Capitolo
5
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Finally, We're here. # Scritto da gioTRAUMER
Come
programmato, in un'ora arriviamo. Fa tutto molto strano. Dobbiamo
ancora realizzare che stiamo veramente per raggiungere Atlanta, e
soprattutto stiamo per vedere tutti gli attori della serie per la
quale impazziamo da anni. Prendiamo in mano le valigie, chiudendo la
macchina, e raggiungendo il check - in. Non ci lasciamo la mano, l'un
l'altra. Viaggiando da una parte all'altra dell'areoporto, perdiamo
la cognizione del tempo. Si fa tardi, e mancano cinque minuti per
imbarcarci. Stiamo immobili, quasi pietrificate. Dopo pochi secondi
parte una voce femminile dagli altoparlati:"Per il prossimo volo
ad Atlanta, la gentile clientela è pregata di imbarcarsi."
Letizia gira di scatto la testa verso di me, fissandomi. La cosa è
reciproca, finchè subito dopo non cominciamo a saltare ed
urlare abbracciate. Non ci sembra vero. Corriamo come disperate verso
il metal detector. E dopo un paio di controlli, finalmente ci
ritroviamo a camminare su un tappetino rosso. Quello che precede la
prima classe. "Prego signorine, i vostri posti sono di là."
La voce di una gentile hostess fa alzare di colpo le nostre teste,
ancora parecchio in confusione. Annuiamo, e la seguiamo, fino a
raggiungere due sedili accoglienti. Ci sediamo, e molliamo un altro
dei nostri soliti urli. Facciamo il nostro saluto, che consiste in un
paio di scambio di batti - mani, e in qualche schiocco di dita. "E'
meglio dormire mi sa. Altrimenti il tempo non passerà mai!"
le sussurro mentre storciglio le cuffie. "Sono profondamente
d'accordo." Un bacio sulla guancia, lo sguardo al cielo, e
addio mondo.
DRIIIN,
DRIIIN! "La gentile clientela è pregata di scendere
dal lato destro dell'aereo." Boom, mi sveglio di colpo,
sussultando sul sedile, e prendendo una cuffietta. "Letizia,
Letizia svegliati! Amore!" la scuoto, fissando tutta la gente
scendere. "Uh? Che cosa...?" si stropiccia gli occhi,
cominciando piano a stiracchiarsi. "Letizia, dobbiamo
scendere, siamo arrivate!" continuo a scuoterla, senza
rendermene conto. "Va bene, va bene! Ma mollami il braccio!"
tira il braccio a se, mentre continuavo ad essere nervosa. "Su,
manteniamo la calma. Scendiamo, prendiamo le valigie, e l'hotel
c'aspetta!" mi sorride tranquilla. Ma diamine, come faceva a
mantere la calma in quel modo? Continuando a tremare, e cercando di
riprendermi, la prendo per mano, camminando a rilento, guardandomi
attorno. Appena scese completamente dall'aereo, i ruoli si invertono.
Letizia si regge alla mia spalla, guardando immensi grattacieli che
si innalzano davanti a noi. "Oh, finalmente ti sei resa
conto che siamo ad A-T-L-A-N-T-A cara mia!" scandisco le ultime
parole, sorridendo divertita nel vederla allibita, proprio come me
poco fa. La prendo per mano, trascinandola fino al ciglio della
strada, fuori l'aereoporto. Non da segni di vita, ma non mi preoccupo
più di tanto. Con uno dei miei fischi micidiali, richiamo a
noi un taxi. "Alla 42esima, grazie." dico fiera,
passandomi una mano fra i capelli, mentre riposo le valigie dentro al
taxi. Mentre l'autotista si dirige verso il nostro hotel, accarezzo
Letizia. "Su amore riprenditi!" le do una pacchetta sul
viso. "Giorgia, ma siamo a... cioè, noi... Trevino..."
tutto ciò che le esce, confusa, dalla bocca. "Sì
amore mio, con calma ci riprenderemo. Basta che non fai quella faccia
da imbecille!" mi scappa una risata divertita, mentre sento il
taxi rallentare. "E' quel grattacielo lì?" la
voce roca del tassista mi coglie di sorpresa. "Sì, è
quello." annuisco, prendendo in mano la mia borsa. "Beh
allora complimenti ragazze, è il più lussuoso dei
grattacieli ad Atlanta." un sorriso improvviso balza sul mio
viso, mentre arrosisco, e annuisco in segno di ringraziamento. Dò
i soldi all'uomo, e prendo Letizia con me. Ci pazziamo davanti
all'edificio, fissandolo a bocca aperta. "Io corro nella
vasca idromassaggio." dico immobile, fissando i metri che si
innalzavano davanti a noi. "Bene, io invece devo fumarmi una
sigaretta!" Letizia si allontana, dato che a me dà
fastidio il fumo. Intanto prendo il mio BlackBerry, e controllo cosa
c'è di nuovo. Un messaggio. Un paio di click, e... "Ehi,
ciao. Sono di nuovo io, Matteo. So di non essere una delle persone
nella tua lista di chi vuoi sentire, ma... insomma, spero tu sia
arrivata ad Atlanta sana e salva. Qui ci manchi già. Un bacio,
Teo." Sento il cuore fermarsi. Matteo era il mio ragazzo, fino a
un mese fa. Andando a fare una vacanza, si era infatuato di una
ragazza. Si sono baciati, me l'ha confessato, e io l'ho piantato in
asso. Sì, anche se siamo ancora innamorati l'uno dell'altro.
Sospiro e riposo il BlackBerry in tasca, vedendo arrivare
Letizia. "Chi era?" chiede curiosa, legando i capelli in
una cosa. "Nessuno." rispondo secca, calando la
testa. "Da quando chiami Matteo, 'Nessuno'?" mi chiede
con un sorriso divertito. Dio, mi conosce troppo bene. Scuoto la
testa, prendendola per mano e entrando nell'hotel. Presto alla
reception mi faccio dare la tessera per la porta, e le chiavi, in
caso perdessi uno dei due. Corriamo al sesto piano, quello in cui si
trova il nostro appartamento. Finalmente eccolo. Siamo davanti alla
porta, io con la tessera in mano, vicino alla porta, per passarla.
Sto tremando, sì. Mi avvicino piano. Finchè chiudo gli
occhi, e la passo di colpo. BIP BIP. Due suoni acuti fanno
schioccare la serratura della porta. Si apre da sola. Lasciandoci a
bocca aperta. Apparte per la visuale di un salotto con muro a vetro
che da su uno splendido panorama, ci troviamo davanti un cartellone,
appeso al soffito, con le seguenti scritte:"Giorgia and Letizia,
welcome! A kisses by Ian, Nina, Paul, Michael and Candice. And all
cast. Xoxo." La nostra reazione? Entrare in casa, chiudere
la porta. E urlare.
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