Nel pozzo del cuore, una luna

di Tristano
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 Nel pozzo del cuore, una luna

 

Buonanotte, prima donna fra le più

stelle,

pietra eclissata, ma pur amata

troppe volte, che mi inganni, tu, spenta

nascosta nel buio, ti credi una stella.

Ma sei l'unica mia sorella, specchio

di sabbia, che t'adombri nella tua essenza

sei la mia contraddizione, vantati!

Vantati ora della mia negazione

e ridi, sicuro, perchè ridono

i dannati, ridono, sù, credimi,

nel loro inferno si scompisciano,

e sulla lama sputano di tutto

fuorchè il loro segreto, quello no.

Riderai tu, pur per questo classico

canto, o lamento, chè tanti ed io

che ingenui! ci commuoviamo a vederti

alta, e ti osanniamo di lusinghe,

ma non io! Io ho stracciato il tuo velo

di sposa, mia Gorgone, il tuo viso,

ho trovato nei tuoi lucidi occhi

lo sguardo umano, cara mia sorella.

Dal palco ti ho tirato giù qui con noi

in mezzo a quest'umana insicurezza

di chi vuol brillar forte com'una stella

ma si trova senza fuoco, solo pietra.

Qui vicino a noi devi stare, con noi

sgabelli per il divino, incerti

cambiar viso ad ogni fase lunare.





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