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Dedicato a fruttina89,
le cui parole fanno entrare tutte le volte in me tanta dolcezza e
tranquillità.
Grazie davvero!
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CAPITOLO 21
Una domanda senza
risposta
Era così bella
l'aria fresca della
sera.
Il bagliore del rito era
sparito,
Alvexia aveva chiuso gli occhi prima di sospirare, sentendosi
improvvisamente stupida.
Come una bambina.
Una voce interruppe i suoi
pensieri,
senza però che lei aprisse gli occhi: non era spaventata,
conosceva
bene quella voce femminea.
-Non ti erano stati dati
degli
ordini?- chiese la voce severa e acida.
-Io non ho contraddetto gli
ordini, mi
pare. Sono dove dovevo essere e ho fatto ciò che mi era
stato
ordinato- rispose lei calma, senza scomporsi -L'unica cosa che puoi
accusarmi è di aver fatto qualcosa in più che non
avrei dovuto-
-Che equivale a dire che
hai
contraddetto gli ordini- la interruppe bruscamente la voce -Non ti
è
concesso amare nient'altro che il tuo padrone-
-Io non posso amare il mio
padrone. Io
amo solo me stessa- rispose Alvexia bruscamente, aprendo gli occhi e
guardando con arroganza la figura brillante davanti ai suoi occhi -Se
hai qualcosa da dirmi fallo adesso e poi sparisci. Chiaro Exitio?-
Lagharta aprì la
porta e guardò
verso la Lilith.
Era seduta sull'ultimo
scalino, la
testa poggiata sopra le ginocchia, in silenzio.
Le si avvicinò
senza far rumore,
anche se era probabile data la sua natura che si sarebbe accorta di
chi fosse accanto a lei -Cosa vuoi guerriero?-
Infatti.
-Mahel non voleva che tu
rimanessi
sola. Mi ha mandato qua per farti compagnia- rispose Lagharta
mettendosi seduto accanto a lei, poggiandole una mano sulla spalla
-Va tutto bene...?-
La Lilith alzò
lo sguardo, puntando
gli occhi verso quelli del guerriero. Gli occhi erano stanchi,
tristi, rassegnati. Lagharta pensò che dovesse essere
successo
qualcosa, ma non ebbe cuore di chiederle niente.
Neanche quando la Lilith le
si
avvicinò e gli posò la testa sulla spalla, come
una bambina
-Tranquillo fusto, non ho cattive intenzioni- disse lei con voce
mogia.
-Non stavo pensando tu ne
avessi-
rispose Lagharta, prendendo a carezzargli i capelli come un fratello
maggiore -Non ti chiederò cos'hai, ma senza dubbio
è meglio che non
incontri Mahel in queste condizioni. Ti stresserebbe fino alla morte-
Alvexia sorrise -Si,
probabile.
Perchè...perchè Mahel mi vuole bene, no?- chiese
preoccupata
stringendo la stoffa delle maniche di Lagharta.
-Lei stravede per te.
È sbagliato
parlare di “affetto” quando si pensa a lei- rispose
Lagharta
ridacchiando maligno, sapendo che magari il suo modo di dirlo avrebbe
irritato la principessina a tal punto da arrivare alle mani -Non devi
avere dubbi che lei ti adori-
-E tu fusto? Tu mi vuoi
bene?- chiese
maliziosa, aspettandosi una risposta acida com'era suo solito fare.
-Ti dico la
verità. All'inizio non mi
piacevi proprio per niente. Ma i tuoi occhi cambiano quando guardi
Mahel. E i suoi brillando quando guarda te. Perciò...diciamo
che non
sei poi così male...-
A quelle parole
Alvexia strinse ancora di più la stoffa delle maniche di
Lagharta,
abbassò lo sguardo colpevole e borbottò -Mi
dispiace Lagharta. Ma
farò soffrire Mahel così tanto che
finirà per odiarmi, lo sento-
Lagharta
non potè far altro che stringerla verso di sé,
pensando se la
principessina sarebbe riuscita a sopravvivere ad un dolore del
genere...
Uscita
dalla Sala dei Colloqui e ricongiuntasi con Colonna, Mahel
abbassò
lo sguardo. Colonna la guardò in pena, aspettandosi qualcosa
di
brutto, ma quando la giovane rialzò gli occhi sorrideva
-Cambierò
le cose in questo mondo. E anche nel mio-
Colonna
sorrise dolce e annuì con la testa, stringendola tra le sue
braccia.
-Cosa
ti tormenta, Mahel...?- le chiese la sacerdotessa gentile -Il tuo
cuore è affranto da un peso. Parlane con me, ti sentirai
meglio-
Mahel
chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalle braccia gentili di
Colonna -Chiunque venga in contatto con me, automaticamente entra nel
mio cuore. Personaggi di un libro, esseri umani del mio mondo, non fa
differenza. Entrano nel mio cuore e ci restano. Io non riesco ad
odiare, posso solo provare affetto. E fra poco si
allontanerà da me
una persona che mai vorrei lo facesse...- disse con voce stanca,
senza staccarsi da quell'abbraccio caloroso -Cosa dovrei fare?-
Colonna
sapeva di cosa stesse parlando la giovane, ma non sapeva davvero cosa
risponderle. Lei non aveva mai avuto “amiche”
perchè le
sacerdotesse erano immolate alla Dea per tutta la vita ed il loro
amore incondizionato era donato a lei.
-Purtroppo
non so risponderti, ma una cosa è certa. Se davvero ami
questa
persona, allora dovresti accettare e rispettare la sua scelta. Anche
se siete lontane, il vostro affetto reciproco non è
così debole da
essere cancellato, no?-
Mahel
alzò lo sguardo e affondò i suoi occhi in quelli
di Colonna. Erano
così tristi...magari anche lei aveva ricercato un affetto
più
terreno senza trovarlo per tutta la vita. E annuì.
-Renderò
la mia amica fiera di me. E le dimostrerò che rimarremo
unite per
sempre-
Colonna
le baciò la fronte e sorrise -La tua amica...-
-Alvexia-
la interruppe Mahel fiera.
-Alvexia...-
ripetè lasacerdotessa ridacchiando di quell'adorabile
infantilità
-È davvero fortunata ad avere un'amica come te...-
Liberatasi
dai vestiti troppo poco adatti ad un tipo come lei, o almeno
così
credeva, tolti tutti gli ornamenti che aveva indosso e riposti con
cura nella stanza delle sacerdotessa, decise di andare da Alvexia e
passare con lei un po' di tempo.
Sapeva
già quale sarebbe stata la sua risposta.
Quando
aprì la porta, però, ogni suo pensiero o
desiderio si interruppero.
Vedere ciò che stava vedendo la toccò
più di qualsiasi altra cosa
al mondo.
Lagharta
la stringeva forte a sé, l'abbracciava in un modo dolce che
non gli
credeva capace. Alvexia si stringeva a lui, come se fosse la sola
cosa al mondo a renderla felice.
Insieme
emanavano un'aura di dolcezza e amore struggevole, tanto che non ebbe
cuore di intromettersi in quel momento privato.
Chiuse
la porta senza far rumore, accasciandosi al pavimento non appena fu
dentro, stringendosi la pietra attraverso la stoffa della maglia.
Gli
occhi erano lucidi, smarriti, spaventati. Il cuore le batteva
così
forte, le faceva così male. Il sorriso di poco prima con
Colonna era
sparito, completamente, non appena aveva visto il guerriero e la
Lilith stringersi in quel modo così intimo.
Senza
neanche farci caso, raggomitolandosi su sé stessa,
iniziò
silenziosamente a piangere.
La mattina
arrivò presto.
Mahel era rimasta ferma al
suo posto
tutta la notte e aveva pianto sino all'alba, senza neanche capirne il
perchè.
L'unica cosa che
riuscì in parte a
smuoverla dal suo torpore fu una manina delicata ed una voce
altrettanto cara che la scuotevano -Mahel? Mahel ti sei addormentata
qua?-
Alzando gli occhi verso la
fatina,
Mahel non potè far altro che sorridere -Saluss, buongiorno.
Hai
passato una bella notte con la tua mamma?-
A quelle parole Saluss
arrossì,
abbassando lo sguardo e sorridendo felice -Era tanto tempo che non
stavo così bene...-
Mahel la portò
vicino a sé,
coccolandola un po' -Se non ci fossi tu, Saluss...-
-Mahel?- chiese preoccupata
la fatina,
sentendole la voce strana.
Alzando lo sguardo
incontrò solo il
suo sorriso dolce, quello che le riservava sempre e che, per via
della scorsa notte, adesso le era diventato tanto caro. Le sorrise a
sua volta e ricambiò le coccole, come fossero due bambine.
Saluss non si accorse dell'inquietante
rumore del cuore rotto della ragazza.
Quando sul suo volto si
abbattè
l'aria fresca del primo mattino, Mahel sentì una strana
sensazione
dentro di sé, un disagio che non sapeva come combattere.
Una domanda le si
designò a chiare
lettere nella testa, una domanda che non si sarebbe mai aspettata.
Riuscì a togliersela dalla mente scuotendola forte, come se
fosse
una preoccupazione senza importanza.
Non riusciva a gestire
quella
sensazione nuova per lei, che non capiva.
-Mahel...buongiorno...- le
disse
Alvexia davanti a lei, come se la stesse aspettando.
Incrociando i suoi occhi
rossi, di
nuovo, riaffiorarono in lei quella sensazione di disagio e quella
domanda a cui, ben sapeva, non sarebbe riuscita a dare presto
risposta.
***
Okei, lo ammetto, è un capitolo corto rispetto a quelli che
scrivo di solito. Doveva essere lungo almeno il doppio, ma non sono
proprio riuscita a fare più di così, quindi
chiedo scusa. Chiamiamolo un capitolo di "intermezzo". Mahel ha sentito
dentro di sè una sensazione sconosciuta, qualcosa che la
spaventa e la ferisce al tempo stesso. Qualcosa che chiamerete un
pò come sentirete più adeguato. Io penso che sia
gelosa, perchè pensa di rimanere fuori da quell'affetto
che Lagharta sta cominciando ad esprimere poco a poco. Pensa
di ritrovarsi di nuovo sola in un mondo che non sia al suo. Ma sono
supposizioni, non so ancora cosa Mahel voglia nascondere. Probabile che
ce ne parlerà lei stessa nel prossimo capitolo. Spero...
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, e
che finirò di ringraziare domani ^-^
Grazie inoltre alle 49
persone che hanno inserito la storia tra le preferite, le 60 persone che
l'hanno inserita tra le seguite e le 15 che l'hanno messa
tra quelle da ricordare. Grazie infinite!!!
Grazie, ovviamente, anche a tutti coloro che leggono ^^ siete davvero
incredibili!
Mando un bacio a tutti, ringrazio per tutti coloro che si preoccupano
sempre della mia salute e vi assicuro che presto sarò
così in forma da non ricorderò neanche cosa
voglia dire "star male"!!!
Con affetto e devozione,
Selenite =)
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