Draco, Like a Mac and Cheese Virgin
Disclaimer: è mio! è tutto mio! E' la Joanne che mi ha copiata, lo giuro!
N.d.T.: questa breve storia, il cui originale può essere trovato a questi link: Hawthorn&Vine, GrangerEnchanted, è stata scritta da eevilalice, che l'ha anche indicata come prequel di Theobroma,
anche se le due storie possono benissimo essere lette separatamente.
All'inizio di quest'anno ha anche vinto il primo premio nella categoria
Best Dialogue in a Ficlet (501-1000 words), in occasione del settimo
round dei dramione_awards.
Per gli appassionati di cucina: l'autrice si appella alla licenza poetica per aver introdotto i macaroni and cheese in una scuola inglese, dato che sono
un tipico (e ipercalorico) piatto nordamericano. La ricetta è
recuperabile (e sperimentabile), tra i tanti, a questo link.
Colgo anche l'occasione per ringraziare chi ha letto/commentato Accidental e Vae Victis.
Buona lettura,
LuxLucis
Draco, Like a Mac and Cheese Virgin
"Mi stai dicendo davvero che non hai mai mangiato pasta e formaggio prima d'ora?"
"Granger, sono un Malfoy. Mi sfamo con nettare ed ambrosia. Ah...e ovviamente galeoni liquefatti."
Seduta a gambe incrociate sull'unica
sedia comoda della sala comune
dei Capiscuola, con una vaschetta di filante, bollente, dorata,
fatta-in-casa - oh...va bene, fatta dagli elfi domestici - pasta e
formaggio
sulle ginocchia, Hermione scosse la testa tristemente, con malcelata
compassione, portandosi dietro l'orecchio una ciocca di capelli castani
che stava rischiando di finire nella suddetta boccia di delizia al
formaggio.
"Tutti quei soldi e nemmeno una forchettata di pasta e formaggio
in tutta la tua vita? Ora capisco il motivo per cui sei diventato un imbecille senza cuore."
"Punto primo, Granger, sono abbastanza
certo che quello che hai
in mano sia un cucchiaio, non una forchetta, oppure i tuoi ignoranti
genitori babbani non ti hanno mai insegnato una così fine
distinzione?" Malfoy si scrollò di dosso la borsa a
tracolla, facendola cadere con un rumore sordo sul tavolo che divideva
la sedia comoda dall'obbrobriosa mostruosità su cui ora lui si
stava sedendo. "Punto secondo, non ero a conoscenza del fatto che
mangiare'pasta e formaggio', questa prelibatezza "
disse, con un tono carico di spregio "fosse un prerequisito necessario
per possedere un cuore. Grazie dell'avvertimento comunque...non vorrei
mai che mi spuntasse improvvisamente una di quelle cose senza
preavviso." Concluse, rabbrividendo e scrollando le spalle in segno di
esagerato disgusto.
Hermione sorrise beffarda e
affondò il cucchiaio nella sola 'prelibatezza' che avesse il
potere di farla sentire meglio, dopo essersi accertata di aver preso la
porzione di pasta più ricca di briciole di pane.
Aveva sorpreso Ron e Lavanda a
baciarsi appassionatamente durante il suo turno di sorveglianza serale
e l'aveva rattristata ancora di più il fatto che lei sapeva che loro sapevano
che stavolta le era stata affidata quella parte di castello. Era sicura
che non avevano avuto intenzione di ferire i suoi sentimenti di
proposito; Ron era completamente all'oscuro dell'interesse verso di lui
da parte sua e Lavanda...be' magari Lavanda se ne era resa conto.
Comunque, con tutta probabilità, si erano solo fatti prendere
dall'entusiasmo. La sua unica consolazione - oltre alla pasta e
formaggio - era che Malfoy non aveva assistito alla scena e che dopo,
di conseguenza, non aveva avuto materiale con cui tormentarla. Nonostante, ragionò Hermione, sarebbe stato interessante e gratificante vederlo insultare Ron.
Si infilò un'altra cucchiaiata di pasta in bocca. Stai affogando i dispiaceri nel cibo, vero?
Rivolse lo sguardo verso Malfoy, che
stava frugando nella sua borsa, mentre la luce calda del fuoco
illuminava i suoi capelli assurdamente biondi; ad un certo punto si era
tolto il mantello, l'aveva appoggiato sullo schienale della sedia e si
era rimboccato le maniche di maglione e camicia. Hermione guardò
casualmente i suoi avambracci, pallidi e attraversati solo dal blu
delle sue vene.
Era sinceramente convinta che non
fosse senza cuore. Imbecille, sì. Senza cuore, no. Ormai al
sesto anno, lui e sua madre avevano trovato un accordo con l'Ordine e
Lucius - per quanto ancora lei potesse disprezzarlo - aveva fornito
alcune informazioni cruciali in cambio di una riduzione di pena. Ed ora
eccoli lì, Capiscuola, mentre avrebbero dovuto lavorare fianco a
fianco in qualche sedicente sforzo nel ricostituire l'unità
delle case per opporsi a Sua-Malvagità-Tu-Sai-Chi.
Fino a quel momento 'fianco a fianco'
aveva voluto dire la semi-sopportazione reciproca mentre si trovavano
in una sola stanza, senza che Hermione cominciasse a tirare pugni o che
Malfoy pronunciasse la parola con la M. Un vero progresso.
"Sei seria con quella roba, vero?
Hermione fece un salto sulla sedia,
lasciando cadere rumorosamente il cucchiaio all'interno della
vaschetta; mentre fissava e rimuginava su Malfoy si era in qualche modo
dimenticata che era...be'...lì, nella stanza. E che aveva
facoltà di parlare.
"Metà del piatto è sparito in cinque minuti. Forse potresti vincere qualche gara." Disse, ghignando. Cretino.
Lei di rimando gli fece la cortesia di sorridergli. "Vedi che cosa ti stai perdendo?"
Con i libri di pozioni stretti tra le mani eleganti, si sporse in avanti e annusò. "Non ha nemmeno un buon odore."
"Però sei curioso."
Si allontanò e reclinò
la testa da un lato. "Sì, sono curioso. Gli elfi domesti lo
hanno fatto per te? Apposta? Non eri tu quella che - " disse facendo un
vago gesto con la mano "- si preoccupava per loro o qualcosa del
genere? Non avevi anche messo in piedi una specie di fan club?"
Hermione si infilò un altro
cucchiaio stracolmo in bocca. Il C.R.E.P.A. era stato un clamoroso
fallimento...e lei non era abituata a fallire. A lei interessavano ancora i diritti degli elfi, ma Dobby - che era stato liberato
- le aveva chiesto quale fosse il suo piatto preferito e aveva anche
preteso che glielo ordinasse ogniqualvolta ne aveva voglia. Non aveva
mai abusato del privilegio, quella era la prima volta in tre mesi, da
quando era cominciata la scuola.
Malfoy la guardò, con l'aria di
chi aspetta qualcosa, e lei deglutì, pronta a mettersi sulla
difensiva. Poi si sentì un tocco e subito dopo la voce di Ron, a
quanto pare lui e Lavanda si erano separati per respirare e per fare
altre cose.
"Hermione! Siamo venuti a salvarti
dalle malefiche sgrinfie del Furetto." Silenzio. Poi la voce di Harry
borbottò qualcosa. "E puoi dare una mano a me e a Harry con
Incantesimi?"
Malfoy sbuffò. "Incantesimi? Buona fortuna, Granger."
Hermione aveva un forte, inspiegabile
impulso di buttare le braccia al collo di Malfoy e stampargli un bacio
su quelle labbra da scorbutico.
Si trattenne.
Invece di cedere, sospirò, si
alzò in piedi, appoggiò quello che era rimasto della sua
pasta e formaggio sul tavolo, afferrò mantello e libro di
Incantesimi e si avvicinò alla porta. Aprendola fece un timido
sorriso a Ron e Harry.
Prima di chiudere la porta dietro di sé, riuscì a sentire lo stridere di una posata contro la ceramica.
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