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Autore: Selenite    21/12/2010    12 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Per gentilissima concessione di Ran_neechan ecco a voi un BELLISSIMO disegno di Saluss. Questo, invece, è opera mia.
Personalmente trovo il disegno di Ran adorabile e delizioso ^-^ quindi GRAZIE!!!

*Dedicato a Ran_neechan, perchè hai disegnato Saluss ma anche perchè sei adorabile.
E le persone adorabili meritano tutto il mio affetto. Grazie*


CAPITOLO 14

Un cuore caldo


Il giorno successivo, com'era prevedibile, Mahel si svegliò e...urlò.
Lagharta era già sveglio, così come Alvexia, e vederla urlare come una pazza mentre non sapeva dove scappare per via dei suoi capelli, fu uno spettacolo impagabile.
Alvexia osservava Mahel e Lagharta, una che urlava e l'altro che rideva, con uno sguardo indagatore. Non era convinta che tutto ciò che avesse visto potesse essere considerato a vantaggio dei suoi compagni di viaggio, ma senza dubbio andava a suo svantaggio.
Quella era l'unica cosa sicura.
Lagharta a pochi passi da lei rideva così di gusto, sollevato avrebbe detto, quindi gli si avvicinò senza però incrociare il suo sguardo, dal momento che ancora la spaventava -Ieri sera...- iniziò lei senza avere la forza di finire.
-Non ho idea di cosa fosse...- borbottò lui, incrociando le braccia e divenendo improvvisamente serio -Ma Colonna le spiegherà tutto, penso...-
-B-bene- borbottò di rimando la Lilith, incrociando le braccia a sua volta.
Lo guardò avvicinarlesi, fermarla dalla sua corsa isterica e sgridarla, mentre Mahel continuva a rispondergli urlando.
Alvexia abbassò gli occhi, pensierosa, considerandosi per la prima volta seriamente un disturbo ed un ostacolo a quei due ragazzi dal sorriso luminoso.

Lei che era come un'oscura ombra maligna.
Lei che non conosceva la forza di una risata sincera.
Lei che non sapeva neanche cosa fosse una risata.

Quando fu il momento di ripartire accantonò quei pensieri dolorosi e decise di riprenderli quando fossero arrivati al tempio di Vie. Dopotutto aveva promesso.
E comunque ormai mancavano poco meno di tre giorni.

Il paesaggio che si vedeva dal ripido sentiero che portava a valle era meraviglioso.
Gaia non aveva i tipici tratti di un mondo “tecnologico”, in quanto la magia permeava ogni cosa. I paesaggi naturali erano lasciati incontaminati, le acque erano limpide e potabili ovunque. L'unica forma di “inquinamento” erano i fumi dei comignoli delle case contadine, ma era un fumo profumato e sano, quello del cibo cotto.
Mahel adorava quel posto.
Provava a immaginarsi il Lago completamente lasciato alla natura, il boschetto e la colonna, ormai non più magica, le brillavano gli occhi.
Ogni tanto sospirava, invidiosa di quel mondo così pulito e magico scritto da sua madre, e ne fu orgogliosa.
Avrebbe tanto voluto abbracciarla e dirle che Gaia era meravigliosa. Proprio come lei le aveva sempre detto, brillando di quello splendido sorriso.

Per scendere fino a valle impiegarono il resto della giornata.
Il sentiero era irregolare e ripido, forse troppo arduo per una come Mahel. Cercava di stare al passo dell'andatura sicura di Lagharta e Alvexia, ma tutto ciò che le riusciva era di rimanere in piedi. Non che questo non fosse un risultato, però...
Lagharta la rimproverò diverse volte ma Mahel non poteva cambiare ciò che era, non così in fretta e non se le veniva detto in quel modo brusco.
Quando Lagharta iniziò per l'ennesima volta a lamentarsi, la ragazza desiderò ardentemente di avere il potere di zittirlo all'istante.

-Mahel andiamo! Ormai si sta facendo buio e non siamo ancora arrivati- sbottò Lagharta fermandosi di nuovo, mentre Mahel scendeva un ammasso di rocce in mezzo al sentiero -Non credevo potessero esistere persone così stupide...-
-Scusami tanto se non sono aggraziata e atletica come Alvexia, sai- rispose Mahel guardando la Lilith, che si muoveva su scarponcini col tacco con una grazia che lei in semplici scarpe da ginnastica non aveva -Ci sto provando-
-Eddai Laharta...- si inserì Saluss, aggrappata forte alle ciocche del ragazzo, guardando Mahel con sguardo compassionevole -Ti ha detto che ci sta provando-
-Ci sta provando poco- la zittì il moro, seguendo Mahe nel vano tentativo di non cadere -Andiamo!-
Spaventata da quell'urlo improvviso Mahel rotolò a terra, sbattendo la testa sulle rocce dure del sentiero e rimanendo qualche secondo a terra, immobile.
-Oddio Mahel!- urlò preoccupata Saluss svolazzando verso di lei, toccandole la testa e scuotendola piano piano nei capelli -Mahel-
-Tranquilla- rispose Mahel tossendo nel terriccio e alzando il capo, completamente impolverato e graffiato sulle guance e sul naso -Sto bene-
Saluss impose le mani sulla faccia di Mahel, lo sguardo preoccupato -Adesso calmo il dolore, ok?-
-No Saluss, aspetta!- urlò Lagharta mentre Saluss invadeva il corpo di Mahel di una tiepida aura rosata, brillante e quasi elettrica.
Mahel guardò Lagharta e poi Saluss, la vista le si annebbiò e, dopo aver cercato di scuotere la testa per recuperare un minimo di lucidità, ricadde con la testa nel terriccio, profondamente addormentata.
-Ecco...- sbottò Lagharta avvicinandosi a Mahel, scuotendo la testa -Saluss, non sei abituata ad usare il tuo potere per questo, è troppo forte- la rimproverò dolcemente, accucciandosi davanti al corpo inerme di Mahel -Oddio, per quanto dormirà adesso?-
-Portala in braccio, no?- disse Alvexia, rompendo il silenzio che aveva mantenuto fino a quel momento.
Saluss la guardò sorpresa, rendendo lo sguardo poi a Lagharta.
Questi guardò Mahel, poi Alvexia e poi Saluss.
Alvexia li guardò confusa, non capendo fino in fondo il perchè dei loro sguardi stupidi. Poi Lagharta prese a ridere e Saluss lo seguì. Una risata così piena, così spontanea che Alvexia ne fu infastidita -Che cosa avete da ridere?-
-Hai finalmente parlato di nuovo, vuol dire che i tuoi tormenti si stanno affievolendo- disse Lagharta, indicando il corpo di Mahel -Visto che mi hai chiesto di prenderla in braccio, vuol dire forse che questo animaletto fastidioso inzia a starti a cuore...?-
Alvexia guardò il visino angelico di Mahel, caduta in un sonno comatoso a causa del potere di Saluss e arrossì -N-non farmi ridere- disse la Lilith, girandosi di spalle e riprendendo a camminare, senza curarsi dei tre alle sue spalle.
Mentre Lagharta si tirava Mahel in spalla guardava la schiena della Lilith e pensava alle sua guance rosate. Sbattè il capo contro quello di Mahel e sussurrò, come se potesse sentirlo -Magari non saprai usare la magia...ma possiedi un potere che in molti di invidierebbero, principessina...-
Saluss guardò Lagharta sorriderle, gli occhi che dopo tanto tempo gli si illuminavano, anche se il suo cuore rimaneva chiuso a chiave.
E si ritrovò a pensare alla stessa cosa di tanto tempo prima: non sarebbe magari diventata la sua sposa, ma nel suo cuore Lagharta la considerava senza dubbio già una cara amica.

Aprì gli occhi nella penombra di una stanza, la finestra aperta da cui entrava una piacevole brezza fredda.
Il letto su cui era distesa era più duro di quello a cui era abituata ma era grande e tiepido, doveva essere lì sopra da un pezzo ormai.
Era una stanza spoglia, nonostante ci fossero due letti ed un cassettone, abbellita da due quadri di paesaggistica e un arazzo.
Mahel vi vide qualcosa di strano, si alzò dal letto e vi si avvicinò.
Raffigurava una donna dai lunghi capelli bianchi, vestita di azzurro, gli occhi chiusi e le mani raccolte in segno di preghiera. A sinistra scendeva dall'alto dell'arazzo una mano bianca che impugnava una fiala dal contenuto nero mentre sulla destra saliva dal basso una mano nera che impugnava una fiala dal contenuto bianco. Entrambe le mani sembravano voler porgere alla donna che pregava quelle fiale, come a incitarla a scegliere.
Lo osservò come rapita finchè un rumore non la distolse dai suoi pensieri. La porta della stanza si era aperta e davanti a lei vi era Alvexia.
-Oh...- sussurrò Mahel, incrociando i suoi occhi rossi e volgendo poi altrove lo sguardo, imbarazzata -Scusami...-
La Lilith prese a guardarla senza capire, increspando le sopracciglia. Mahel interpretò quello sguardo come “arrabbiato” e prese a scusarsi ancora, stavolta però ammucchiando tante parole senza senso -Ecco, io non volevo causarti fastidio, che poi non volevo prima dire che tu sei presuntuosa o cosa, solo che io sono imbranata, ma ciò non vuol dire che se te sei più brava di me io ti consideri una persona sboriosa, che poi a esser più bravi di me ci vuol poco, ma non voglio toglierti niente, solo che io penso...-
Alvexia le parò un dito davanti la bocca, zittendola -Basta scuse-
Mahel spalancò gli occhi, sorridendo -Finalmente parli di nuovo...-
Alvexia di nuovo si stupì di quelle parole -Perchè anche tu mi dici una cosa del genere...?- chiese Alvexia sbuffando, mentre la sua bocca iniziava ad aprirsi ad un sorriso.
Mahel le sorrise a sua volta, considerando quel sorriso della Lilith uno dei più belli del mondo.

Era così fresca l'aria di quella sera, alla finestra. La luna ormai non era più piena ma mandava una piecevole luce argentata fino a loro.
Mahel tolse al suo letto la coperta e la mise attorno alle spalle sue e di Alvexia, che si misero a parlottare allo stipite della finestra aperta sul mondo...

...è così bello qua...”
Già. Soprattutto la Luna argentata...” sussurra Alvexia, rapita.
La Luna argentata...?” chiede Mahel “Perchè la chiamate Luna argentata?”
Qui su Gaia abbiamo tre lune. Le lune gemelle e la Luna argentata. Perchè, nel tuo mondo come le chiamate?”
Nel mio mondo LA chiamiamo, ne abbiamo una soltanto. La Luna”
Ah...” dice Alvexia, prendendo a ridacchiare “Che strano”
Beh, per me è strano che voi ne abbiate tre” ridacchia Mahel a sua volta, toccandole la spalla con la sua “Non ridere”
Sei un tipino particolare, principessina...”
Ti ho detto che non sono una principessina. Sono Mahel, solo Mahel...”
Alvexia ridacchia ancora “Si si...solo Mahel...” indugia guardando la Luna “Mahel...è così strano che io stia in silenzio?” chiede Alvexia senza guardarla.
Si, se lo fai con quello sguardo tormentato...” risponde Mahel, senza guardarla.
Capisco...” Alvexia abbassa lo sguardo, poi sbotta ridacchiando “Ti invidio...”
La guarda, Mahel, con quegli occhi brillanti e puliti “E perchè mai?”
Perchè sei genuina, spontanea. Perchè ridi di una risata che io NON conosco...perchè ti accorgi dei miei tormenti quando invece io non mi accorgerei dei tuoi...”
Ma smettila” ridacchia Mahel arrossendo “Sono io quella invidiosa”
Di me?” le chiede stupita Alvexia “E perchè?”
Perchè sei bella, sei sensuale, sai essere donna senza però essere di peso. Sai combattere e hai poteri magici. Io non ho niente di tutto questo...”
Hai qualcosa che nessuno ha” le dice Alvexia, come se glielo avessero suggerito.
E cosa...?” le risponde di rimando Mahel, poco convinta.
Un...” indugia la Lilith, arrossendo “Un cuore dolce e caldo, capace di accettare anche un mostro come me...” risponde timidamente.
Mahel l'abbraccia, forte.
Le posa una mano sul cuore “Questo è il mio cuore...” sposta la mano sul petto della Lilith “E questo è il tuo” sorride dolce, Mahel, arrossisce.
Alvexia non capisce, scuote la testa.
Entrambi battono. Entrambi vivono. Hai i tuoi tormenti, le tue insicurezze, le tue motivazioni. Non sei un mostro. Sei tu” la rincuora lei.
Alvexia l'abbraccia d'impeto, ingoiando le lacrime nello stomaco. Non vuole piangere.
Anche se quel cuore caldo le accetterebbe tutte, dalla prima all'ultima.
Mahel ricambia l'abbraccio, continuando a guardare di sottecchi la Luna...

Lagharta, da dietro la porta, ascoltò tutto il discorso delle due. E sorrise.
Magari doveva lasciarle sole ancora per un po'.
Saluss convenne con Lagharta che magari la Lilith fosse odiosa a volte, insopportabile e capricciosa, ma non era cattiva. Forse.
Comunque sia Mahel l'accettava e così avrebbero fatto anche loro. Le avrebbero dato una, due, dieci, mille possibilità, se era Mahel quella che lo faceva per prima.
C'era qualcosa in Alvexia che somigliava a lui, se ne accorgeva, non poteva ignorarlo. Ma allo stesso tempo, la rendeva pericolosa e indesiderata ai suoi occhi.
-Prima o poi lei se ne accorgerà...- borbottò Lagharta tornando alla sua stanza -Prima o poi saprà tutta la verità, ed allora...-
-Allora ti accetterà- gli rispose Saluss, tirandogli le ciocche dei capelli corvini -Lei non ti odierà mai, neanche se tu volessi ucciderla con le tue mani-
-Lo so- si tormentò Lagharta, passandosi le mani tra i capelli -Ed è proprio quello che mi spaventa...-
Saluss deglutì rumorosamente, vedendo negli occhi di Lagharta una luce che non gli aveva mai visto. Avrebbe giurato che stesse per accadere, ma pregò in cuor suo che non fosse. Aveva paura di quello sguardo, di quella luce. Se non fosse stato impossibile, avrebbe detto si trattasse di terrore.
-Lagharta, per caso a te Mahel...- chiese Saluss spaventata.
Lagharta la guardò e, per la prima volta, non rispose. Si limitò ad abbassare lo sguardo e tornare in camera, immerso in un profondo silenzio.

Il cuore caldo di Mahel, pensò egoisticamente Saluss, forse non era qualcosa di così positivo come poteva sembrare.



***

Chiedo scusa per il ritardo...ma ho avuto dei problemi di salute abbastanza influenti, perciò non avevo proprio voglia di scrivere. Avevo il morale sotto ai piedi e mi venivano solo cose brutte in testa. Oggi mi hanno dato finalmente una buona notizia, anche se sono lontana dalla "guarigione", perciò ho scritto per lavar via tutta la mia tristezza.
Si, in questa Alvexia c'è tanto di me...tanta di quella inadeguatezza che ho sentito nell'ultimo mese, tanta sofferenza.
E mi scuso anche perchè non vi ringrazio una per una, provvederò nei prossimi giorni a farlo tramite il nuovo sistema, mentre al prossimo capitolo vi ringrazierò di nuovo a fine capitolo.
Grazie per la vostra dolcezza, grazie per le parole, grazie per l'appoggio.
Grazie di tutto, insomma.
E scusatemi se non mi dilungo nei miei amati ringraziamenti, non voletemene per questa volta. Grazie a coloro che hanno commentato lo scorso capitolo: GenisDust_and_Diesel, Ran_neechan, Milou_, fruttina89, Lete, Lirin Lawiliet, Fairy_chan88, la nuova lettrice piccolaKiki e il mio amato Luca.
Grazie perchè le vostre parole mi hanno aiutato ad affrontare questa dura settimana, grazie perchè anche se non lo sapete siete state la mia ancora di salvezza. Grazie perchè siete speciali e mi avete strappato un sorriso con ogni parola, che è stata la medicina che mi ha aiutato ad andare avanti e che spero, anzi, sono sicura mi aiuterà a continuare ad andare avanti.
Grazie, semplicemente grazie <3
  
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