Per gentilissima concessione di Ran_neechan
ecco a voi un BELLISSIMO disegno di Saluss.
Questo,
invece, è opera mia.
Personalmente trovo il disegno di Ran adorabile e delizioso ^-^ quindi
GRAZIE!!!
*Dedicato a Ran_neechan,
perchè hai disegnato Saluss ma anche perchè sei
adorabile.
E le persone adorabili meritano tutto il mio affetto. Grazie*
CAPITOLO 14
Un cuore caldo
Il giorno successivo,
com'era
prevedibile, Mahel si svegliò e...urlò.
Lagharta era già
sveglio, così come
Alvexia, e vederla urlare come una pazza mentre non sapeva dove
scappare per via dei suoi capelli, fu uno spettacolo impagabile.
Alvexia osservava Mahel e
Lagharta,
una che urlava e l'altro che rideva, con uno sguardo indagatore. Non
era convinta che tutto ciò che avesse visto potesse essere
considerato a vantaggio dei suoi compagni di viaggio, ma senza dubbio
andava a suo svantaggio.
Quella era l'unica cosa
sicura.
Lagharta a pochi passi da
lei rideva
così di gusto, sollevato avrebbe detto, quindi gli si
avvicinò
senza però incrociare il suo sguardo, dal momento che ancora
la
spaventava -Ieri sera...- iniziò lei senza avere la forza di
finire.
-Non
ho idea di cosa
fosse...- borbottò lui, incrociando le braccia e divenendo
improvvisamente serio -Ma Colonna le spiegherà tutto,
penso...-
-B-bene-
borbottò di rimando la
Lilith, incrociando le braccia a sua volta.
Lo guardò
avvicinarlesi, fermarla
dalla sua corsa isterica e sgridarla, mentre Mahel continuva a
rispondergli urlando.
Alvexia
abbassò gli occhi, pensierosa, considerandosi per la prima
volta
seriamente un disturbo
ed un ostacolo
a quei due ragazzi dal sorriso luminoso.
Lei
che era come un'oscura ombra maligna.
Lei che non conosceva la
forza di una
risata sincera.
Lei
che non sapeva neanche cosa fosse una risata.
Quando
fu il momento di ripartire accantonò quei pensieri dolorosi
e decise
di riprenderli quando fossero arrivati al tempio di Vie. Dopotutto
aveva promesso.
E comunque ormai mancavano
poco meno
di tre giorni.
Il paesaggio che si vedeva
dal ripido
sentiero che portava a valle era meraviglioso.
Gaia non aveva i tipici
tratti di un
mondo “tecnologico”, in quanto la magia permeava
ogni cosa. I
paesaggi naturali erano lasciati incontaminati, le acque erano
limpide e potabili ovunque. L'unica forma di
“inquinamento” erano
i fumi dei comignoli delle case contadine, ma era un fumo profumato e
sano, quello del cibo cotto.
Mahel adorava quel posto.
Provava a immaginarsi il
Lago
completamente lasciato alla natura, il boschetto e la colonna, ormai
non più magica, le brillavano gli occhi.
Ogni tanto sospirava,
invidiosa di
quel mondo così pulito e magico scritto da sua madre, e ne
fu
orgogliosa.
Avrebbe tanto voluto
abbracciarla e
dirle che Gaia era meravigliosa. Proprio come lei le aveva sempre
detto, brillando di quello splendido sorriso.
Per scendere fino a valle
impiegarono
il resto della giornata.
Il sentiero era irregolare
e ripido,
forse troppo arduo per una come Mahel. Cercava di stare al passo
dell'andatura sicura di Lagharta e Alvexia, ma tutto ciò che
le
riusciva era di rimanere in piedi. Non che questo non fosse un
risultato, però...
Lagharta la
rimproverò diverse volte
ma Mahel non poteva cambiare ciò che era, non
così in fretta e non
se le veniva detto in quel modo brusco.
Quando Lagharta
iniziò per l'ennesima
volta a lamentarsi, la ragazza desiderò ardentemente di
avere il
potere di zittirlo all'istante.
-Mahel andiamo! Ormai si
sta facendo
buio e non siamo ancora arrivati- sbottò Lagharta fermandosi
di
nuovo, mentre Mahel scendeva un ammasso di rocce in mezzo al sentiero
-Non credevo potessero esistere persone così stupide...-
-Scusami tanto se non sono
aggraziata
e atletica come Alvexia, sai- rispose Mahel guardando la Lilith, che
si muoveva su scarponcini col tacco con una grazia che lei in
semplici scarpe da ginnastica non aveva -Ci sto provando-
-Eddai Laharta...- si
inserì Saluss,
aggrappata forte alle ciocche del ragazzo, guardando Mahel con
sguardo compassionevole -Ti ha detto che ci sta provando-
-Ci sta provando poco- la
zittì il
moro, seguendo Mahe nel vano tentativo di non cadere -Andiamo!-
Spaventata da quell'urlo
improvviso
Mahel rotolò a terra, sbattendo la testa sulle rocce dure
del
sentiero e rimanendo qualche secondo a terra, immobile.
-Oddio Mahel!-
urlò preoccupata
Saluss svolazzando verso di lei, toccandole la testa e scuotendola
piano piano nei capelli -Mahel-
-Tranquilla- rispose Mahel
tossendo
nel terriccio e alzando il capo, completamente impolverato e
graffiato sulle guance e sul naso -Sto bene-
Saluss impose le mani sulla
faccia di
Mahel, lo sguardo preoccupato -Adesso calmo il dolore, ok?-
-No Saluss, aspetta!-
urlò Lagharta
mentre Saluss invadeva il corpo di Mahel di una tiepida aura rosata,
brillante e quasi elettrica.
Mahel guardò
Lagharta e poi Saluss,
la vista le si annebbiò e, dopo aver cercato di scuotere la
testa
per recuperare un minimo di lucidità, ricadde con la testa
nel
terriccio, profondamente addormentata.
-Ecco...- sbottò
Lagharta
avvicinandosi a Mahel, scuotendo la testa -Saluss, non sei abituata
ad usare il tuo potere per questo, è troppo forte- la
rimproverò
dolcemente, accucciandosi davanti al corpo inerme di Mahel -Oddio,
per quanto dormirà adesso?-
-Portala in braccio, no?-
disse
Alvexia, rompendo il silenzio che aveva mantenuto fino a quel
momento.
Saluss la guardò
sorpresa, rendendo
lo sguardo poi a Lagharta.
Questi guardò
Mahel, poi Alvexia e
poi Saluss.
Alvexia li
guardò confusa, non
capendo fino in fondo il perchè dei loro sguardi stupidi.
Poi
Lagharta prese a ridere e Saluss lo seguì. Una risata
così piena,
così spontanea che Alvexia ne fu infastidita -Che cosa avete
da
ridere?-
-Hai finalmente parlato di
nuovo, vuol
dire che i tuoi tormenti si stanno affievolendo- disse Lagharta,
indicando il corpo di Mahel -Visto che mi hai chiesto di prenderla in
braccio, vuol dire forse che questo animaletto fastidioso inzia a
starti a cuore...?-
Alvexia guardò
il visino angelico di
Mahel, caduta in un sonno comatoso a causa del potere di Saluss e
arrossì -N-non farmi ridere- disse la Lilith, girandosi di
spalle e
riprendendo a camminare, senza curarsi dei tre alle sue spalle.
Mentre Lagharta si tirava
Mahel in
spalla guardava la schiena della Lilith e pensava alle sua guance
rosate. Sbattè il capo contro quello di Mahel e
sussurrò, come se
potesse sentirlo -Magari non saprai usare la magia...ma possiedi un
potere che in molti di invidierebbero, principessina...-
Saluss guardò
Lagharta sorriderle,
gli occhi che dopo tanto tempo gli si illuminavano, anche se il suo
cuore rimaneva chiuso a chiave.
E si ritrovò a
pensare alla stessa
cosa di tanto tempo prima: non sarebbe magari diventata la sua sposa,
ma nel suo cuore Lagharta la considerava senza dubbio già
una cara
amica.
Aprì gli occhi
nella penombra di una
stanza, la finestra aperta da cui entrava una piacevole brezza
fredda.
Il letto su cui era distesa
era più
duro di quello a cui era abituata ma era grande e tiepido, doveva
essere lì sopra da un pezzo ormai.
Era una stanza spoglia,
nonostante ci
fossero due letti ed un cassettone, abbellita da due quadri di
paesaggistica e un arazzo.
Mahel vi vide qualcosa di
strano, si
alzò dal letto e vi si avvicinò.
Raffigurava una donna dai
lunghi
capelli bianchi, vestita di azzurro, gli occhi chiusi e le mani
raccolte in segno di preghiera. A sinistra scendeva dall'alto
dell'arazzo una mano bianca che impugnava una fiala dal contenuto
nero mentre sulla destra saliva dal basso una mano nera che impugnava
una fiala dal contenuto bianco. Entrambe le mani sembravano voler
porgere alla donna che pregava quelle fiale, come a incitarla a
scegliere.
Lo osservò come
rapita finchè un
rumore non la distolse dai suoi pensieri. La porta della stanza si
era aperta e davanti a lei vi era Alvexia.
-Oh...- sussurrò
Mahel, incrociando i
suoi occhi rossi e volgendo poi altrove lo sguardo, imbarazzata
-Scusami...-
La Lilith prese a guardarla
senza
capire, increspando le sopracciglia. Mahel interpretò quello
sguardo
come “arrabbiato” e prese a scusarsi ancora,
stavolta però
ammucchiando tante parole senza senso -Ecco, io non volevo causarti
fastidio, che poi non volevo prima dire che tu sei presuntuosa o
cosa, solo che io sono imbranata, ma ciò non vuol dire che
se te sei
più brava di me io ti consideri una persona sboriosa, che
poi a
esser più bravi di me ci vuol poco, ma non voglio toglierti
niente,
solo che io penso...-
Alvexia le parò
un dito davanti la
bocca, zittendola -Basta scuse-
Mahel spalancò
gli occhi, sorridendo
-Finalmente parli di nuovo...-
Alvexia di nuovo si
stupì di quelle
parole -Perchè anche tu mi dici una cosa del genere...?-
chiese
Alvexia sbuffando, mentre la sua bocca iniziava ad aprirsi ad un
sorriso.
Mahel le sorrise a sua
volta,
considerando quel sorriso della Lilith uno dei più belli del
mondo.
Era così fresca
l'aria di quella
sera, alla finestra. La luna ormai non era più piena ma
mandava una
piecevole luce argentata fino a loro.
Mahel tolse al suo letto la
coperta e
la mise attorno alle spalle sue e di Alvexia, che si misero a
parlottare allo stipite della finestra aperta sul mondo...
“...è
così bello qua...”
“Già.
Soprattutto la Luna argentata...” sussurra Alvexia, rapita.
“La
Luna argentata...?” chiede Mahel “Perchè
la chiamate Luna
argentata?”
“Qui
su Gaia abbiamo tre lune. Le lune gemelle e la Luna argentata.
Perchè, nel tuo mondo come le chiamate?”
“Nel
mio mondo LA chiamiamo, ne abbiamo una soltanto. La Luna”
“Ah...”
dice Alvexia, prendendo a ridacchiare “Che strano”
“Beh,
per me è strano che voi ne abbiate tre” ridacchia
Mahel a sua
volta, toccandole la spalla con la sua “Non ridere”
“Sei
un tipino particolare, principessina...”
“Ti
ho detto che non sono una principessina. Sono Mahel, solo
Mahel...”
Alvexia
ridacchia ancora “Si si...solo Mahel...” indugia
guardando la
Luna “Mahel...è così strano che io stia
in silenzio?” chiede
Alvexia senza guardarla.
“Si,
se lo fai con quello sguardo tormentato...” risponde Mahel,
senza
guardarla.
“Capisco...”
Alvexia abbassa lo sguardo, poi sbotta ridacchiando “Ti
invidio...”
La
guarda, Mahel, con quegli occhi brillanti e puliti “E
perchè mai?”
“Perchè
sei genuina, spontanea. Perchè ridi di una risata che io NON
conosco...perchè ti accorgi dei miei tormenti quando invece
io non
mi accorgerei dei tuoi...”
“Ma
smettila” ridacchia Mahel arrossendo “Sono io
quella invidiosa”
“Di
me?” le chiede stupita Alvexia “E
perchè?”
“Perchè
sei bella, sei sensuale, sai essere donna senza però essere
di peso.
Sai combattere e hai poteri magici. Io non ho niente di tutto
questo...”
“Hai
qualcosa che nessuno ha” le dice Alvexia, come se glielo
avessero
suggerito.
“E
cosa...?” le risponde di rimando Mahel, poco convinta.
“Un...”
indugia la Lilith, arrossendo “Un cuore dolce e caldo, capace
di
accettare anche un mostro come me...” risponde timidamente.
Mahel
l'abbraccia, forte.
Le
posa una mano sul cuore “Questo è il mio
cuore...” sposta la
mano sul petto della Lilith “E questo è il
tuo” sorride dolce,
Mahel, arrossisce.
Alvexia
non capisce, scuote la testa.
“Entrambi
battono. Entrambi vivono. Hai i tuoi tormenti, le tue insicurezze, le
tue motivazioni. Non sei un mostro. Sei tu” la rincuora lei.
Alvexia
l'abbraccia d'impeto, ingoiando le lacrime nello stomaco. Non vuole
piangere.
Anche
se quel cuore caldo le accetterebbe tutte, dalla prima all'ultima.
Mahel
ricambia l'abbraccio, continuando a guardare di sottecchi la Luna...
Lagharta, da dietro la
porta, ascoltò
tutto il discorso delle due. E sorrise.
Magari doveva lasciarle
sole ancora
per un po'.
Saluss convenne con
Lagharta che
magari la Lilith fosse odiosa a volte, insopportabile e capricciosa,
ma non era cattiva. Forse.
Comunque sia Mahel
l'accettava e così
avrebbero fatto anche loro. Le avrebbero dato una, due, dieci, mille
possibilità, se era Mahel quella che lo faceva per prima.
C'era qualcosa in Alvexia
che
somigliava a lui, se ne accorgeva, non poteva ignorarlo. Ma allo
stesso tempo, la rendeva pericolosa e indesiderata ai suoi occhi.
-Prima o poi lei se ne
accorgerà...-
borbottò Lagharta tornando alla sua stanza -Prima o poi
saprà tutta
la verità, ed allora...-
-Allora ti
accetterà- gli rispose
Saluss, tirandogli le ciocche dei capelli corvini -Lei non ti
odierà
mai, neanche se tu volessi ucciderla con le tue mani-
-Lo so- si
tormentò Lagharta,
passandosi le mani tra i capelli -Ed è proprio quello che mi
spaventa...-
Saluss deglutì
rumorosamente, vedendo
negli occhi di Lagharta una luce che non gli aveva mai visto. Avrebbe
giurato che stesse per accadere, ma pregò in cuor suo che
non fosse.
Aveva paura di quello sguardo, di quella luce. Se non fosse stato
impossibile, avrebbe detto si trattasse di terrore.
-Lagharta, per caso a te
Mahel...-
chiese Saluss spaventata.
Lagharta la
guardò e, per la prima
volta, non rispose. Si limitò ad abbassare lo sguardo e
tornare in
camera, immerso in un profondo silenzio.
Il cuore caldo di Mahel,
pensò
egoisticamente Saluss, forse non era qualcosa di così
positivo come
poteva sembrare.
***
Chiedo scusa per il ritardo...ma ho avuto dei problemi di salute
abbastanza influenti, perciò non avevo proprio voglia di
scrivere. Avevo il morale sotto ai piedi e mi venivano solo cose brutte
in testa. Oggi mi hanno dato finalmente una buona notizia, anche se
sono lontana dalla "guarigione", perciò ho scritto per lavar
via tutta la mia tristezza.
Si, in questa Alvexia c'è tanto di me...tanta di quella
inadeguatezza che ho sentito nell'ultimo mese, tanta sofferenza.
E mi scuso anche perchè non vi ringrazio una per
una, provvederò nei prossimi giorni a farlo tramite il nuovo
sistema, mentre al prossimo capitolo vi ringrazierò di nuovo
a fine capitolo.
Grazie per la vostra dolcezza, grazie per le parole, grazie per
l'appoggio.
Grazie di tutto, insomma.
E scusatemi se non mi dilungo nei miei amati ringraziamenti, non
voletemene per questa volta. Grazie a coloro che hanno commentato lo
scorso capitolo: Genis, Dust_and_Diesel, Ran_neechan, Milou_, fruttina89, Lete, Lirin Lawiliet, Fairy_chan88, la
nuova lettrice piccolaKiki e
il mio amato Luca.
Grazie
perchè le vostre parole mi hanno aiutato ad affrontare
questa dura settimana, grazie perchè anche se non lo sapete
siete state la mia ancora di salvezza. Grazie perchè siete
speciali e mi avete strappato un sorriso con ogni parola,
che è stata la medicina che mi ha aiutato ad andare
avanti e che spero, anzi, sono sicura mi aiuterà a
continuare ad andare avanti.
Grazie, semplicemente grazie <3
|