Pochi
minuti dopo Ginny, Luna e
Neville si trovavano nella Stanza delle Necessità.
-
Cosa ci facciamo qui? - , chiese
Neville.
-
Semplice - , rispose la Grifondoro. –
Cerchiamo un posto dove riunirci –
-
Ginny, ti faccio notare che
siamo in tre –
-
Non importa: Luna è di un’altra
casa, non possiamo ritrovarci a “chiacchierare” in
Sala Comune, senza contare
che potrebbe esserci tra gli studenti qualche infiltrato di Piton
–
- Nei Grifondoro? –
-
Non possiamo escludere nessuna
possibilità. Così ho pensato a un luogo che non
verrebbe in mente a nessuno –
-
Non c’è il pericolo di essere
trovati? Dopotutto Marietta aveva rivelato l’esistenza
de… -
-
Proprio per questo non ci
penseranno - , Luna interruppe Neville. – Non è un
posto sicuro: perché mai
dovremmo tornarci? Quindi è il posto più sicuro
–
-
Ah… capisco… - , tentennò
l’amico, non del tutto certo di aver compreso il ragionamento
di Luna. – Ma
cosa possiamo organizzare? Come può una rivolta partire da noi tre? –
-
Piccoli “attentati” - , rispose
prontamente Ginny. – Come abbiamo fatto finora; ci beccheremo
al massimo delle
punizioni con i Carrow –
- E
che scopo avrebbe questo? -
-
Terremo alto il morale dei
nostri compagni! - , esclamò entusiasta Luna. –
Bell’idea, Ginny! - .
La Grifondoro
sorrise, ma
tornò subito seria.
-
Spero che questo possa far
tornare anche negli altri un sentimento di giustizia... -
-
Un momento, Ginny - , esordì
Neville dopo qualche momento di riflessione. – Il testamento
di Silente… quello
in cui c’era la lista degli oggetti lasciati dal Preside a
Harry, Ron e
Hermione… -
-
Sì - , annuì la ragazza,
impaziente di ascoltare l’esito dei pensieri
dell’amico.
-
Hai detto che hanno ricevuto un
libro, il Boccino d’Oro, il Deluminatore... non mancava
qualcosa? –
-
La spada! - , concluse Ginny
sbattendo il pugno sul palmo della mano.
–
Bravissimo, Neville! – , si
complimentò Luna.
-
Beh, gr-grazie… - , arrossì il
Grifondoro. – Non è stato molto difficile, ci
sareste arrivare anche voi prima
o poi... –
-
Sei un genio! - , lo interruppe
Ginny. – Possiamo approfittare del nostro tempo qua per
tentare di
impossessarcene –
- E
come faremo poi a farla avere
a Harry? –
- A
quello ci penseremo dopo,
Luna. L’importante è che entri in nostro possesso
–
-
Ma non possiamo tenerla troppo
tempo con noi, si accorgeranno presto della sparizione… - ,
disse Neville.
-
Dove si trova ora? –
-
Nell’Ufficio del Preside, sotto
il controllo di Piton –
-
Effettivamente sarà difficile
togliergliela da sotto il naso unticcio e tenerla nascosta qui ad
Hogwarts… -
-
Potremmo fare così - , propose
Luna. – Per ora continuiamo con le provocazioni verso i
Mangiamorte: non ci
uccideranno, siamo “sangue puro”, hanno bisogno di
noi. Nel frattempo
riflettiamo sul modo migliore di sottrarre la spada e di portarla fuori
dalla
scuola; se lasciassimo perdere tutto quello che abbiamo fatto finora,
standocene apparentemente tranquilli senza far niente, potrebbero
capire che
stiamo organizzando qualcosa –
-
Ben detto, Luna! Allora siamo
d’accordo: continuiamo con le guerriglie e ogni volta che
sarà possibile ci
troveremo qui per pianificare il furto - .
Neville
e Luna annuirono, decisi.
Nonostante
le continue punizioni,
sembrava che Ginny, Neville e Luna non cercassero in alcun modo di
arrendersi
di fronte all’evidente forza dei Mangiamorte nella scuola.
Draco si aspettava
che, dopo il loro ultimo battibecco, almeno la rossa si tenesse a
dovuta
distanza da lui, ma non era andata così: di nuovo, Ginny
approfittava di ogni
momento per litigare e lui rispondeva costantemente con una punizione.
Almeno
fino a quel giorno.
Se
la ritrovò davanti al tavolo di
Serpeverde mentre leggeva La Gazzetta del Profeta.
-
Buongiorno, Malfoy –
-
Che vuoi, Weasley? - , le
rispose scocciato da dietro il giornale. Ginny glielo
strappò dalle mani,
costringerlo a guardarla.
-
Punizione, Babbanofila –
- E
per cosa, di grazia? –
-
Hai rovinato la mia giornata fin
dalla colazione. Basta come motivo? - . Fece per riprendere il
giornale, ma
Ginny lo strappò in piccoli pezzetti che lasciò
cadere nel suo piatto. Nessuno
si mosse: era divertente vedere Malfoy e la Weasley
in azione, lei inventava sempre nuovi
modi per stuzzicarlo e lui cercava sempre di farla infuriare con
insinuazioni
su Harry, finendo inevitabilmente sempre a picchiarsi; finora,
però, ciò non
era mai accaduto in Sala Grande, davanti agli sguardi non solo degli
studenti,
ma anche dei professori.
Draco,
con il solito ghigno
sprezzante sul volto, poggiò violentemente le mani sul
tavolo e si alzò.
-
Quando capirai con chi hai a che
fare? –
-
Oh, so con chi ho a che fare –
-
Che succede? Oggi non piangi
come al solito per il tuo adorato Potter?
- . Alcune risate si alzarono dal tavolo dei Serpeverde.
-
Piantala, Malfoy, non tirare
fuori sempre le stesse battute. Fai pena, dopo un po’ - .
A
quelle parole il viso di Draco
avvampò dalla rabbia.
-
Io farei cosa? –
- Pena, schifosa Serpe, pena. Ma tu sei
visto? Sei sempre più lo
copia spiccicata del tuo paparino… come mai? Non la reputo
una scelta saggia,
vista la considerazione che hanno tutti di lui. Li sento, quei tuoi
compagni,
come parlano della tua famiglia quando non può sentirli - .
“Quei
suoi compagni”
ridacchiarono, mormorando parole d’insulto su Lucius Malfoy.
-
Non parlare così della mia
famiglia! –
-
Quale, quella che si dava tante
arie fino a due anni fa o quella che deve leccare i piedi degli altri
Mangiamorte per evitare di essere ammazzata? - .
Draco
quasi non le diede il tempo
di finire la frase: era sbalzato improvvisamente sopra il tavolo per
afferrarle
il collo; Ginny si spostò prontamente, ma nel farlo
inciampò sulla cartella di
un Serpeverde e cadde distesa a terra. In un secondo
l’avversario le fu sopra e
alzò un pugno per picchiarla.
-
FEEERMI! - .
I
due ragazzi si immobilizzarono,
l’uno con il braccio in aria, l’altra con la mani
davanti al viso per
proteggersi dal colpo. Lumacorno, aiutato dalla professoressa Sprite,
tirò via
Draco da Ginny tenendolo per un braccio.
-
Punizione! PUNIZIONE! - ,
gridava il Serpeverde agitandosi, i capelli biondi in disordine sul
viso.
-
Ha ragione, signor Malfoy:
punizione! Ma per entrambi! –
-
Ma… -
-
SIIILEEENZIO! - . Il tono di
Lumacorno non ammetteva repliche. – Vi aspetto stasera nel
mio ufficio, voglio
vedere se riuscirò a farvi passare la voglia di scherzare - .
Draco
cercò con lo sguardo Piton,
ma il Preside si voltò verso la McGranitt.
|