sorrise, portando la fatina davanti le labbra e scoccandole un bacio sul capino, senza farle male -Va tutto bene, Saluss...davvero-
Saluss strinse forte i pugni, impotente nel suo grande potere. Desiderò ardentemente fare qualcosa per Mahel, ma le era impossibile.
Nel suo cuore, pregò Vie che alleviasse il dolore di quella “principessina” che Lagharta, lei lo sapeva, stava iniziando ad accettare.

Quando sentì di essere vicina al sonno, Mahel appurò che Saluss dormisse.
Quando fu sicura che anche lei aveva ceduto al sonno, la portò vicino al corpo semi addormentato del guerriero, stando attenta a non fare nessun rumore molesto.
Non aveva voglia di svegliarlo e giustificarsi. Non aveva voglia di litigare.
Vedendolo dormire seduto sotto uno degli alberi dello spiazzo, la spada a portata di mano già impugnata, l'altro braccio dietro al collo, sorrise. Posò Saluss sulle sue gambe distese e tornò alle rocce accanto all'albero, posandovisi sopra con le braccia.
Sapeva che dormire sopra qualcosa di duro le avrebbe provocato molti dolori, il giorno successivo, perciò si sedette sull'erba accato alla roccia, vi poso le braccia sopra e affondò il volto in mezzo alle braccia, rimanendo vicino all'albero.
Non sapeva perchè, ma quel posto, quel luogo...le davano sicurezza.
Alvexia, sentendo soffocati pesticcii arrivarle alle orecchie, aprì gli occhi e vide Mahel sistemarsi per dormire. Increspò le labbra in un sorriso maligno, avvicinandolesi.
Si era messa vicino a Lagharta, ma abbastanza lontana per essere sicura di essere lei a tenerlo sott'occhio. Che poi avesse tenuto d'occhio anche la ragazza era stato un doppio vantaggio, ma non poteva non approfittarne.
Era sicura di aver scorto qualcosa tra i suoi abiti, una pietra forse, che nascondeva sotto la maglia. Voleva assicurarsi che fosse qualcosa che valeva la pena di prenderla, comunque sia Mahel l'avrebbe perdonata, no?
Ma si fermò dal suo intento, perchè i suoi occhi videro uno spettacolo incredibile.

Nel silenzio della notte, rotta solo dallo sporadico cinguettare degli uccellini, un fascio di luce argentata, come fosse la luna stessa a investirla, avvolse Mahel.
Tenue, tiepida, la illuminò delicatamente. Tutto il suo corpo riluceva, soprattutto i capelli. Alvexia rimase ferma, non sapeva dire se spaventata o ammirata.
Tante piccole luci presero poi a raccogliersi accanto a Mahel, prendendo la forma di una persona. Una donna. Con i capelli lunghissimi e biondi, gli occhi bianchi.
Una Dea. Quello era senza dubbio l'aspetto etereo di una Dea.
Questa guardò verso Alvexia e sorrise. Quest'ultima la guardò spaventata, non sapendo se scappare o rimanere al suo posto. Ma la donna scossa la testa.
-Non aver paura, non ti farò del male- le disse, una voce suadente e delicata -Sono solo venuta a ridare a Mahel i suoi capelli. Dopotutto, mi pare che ne abbia fatto un buon uso- sorrise di nuovo, senza distogliere lo sguardo da Alvexia -Sono contenta di vedere che Gaia sta muovendosi...che qualcosa sta cambiando...-
-Chi sei?- chiese Alvexia sospettosa, nonostante nel suo cuore si diffondesse uno strano senso di pace e serenità -Cosa mi hai fatto?-
-Non sono brava come Saluss- ridacchiò la donna -Volevo solo che tu mi guardassi senza quegli occhi minacciosi, ma non importa. Restituisco i capelli a Mahel e me ne vado...-
La donna impose le mani su Mahel, ancora addormentata, facendo brillare intensamente i suoi capelli. Rilucevano di una luce così forte che Alvexia fu costretta a schermarsi gli occhi con una mano, per non accecarsi.
Quando sentì la pressione della luce venir meno, tolse la mano da davanti agli occhi e, davanti a lei, Mahel aveva di nuovo i capelli lunghi, forse fino alle caviglie.
-Ripeto la domanda...chi sei?- chiese di nuovo, turbata da ciò che aveva visto.
-Per adesso...tutto ciò che ti è dato sapere è che tu sei diversa da ciò che credi. E salverai questa ragazza, un giorno, perchè lei salverà la vita a te-
Alvexia guardò Mahel e poi la donna, che le si avvicinò sorridendo -Non ti avvicinare-
-Tranquilla, anche se provassi ad attaccarmi non riusciresti a colpirmi. Ora come ora sono pura luce...- indicò la luna, mentre si fermava a pochi passi da Alvexia.
La Lilith guardò quindi l'astro luminoso nel cielo, poco più lontane le due lune gemelle -Cosa c'entra la luna argentata?-
-Quella è la fonte dei poteri di Mahel. Quando ne prenderà coscienza, forse riuscirà ad essere più utile alla causa...- guardò la Lilith, portandosi un dito davanti alla bocca -Ma tu non le dirai niente. Perchè sono convinta che Mahel, prima o poi, se ne accorgerà. Oppure lo domanderà direttamente a Vie...-
Alvexia avrebbe voluto risponderle, magari qualcosa come “Non ho intenzione di dirglielo” oppure “Domandarlo a Vie?” ma la donna davanti ai suoi occhi si illuminò e scomparve, proprio come era apparsa, tornando ad essere piccole luce fluttuanti, che si spensero toccando terra.
Alvexia guardò quindi Mahel e optò per tornarsene a sua volta a dormire.

Quella notte, qualcosa glielo diceva, se lo sentiva, qualsiasi cosa avesse avuto intenzione di fare a Mahel, quella donna o “qualcosa” l'avrebbe fermata.
Decise di lasciar perdere, avrebbe avuto altre occasioni.
Poco più in là, non proprio addormentato, Lagharta richiudeva gli occhi dopo aver visto tutto quanto. Sulle sue gambe, Saluss stringeva la stoffa dei pantaloni, Lagharta non poteva dire se preoccupata o spaventata. Una sua mano la carezzò, come a rassicurarla, anche se era lui il primo a non essere tranquillo.
Tutto ciò che dovevano fare adesso, era arrivare al Tempio di Vie.



***

Dedicato alla mia nee_chan, anche se ormai non lo è più.
Sono sicura che la diretta interessata capirà.
Grazie.

***


Mmh...devo dire che in principio questo capitolo doveva essere un pò più corto. Ma poi mi son lasciata prendere la mano ed ho...ecco...esagerato. Così è diventato l'opposto del capitolo che avevo in mente xD ma è stato un flash, una specie di immagine nella mia testa, ed ho voluto descriverla proprio come è nata: semplice e spontanea. Ma bando alle ciance...
Procediamo ai miei amatissimi RINGRAZIAMENTI!!!
Genis: mi sa che non basterebbe una fiala in endovena di dolcezza per calmare quel ragazzo U.U santa pazienza, anche se scrivo io di Lagharta mi sa che è psicopatico °-° passa dalla dolcezza all'acidità più totale, anche se sembra aver sotterrato l'ascia di guerra. Forse ora semplicemente accetta la presenza di Mahel, anche se non è pronto ad aprirle il suo cuore. Chissà. Grazie per le sempre belle parole e per essermi sempre accanto. Ti voglio tanto tanto bene nii-nii <3 un bacio =*
fruttina89: i tuoi complimenti, contando il modo in cui scrivi e la dolcezza che ti pervade, sono quelli più pucciosi e di cui sono più onorata >.< per quanto riguarda Alvexia si, è un pò come Lagharta sotto certi aspetti: l'amore negato può essere distruttivo, se non fatale (vedi Exitio) ed è una cosa che analizzo profondamente in questo racconto. Perchè è una cosa che mi sta molto a cuore. Come sempre, mi toccano molto le tue parole, mi rendono contenta di sapere che la mia storia possa entrare nel cuore di qualcuno, perciò...grazie ^-^ spero che pubblicherai presto anche tu e che ci rivedremo al prossimo capitolo ^-^ un bacione =*
Lirin Lawliet: non sei la prima a dirmi che sto cambiando modo di scrivere °-° ma sinceramente non sento e non leggo niente di diverso. Forse perchè sono io stessa a scrivere e me ne accorgerò magari solo fra qualche anno. O semplicemente, e più probabile, sono solo tonta U.U che è il mio marchio di fabbrica (mi scuso anche per i numeri scritti non in lettere, ma non ci avevo proprio fatto caso xD). Parlando di Alvexia, come dovrei aver già detto da qualche parte, io la odio o la amo a seconda del capitolo, e si vede anche dal modo in cui parlo di lei. Mahel la adoro a prescindere, che faccia o meno la "principessina" ma è qualcosa di mio xD Alvexia infatti non è cattiva, è solo un pò refrattaria al fidarsi di qualcun altro. Ma di certo ha visto qualcosa in Mahel, anche se per capire cosa dovremo aspettare che si degni di dirlo lei xD ti ringrazio comunque per le tue belle parole, come previsto sei quella da cui mi aspetto di più e le cui parole hanno un peso fondamentale per me. E ti ringrazio di nuovo, anche se magari i doppi ringraziamenti ti suoneranno un pò strani xD ma son fatta così, tu non farci caso. Spero che mi farai sapere al più presto cosa ne pensi di questo nuovo capitolo. Ti mando un bacione =*
Dust_and_Diesel: ne abbiamo già parlato ma...CONGRATULAZIONI per l'inserimento della storia tra le scelte!!! Sono così ORGOGLIOSA di te!!! Perchè sei un mito e perchè sei puccia *-* come Mahel, insomma. Per me lei è puccia in ogni situazione, anche tu lo sei U.U comunque. Grazie per aver trovato il tempo di recensire, sai che mi fai felice anche se scrivi due parole in croce, anche perchè poi completi ciò che non scrivi quando parliamo su msn. Ma quelle due parole, anche solo per il pensiero, mi fanno così sbrilluccicare gli occhi ^-^ anche perchè sei TU a scriverle. E non sai quanto sia importante per me, davvero ^-^ adesso tocca a te, sia per aggiornare sia per...non lo so. Fatti valere anche all'università, perchè sei splendida e perchè hai grinta da vendere, altro che Alvexia! Perciò ti faccio gli auguri per tutto, università e famiglia, aspetto il tuo aggiornamento e...il tuo parare. Intanto, ti mando un bacio =*
Milou_: si, il dolore fa impazzire le persone, portandole ad avere una falsa o distorta rappresentazione della realtà (vedi Exitio). Anche Alvexia, purtroppo, ha subito un grande dolore e, come molte persone, non ha retto e ha costruito una barriera tale da proteggersi da tutto ciò che la faceva soffrire. La capisco benissimo, visto che in parte è qualcosa che è successo anche a me. Ma non perdiamoci in chiacchiere. Spero che con questo capitolo non ti abbia deluso, che ti sia piaciuto come i precedenti e...come sempre, auguri per la scuola. Ti mando un bacione =*
Ran_neechan: oddio °-° cioè, tutta d'un fiato! E si che Lagharta è lunghettino, nononstante tutto, sei un mito!!! Se vuoi disegnare i personaggi puoi farlo, potrei anche metterli a fine capitolo come link se vuoi ^-^ ne sarei molto onorata! Per quanto riguarda il fatto del nome della Sibilla, dovrei averlo già spiegato (forse male) però te lo rispiego volentieri. La mamma di Mahel ha scritto una serie di libri per ragazzi il cui protagonista era un certo Lagharta che, con l'aiuto della sua amica sibilla Mahel, affrontava mille avventure per proteggere il mondo di Gaia. Il padre di Mahel, quando nacque la piccolina, avendo dato il nome alla sibilla dei racconti della sua mamma, decise di darlo anche a sua figlia, in quanto la sibilla come hai notato è una persona davvero particolare e dolce. Spero di essere stata più chiara, e mi scuso per averlo spiegato male xD e...no, non c'è altro. Semplicemente era la prova finale per Mahel di trovarsi nel mondo dei libri della sua mamma. Comunque se ti è venuta un'idea, chissà...ancora neanche io so come andrà a finire il viaggio di Lagharta e company...perciò dobbiamo solo aspettare che ce lo raccontino i protagonisti. Spero che rimarrai con me fino alla fine e che mi farai partecipe di ogni tuo dubbio/idea ^-^ grazie mille per aver letto la storia *mi inchino* e spero di vederti al prossimo capitolo. Un bacione =*
Fairy_chan88: *vedi dedica* grazie. Vorrei articolarmi in altro modo, ma è la parola che esprime tutto quello che provo. Mi viene ancora il magone, le lacrime, quando ripenso a tanti anni fa, quella ragazzina un pò tonta e ingenua che credeva nel lieto fine, che sognava una fiaba avventurosa e che prese a buttar giù un'idea nata da un sogno, un ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu, raccontandola alla sua migliore amica. Ancora oggi, penso che questa storia io la stia scrivendo per te, perchè dopotutto se ho iniziato a scrivere è stato merito tuo e se Lagharta e Mahel sono ciò che sono...beh, si, è merito tuo. Quindi grazie. Grazie per essere stata al mio fianco in passato, fin quando hai potuto, grazie di avermi riaccolto nella tua vita, grazie di essere semplicemente quella che sei...grazie di tutto. Rimarrai per sempre, nel mio cuore, la mia nee_chan ^-^ un bacio =*
Lete: beh, Lagharta è dolce solo quando vuole esserlo U.U e lo fa sporadicamente. Ora come ora deve proteggere se stesso, Mahel e Saluss da Alvexia, che come hai visto non è molto...ecco...affidabile. Ma penso che con il tempo si deciderà anche lei a mettere la testa a posto. E sono contenta anche che stia iniziando a piacerti il personaggio di Mahel, perchè io personalmente l'adoro ^-^ la mia piccolina! Come sempre, ti ringrazio di aver trovato il tempo di leggere e recensire, mi fai davvero molto felice ^-^ provvederò ad un piccolo spin-off natalizio, probabilmente, spero di riuscire a pubblicarlo entro il 25 di dicembre! O anche il 24 mi sta bene U.U a mò di regalino sotto l'albero. Vedrò di organizzarmi. Per il resto, spero di rivederti al prossimo capitolo ^-^ un enorme bacione anche a te =*
Grazie al mio Luca, che nonostante tutto, rimane il mio fan numero 1!!! Grazie di essere semplicemente il mio topino meraviglioso <3
GIOIA E TRIPUDIO, i numeri continuano a salire *-* sono così felice!!! Grazie alle 16 persone che hanno inserito la storia tra le preferite, le 21 che l'hanno messa tra le seguite e le 2 persone che l'hanno messa tra quelle da ricordare. Siete fantastiche/i!!!
Grazie anche a chi solamente legge, i numeri accanto alle visite mi rendono immensamente orgogliosa di ciò che scrivo ^-^ grazie davvero dal più profondo del mio cuore. Ci vediamo al prossimo capitolo!!!
Con affetto, Selenite
  
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