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Dedicato a hinayuki.
Ogni volta che leggo un tuo commento, mi viene spontaneo sorridere,
perchè sei una persona meravigliosa.
Conoscerti, anche se attraverso EFP, è stato (ed
è tuttora!) un onore per me.
Grazie di tutto...e per tutto <3
***
CAPITOLO 18
La Dea dentro di
lei
Colonna aspettava. Con
ansia e
trepidazione.
I capelli azzurrini, al
contrario
della prima volta che l'aveva incontrata, erano adesso acconciati
elegantemente, raccolti sulla nuca con alcune ciocche che ricadevano
sulle spalle, fermati da fermagli dorati e argentati, pietre preziose
e lacci di stoffe pregiate, come seta. Tutto nelle sfumature del blu
e del celeste, per accompagnare meglio il suo colore di capelli,
così
delicato e tenue. Una tunica celeste anch'essa, rifinita con fili
d'oro e con pietre bianche e brillanti le copriva il corpo perfetto e
slanciato.
Aspettava, inginocchiata
umilmente
nella Sala del Colloquio, con una strana ansia dipinta sul volto.
Preoccupata forse, o più semplicemente eccitata dall'arrivo
di
Mahel.
-Vie...ti prego...fa che
arrivino qua
sani e salvi...- sussurrò Colonna in ansia, sentendo alle
sue spalle
il rumore di una porta che si chiude.
Assunse un'espressione
seria, come
conveniva alla Gran Sacerdotessa, e sospirò.
-Chi disturba il mio rito
di
preghiera...?- chiese alzandosi dalla sua posizione e stagliandosi,
maestosa ed elegante, davanti alla persona davanti ad i suoi occhi.
Luminosa ed eterea, magica.
Una luce
bianca avvolgeva la stanza, circolare col soffitto a cupola, di
colore azzurro-violaceo, catapultando chiunque entrasse in un mondo
in bilico tra quello divino e quello mortale.
Come cristallo, rifletteva
una luce
magica che faceva risplendere addirittura gli ornamenti di Colonna,
così bella.
La sacerdotessa dai capelli
verdi era
davanti Colonna, lo sguardo rivolto al basso. Le si avvicinò
e si
inginocchiò, baciandole le mani -Mi spiace interromperla,
Somma
Sacerdotessa, ma...-
Colonna non
riuscì a trattenere un
sorriso infantile, dolce e spontaneo, felice -Sono arrivati i nostri
ospiti, Emerald?- chiese senza riuscire a trattenere l'eccitazione.
Emerald guardò
soddisfatta negli
occhi Colonna, sorridendo -Ho scoperto essere degli impostori e li ho
cacciati dal Tempio. Volevo solo avvertirla di non attendere oltre le
persone annunciateci dalla Sibilla, in quanto...-
Colonna lasciò
che le mani cadessero
sui fianchi, gli occhi aperti e sgomenti da quella rivelazione. Un
urlo, terrificante, in contrasto con la sua bella presenza,
scaturì
dalla sua bocca -TU HAI FATTO COSA?!-
-Cosa hai intenzione di
fare adesso,
Mahel?- chiese Alvexia dopo qualche minuto, mentre la ragazza
affondava la testa tra le braccia poggiate sulle ginocchia -Tornerai
indietro?-
-Non credo. Non posso. Non
voglio.
Rimarrò qua finchè quell'odiosa sacerdotessa non
avrà il buon
senso di ascoltarmi...- rispose Mahel scoprendo il volto ed i capelli
arruffatti sul viso -Voglio essere ascoltata-
La Lilith sorrise e le
scompigliò
ancora di più i capelli, rassegnata a quell'animaletto
fastidioso
dalla testa dura -C'è qualcosa per cui ti arrenderai mai...?-
Mahel sembrò
pensarci un attimo,
guardando verso il cielo. E sorrise -Solo al cielo...-
Alvexia la
guardò confusa e rivolse
lo sguardo al guerriero, che fece spallucce. Entrambi, nello stesso
momento, pensarono alla stessa cosa: “Che strana
ragazza...”
Colonna aprì la
porta della Sala con
irruenza, senza pensare al suo ruolo e alla sua condizione di
sacerdotessa.
Scese le scale pestando con
i sandali
la stoffa pregiata della tunica, il cui strascico le stava
continuamente in mezzo ai piedi -Emerald, considerati dispensata
dalla tua carica. Voglio che lasci i tuoi alloggiamenti entro il
tramonto- urlò alla sacerdotessa ancora dentro la Sala, che
la
guardava sgomenta -Sono stata chiara?-
Emerald rimase ferma nella
sua
posizione, le urla di Colonna ancora nelle orecchie, gli occhi lucidi
per un'umiliazione che non credeva tale. Borbottò un
sommesso “si”
che Colonna sicuramente non aveva udito.
Quando fu alla porta,
Colonna sentì
una voce che cantava poco più avanti. Si fermò,
poggiando le mani
sui battenti della porta, in attesa, ascoltando.
E sorrise.
Mahel sentì
Alvexia cantare e
spontaneamente chiuse gli occhi.
Lagharta guardò
la Lilith, che si
accorse del suo sguardo, e gli fece cenno di non dire niente.
Lasciò
che le parole le uscissero di bocca, senza pensarci.
Come una danza.
Mahel mugugnava il ritmo
della litania
dolcemente, accompagnando la voce soave della Lilith, le dita che si
muovevano nell'aria, come suonassero uno strumento.
Aveva una voce davvero
bellissima.
Le si poggiò con
la spalla,
strusciando il visino, aspettando che finisse di cantare -Che cos'era
Alvexia, questa...?-
La Lilith ci
pensò su un attimo
-Chiedilo al bel guerriero- scherzò lei, indicandoglielo.
Mahel lo guardò
aspettando una
risposta, che non tardò ad arrivare -Quello che hai appena
sentito
viene chiamato “Canto della Dea”...-
Colonna e Mahel sorrisero
entrambe
nello stesso momento, senza saperlo.
La prima aveva una vaga
idea di quel
che volesse fare Mahel e aprì di poco il battente, per
potere vedere
al di fuori del Tempio. E si stupì di quanto la ragazzina
del Lago
fosse cambiata.
Seguì i
movimenti stranamente sicuri
di Mahel fino ai Fiori di Luna, la sentì schiarirsi la voce
e
guardare verso Alvexia e Lagharta. Sorrise di nuovo.
Non vi era dubbio che
quella era la
Mahel della Leggenda.
Quando aprì
bocca per cantare,
Lagharta rimase folgorato.
Aveva una voce comune,
intonata si, ma
comune. Eppure lo spettacolo davanti ai suoi occhi era quanto di
più
bello avesse mai neanche immaginato.
Mahel risplendeva, come una
pietra
preziosa ai raggi del sole. E anche i fiori accanto a lei
splendevano, come se irradiassero luce dell'interno.
Alvexia era rimasta a bocca
aperta:
non aveva eccelse doti canore, ma il suo canto stava facendo
risuonare i Fuori di Luna, come accadeva solo durante i riti sacri.
Seppure non ne avesse mai visti, ciò che accadeva durante i
riti era
risaputo.
E Lagharta...lo vedeva con
la coda
dell'occhio, gli brillava lo sguardo. La seguiva, passo dopo passo,
attraverso i fiori brillanti dell'enorme prato, seguiva le sue parole
sillaba dopo sillaba. Si stupiva, che lei conoscesse la lingua di
Gaia, che dopo una sola volta che aveva ascoltato la canzone la
sapesse riprodurre così fedelmente -È bella
vero...?- chiese lei
senza distogliere lo sguardo da Mahel, seppure continuasse a tenerlo
sott'occhio.
-Bellissima...- rispose
Lagharta
estasiato, senza pensarci, considerando dentro di sé Mahel
più
bella di qualsiasi sacerdotessa avesse mai visto.
Ridacchiò
soddisfatta -La pensi così
anche tu, fatina?- chiese poi rivolgendosi a Saluss, che sorrideva
-Già...una sposa perfetta...-
Già lo sapeva,
che lei era solo una
fatina.
Niente di più
che una fatina.
E aveva odiato Mahel per
non esserlo,
per essere una donna, una possibile sposa. E si era sentita poi un
verme, si era vergognata di sé e dei suoi pensieri.
Lei era senza dubbio LA
sposa. Non
poteva che essere così.
Solo qualcuno di vicino a
Vie poteva
far risplendere i Fiori di Luna mentre intonava il Canto della Dea.
Solo la Mahel della Leggenda poteva.
Lei era la Mahel della
Leggenda. La
promessa sposa di Lagharta.
Chiuse gli occhi e strinse
il
pugnetto, frustrata, sentendo il dito di qualcuno posarsi sui suoi
capelli. Quando scoprì che era Alvexia non reagì,
ma si sentì
ancora più umiliata.
-Se devi dire qualche
cattiveria,
dillo ora che Lagharta è in coma...- disse lei voltando lo
sguardo
-Non ho la forza di discutere con te-
-Mi dispiace...- disse lei,
arrossendo, stupita di provare empatia per quell'esserino svolazzante
fastidioso -Ma non è detto che loro due inizieranno ad
amarsi...-
Alla parola amore Lagharta
si
irrigidì, guardando la Lilith -Non sono innamorato di Mahel.
E Mahel
non è innamorata di me. Io...io voglio solo rimandarla da
sua
madre...- disse poco convinto, guardando la ragazza davanti a lui
cantare e danzare in mezzo ai fiori luminosi del giardino -Gaia non
è
il suo mondo-
Alvexia e Saluss si
guardarono,
consapevoli che sarebbe stata la prima, l'unica e soprattutto
l'ultima volta che sarebbero state complici di qualcosa.
Colonna capì che
era tutto lì, ciò
che stava aspettando.
Consapevole di chi ci fosse
dietro di
lei, si fece da parte indicando fuori -Osi ancora dire che sono
intrusi? Lagharta è il prescelto di Saluss da anni ormai e
quella
ragazza ha fatto risplendere i Fiori di Luna cantando la canzone
della Dea. Hai bisogno di altre prove...?-
Emerald abbassò
lo sguardo, colpevole
-La Somma Sacerdotessa voglia scusarmi per la mia arroganza. Provvedo
a liberare le mie stanze come mi ha ordinato...-
Prima che potesse
andarsene, Colonna
la fermò -Prima di andare, fai accomodare i nostri
ospiti...- disse
con falsa freddezza alla sacerdotessa, che si inchinò pronta
ad
andare.
Colonna sapeva come sarebbe
finita.
Anche Emerald sarebbe stata
conquistata dalla dinivinità splendente di Mahel.
Aprendo i battenti del
portone
d'ingressom, Emerald attirò l'attenzione del gruppetto di
persone
davanti a lei.
Mahel interruppe il canto e
si voltò,
facendo comparire sul suo volto un'espressione arrabbiata, come a
volersi difendere. Alvexia voltò lo sguardo e si rimise
seduta,
dando le spalle alla sacerdotessa, e Lagharta rimase immobile, in
attesa.
-La Gran Sacerdotessa ha
espresso il
desiderio di incontrarvi- disse cercando di trattenere dentro di
sé
la rabbia che provava -Se voleste farmi il favore di seguirmi...-
Mahel rimase ferma sul
posto,
guardando Alvexia -Non vieni...con noi...?- chiese dubbiosa, vedendo
Alvexia ferma a sedere.
Alvexia le sorrise e scosse
la testa,
indicando la sacerdotessa dietro di lei -Credo che la signorina
dietro di me ti spiegherà il perchè con
più precisione e passione-
Emerald cercò di
mantenere
compostezza a quell'affermazione così fuori luogo -Le Lilith
non
possono entrare nel Tempio di Vie. È proibito-
-E perchè mai?-
chiese Mahel,
guardando a volte verso la Lilith a volte verso la sacerdotessa.
Alvexia
ridacchiò della situazione,
tanto la trovava paradossale in quel momento -Perchè io sono
un
demonio-
Demonio.
Tante, troppe volte aveva
sentito
quelle parole. Per lei non avevano senso, ognuno era quel che era
senza bisogno di inutili e dannosi epiteti.
Ogni volta che Alvexia
utilizzava
verso di sé la parola demonio, il suo volto si scuriva,
portando
un'ombra scura davanti i suoi occhi rubino.
Mahel non sapeva cosa dire,
o come
dirlo.
Alvexia notò il
suo volto arrossire
di rabbia e cercò di spiegarle prima di assistere di persona
alla
scena comica di cui aveva riso poco prima -Mahel, tranquilla. Ti
hanno detto qualcosa sulle Lilith, no? Noi siamo “creature
demoniache”, quindi non abbiamo l'autorizzazione ad entrare
in
luoghi sacri, come lo è il Tempio di Vie. Ma io, anche volessi,
non posso entrare...- spiegò lei,
avvicinandolesi dolce
-Capisci?-
-In che senso non
puoi?-
chiese Mahel, sbigottita.
Alvexia sospirò
-Mahel...noi Lilith
siamo considerate una “razza malvagia”. Possediamo
conoscenze sui
veleni e su tecniche di spionaggio e assassinio superiori a quelle di
chiunque altro. Per via dei nostri occhi siamo anche in grado di
avvalerci di alcune tecniche di evocazione, anche se si tratta di
spiriti magici minori, evocabili attraverso un
“tramite”. Ma io
no. Io sono...diversa, dalle altre...- disse lei, abbassando lo
sguardo -Hai visto la mia forma demoniaca, no?-
Mahel annuì, in
silenzio.
-Bene. Quella è
un'evocazione.
Un'evocazione che faccio usando il mio corpo come tramite...o
più
precisamente i miei occhi...-
Mahel fece un passo
indietro, colta
alla sprovvista. Un'evocazione tramite il suo corpo...?
-Ma non è...come
dire...pericoloso?-
Alvexia scosse la testa,
ridacchiando
-Non finchè non vengo ferita. L'evocazione si annulla solo
per mio
volere o per...mancanza del tramite. Devo solo stare attenta che i
miei occhi non se ne vadano mai a giro mentre combatto. Piuttosto
facile, no?- aggiunse ridendo di nuovo, nascondendo il terrore nei
suoi occhi.
Mahel si
avvicinò a lei, confusa
-Alvexia...solo tu hai questa peculiarità? Solo tu
puoi...trasformarti in un...un...-
-Demone? Si- disse lei,
salendo la
scalinata che portava ai battenti -Dico subito alla sacerdotessa che
non voglio entrare. Solo mostrare una cosa a Mahel,
dopodichè me ne
starò buona buona qua, ok?-
Alvexia si
avvicinò alla porta,
standone lontana qualche centimentro. Respirò a fondo,
impostando le
mani davanti a sé -Nessuno si spaventi, non faccio niente di
male. È
solo la barriera che farà qualcosa a me...-
-Barriera...?-
domandò Mahel al
nulla, mentre assisteva ad uno spettacolo straziante.
Un fulmine azzurrino
percorse le mani
di Alvexia, che le aveva avvicinate ai battenti, adesso splendendi di
una luce bianca.
Scariche elettriche che lei
sopportava
a fatica, trattenendo le urla di dolore dentro di sé, per
l'umiliazione di sentirsi rifiutata dalla stessa Dea che lei adorava.
Allontanò le
mani, di scatto,
chiudendole in pugni -Anche se volessi entrare con la forza...sarebbe
la stessa barriera del Tempio ad allontanarmi...-
Mahel salì gli
scalini lentamente,
avvicinandosi alla Lilith che riumaneva ferma dandole le spalle.
L'abbracciò dolcemente, posando la fronte sulla sua schiena,
sussurrando parole gentili -Farò di tutto
affinchè Vie ti accetti
nel suo Tempio. È una promessa-
Alvexia annuì
con la testa, sentendo
nella bocca il sapore salato di lacrime che non poteva piangere,
perchè era il suo carattere, la sua natura.
Lei stessa.
Alvexia ci aveva pensato
più volte.
Se Mahel e Lagharta
avessero saputo
del suo padrone, e del fatto che era stato lui a donarle quel potere,
sicuramente l'avrebbero odiata.
E lei non voleva in alcun
modo
ferirli. Soprattutto Mahel.
Non potè che
pensare, ancora una
volta, che il “dono” che le era stato fatto
somigliava senza
dubbio più ad una maledizione.
Mahel la salutò
con la mano, prima di
entrare. Alvexia ricambiò.
Scrutò
più volte il suo sorriso, ma
non vi trovò niente di allarmante. Era preoccupata, ma non
sapeva
dire se più per se stessa o per lei.
Non ebbe cuore di
domandarglielo.
Appena entrò, di
nuovo, dentro la
Sala dei dipinti, Mahel rimase immobile ad osservare la persona
davanti ai suoi occhi.
Ancora più bella
di quanto la
ricordasse, ancora più elegante, più...magica.
Colonna non potè
che sorriderle,
allargando le braccia -Benvenuta a Gaia, Mahel. Sono...felice, di
rivederti...- disse Colonna parlando con la sua voce.
Mahel sorrise eccitata e si
tuffò fra
le sue braccia, non prima di essere caduta per terra e di aver
portato Colonna con sé -Mi dispiace tanto!-
borbottò lei, vedendo
l'acconciamento per i capelli di Colonna riverso sul pavimento.
Lei la strinse a
sé, ridacchiando
-Non mi interessa gran chè di quelle pietre. Adesso ho
qualcosa di
più prezioso e caldo tra le mie braccia- sussurrò
lei baciandola
sulla fronte, come fosse sua madre -Mahel...ho aspettato tanto per
rivederti...-
Mahel rese l'abbraccio, non
accorgendosi di comportarsi come davanti a sua madre, come una di
famiglia.
Emerald le
guardò facendo sbocciare
le sue labbra in un sorriso, dolce e spontaneo. Lagharta le si
avvicinò, inchinandosi umilmente -Le chiedo scusa per il
comportamento della divina Mahel, somma sacerdotessa. Ma Gaia non
è
il suo mondo, e non riesce ad abituarsi a...- la sacerdotessa
zittì
Lagharta, chiudendogli le labbra con un dito.
-Lagharta...sono io che mi
scuso. Io
volevo solo proteggere la Somma sacerdotessa, non ho pensato a niente
altro. E capisco perchè ella reagisca così.
Quella ragazza...è un
animo puro, spontaneo ed incondizionato. Magari lei non è la
Mahel
della Leggenda, ma sicuramente è una Mahel magica per
Gaia...-
Lagharta sorrise, annuendo.
Quella
davanti a loro non era una semplice umana. Era Mahel, la Mahel di
Gaia. Una delle persone più importanti del mondo.
O, almeno, del suo.
Saluss era insieme a Mahel
e Colonna,
nella stanza privata di quest'ultima. Ridevano, tutte insieme, di un
sorriso che Colonna non sapeva esser capace.
Era ormai giunto il
tramonto.
Il battito alla porta
riportò alla
mente di Colonna i suoi doveri e le sue parole. La sua voce divenne
fredda -Prego-
Emerald entrò
nella stanza, una
tunica semplice bianca indosso, i capelli ormai non più
acconciati e
lasciati liberi sulle spalle -Mi spiace disturbarla durante la
vestizione, Somma Colonna. Sono venuta per porgerle i miei ultimi
saluti...-
Colonna si
avvicinò alla
sacerdotessa, mentre Mahel la guardava stupita -Colonna, che
succede...?-
Colonna si
voltò, cercando di
rimanere impassibile -Emerald ha osato buttarvi fuori dopo che le
avevo espressamente ordinato di accogliervi. È un errore
imperdonabile, allontanare dal Tempio con tali modi sgarbati la
divina Mahel della Leggenda...-
Mahel scosse la testa,
confusa -È
stato un errore...-
-Nessun errore- disse
Colonna,
imponente -E anche se fosse, gli errori vanno pagati con una
punizione. Emerald abbandonerà il Tempio, così
che le altre
sacerdotesse prendano a monito il suo comportamento inopportuno!-
Mahel si alzò,
contrariata -No! Non
potete allontanarla dal Tempio solo perchè ha fatto
ciò che era più
giusto! Non è così che si applica la giustizia,
Colonna-
-Mi spiace Mahel, io ormai
non posso
fare più nulla per lei- esordì Colonna con
freddezza, guardando
severa verso Emerald -Sei una vergogna per la tua famiglia...-
Prima che Emerald potesse
congedarsi,
si avvicinò a Colonna e le tirò il braccio verso
di lei, perchè si
voltasse -Colonna!-
Questa si voltò,
infastidita anche se
il gesto veniva da Mahel. E sia lei, che Emerald che Saluss rimasero
senza parole a ciò che videro.
Era in ginocchio. A terra.
La testa al pavimento, la
più grande
umiliazione.
Emerald spalancò
gli occhi, senza
parole, Colonna aprì le labbra in un sorriso -Non
allontanare
Emerald dal Tempio, Colonna. Lei ha solo reagito in modo esagerato ad
un mio gesto scortese. Non ha fatto niente di male, è colpa
mia. E
chiedo scusa anche a te, per aver ripetuto quel gesto...ma ti prego.
Ti prego!- alzò lo sguardo verso Colonna, fiera -Non mandare
via
Emerald-
La sacerdotessa dai capelli
verdi
guardò verso Mahel e poi verso Colonna, che le
guardò entrambe e
posò nuovamente lo sguardo verso Mahel -Ti accogli piena
responsabilità per questa tua decisione?-
-Si- disse Mahel decisa,
senza esitare
-Punisci me al posto suo-
Colonna
ridacchiò, volgendo lo
sguardo verso Emerald -Ringrazia la divina Mahel. Potrai restare al
Tempio- disse Colonna, vedendo gli occhi di Emerald illuminarsi di
gioia e di commozione -Ma! E sottolineo ma, dovrai farle da ancella
per tutto il suo soggiorno. Sono stata chiata...?-
Emerald guardò
verso Mahel, ancora
inginocchiata a terra, e si inginocchiò a sua volta,
scoppiando in
lacrime, prendendole in mano una ciocca di capelli e portandosela
alle labbra -Sarà mio immenso onore, prendermi cura della
divina
Mahel...tutto, per colei che ha salvato la mia dignità e
quella
della mia famiglia...- disse fra i singhiozzi la ragazza, senza osare
alzare gli occhi su Mahel.
-Che...perchè mi
sta baciando i
capelli...?- chiese Mahel a Saluss, che le si era avvicinata ormai
consapevole di ciò che aveva voluto fare Colonna.
-Mahel...baciare le mani ad
una
persona è riconoscerne la sua natura divina. È un
saluto molto
rispettoso. Ma baciarne i capelli...è il riconoscere la
propria
inadeguatezza nel presentarsi a tale divinità. È
il saluto più
umile conosciuto al mondo...-
Mahel guardò
quella ragazza, ai suoi
occhi adesso così dolce, tenere stretti tra le dita i
capelli e
baciali, sussurrando scuse sommesse.
Non resistette a quella
dimostrazione
di scuse e l'abbracciò, calorosamente -Nel mio mondo, questo
è il
modo migliore di chiedere scusa Emerald. E chiamami Mahel...-
La sacerdotessa si arrese a
quel
cuore, quel calore così dolce che dimostrava quella ragazza
comune
ma speciale, abbracciandola a sua volta.
Colonna sorrise.
-Emerald...porta Mahel
nella tua
stanza e procedete alla vestizione. Chiederemo un colloquio speciale
con Vie...-
Emerald annuì
fra le lacrime,
abbracciando più forte Mahel, che ricambiava.
-La renderò
più bella di qualsiasi
altra sacerdotessa al mondo!- borbottò tra i singhiozzi.
Pensando,
nel suo cuore, che quella ragazza era già più
bella di qualsiasi
altra persona al mondo.
Lagharta aspettava. Aveva
visto
passare Mahel ed Emerald insieme, le mani unite. E Saluss che
svolazzava dietro di loro, ridacchiando soddisfatta.
Aveva sospirato ed era
andato alla
porta, aprendola e guardando verso Alvexia.
-Ehi, ragazzina, non credo
che sia il
caso di aspettare qua stanotte...- disse Lagharta verso Alvexia, che
lo guardava senza capire -Perché no, fusto?-
-Mahel avrà un
colloquio con Vie,
questa notte. Dormiremo al Tempio. Trova un posto più caldo
per
dormire-
La Lilith rise, stendendosi
sullo
scalino -Ti preoccupi forse per me?-
Lagharta
sospirò, infastidito -Lo
dico solo perchè sennò quella
mi attribuirà tutta la colpa,
se ti succede qualcosa-
Alvexia lo
guardò seducente,
chiamandolo col dito -Perché non ci riscaldiamo insieme,
questa
notte...?- chiese ridacchiando soddisfatta di averlo scosso un po'.
-Credo di avertelo
già detto: mi
donerò solo alla mia sposa-
-Ma tu non sposerai mai
Mahel, neanche
se ti accorgerai di amarla. Quindi non vi unirete mai. Quindi puoi
unirti a me, non ti farò male- sentenziò lei,
falsamente seria.
Lagharta ingoiò
un impropero,
affondando la faccia tra le mani -Perchè, perchè
devi irritarmi a
tal punto, eh? Ti diverti a stuzzicarmi?-
-Si- disse lei, scoppiando
a ridere
-Andiamo, adesso non provi neanche più a nascondere che la
ami-
Lagharta fece per
avvicinarsi ma
rimase sulla porta, fermo e serio -Non la amo. Non posso innamorarmi.
Non so neanche cosa sia, l'amore...e non riesco ad innamorarmi di
lei-
Alvexia lo
guardò, seria a sua volta,
mettendosi a sedere -Fusto...-
-Senti, non ho bisogno
della tua
compassione. Sto bene così. Saluss mi adora, e anche io
l'adoro. La
Sibilla mi mette spesso alla prova, ma so che mi vuol bene, e anche
io provo gli stessi sentimenti. Mahel è...semplicemente una
persona
che devo proteggere e riportare indietro nel suo mondo, da sua
madre...-
-Lagharta...te ne rendi
conto di cosa
stai dicendo, vero?- chiese la Lilith rimanendo al suo posto,
guardando il guerriero compassionevole -Se tu parli così,
Mahel...-
-Mahel non è
innamorata di me. Non
ancora. Sa cosa accadrà, se iniziasse ad amarmi. Mi ha
promesso che
non accadrà. Non voglio odiarla, non lei. Lei mi ha
accettato, così
come ha accettato te. Non posso, non voglio ferirla.
Mahel...è
importante per me. Ma per quanto ho di più caro al mondo, io
non
sono innamorato di lei- disse tutto d'un fiato il guerriero,
scostantosi i capelli dal viso, nervoso -Non so come avrei fatto, se
la Mahel della Leggenda mi avesse odiato, come tutti gli altri...-
Alvexia sbottò
in un sorriso, che
infastidì Lagharta -Che cosa c'è?-
-Niente, niente- rispose
lei,
mettendosi di nuovo distesa, guardando il cielo rapita -Mahel ha
senza dubbio dentro di lei un potere inimmaginabile. E assoluto.
Magari non ha poteri magici visibili, anche se i suoi capelli
nascondono ben più che una bellezza estetica, ma il suo
cuore è...-
-Speciale- finì
il guerriero, vedendo
la Lilith voltarsi verso di lui e annuire -Sei sicuro di volerla
perdere...quando ancora non è tua, Lagharta?-
Lagharta stava per
rispondere, quando
fu richiamato all'interno -Io...-
-Vai pure fusto,
buonanotte!- disse la
Lilith chiudendo gli occhi, e facendogli cenno con la mano di andare.
Lagharta chiuse la porta e
la lasciò
da sola, fuori del Tempio, a ridere rassegnata sia al carattere di
Mahel...che a quello del guerriero.
Voleva parlare. Ma non
trovava le
parole.
Splendida, bellissima,
affascinante,
incredibile. Non rendevano l'idea.
Eppure era davanti ai suoi
occhi, che
come la sua bocca non sapevano come reagire.
I capelli erano raccolti
sulla nuca,
lasciando alcune ciocche libere di cadere fino a terra,
attorcigliandosi alle braccia e cadendo fino a terra.
Diamanti e accessori di
mithril
magico, il materiale più pregiato di Gaia, le adornavano i
capelli e
le braccia. Una piccola catenella dello stesso materiale, adornato di
diverse e varie pietre preziose le impreziosiva la vita, facendo
meglio aderire la tunica semitrasparente bianca che indossava.
Gli occhi erano ancora
più brillanti
del solito, vivaci. E quel rossore sulle guance era impagabile,
assolutamente tenero.
Era schifosamente bella,
ecco, quella
era l'espressione più adatta.
Saluss accanto a lei le
svolazzava
soddisfatta, mentre Emerald le teneva lo strascico della tunica
alzato da terra, perchè non si sporcasse. Colonna, accanto a
lei,
vestita e adornata di gioielli allo stesso modo di Mahel, era
stupenda.
Ma non riusciva ad
eguagliare la
bellezza e quell'aura misteriosa che Mahel emanava, senza volerlo,
vestita come una sacerdotessa.
Lagharta si
avvicinò alle due donne
davanti ai suoi occhi, ingonocchiandosi e baciando le mani prima a
Colonna e poi alla stessa Mahel -Lagharta!-
-Mahel...ti hanno spiegato
il
significato di questo vestito...?-
-No, perchè?-
chiese Mahel
impacciata, guardandosi addosso e arrossendo d'imbarazzo per le
numerose e costose pietre che l'adornavano -Che cos'ha di strano...?-
Lagharta si alzò
in piedi,
guardandola fissa negli occhi -Le sacerdotesse...indossano, durante i
loro riti sacri...le stesse vesti di una...sposa...-
Mahel spalancò
gli occhi, guardando
verso Emerald che ridacchiava e verso Colonna -Scusami Mahel, non
credevo fosse importante...-
-Io...non credevo che le
spose
potessero permettersi questi abiti costosi!-
Colonna
ridacchiò -Non esattamente.
Se una coppia è fedele alla chiesa di Vie, sono le stesse
sacerdotesse del Tempio a vestire gli sposi dei nostri più
pregiati
capi di vestiario. Le spose di Vie sono le più belle di
tutta
Gaia...-
Mahel arrossì a
quelle parole mentre
Lagharta, invece, ormai non sentiva più nulla.
Davanti a lui adesso c'era
solo una
semplice donna, una sposa, bellissima.
Una delle donne
più belle che avesse
mai visto. La più bella.
Pensò, con la
speranza nel cuore, di
riuscire a trovare, un giorno, una sposa che fosse, vestita come
Mahel, bella almeno la metà di quella Dea davanti ai suoi
occhi.
***
Ooooh finalmente xD è due giorni che tento di scriverlo ma
non riuscivo a trovare il tempo e l'ispirazione. Entro domani sera
provvederò a rispondere alle recensioni dello scorso
capitolo tramite il nuovo metodo, anche se non voglio togliere il
piacere di RINGRAZIARVI anche a fine capitolo, seppur con un
ringraziamento generale.
Grazie a Genis,
LinusVanPelt,
Lete, Lady Moonlight, Fairy_chan88, piccolaKiki, fruttina89, Milou_, hinayuki (a cui ho
dedicato questo capitolo), Dust_and_Diesel,
BumBj.
Grazie a tutti e a tutte per aver trovato il tempo di lasciarmi un
segno, lo apprezzo moltissimo <3
Grazie anche alle 34
persone che hanno messo la storia fra le preferite, le 44 persone che
l'hanno messo fra le seguite, le 6
che l'hanno messa fra quelle da ricordare. Siete meravigliosi e
meravigliose <3
Spero che chiunque mi segua, da adesso o dall'inizio, mi segua fino
alla fine. Ne sarei davvero onorata <3
Un bacio ed un abbraccio a tutti quanti.
Con affetto,
Selenite =)
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