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di LaMiya
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Buona lettura e... aspetto consigli!

Genere: Harry Potter
Avvertimenti: Flashfic
Parole: 232

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∼Home∼






"Aveva l'aria di essere stata, un tempo, un grosso porcile di pietra, ma qua e là erano state aggiunte delle stanze per un'altezza di diversi piani e, così contorta, la costruzione sembrava reggersi in piedi proprio per magia (il che, come Harry rammentò a se stesso, era probabilmente vero), [...]
«Be', non è un granché» disse Ron.
«Ma è Magnifica!» esclamò Harry felice."
[Harry Potter e la camera dei segreti, di J.K.Rowling]




«Signora Weasley?»

«Si, caro?» Molly Weasley si voltò a guardare Harry, che era appena entrato dalla porta della cucina e stava guardando interessato un vecchio straccio che, sporco di grasso, stava cercando di lucidare le scarpe del signor Weasley.

«Mi stavo chiedendo, come mai la vostra casa ha questa forma?»

«Oh.» La signora Weasley si passò distrattamente una mano tra i capelli, rendendoli ancora più arruffati di quanto già fossero. A Harry ricordò vagamente Hermione quando era tutta concentrata nello studio, solo che in quel momento Molly non stava studiando, ma cercando di appendere un enorme orologio a cucù sopra la grande mensola:

«Non capisco, davvero.» Borbottò. «In questa casa abbiamo tutti gli orologi di questo mondo, ma nemmeno uno che segna l’ora.» Poi si voltò di nuovo verso il ragazzo. «Mi stavi dicendo...? Ah si, la casa... Ti dirò, Harry, non so come mai è fatta così. Io e Arthur siamo venuti ad abitarci che nonno Billius ci viveva ancora, quando ci siamo appena sposati.» Poi sembrò rifletterci sopra. «Perché? Non ti piace?»

Harry si guardò un attimo intorno: lo sguardo gli cadde su una pila di riviste magiche ammucchiate in un angolo, si spostò poi sulle pareti e sui mobili, che davano al soggiorno e alla cucina quell'aria di casa che a Privet Drive sembrava non esistere. I ferri a maglia di Molly continuavano a sferruzzare incessantemente, producendo quella che aveva l’aria di essere una sciarpa a strisce.
Il giovane mago sorrise:

«No, affatto. La trovo una casa fantastica!»



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