…Un cambio di sentimenti
Il giovedi arrivò più
velocemente di quanto Hermione avesse previsto. Era emozionata,
sì, ma doveva ancora preoccuparsi di
quel leggero strappo allo stomaco
che provava quando si trovava vicino ad Harry.
E se lui l’avesse capito e avesse
iniziato a fare domande? Lui era
testardo quanto lei, quindi non ci
sarebbe stata nessuna via di fuga alle sue filippichedomande. Doveva accertarsi
che le sue mura erano ben
protette e forti per non esporre le
sue emozioni. Le emozioni erano
un concetto nuovo per lei e non voleva
che venissero fuori davanti ad Harry.
Specialmente davanti ad Harry.
Le lezioni continuarono normalmente. Imparò un paio di nuovi incantesimi che
pensò non valessero molto. Metteva
davvero in discussione il suo curriculum,
a volte. Si aspettava una sfida e invece
era la migliore della sua classe.
Era comunque un risultato,
ovviamente, ma non controllò la cosa con allegria, come avrebbe
fatto normalmente. Quando lo scoprì, il suo viso diventò
rosso e volle gridare per la gioia. Capì
subito, però, che il resto
della classe, ad eccezione di Harry e di un Tassorosso
di nome Terry Boot,
erano dei fannulloni e i suoi pensieri divennero discutibili. Eppure, si prese il merito di essere la strega
più intelligentedella sua classe.
La situazione le faceva passare delle belle giornate, quando la depressione e la solitudine cercavano di attirarla fra
le sue grinfie. Chi sapeva che cambiare
personalitàaveva così tanti effetti
negativi?
Doveva incontrare Harry alle sette e erano già
le sei e trenta. Attualmente
si trovava alla Torre dei Grifondoro, e
stava finendo il suo saggio
di Pozioni. Piton non aveva esitato ad assegnare loro dei compiti
fin dal primo giorno. Non le era mai piaciuto quando si
profilava a Casa Riddle e ora che era il suo
professore, i suoi pensieri erano rimasti invariati. Quando la gente cominciò a riempire la sala comune, dopo la cena a grappoli
(che aveva saltato perfinire il saggio), la sua attenzione scattò verso l'orologio e pensò
che era ora di
andare.
Assicurandosi di avere la bacchetta in tasca, uscì dalla torre.
Dovette spingere da parte alcune persone, mormorando delle scuse meschine che
sapeva non avrebbero carpito. Lesale erano ancora piene di coppia
che pomiciavano e gruppi di pettegoli che incontrò mentre camminava.
Il suo stomaco cominciò a stringersi e non aveva ancora incontrato Harry. Mentre si
avvicinava alla Stanza delle
Necessità, capì che non era
Harry a farla sentire
in quel modo; era eccitata. Emozionata e spaventata. Perché le emozioni erano
tutte così simili? Era uno sforzo della mente.
Si concentrò sulla
lezione di Harry mentre
camminava per tre volte lungo il corridoio
desertoe guardava
la porta che apparve di fronte a lei. Sarebbe
patetico dire che
Hogwarts e i suoisegreti non smettevano mai di stupirla?
Beh, la pensava così,
quindi non c'era motivo nelcercare di esprimere
quello stupore in altro modo. Afferrò la
maniglia di ottone e respirò profondamente. Poteva farcela. Era solo una
semplice lezione. Stava per imparare adevocare un Patronus. Ecco tutto.
Spingendola, aprì
lentamente la porta, e una calda brezza
soffiò sul suo viso e lasciò che il suo corpo
si rilassasse. Entrando nella stanza vide che era equipaggiata in modo simile a quello delle riunioni dell’ES, ad eccezione
dell’attrezzata che era per due invece che di, diciamolo, cinquanta. C'era una sola
libreria di mogano, due sedie con dei grossi cuscini, un camino
e candele galleggianti sul soffitto. Era un
ambiente molto caldo e si lasciò cadere
suuna delle sedie
col cuscino. Si
afflosciò con tutto il suo peso e provò a mettersi a proprio agio, dimenandosi per un buon minuto. Si
arrestò subito, tuttavia, quando la porta si aprì cigolando. Torse la testa e vide Harry
che le sorrideva. Il suo stomaco vacillò.
"Vedo che
mi hai battuto." Disse mentre si chiudeva la porta
alle spalle.
"Non è colpa mia
se sei lento." Rispose
in fretta. Oh, come
amava quelle sue battute dispirito. Anche quando
era in difficoltà,
trovava ancora una rapida risposta
nel retro della sua
mente. Era
davvero troppo fortunata.
Lui sorrise e si avvicinò a lei.
Cercò di calmare
il dolore allo stomaco, senza alcun
risultato. Prese un poso accanto a lei. "Ora,
credo che dovremmo ignorare le formalità e
arrivare dritti al punto."
"D'accordo." Non aveva voglia di
forzare le sue mura.
"Allora
, " Iniziò, sfregandosi
le mani, "Qual’è il problema?"
"
Non posso evocare un Patronus." Disse apertamente.
Ridacchiò
ancora, "Conosco quella parte. Intendevo.. perché non riesci ad evocarne uno?"
Lei
alzò le spalle: "Non lo so, pensavo
che tu potevi dirmelo."
"Beh vediamo...
hai pensato ad un ricordo, giusto?"
Lei annuì. "Hai
recitato l'incantesimo conquel ricordo in mente?" Lei annuì di nuovo
e lui prese una
boccata d'aria. "Mostramelo."
Lei fece una smorfia: "Sei sicuro di voler vedere la mia pietosa
dimostrazione di un Patronus?"
"No.
" Rispose l’altro onestamente, "Ma non
posso aiutarti se non capisco qual è il problema."
"Giusto.
" Seppe di non avere molta scelta in materia,
così si alzò.
"
L’obbiettivo è quella libreria." Le istruì.
Puntò la bacchetta
parallelamente alla libreria e prese una dose
profonda di respiro. Lasciò che il ricordo del
suo sedicesimo compleanno galleggiasse
in prima linea sulla sua mente elivellò se stessa. "Expecto Patronum!" Cantò con forza. Dalla sua bacchetta non uscì cheun soffio seccante di fumo bianco. Si
voltò lentamente verso Harry, aspettandosi di
vederloridere. Fu
sorpresa di vederla invece con occhi socchiusi e il mento tra il
pollice e l’indice. La stava squadrando.
Ci pensò su prima
di rispondere. "Hai lo stesso problema che avevo io, ma non hai mai avuto
qualcuno che te lo dicesse. Un angolo appartato non è il posto migliore
per praticaremagia
difensiva quando hai un sacco di gente attorno a te per aiutarti ..." Lei distolse lo sguardo.
"Non hai una
memoria abbastanza forte."
Lei voltò immediatamente la testa, "La mia memoria
è perfetta!"
Lui si alzò, "Ovviamente
no. Devi pensare al momento più felice che possiedi, Hermione. Ilprimo
ricordo che scelsi era il mio primo giro su una scopa."
"E’ un buon ricordo."
"Sì
, ma non è abbastanza. Potrebbe essere il ricordo più felice per
alcune persone, ma nonper me. Avevo momenti più felici nella mia vita da poter
scegliere."
Hermione
annuì comprendendo. "Il problema è che io, in realtà, non ne ho molti dascegliere."
"
E perché?" chiese.
Si chiese se avrebbe
dovuto dirglielo o no. La verità effettiva era,
ovviamente, del tutto fuoriquestione, ma poteva comunque raccontargli
una piccola versione del tutto. Lui
era lì per aiutarla, non per criticarla. La
vecchia Hermione le stava
gridando di fermarsi, ma la nuovaHermione mise quella vocina da parte
e la obbligò a farlo. E così fece. "Non sono
cresciuta in un ambiente proprio felice. I miei genitori morirono quando ero molto piccola
e il mio…padrino
mi obbligò ad essere sempre
la migliore. Non mi mandò mai in una
vera scuolaperché voleva essere lui ad insegnarmi. E’ un insegnante fantastico,
non fraintendermi. Ma èfermamente convinto che io debba essere perfetta o
altrimenti sarei una fallita. Fino aquest'anno, quando, improvvisamente, ha
cambiato idea e
mi ha mandato qui."
"Mi dispiace
per i tuoi genitori." Disse
per consolarla.
"
È tutto a posto. Non li conoscevo".
"È quello che
continuo a ripetermi ogni volta che qualcuno si dispiace per i miei genitori." Hermione
alzò la testa per
guardarlo negli occhi.
Per un attimo aveva dimenticato cheentrambi avevano avuto la stessa
esperienza, anche se con conseguenze
per lui molto piùdisastrose. "Ma
poi arrivò il momento in cui capì che
avrei dovuto buttare tutto fuori."
"L’ho già fatto." Ammise lei. "Qualche volta mi chiudo in
camera e piango… non so il perchè, ma lo faccio e basta. Guardami. Penserai sia una pappamolle."
Lui scosse la testa, "Niente affatto.” Si avvicinò a lei ed Hermione sentì il suo respiro catturarla quando le mise una mano sulla spalla, "io
faccio la stessa cosa. Non pensare di
essere sola, Hermione. Non sarai mai sola. Non finché io sono qui."
Sì, ma non per molto. Scattò la vecchia Hermione.
"Pensa a
qualcos'altro. So che c’è qualcosa nel tuo passato che potrebbe alimentare l'energia necessaria per il tuo Patronus. Se ci
sono riuscito io, puoi farlo anche tu."
Tolse il braccio e le diede del tempo
per pensare.
Accolse il silenzio come un'opportunità per pensare. Avvicinandosi ad un muro vicino, vi si appoggiò e lasciò che la sua mente iniziasse a
lavorare. Non riusciva a
ricordare, mai una volta in vita sua, un
momento di felicità. Era una cosa triste da pensare, ma era vera. Anche quando trovava piacere nei suoi
attacchi, nel battere Draco mentre duellavano, sapeva di non essere mai stata felice. Era solo breve estasi che poi andava via rapidamente. Una piccola parte di lei sapeva che scegliere il ricordo del suo sedicesimo compleanno non avrebbe funzionato. Certo, perdere la
sua verginità era un punto di riferimento e si sentì sollevata dal fatto che alla fine fosse
successo. Ma il sollievo non era felicità. Lasciò che la sua mente vagasse fino a Natale
- al bacio fra lei ed Harry. Era un
territorio pericoloso da
percorrere visto che lui era così vicino, ma era disposta a correre il rischio. Ricordò la poltiglia nel
suo stomaco e quindi la sensazione di vuoto quando tutto era finito. A dire la verità, provava una grande confusione al pensiero che la sua vicinanza
la rendeva così felice. No, non poteva usare quel ricordo.
Casa Riddle era l'esatto
opposto della felicità,
quindi tutto ciò che aveva fatto lì dentro era destinato ad
essere triste, lo stesso
valeva con Villa Malfoy: feste troppo formali e altrettanti
trattamenti crudeli da essere
associati alla felicità. Fu allora che una cosa la colpì.
"Trovato!"
esclamò.
"Eccellente
!" disse Harry: "Adesso
prova di nuovo."
Lei annuì e si voltò verso la libreria. Puntando la bacchetta, lasciò che il ricordo del
percorso della carrozza fino
ad Hogwarts riempisse la sua mente. La
gioia che aveva provato quando aveva visto per la
prima volta le torri alte e
scure del castello era diversa da qualsiasi cosa avesse mai sentito in vita sua. Se quello non era un ricordo felice, allora non sapeva cosa fosse la felicità. "Expecto Patronum!" Gridò.
Aprendo gli occhi in fretta, vide una grande
nuvola emettere fumo bianco dalla bacchetta e si rivolse a Harry con un largo sorriso sul volto. Lui rispose al sorriso, ma il fumo scomparve. Non poteva crederci! Era arrivata più lontano di quanto avesse mai immaginato! Guardò la sua bacchetta con affetto,
ancora incapace di credere alla fumata
bianca che ne era uscita. Era così impegnata a fissarla, persa nei suoi
pensieri, che non sentì Harry avvicinarsi
a lei.
“E’
stato impressionante."
Saltò
su quando
sentì la sua voce, e lo vide guardarla con piacere negli occhi.
"Grazie! I-io non pensavo di
poterlo fare!"
Lui sorrise: "Ben
fatto. Te l’avevo detto che ce la facevi." Hermione lasciò che un timido sorriso le si formasse sulle labbra e lui la guardò per
un attimo. "Ti ... ti dispiace se provo una cosa?"
"No."
Rispose in fretta "Qualsiasi cosa."
Lui
annuì. "Girati
come se
dovessi evocare di nuovo il Patronus."
Hermione acconsentì e si
dispose, preparando nuovamente il ricordo. Non si aspettava,
tuttavia, che Harry si avvicinasse a lei in quel modo, col
petto schiacciato contro la sua schiena. "C-cosa stai facendo?"
"Vorrei provare a vedere se posso unire
la mia magia con la tua così da formare un Patronus
in piena regola, uno che possa
prendere la forma di un animale." Le
spiegò. Anche se sembrava sicuro di sé, poté percepire un
lieve tremolio nella sua
voce. Si chiese se stesse sentendo gli stessi pizzicotti che si muovevano lentamente su tutto il suo corpo.
"Oh… okay."
Premette più saldamente
contro la sua schiena
e sentì la sua
mano coprire la propria. Stava ancora tenendo la bacchetta, così
da intrappolarla tra il palmo della mano e la parte esternadella sua mano. Soppresse un respiro profondo
quando le loro mani
si toccarono, nel tentativo di mostrare
che quel tocco non la influenzava
minimamente, cosa che in realtà succedeva. Purtroppo,
il respiro represso da contenere era
così tanto che venne fuori
in un fiotto.
Harry lo sentì e per questo si chinò a sussurrarle
all'orecchio: "Ti fidi di me?"
Lei
annuì, "Sì."
"
Al tre pronunciamo
l'incantesimo, va bene?" Prese
il suo silenzio come
conferma e iniziò ilconto alla rovescia. "Uno ... due ... tre!"
"
EXPECTO PATRONUM!" Gridarono all'unisono.
Qualunque cosa si aspettasse Hermione, non fu quella che successe
dopo. Sentì una
scossadi magia fluire attraverso di lei, proveniente da
Harry. Come sapeva
che era venuto da luiera un mistero,
ma capì che in quel momento erano
in qualche modo collegati. La magia si formava fra
le loro bacchette e una luce
argentea sporgeva da esse, facendo chiudere
loro gli occhi per l'intensità. Sembrava che una folata di vento girasse
intorno a loro, soffiandole i capelli
un po' di traverso, che ebbe paura che potessero colpire
Harry in faccia. Li
riaprironosoltanto quando ritennero
che tutto ciò che era esploso dalle loro bacchette fosse andato via e
spalancarono le mascelle alla vista di fronte a loro.
Le figure spettrali
di un cervo e
di una lontra galleggiavano per la
stanza, girando intorno ai loro
incantesimi e giocando tra di loro. Era uno spettacolo veramente
bello a vedersi e
i due avevano gli occhi incollati ad esso.
Dopo quello che sembrò un'eternità, i due si lasciarono sfuggire un sospirato "Wow."
"E'
stato ..."
iniziò Hermione.
"
Incredibile."
Nessuno dei due
era consapevole del fatto che le loro mani erano ancora avvolte insieme.
Hermione voleva ringraziarlo. Non si era mai sentita così felice
come in quel momento. Non era sicura se
voleva farlo a causa di quella vicinanza. Ma aveva bisogno di
ringraziarlo. Inclinando la testa verso destra
per cercare di guardarlo negli occhi, lo trovò già
a guardarlaintensamente. Il grazie le morì
in gola quando i
due si trovarono semplicemente a
guardarsi l'un l'altra. Sapeva che la cosa cominciava a diventare pericolosa e che
avrebbe dovuto tirarsi indietro, ma
qualcosa la stava attirando, o meglio, la faccia di
Harry si stava inclinando verso
di lei, ipnotizzandola a non muoversi. Un
momento prima vide i suoi caldi smeraldiguardarla,
un momento dopo, la sua visione si oscurò, chiuse gli occhi e lasciò scendere
le labbra di Harry sulle sue.
Il momento in cui unirono le labbra fu
così intenso che lasciarono
cadere le loro bacchette. Non sentirono il rumore
sul pavimento, visto che erano troppo assorbiti
in altro da accorgersene. La mano destra di
Hermione arrivò a stringere la nuca
di Harry per assicurarele labbra alle sue, come
se avesse avuto bisogno di un ulteriore
motivo per rimanere lì. Harry avvolse la mano intorno alla sua vita
così da posizionarla di fronte, al posto di allungare il collo
per tenere le
labbra attaccate. L'altro braccio
di Hermione avvolse automaticamente
il suo collo e il suo le si
allacciò alla vita. Intensificando il
bacio, sentì la
sua calda e vellutata lingua testare la barriera della sua bocca, chiedendole
di entrare. Fu sorpresa di sentirlo così guardingo da
chiedere il permesso al posto di tuffarsi direttamente. Ma non riuscì a pensarcia lungo, poiché nel momento in cui
le loro lingue entrarono in collisione, la sua mente si svuotò beatamente.
Erano nel bel mezzo di una stanza
deserta con due
fumose creature del bosco che giravanointorno a loro, sembrando crescere
di luminosità più a lungo rimanevano avvolti. Hermionelasciò che le sue dita fossero seppellite fra i suoi riccioli d’ebano e si meravigliò
di quella scorrevolezza. Nel momento in
cui Harry sentì le dita tra i capelli, lasciò che le sue manicominciassero ad accarezzare la sua vita
sottile e lei
gemette all’interno della bocca, reagendo immediatamente
al suo tocco
caldo. La vibrazione
causò in lui un’analoga reazionemaschile e fu
allora che Hermione si rese conto di quanto provava desiderio per lui. E,
quasi delicatamente come quando era iniziato il bacio, si tirò indietro. Lo schiocco di labbrasuonò in tutta la stanza
vuota e la riportò indietro sulla terra. Sentimenti che non riuscì a spiegarsi piombarono su di lei e capì
che solo una cosa era chiara:
doveva scappare via. Seciò che sentiva in
quel momento era quello che pensava che fosse, doveva
uscire. Subito.
ri
Si liberò da lui in fretta,
chinandosi a prendere la sua bacchetta e
non incontrando i suoi occhi. Lui
seppe cosa stava
per fare e
cercò di fermarla,
implorandola con la voce. "Hermione per favore, per favore non andare."
Non aveva capito
di star piangendo fino a quando una
lacrima solitaria si fece strada lungo
la guancia. Sembrava accaderle
troppo spesso, e non le piaceva. Si voltò verso Harry,
con la bacchetta ora custodita in tasca,
e vide lo sguardo affranto sul suo volto.
Fu sufficiente perfermarla. Ma
sapeva di dover andare. "Harry,
non posso-non posso farlo ... è sbagliato."
"Cosa c'è di così
sbagliato?" chiese disperatamente.
Si morse il
labbro, "Così tante cose ..." Harry aprì la
bocca, probabilmente per chiedereperché, ma lei lo fermò. "Per favore, lascia che sia così."
Poté vedere i suoi occhi iniziare a
bagnarsi di lacrime
e seppe di dover
andarsene prima che fosse stato troppo tardi. Stava per morire!
Sarebbe stato ucciso e lei avrebbe dovutopartecipare. Non poteva provare niente per lui, anche baciarlo, fare qualsiasi cosa marimanere solo una
sua cara amica.
"Non posso farlo, Hermione, io-"
"
No." lo interruppe lei.
"Non dirlo. Io voglio essere tua
amica ... nie-niente di più." Erano tutte bugie!
Ma doveva mentire,
mentire per proteggerlo.
Avrebbe dovuto almeno assicurarsi
che sarebbe stato felice prima di morire. Non poteva
renderlo felice in quelle circostanze.
Passò accanto
a lui e si diresse rapidamente verso la porta, asciugandosi le guance bagnate di lacrime. "Hermione per favore ... per favore ..."
Ignorò le sue chiamate e si chiuse la portaalle
spalle.
C’era un piccolo impulso dentro di lei che
correva, ma resistette. In qualche modo seppeche
lui non l'avrebbe
seguita, così il suo ritmo divenne lento mentre
camminava tra le saledeserte. Fece del suo meglio per non lasciare
che la sua mente vagasse, ma ciò era
più facile a dirsi che a farsi. Cercò di distrarsi
osservando i ritratti
mentre li passava.
Quella distrazionefallì dopo non più
di un minuto, quando
sentì un pozzo fresco
di lacrime accumularsi nei suoi occhi. Oh, come avrebbe
voluto girarsi e tornare tra le sue braccia. Ma sapeva che era
impossibile. Lui era suo nemico, e sarebbero
entrambi morti se
orecchie sbagliate avessero sentito qualcosa. Si asciugò le lacrime dagli occhi e
soffiò in su col naso. Fatti coraggio!a sua mente. Urlava l
Girò un angolo vicino ad una sala piena
di aule vuote e sentì qualcuno tirarla per le spalleprima che potesse arrivare alla fine del corridoio. La
porta si chiuse dietro
di loro mentreincappavano in una camera oscura. Non si fece nemmeno prendere dal panico. Sapeva chiera il responsabile. Raddrizzando
la sua compostezza al meglio delle sue
capacità, si voltòlentamente verso Draco. Se sembrava avesse
pianto, lui non se n’accorse. Non ci furono dialoghi, estese solo un braccio verso il bacino
incandescente. Inalò un grande apporto di respiro e si diresse verso di esso. I suoi passi produssero un forte eco nella piccola aula e leifece del suo meglio per contenere un brivido. Non
era mai stata così nervosa
di affrontare il
suo padrone. Certo, non si era
mai spinta a parlare con lui dopo aver baciato il suo nemico.
Mettendo le braccia ai lati del bacino,
guardò giù nel
liquido per vedere il suo volto giàformato di fronte a lei. "Buona sera, Hermione."
"
Buona sera, mio
Signore." Rispose seccamente.
"Prima di tutto, vorrei
dirti che stai
facendo un lavoro stupendo."
Disse con un
piccolo sorriso, "Alcuni dei miei colleghi mi hanno
detto quanto hai
avvicinato Potter. Ben fatto, mio cara, ben fatto."
"Grazie, mio signore,” disse,
contenendo le balbuzie che minacciavano di perforarla.
"Ora, il
motivo per cui ti ho chiamato.
Non è un controllo stavolta."
L’interesse di Hermionesi rianimò e lei
si avvicinò inconsciamente. "Ci stiamo preparando a muoverci.
Presto saremodentro
le mura di Hogwarts. Mi aspetto che tu stia in guardia, vicino al ragazzo in ognimomento. In pochi
giorni ... saremo pronti a liberare
il mondo da Harry Potter."
Hermione trattenne il
respiro e soffocò una debole risposta. "Sì, signore, starò in guardia."
Lui annuì
, "Bene. Ricorda, non lasciare mai
il ragazzo da
solo."
Riuscì a fare un debole cenno
prima che la sua immagine scomparisse. Era troppo.
Scappòdall'aula, ignorando i richiami di Draco. Il blocco dei rumori esterni
stava rapidamente diventando il suo
nuovo punto di forza. Volò per i corridoi e le
scale rimanenti, volendo
semplicemente arrivare al suo
dormitorio, pronunciare un forte incantesimo di silenzio, esinghiozzare. Pochi
giorni? Pensava di avere più
tempo! Più tempo
anche per pensare, più tempo per seppellire
i nuovi sentimenti per Harry, più tempo
per capire quali
erano i suoi veri sentimenti. Il tempo
stava per scadere. Sapeva che la decisione di abbandonare Harryera sbagliata. Ma
non c'era più motivo di tornare indietro. Non poteva baciarlo comunque.
Non con la sua
morte così vicina. Doveva liberare la
vecchia Hermione. La nuova
Hermioneaveva troppi
inconvenienti ed
emozioni per complicare ulteriormente
le cose. Ma quandoarrivò al buco del ritratto e
trattenne il respiro, si rese conto di una cosa.
La vecchia Hermione era scomparsa.
Non aveva idea
di come sbarazzarsi di quei sentimenti per Harry, nessun accenno
a ciò chedovuto fare. L’oscura,
potente, coraggiosa, parte spiritosa in lei non
c'era più. Eracome
se fosse sbiadita nel nulla. Come era
potuto accadere? Quando aveva
perso l'altra metà? La colpì come una
tonnellata di mattoni nell'intestino:
quel bacio. L'aveva
distrutta. Voleva piangere, voleva piangere,
voleva parlare con qualcuno e chiedergli
consigli. Ma leinon aveva nessuno. Il tempo era quasi scaduto e
lei non aveva nessuno. La parte più forte di lei se n’era andata
e non c'era niente che l’aiutasse a superare quella che di sicuro
era diventata l'esperienza più traumatica della
sua vita. avrebbe
Rilassò la postura mormorando la password
ed entrando nella torre. Era praticamente vuota,
salvo per poche persone, sparse in vari angoli e fessure.
Si diresse direttamente verso la scalinata delle ragazze, quando urtò qualcuno.
Allungò il collo verso l'alto per vedere Ronla guardava con un sorriso sbilenco.
che
"
Hey, Hermione" la salutò.
Fece un passo
indietro di qualche centimetro, "Ciao Ron."
Ci fu una lunga pausa tra i due. Ron spostò nervosamente
il peso da un piede all'altro. "Hey
umm ... mi
chiedevo se ..."La
sua voce si spense. Hermione, in realtà,
non porgeva alcunattenzione
ai suoi mugolii, dato
che sentì un altro fiume di lacrime iniziare
a investirla. Siguardò
alle spalle per vedere se era lontana dalla
scala, forse quattro piedi.
"... con me?
" Hermione vide crollargli le spalle e
in quel momento i suoi occhi tornarono a guardarlo. Aveva perso ogni parola.
Lui la guardava nervosamente,
mordendosi il labbrocosì che poté
vedere formarsi la traccia
di un debole rossore.
Sembrava orgoglioso
di esserci finalmente riuscito. Hermione, però,
era meno interessata,
sentendo che la visione cominciava ad annuvolarsi. Se avrebbe dovuto dire qualcosa, avrebbe fatto meglio a dirlo in fretta in modo da poter svignarsela.
"Sì, certo Ron,
"disse in fretta. E senza aggiungere altro, passò accanto a lui e volò
su per le scale.
Crollò sul letto
con un tonfo e pronunciò un incantesimo
di silenzio. Non appena le ultime
parole dell’incantesimo uscirono dalle sue labbra le
lacrime cominciarono a bagnarle, esubito
dopo, arrivarono i singhiozzi. Si ritrovò
a stringere uno dei suoi cuscini e abbracciarloal petto
mentre si dondolava avanti e indietro. Deglutiva ogni momento, il suo petto
si muoveva a sbalzi e le braccia
si agitavano. Non aveva mai pianto
così in tutta la sua vita. La vecchia Hermione sapeva
che era uno spreco di energia. Ma forse
c'era un altro motivo per cui non aveva mai permesso a se stessa
di abbandonarsi così.
Era orribile. Si
sentiva cosìvulnerabile,
come se fosse stata sola in un bosco
aperto: piangere sapendo
che nessunolì
per aiutarla. Salvare la foresta era la stessa patetica immagine che alimentava ancora di più le lacrime che cascavano sulle guance. sarebbe stato
Come aveva potuto
essere così stupida da abbassare la guardia? Era sempre
stato uno scopo. E quello scopo era tale che lei non
sarebbe stata attaccata o, peggio,
ferita. Ma orache le sue mura erano crollate in un mucchio
gigante, non c'era nulla che potesse fare.
Non poteva dire al Signore Oscuro di annullare
la missione. Cos’altro avrebbe potuto
dire? "Umm sì... In qualche modo mi sono affezionata ad Harry
e ora non voglio
che lui muoia. Quindi, se si potrebbe almeno rimandare
l'attacco per, non
so, un altro mese o giù di lì? Sarebbe fantastico!"
Misere possibilità che questo potesse
accadere. Leisarebbe morta e forse anche
Draco ed Harry, Draco
semplicemente perché era l’unica persona
che doveva sorvegliarla
e avrebbe potuto facilmente impedire il resto. Perché erastata così inflessibile sullo stare alla larga da lui? Si era concentrata così tanto nel
compiereuna missione perfetta che non aveva considerato
le conseguenze. Missioni come quelle nonarrivano senza il rischio di diventare troppo legati emotivamente alle persone di cui ci si
circonda. Ma perché aveva detto
di sì alla missione? Oh sì, perché voleva
andare adHogwarts - perché era un’egoista.
Era colpa sua
se si era cacciata
in quel
pasticcio, ed
ora il suo obiettivo
era diventato suo
amico - beh, forse
più di un amico dopo
quella sera. In ogni caso, non avrebbero
avuto alcuna possibilità, quindi
perché definire
i suoi sentimenti? Qual
era il punto? Stava
permorire
e lei avrebbe aiutato
i suoi assassini. Era la
sua missione, il
suo destino. Non
importava quanto
gli volesse bene, sarebbe morto
comunque. Il risultato
non sarebbe
cambiato. Harry
Potter
era condannato
a una
vita breve, tutto
per amore. L'amore
della madre per
lui, alla
fine, lo
aveva condannato
a una vita
maledetta. L'amore era
inutile.
Se l'amore
è inutile, perché
il tuo cuore
batte ancora mille
volte al
minuto?
Gemette
e crollò
sul suo
materasso, lasciando
che il mondo dei sogni la
facesse fuggire da
quel castello traditore.
Potrete mai perdonarmi per questo atroce ritardo?? Spero solo che non siate super adirati con me perchè in questo capitolo vi ho riservato una sorpresa e se siete arrivati a leggere questo commento avrete già scoperto del bacio fra Harry ed Hermione! E' una delle scene che preferisco in tutta la fanfiction...adesso viene la parte bella però, quindi, Stay tuned!
ringrazio con mille abbracci patronustrip che non smette mai di entusiasmarmi con i suoi commenti :) (Se non potevi aspettare oltre, spero che questo capitolo ti abbia accontentata!!), debby91, marco (spero ti sarai divertito!) e ovviamente anche roxy_xyz :) Grazie mille a tutti voi, perdonatemi ancora il ritardo (colpa della scuola che mi sta stressando), spero di aggiornare il più
presto possibile stavolta! Alla prossima :) Enjoy!
|