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Autore: MedusaNoir    18/12/2010    1 recensioni
"Un giorno Zeus fece un dono alla dea Lamia: potersi togliere le orbite degli occhi per non vedere quello che le faceva male": è questo il Dono della storia, la possibilità che ognuno ha di "non vedere" quello che non vuole vedere; ed è quello che Ginny, all'inizio del suo sesto anno a Hogwarts, vorrebbe fare per paura delle conseguenze. Ma qualcosa le farà cambiare idea.
Ho sempre voluto rappresentare Ginny e Draco a modo mio, ora voglio renderli più vicino possibile ai loro personaggi: quindi sarà molto difficile riuscire a creare qualcosa tra di loro, e volevo cimentarmi in questa sfida. Ho pensato che il modo migliore per farli "incontrare" fosse raccontando quello che potrebbe essere successo a Hogwarts mentre il Trio è alla ricerca degli Horcrux.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Pochi minuti dopo Ginny, Luna e Neville si trovavano nella Stanza delle Necessità.

- Cosa ci facciamo qui? - , chiese Neville.

- Semplice - , rispose la Grifondoro. – Cerchiamo un posto dove riunirci –

- Ginny, ti faccio notare che siamo in tre –

- Non importa: Luna è di un’altra casa, non possiamo ritrovarci a “chiacchierare” in Sala Comune, senza contare che potrebbe esserci tra gli studenti qualche infiltrato di Piton –

- Nei Grifondoro?

- Non possiamo escludere nessuna possibilità. Così ho pensato a un luogo che non verrebbe in mente a nessuno –

- Non c’è il pericolo di essere trovati? Dopotutto Marietta aveva rivelato l’esistenza de… -

- Proprio per questo non ci penseranno - , Luna interruppe Neville. – Non è un posto sicuro: perché mai dovremmo tornarci? Quindi è il posto più sicuro –

- Ah… capisco… - , tentennò l’amico, non del tutto certo di aver compreso il ragionamento di Luna. – Ma cosa possiamo organizzare? Come può una rivolta partire da noi tre? –

- Piccoli “attentati” - , rispose prontamente Ginny. – Come abbiamo fatto finora; ci beccheremo al massimo delle punizioni con i Carrow –

- E che scopo avrebbe questo? -

- Terremo alto il morale dei nostri compagni! - , esclamò entusiasta Luna. – Bell’idea, Ginny! - .

La Grifondoro sorrise, ma tornò subito seria.

- Spero che questo possa far tornare anche negli altri un sentimento di giustizia... -

- Un momento, Ginny - , esordì Neville dopo qualche momento di riflessione. – Il testamento di Silente… quello in cui c’era la lista degli oggetti lasciati dal Preside a Harry, Ron e Hermione… -

- Sì - , annuì la ragazza, impaziente di ascoltare l’esito dei pensieri dell’amico.

- Hai detto che hanno ricevuto un libro, il Boccino d’Oro, il Deluminatore... non mancava qualcosa? –

- La spada! - , concluse Ginny sbattendo il pugno sul palmo della mano.

– Bravissimo, Neville! – , si complimentò Luna.

- Beh, gr-grazie… - , arrossì il Grifondoro. – Non è stato molto difficile, ci sareste arrivare anche voi prima o poi... –

- Sei un genio! - , lo interruppe Ginny. – Possiamo approfittare del nostro tempo qua per tentare di impossessarcene –

- E come faremo poi a farla avere a Harry? –

- A quello ci penseremo dopo, Luna. L’importante è che entri in nostro possesso –

- Ma non possiamo tenerla troppo tempo con noi, si accorgeranno presto della sparizione… - , disse Neville.

- Dove si trova ora? –

- Nell’Ufficio del Preside, sotto il controllo di Piton –

- Effettivamente sarà difficile togliergliela da sotto il naso unticcio e tenerla nascosta qui ad Hogwarts… -

- Potremmo fare così - , propose Luna. – Per ora continuiamo con le provocazioni verso i Mangiamorte: non ci uccideranno, siamo “sangue puro”, hanno bisogno di noi. Nel frattempo riflettiamo sul modo migliore di sottrarre la spada e di portarla fuori dalla scuola; se lasciassimo perdere tutto quello che abbiamo fatto finora, standocene apparentemente tranquilli senza far niente, potrebbero capire che stiamo organizzando qualcosa –

- Ben detto, Luna! Allora siamo d’accordo: continuiamo con le guerriglie e ogni volta che sarà possibile ci troveremo qui per pianificare il furto - .

Neville e Luna annuirono, decisi.

 

Nonostante le continue punizioni, sembrava che Ginny, Neville e Luna non cercassero in alcun modo di arrendersi di fronte all’evidente forza dei Mangiamorte nella scuola. Draco si aspettava che, dopo il loro ultimo battibecco, almeno la rossa si tenesse a dovuta distanza da lui, ma non era andata così: di nuovo, Ginny approfittava di ogni momento per litigare e lui rispondeva costantemente con una punizione. Almeno fino a quel giorno.

Se la ritrovò davanti al tavolo di Serpeverde mentre leggeva La Gazzetta del Profeta.

- Buongiorno, Malfoy –

- Che vuoi, Weasley? - , le rispose scocciato da dietro il giornale. Ginny glielo strappò dalle mani, costringerlo a guardarla.

- Punizione, Babbanofila –

- E per cosa, di grazia? –

- Hai rovinato la mia giornata fin dalla colazione. Basta come motivo? - . Fece per riprendere il giornale, ma Ginny lo strappò in piccoli pezzetti che lasciò cadere nel suo piatto. Nessuno si mosse: era divertente vedere Malfoy e la Weasley in azione, lei inventava sempre nuovi modi per stuzzicarlo e lui cercava sempre di farla infuriare con insinuazioni su Harry, finendo inevitabilmente sempre a picchiarsi; finora, però, ciò non era mai accaduto in Sala Grande, davanti agli sguardi non solo degli studenti, ma anche dei professori.

Draco, con il solito ghigno sprezzante sul volto, poggiò violentemente le mani sul tavolo e si alzò.

- Quando capirai con chi hai a che fare? –

- Oh, so con chi ho a che fare –

- Che succede? Oggi non piangi come al solito per il tuo adorato Potter? - . Alcune risate si alzarono dal tavolo dei Serpeverde.

- Piantala, Malfoy, non tirare fuori sempre le stesse battute. Fai pena, dopo un po’ - .

A quelle parole il viso di Draco avvampò dalla rabbia.

- Io farei cosa? –

- Pena, schifosa Serpe, pena. Ma tu sei visto? Sei sempre più lo copia spiccicata del tuo paparino… come mai? Non la reputo una scelta saggia, vista la considerazione che hanno tutti di lui. Li sento, quei tuoi compagni, come parlano della tua famiglia quando non può sentirli - .

“Quei suoi compagni” ridacchiarono, mormorando parole d’insulto su Lucius Malfoy.

- Non parlare così della mia famiglia! –

- Quale, quella che si dava tante arie fino a due anni fa o quella che deve leccare i piedi degli altri Mangiamorte per evitare di essere ammazzata? - .

Draco quasi non le diede il tempo di finire la frase: era sbalzato improvvisamente sopra il tavolo per afferrarle il collo; Ginny si spostò prontamente, ma nel farlo inciampò sulla cartella di un Serpeverde e cadde distesa a terra. In un secondo l’avversario le fu sopra e alzò un pugno per picchiarla.

- FEEERMI! - .

I due ragazzi si immobilizzarono, l’uno con il braccio in aria, l’altra con la mani davanti al viso per proteggersi dal colpo. Lumacorno, aiutato dalla professoressa Sprite, tirò via Draco da Ginny tenendolo per un braccio.

- Punizione! PUNIZIONE! - , gridava il Serpeverde agitandosi, i capelli biondi in disordine sul viso.

- Ha ragione, signor Malfoy: punizione! Ma per entrambi! –

- Ma… -

- SIIILEEENZIO! - . Il tono di Lumacorno non ammetteva repliche. – Vi aspetto stasera nel mio ufficio, voglio vedere se riuscirò a farvi passare la voglia di scherzare - .

Draco cercò con lo sguardo Piton, ma il Preside si voltò verso la McGranitt.

   
 
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