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Autore: Selenite    02/03/2011    12 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Dedicato a fruttina89, le cui parole fanno entrare tutte le volte in me tanta dolcezza e tranquillità.
Grazie davvero!

***

CAPITOLO 21

Una domanda senza risposta


Era così bella l'aria fresca della sera.
Il bagliore del rito era sparito, Alvexia aveva chiuso gli occhi prima di sospirare, sentendosi improvvisamente stupida.
Come una bambina.
Una voce interruppe i suoi pensieri, senza però che lei aprisse gli occhi: non era spaventata, conosceva bene quella voce femminea.
-Non ti erano stati dati degli ordini?- chiese la voce severa e acida.
-Io non ho contraddetto gli ordini, mi pare. Sono dove dovevo essere e ho fatto ciò che mi era stato ordinato- rispose lei calma, senza scomporsi -L'unica cosa che puoi accusarmi è di aver fatto qualcosa in più che non avrei dovuto-
-Che equivale a dire che hai contraddetto gli ordini- la interruppe bruscamente la voce -Non ti è concesso amare nient'altro che il tuo padrone-
-Io non posso amare il mio padrone. Io amo solo me stessa- rispose Alvexia bruscamente, aprendo gli occhi e guardando con arroganza la figura brillante davanti ai suoi occhi -Se hai qualcosa da dirmi fallo adesso e poi sparisci. Chiaro Exitio?-

Lagharta aprì la porta e guardò verso la Lilith.
Era seduta sull'ultimo scalino, la testa poggiata sopra le ginocchia, in silenzio.
Le si avvicinò senza far rumore, anche se era probabile data la sua natura che si sarebbe accorta di chi fosse accanto a lei -Cosa vuoi guerriero?-
Infatti.
-Mahel non voleva che tu rimanessi sola. Mi ha mandato qua per farti compagnia- rispose Lagharta mettendosi seduto accanto a lei, poggiandole una mano sulla spalla -Va tutto bene...?-
La Lilith alzò lo sguardo, puntando gli occhi verso quelli del guerriero. Gli occhi erano stanchi, tristi, rassegnati. Lagharta pensò che dovesse essere successo qualcosa, ma non ebbe cuore di chiederle niente.
Neanche quando la Lilith le si avvicinò e gli posò la testa sulla spalla, come una bambina -Tranquillo fusto, non ho cattive intenzioni- disse lei con voce mogia.
-Non stavo pensando tu ne avessi- rispose Lagharta, prendendo a carezzargli i capelli come un fratello maggiore -Non ti chiederò cos'hai, ma senza dubbio è meglio che non incontri Mahel in queste condizioni. Ti stresserebbe fino alla morte-
Alvexia sorrise -Si, probabile. Perchè...perchè Mahel mi vuole bene, no?- chiese preoccupata stringendo la stoffa delle maniche di Lagharta.
-Lei stravede per te. È sbagliato parlare di “affetto” quando si pensa a lei- rispose Lagharta ridacchiando maligno, sapendo che magari il suo modo di dirlo avrebbe irritato la principessina a tal punto da arrivare alle mani -Non devi avere dubbi che lei ti adori-
-E tu fusto? Tu mi vuoi bene?- chiese maliziosa, aspettandosi una risposta acida com'era suo solito fare.
-Ti dico la verità. All'inizio non mi piacevi proprio per niente. Ma i tuoi occhi cambiano quando guardi Mahel. E i suoi brillando quando guarda te. Perciò...diciamo che non sei poi così male...-
A quelle parole Alvexia strinse ancora di più la stoffa delle maniche di Lagharta, abbassò lo sguardo colpevole e borbottò -Mi dispiace Lagharta. Ma farò soffrire Mahel così tanto che finirà per odiarmi, lo sento-
Lagharta non potè far altro che stringerla verso di sé, pensando se la principessina sarebbe riuscita a sopravvivere ad un dolore del genere...

Uscita dalla Sala dei Colloqui e ricongiuntasi con Colonna, Mahel abbassò lo sguardo. Colonna la guardò in pena, aspettandosi qualcosa di brutto, ma quando la giovane rialzò gli occhi sorrideva -Cambierò le cose in questo mondo. E anche nel mio-
Colonna sorrise dolce e annuì con la testa, stringendola tra le sue braccia.
-Cosa ti tormenta, Mahel...?- le chiese la sacerdotessa gentile -Il tuo cuore è affranto da un peso. Parlane con me, ti sentirai meglio-
Mahel chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalle braccia gentili di Colonna -Chiunque venga in contatto con me, automaticamente entra nel mio cuore. Personaggi di un libro, esseri umani del mio mondo, non fa differenza. Entrano nel mio cuore e ci restano. Io non riesco ad odiare, posso solo provare affetto. E fra poco si allontanerà da me una persona che mai vorrei lo facesse...- disse con voce stanca, senza staccarsi da quell'abbraccio caloroso -Cosa dovrei fare?-
Colonna sapeva di cosa stesse parlando la giovane, ma non sapeva davvero cosa risponderle. Lei non aveva mai avuto “amiche” perchè le sacerdotesse erano immolate alla Dea per tutta la vita ed il loro amore incondizionato era donato a lei.
-Purtroppo non so risponderti, ma una cosa è certa. Se davvero ami questa persona, allora dovresti accettare e rispettare la sua scelta. Anche se siete lontane, il vostro affetto reciproco non è così debole da essere cancellato, no?-
Mahel alzò lo sguardo e affondò i suoi occhi in quelli di Colonna. Erano così tristi...magari anche lei aveva ricercato un affetto più terreno senza trovarlo per tutta la vita. E annuì.
-Renderò la mia amica fiera di me. E le dimostrerò che rimarremo unite per sempre-
Colonna le baciò la fronte e sorrise -La tua amica...-
-Alvexia- la interruppe Mahel fiera.
-Alvexia...- ripetè lasacerdotessa ridacchiando di quell'adorabile infantilità -È davvero fortunata ad avere un'amica come te...-

Liberatasi dai vestiti troppo poco adatti ad un tipo come lei, o almeno così credeva, tolti tutti gli ornamenti che aveva indosso e riposti con cura nella stanza delle sacerdotessa, decise di andare da Alvexia e passare con lei un po' di tempo.
Sapeva già quale sarebbe stata la sua risposta.
Quando aprì la porta, però, ogni suo pensiero o desiderio si interruppero. Vedere ciò che stava vedendo la toccò più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Lagharta la stringeva forte a sé, l'abbracciava in un modo dolce che non gli credeva capace. Alvexia si stringeva a lui, come se fosse la sola cosa al mondo a renderla felice.
Insieme emanavano un'aura di dolcezza e amore struggevole, tanto che non ebbe cuore di intromettersi in quel momento privato.
Chiuse la porta senza far rumore, accasciandosi al pavimento non appena fu dentro, stringendosi la pietra attraverso la stoffa della maglia.
Gli occhi erano lucidi, smarriti, spaventati. Il cuore le batteva così forte, le faceva così male. Il sorriso di poco prima con Colonna era sparito, completamente, non appena aveva visto il guerriero e la Lilith stringersi in quel modo così intimo.
Senza neanche farci caso, raggomitolandosi su sé stessa, iniziò silenziosamente a piangere.

La mattina arrivò presto.
Mahel era rimasta ferma al suo posto tutta la notte e aveva pianto sino all'alba, senza neanche capirne il perchè.
L'unica cosa che riuscì in parte a smuoverla dal suo torpore fu una manina delicata ed una voce altrettanto cara che la scuotevano -Mahel? Mahel ti sei addormentata qua?-
Alzando gli occhi verso la fatina, Mahel non potè far altro che sorridere -Saluss, buongiorno. Hai passato una bella notte con la tua mamma?-
A quelle parole Saluss arrossì, abbassando lo sguardo e sorridendo felice -Era tanto tempo che non stavo così bene...-
Mahel la portò vicino a sé, coccolandola un po' -Se non ci fossi tu, Saluss...-
-Mahel?- chiese preoccupata la fatina, sentendole la voce strana.
Alzando lo sguardo incontrò solo il suo sorriso dolce, quello che le riservava sempre e che, per via della scorsa notte, adesso le era diventato tanto caro. Le sorrise a sua volta e ricambiò le coccole, come fossero due bambine.
Saluss non si accorse dell'inquietante rumore del cuore rotto della ragazza.

Quando sul suo volto si abbattè l'aria fresca del primo mattino, Mahel sentì una strana sensazione dentro di sé, un disagio che non sapeva come combattere.
Una domanda le si designò a chiare lettere nella testa, una domanda che non si sarebbe mai aspettata. Riuscì a togliersela dalla mente scuotendola forte, come se fosse una preoccupazione senza importanza.
Non riusciva a gestire quella sensazione nuova per lei, che non capiva.
-Mahel...buongiorno...- le disse Alvexia davanti a lei, come se la stesse aspettando.
Incrociando i suoi occhi rossi, di nuovo, riaffiorarono in lei quella sensazione di disagio e quella domanda a cui, ben sapeva, non sarebbe riuscita a dare presto risposta.



***

Okei, lo ammetto, è un capitolo corto rispetto a quelli che scrivo di solito. Doveva essere lungo almeno il doppio, ma non sono proprio riuscita a fare più di così, quindi chiedo scusa. Chiamiamolo un capitolo di "intermezzo". Mahel ha sentito dentro di sè una sensazione sconosciuta, qualcosa che la spaventa e la ferisce al tempo stesso. Qualcosa che chiamerete un pò come sentirete più adeguato. Io penso che sia gelosa, perchè pensa di rimanere fuori da quell'affetto che Lagharta sta cominciando ad esprimere poco a poco. Pensa di ritrovarsi di nuovo sola in un mondo che non sia al suo. Ma sono supposizioni, non so ancora cosa Mahel voglia nascondere. Probabile che ce ne parlerà lei stessa nel prossimo capitolo. Spero...
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, e che finirò di ringraziare domani ^-^
Grazie inoltre alle 49 persone che hanno inserito la storia tra le preferite, le 60 persone che l'hanno inserita tra le seguite e le 15 che l'hanno messa tra quelle da ricordare. Grazie infinite!!!
Grazie, ovviamente, anche a tutti coloro che leggono ^^ siete davvero incredibili!
Mando un bacio a tutti, ringrazio per tutti coloro che si preoccupano sempre della mia salute e vi assicuro che presto sarò così in forma da non ricorderò neanche cosa voglia dire "star male"!!!
Con affetto e devozione,
Selenite =)

  
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