Purtroppo questa storia va avanti a rilento, però posso
promettervi che mi ci sto mettendo d’impegno! Spero continuiate comunque a
seguirla con il calore che avete sempre avuto.
I ringraziamenti al fondo.
Buona lettura! Euterpe_12
MAGICAMENTE
** CaP: 6
Buio. Non spettrale fortunatamente, perché la luna
illuminava appena la stanzetta ricca di giocattoli e peluches.
Onpu dormiva tranquilla, sdragliata
sul lettino accanto alla culla della piccola Hana-chan.
L’orologio segnava le due del mattino e lei sognava solo lui. Sognava di
poterlo vedere accanto a sé, di stringergli le mani perché gli voleva tanto, tanto bene. Aprì gli occhi improvvisamente. Si
era svegliata di soprassalto, anche se il sogno si era appena concluso in maniera più che ottima: con uno splendido bacio
tra lei e Tooru! Udì la porta aprirsi e poi alcuni
passi attraversare la stanza. Tenne gli occhi socchiusi e vide il sorriso di Tooru. Il suo cuore prese a
battere forte. Lo vide inginocchiarsi accanto a lei e sfiorarle una guancia.
Portò una mano sopra quella del giovane, sentendo
delicata la sua pelle.
-Sei sveglia…- constatò il mago.
-Ti aspettavo.- gli sorrise lei di
rimando.
Quanto era bella la sua Onpu?
Le sfiorò le labbra con le proprie, rispondendo ad una richiesta tacita di lei. –Vieni in camera mia.- la pregò lui.
-Ma Hana-chan…- Tooru si alzò, prendendo una
radiolina posta su una mensola là accanto.
-Lo portiamo di là così se Hana-chan
ha bisogno di te tu potrai subito correre da lei.- lo
sguardo desideroso di lei parlava chiaro e Onpu non
sarebbe stata certo in grado di dirgli di no. Si alzò leggera in piedi
saltandogli letteralmente al collo. Lo baciò con trasporto, percorrendo il
petto sgabro con le mani avide. I
lunghi capelli color delle viole sciolti lungo la schiena, solo un pigiama
leggero a fasciarle il corpo. Sgattaiolarono
nella camera del mago due porte più in là, poi si infilarono tra quelle
lenzuola leggere.
Si amarono con trasporto. Ormai Onpu
era abituata alle mani esperte del giovane che conosceva il suo corpo perfetto
nei particolari. E la cosa più bella era che nonostante gli anni trascorsi lei
continuava a piacergli come la prima volta che aveva posato gli occhi sul suo
corpo.
-Sei bellissima.- le disse prima di baciarla ancora una
volta. Le mani della giovane affondate tra i capelli
folti di lui, così speciale e così innamorato.
Caddero stanchi tra quelle lenzuola profumate, sospirando
piano. Ma il rumore di alcuni passi li destò. E,
d’improvviso, l’aprirsi di una porta.
-Tooru, scusa se ti rompo a quest’ora ma…- una voce familiare. E subito Onpu attirò su di sé le coperte, per nascondere la propria
nudità. Sul ciglio della porta Leon li guardava stupito, gli occhi
letteralmente sgranati. –Ah… credo di aver interrotto qualcosa.- disse imbarazzato. Strinse le labbra, poi chiuse la porta
alle proprie spalle.
-Maledizione!- imprecò Tooru
battendo un pugno sul materasso.
-Lo sapevo…- singhiozzò Onpu. Cosa avrebbero fatto ora?
-Vado a parlare con lui…- disse il giovane alzandosi ed infilandosi di fretta e furia una tuta nera. Onpu teneva lo sguardo fisso sul materasso, convinta che da
quel momento in poi tutto sarebbe trapelato dalle labbra di Leon: tra i quattro
maghi era sicuramente il più chiacchierone ed ingenuo;
non sarebbe stato facile per lui nascondere una cosa del genere. –Cosa gli
dirai?- domandò allora lei, prima che il suo ragazzo aprisse la porta.
-Devi dirmelo tu.-
disse il giovane guardandola. –Fosse per me io avrei
detto della nostra storia già anni fa.- sussurrò
sottovoce, triste. Onpu non seppe cosa rispondere:
chiuse gli occhi, mentre le lacrime premevano per uscire dalle palpebre chiuse.
Le sue amiche certo l’avrebbero odiata a causa di tutte le bugie che aveva
detto loro.
-Io…- singhiozzò.
-Ho capito.- Tooru abbassò il
capo, poi uscì di fretta dalla stanza senza fare
attenzione allo sbattere prepotente che, di sicuro, aveva svegliato qualcuno.
Percorse il corridoio stancamente, per poi passare davanti
ad una finestra che dava sul terrazzo del Maho. Vi
gettò lo sguardo e notò la nuca bionda di Leon, ben riconoscibile anche al
buio.
-Eccoti…- disse. Leon si voltò in sua direzione, un
sorrisetto a trentadue denti stampato in faccia.
-Ehi, non sapevo di questa storia… quando avevi intenzione
di dircelo eh mattacchione?- ridacchiò. Fortunatamente non l’aveva presa male.
-Veramente…- Tooru si appoggiò
alla ringhiera del terrazzo, un leggero venticello d’ottobre a scompigliargli i
capelli. –Va avanti da anni ormai.- Leon sgranò gli occhi.
-Anni? Ma non ci hai mai detto
niente!- gli occhi azzurri di Leon guardarono verso l’alto, non trovando una
risposta.
-Lo so…- disse l’altro. –Ma Onpu
voleva mantenere il segreto: mi ha sempre detto di non essere pronta ed io come
un idiota l’ho sempre lasciata fare… ed ora siamo
arrivati al punto di farci scoprire, manco fossimo due amanti.- sbufò il ragazzo.
-Ma posso chiederti una cosa?- chiese
il biondo. Gli occhi acquamarina di Tooru lo
fissarono, forse già consapevole della domanda che l’amico gli avrebbe fatto a
breve. –La ami?-
-Sì.- non
ebbe dubbi al porre la propria risposta. E gli occhi di Leon si
illuminarono, felice per l’amico.
-Credo sia questo l’importante.-
gli diede una pacca sulla spalla.
-Manterrai il segreto?- chiese Tooru.
Leon annuì.
-Se me lo chiedi sì… anche se non credo sia una cosa buona.
Sai, a breve Aiko diventerà la mia ragazza ed avrò tutta l’intenzione di urlarlo ai quattro venti!-
esclamò.
-E come mai dici questo?- rise Tooru.
–Aiko ti odia!- Leon si voltò verso di lui.
-Già mi ama, ma non vuole ancora ametterlo
a se stessa… vedrai: tempo qualche mese e mi vorrà come non ha mai voluto nessun
altro mago sulla faccia della terra!-
-Leon!- rispose Tooru. –Di maghi sulla terra siamo solo noi quattro!-
-Dettagli.- l’altro fece
spallucce, poi sparì nell’oscurità
dell’edificio. Tooru rimase appoggiato a quella
ringhiera, fissando il vuoto: era una situazione non poco
complicata.
° ° ° ° °
Hazuky aveva deciso di passare dal
negozio prima di andare a scuola. Sapeva che Onpu vi
aveva passato la notte ma aveva preferito dare un’occhiata
alla piccolina tanto per sapere come stava. Vide,
appena entrata al Maho, un Leon con solo i
pantaloncini della tuta in dosso, un cappuccino nella mano destra e, poggiato
sul bancone del negozio, un giornale di sport.
-Ehi Fujo, certo che il calcio qua
sulla terra è praticato proprio seriamente! I giocatori vengono
pagati un sacco…-
-Non illuderti: trascorrerai solo un anno in questa
dimensione e certo non basterà per una carriera da calciatore.- distrusse tutti
i suoi sogni l’amico dai capelli arancioni posto al piano
di sopra, intento a preparare i cartelli per l’apertura del negozio.
-Emmh…- la ragazza cercò di farsi
notare schiarendosi la voce. Leon alzò lo sguardo, Fujo
si voltò in sua direzione, arrossendo appena.
-Hazuky!- esultò quest’ultimo,
scendendo velocemente le scale che li separavano.
-Buon giorno!- disse Leon agitando
la mano e terminando il proprio cappuccino. –Bè, io
vado a farmi una doccia… Fujo, fa
tu gli onori di casa!- e scomparve al piano di sopra.
-Buon giorno.- disse la ragazza con
la sua voce sottile. Fujo le sorrise.
-Non ti aspettavamo.- sussurrò,
gentile come sempre. Hazuky annuì.
-Lo so, ma sapevo che oggi Onpu
sarebbe andata via molto presto… e dato che ero in
anticipo sulla tabella di marcia, così ho pensato di venire a trovare la piccola
Hana.- Sorrise.
E Fujo si rese conto di adorare il
sorriso di quella splendida ragazza.
-Certo, credo stia ancora dormendo.-
iniziò a salire le scale. –Ma andiamo a controllare.-
un ennesimo sorriso. E la scia del dolce profumo di quella bella ragazza a
solleticargli l’animo ed il cuore.
Hazuky entrò per prima nella
piccola stanza di Hana. Una leggera luce tipica del
primo mattino colorava le pareti tinte di rosa. La giovane indirizzò lo sguardo
verso la culla e, subito, la cartella le cadde di mano.
-Hana-chan!-
Non sapeva se stesse piangendo di gioia o di
incredulità: Hana era cresciuta, da piccola di
pochi giorni ora pareva una bambina di almeno sei mesi!
-Vado a radunare la squadra.- disse Fujo
sparendo al piano di sotto. La ragazza si avvicinò alla culla, notando la
piccolina che le sorrideva gentile, gli occhioni
castani spalancati a guardarla.
-Stai guarendo…- pianse sorridendo Hazuky
prendendola tra le braccia. Hana
si accucciò sul
suo petto, accogliendo con amore quell’abbraccio.
-Eccomi, largo!- no, non era un uragano: era solo Doremi che aveva saputo che la sua piccola Hana aveva bisogno di lei! Entrò nel negozio a tutta
velocità, fregandosene altamente di tutto ciò che avrebbe potuto trovare al
proprio passaggio: se la piccolina aveva bisogno di lei
allora doveva subito scattare.
-Calma!- le disse Aiko agitando le
mani. Aveva rinunciato ad un giorno di scuola così
come avevano fatto anche le altre due sue amiche. Anche Onpu
era tornata al negozio nonostante vi avesse trascorso la notte.
-Calma? Cosa è successo?- Doremi aggrottò la fronte notando Hana
che, si rendeva solo in quel momento, era proprio in braccio ad Aiko.
-Guarda.- la indicò Akatsuki.
-Ma è…- le lacrime incorniciarono gli occhi di Doremi che in breve iniziòa
piangere a dirotto. –Ma sta guarendo allora!- esultò,
iniziando a saltellare.
Il resto della squadra iniziò a ridere, finchè
Akatsuki richiamò l’attenzione, schiarendosi la voce.
-Sono riuscito a rintracciare mio
padre e a scambiare quattro chiacchiere con lui mentre ognuna di voi arrivava.-
annunciò il principe dei maghi incrociando le braccia. Gli altri lo fissavano
stupiti, seduti intorno ad un tavolo rotondo e con Aiko
in piedi appoggiata al muro, Hana-chan che dormiva
beatamente tra le sue braccia. –Gli ho raccontato l’accaduto e mi ha detto di
essere molto soddisfatto: vuol dire che la nostra
missione sulla terra sta procedendo nel migliore dei modi, anzi, fin troppo
bene.- concluse.
-In che senso troppo bene?- chiese Hazuky
dando voce ad un dubbio di tutti.
-Nel senso che secondo i loro calcoli Hana
avrebbe ricominciato a crescere dopo circa un mese dal suo ritorno sulla terra
e, quindi, ad una vita senza magie: invece sono
trascorse solo due settimane.- si passò una mano tra i folti capelli rossicci.
-Bè, ma non è una cosa negativa…-
intervenne Fujo, pensieroso.
-No, ma è motivata solo da una cosa che mio padre era
convinto di non poter dare alla piccolina.- affermò il
principe dei maghi.
-Spiegati meglio.- intervenne Aiko. -Cosa l’aiuta ad accelerare
il processo?-
-L’affetto dei genitori.- tutti si zittirono a
quell’affermazione. –La malattia della piccola Hana
non riguarda solo la magia che scorre nel suo corpo, ma soprattutto l’affetto
presente nel suo animo: l’affetto di due genitori, che
a lei è sempre mancato, è per lei fonte di pronta guarigione, poiché è un
sentimento importantissimo che, tuttavia, non ha mai occupato il suo cuore.-
affermò. –Ora c’è da chiedersi.- ed il principe dei
maghi attraversò con lo sguardo il viso di ogni suo amico. –Chi sono questi fantomatici
genitori che hanno accelerato il processo?-
Il perché le guance di Aiko
fossero diventate tutte rosse certo lo si sarebbe
saputo presto. La ragazza strinse più forte al petto la piccola Hana proiettando poi lo sguardo verso la nuca bionda di Leon
che, tranquillo, dondolava con la sedia.
-Forse io ho la risposta.- disse il ragazzo facendo un bel
sorriso. Onpu e Tooru
rimasero con il fiato sospeso, convinti che il giovane volesse rivelare a tutti
la loro relazione anche se tutto ciò non avrebbe avuto
senso!
-Sarebbe?- chiese Akatsuki.
-Ieri io e quella signorina.- disse il giovane indicando Aiko. –Abbiamo trascorso uno splendido pomeriggio con la
piccola Hana-chan, per poi portarla a casa di Aiko e giocare con lei… proprio come una famigliola.- fece
spallucce, sorridendo ampliamente. Le guance di Aiko,
se possibile, divennero ancora più rosse e gli occhi si ridussero a piccole
fessure.
-Non è vero!- disse battendo un piede a terra. Hazuky, premurosa, si gettò verso di lei per prenderle di
mano Hana-chan.
-Staresti dicendo che ieri non sei stata bene con me?-
chiese Leon ridacchiando. Ormai erano entrambi in piedi, i volti vicinissimi.
-No!- tuonò lei di rimando, incrociando le braccia.
-Non ascoltatela, non vuole ammettere che il sottoscritto non
è per niente male.- annuì il biondino.
Nonostante la scenetta divertente Akatsuki
aveva ben riflettuto su ciò che Leon gli aveva rivelato: allora non bisognava
essere per forza parenti di sangue di Hana per
suscitare in lei l’amore necessario per la sua pronta guarigione.
-Fantastico!- decretò il principe dei maghi. –Allora la
soluzione è… volerci bene!- esclamò.
La mattinata trascorse con l’intera squadra riunita al Maho, tutti presi a calcolare quanto tempo ci sarebbe
voluto per far ristabilire completamente Hana.
-Il 25 dicembre tutto sarà
sistemato.- decretò Hazuky cerchiettando
il giorno sul calendario con un pennarello rosso.
-Sarà Natale!- esclamò Doremi.
-Motivo in più per festeggiare.-
fece l’occhiolino Onpu.
Ed in un paio di componenti della
squadra sorse la speranza che quel giorno arrivasse tra molto, molto tempo.
Ringrazio…
-Mashiro_chan: intanto grazie mille per i tuoi fantastici
complimenti ^_^ anche io Leon l’ho sempre immaginato
così, premettendo che è un personaggio che adoro alla follia! Lo trovo
simpaticissimo, per questo lo infilo ovunque… perché lui è come il pepe: lo si trova ovunque! Per quanto riguarda la tua storia ho
letto l’introduzione e mi ha molto incuriosita… ti
prometto che appena avrò un po’ di tempo la leggero e commenterò! Spero di
rileggerti intanto… bacione!
-Alissyachan: purtroppo quello
precedente è stato un capitolo corto per necessità, ma questo ora è un po’ più
lungo! Anche se prima per il bacetto si è dovuto attendere… direi che tra Onpu e Tooru, invece, ci sono
stati approcci molto più forti ^_^ grazie per avermi segnalato gli errori di
battitura, spero di non averne fatti anche in questo capitolo!
-kikkyxx14: grazie mille per i tuoi complimenti, sono
contenta che le coppie che tratto ti piacciano ^_^
spero di rileggerti prestissimo!
-prettyvitto: direi che la risosta alla tua domanda sull’età di Hana
l’hai avuta proprio in questo capitolo ^_^ alla prossima!