Ciao
a tutte! Ed eccomi qui con l'Epilogo! Lo so, avrei dovuto postarlo
ieri, ma ho avuto un casino col Pc!! Almeno ho scoperto di non essere
l'unica XD gira questo finto Antivirus che poi è il Virus e
ti frega! Lo stanno prendendo in parecchi ç___ç e
ovviamente la sottoscritta l'ha preso -.-' ci tengo perciò a
dire che per chi mi
segue anche nell'altra storia, cioè .In Trappola. non so
quando arriverà il nuovo capitolo, perchè non so
dove scriverlo! Su questo mini portatile non mi trovo :(
sono riuscita a postare l'Epilogo perchè questa storia, come
avevo preannunciato, era già conclusa (più o
meno) quando ho iniziato a pubblicarla... Mentre In Trappola no...
Spero mi aspetterete, ma non dovrebbe essere una lunga attesa visto che
già domani porto il pc dal tecnico :) speriamo bene! Che
altro dirvi? Grazie di tutto e spero che l'epilogo vi piaccia! Un
bacione grande per il sostegno :*
Epilogo
La
piccola Isabella Marie Swan era cresciuta finalmente. Adesso si trovava
nella
sua nuova, magnifica e prestigiosa stanza a disfare i bagagli. Lontana
da tutto
quel dolore, lontana da tutta quella solitudine. Lontana da Forks.
Estrasse
dalla valigia grande, anzi dall’unica che aveva, una cornice
d’argento dove, al
suo interno, era custodita la foto dei suoi genitori. La mise sul
comodino e
sorrise. Non avrebbe più potuto andarli a trovare tutti i
giorni, ma sapeva che
loro sarebbero stati felice per lei, per quel trasferimento, ma
soprattutto,
sarebbero stati certi che ovunque fosse andata, Bella li avrebbe tenuti
accanto
a sé. Custoditi nel suo grande cuore.
Si
allontanò dal letto, affacciandosi dall’ampia
vetrata dell’enorme grattacelo.
Vedeva Cambridge risplendere davanti ai suoi occhi e ancora non
riusciva a
crederci di essere davvero lì. Come era accaduto?
<<
Questo è un sogno che si avvera >>
sussurrò, continuando a fissare il
panorama
<<
Qui l’unico sogno che vedo sei tu, splendore >>
disse una voce maschile
alle sue spalle. Il ragazzo si avvicinò a lei, facendo
scivolare le sue braccia
in torno all’esile corpo della fanciulla. La
sovrastò in un caldo abbraccio,
facendo aderire perfettamente il suo petto alla schiena della giovane
<<
cosa guardi? >> chiese dolce, appoggiando il mento sulla
sua spalla
sinistra.
<<
Guardavo il panorama di questa fantastica città
>> rispose Bella <<
prima che arrivassi tu ovviamente. Adesso non c’è
più confronto >> e così
dicendo si voltò. Venne rapita immediatamente
dall’intenso verde degli occhi di
quel ragazzo e dalla sua bellezza incredibile. I capelli bronzei,
completamente
indomabili, gli ornavano il viso.
<<
Addirittura? >> rispose Edward, staccandosi da lei per
sedersi sul letto.
Bello lo fissava attenta. Non si era ancora abituata a quella
situazione, a
vederlo umano. Ed erano già passati più di sei
mesi da quando la Bestia era tornata ad
essere umana.
<<
Sai che un po’ mi manca? >> disse la ragazza,
affiancando il giovane sul
letto.
<<
Cosa? Forks? >> chiese Edward
<<
No, quella no. Bhè un po’ si, ma solo per i miei
genitori. No mi mancano le tue
fattezze bestiali >> disse guardandolo sorridente.
<<
Ti piacevo di più quando ero una Bestia? >>
chiese lui
<<
A volte si >> a quelle parole il ragazzo
sgranò gli occhi. Ma stava
dicendo sul serio? << Non voglio dire che non mi piaci
così, però…
>>
<<
Però…? >> la incitò a
continuare Edward
<<
Insomma anche da Bestia eri carino. Quel musone! O quelle narici enormi
che
facevano quello strano giochetto quando sbuffavi! O le zampe! Dai eri
adorabile! >>.
Edward
scoppiò a ridere di gusto, stendendosi sull’enorme
letto. Bella arrossì,
imbarazzata. Doveva ammetterlo, come ragazza era strana.
<<
Bella tu mi farai morire! >> disse il giovane,
continuando a ridere
<< davvero! Vedi che quando dico che sei speciale non
mento? >> le
afferrò una mano, trascinandola verso di sé,
così che potesse appoggiare la
testa sul suo petto.
<<
Un giorno potresti travestirti da Bestia però
>> insistette lei. Edward
sospirò, baciandole una tempie e sorrise. La amava davvero
tantissimo. Non
c’era nulla che non avrebbe fatto per renderla felice. Nulla.
Se avesse voluto la Luna, lui
gliel’avrebbe
presa.
<<
E va bene! >> disse poco dopo << a Natale
invece di Babbo Natale,
riceverai i doni da una mostruosa Bestia! >> concluse la
frase, iniziando
a farle il solletico.
<<
No… Dai! Ed… Edward! Oddio no, dai fermati!
>> urlava Bella tra le
risate, ma Edward non si fermava. Gli piaceva vederla ridere. Gli piace
vederla
fare qualsiasi cosa.
<<
Se vuoi che smetta dì le paroline magiche! >>
le disse Edward
<<
Ok ,ok! Ma rallenta un po’ o muoio! Dai… ahahah
Edward! >>
<<
No, no. Dimmi le paroline magiche e ti libero! >>
<<
Ti… ti amo sig… signor Cullen! >>
urlò Bella tra le risate. Dopo pochi
secondi le mani di Edward si fermarono. Era completamente addosso a
lei. Le
accarezzò la guancia liscia, spostandogli una ciocca di
capelli dietro
l’orecchio. Avvicinò le labbra alle sue…
<<
Ti amo anche io, signora Cullen >> disse, travolgendo i
due in un
passionale bacio.
Ebbene
si. Poco dopo lo spiacevole incidente che li aveva visti protagonisti, la Bestia, ricevendo il bacio
del vero amore, tornò ad essere un ragazzo normale,
riprendendo la sua vita da
dove egli l’aveva lasciata. Non lasciò mai,
nemmeno per un secondo la sua Bella
e proprio pochi mesi dopo le chiese di diventare sua moglie. Si
sposarono ad
Agosto e come regalo di Nozze, Edward, donò a suo moglie il
sogno della vita:
andare al College. Harvard, per la precisione, situato a Cambridge nel
Massachusetts. Si erano trasferiti lì i neo sposi, in un
enorme e lussuoso
appartamento all’ultimo piano di un maestoso grattacelo. [ Link
Appartamento
]
<<
Bella? >> chiamò Edward << sei
pronta? Non vorremo arrivare tardi
il primo giorno >> l’università
stava cominciando e con essa la loro
nuova vita.
<<
Ho fatto! Ho fatto, arrivo! >> disse Bella, uscendo dal
bagno con una
scarpa in mano. A quella visione Edward sorrise e si
avvicinò.
<<
Vuoi una mano? >> chiese
<<
No, no. Ho fatto >> si mise le ballerine blu scure, diede
una ravvivata
ai capelli e afferrò la borsa << ok, andiamo!
>>
<<
Non ti stai dimenticando qualcosa? >> domandò
malizioso Edward. Bella
sorrise, avvicinando a lui e posò le sue labbra su quelle
del ragazzo, il quale
l’attirò a sé per prolungare quel
momento.
<<
Dobbiamo uscire… >> sussurrò Bella,
con fiato corto.
<<
Hai ragione… >> rispose Edward, con la stessa
tonalità di voce <<
prendo le chiavi dell’auto, tu prendi quelle
dell’appartamento >>
<<
Già fatto, sono in borsa >> gli occhi della
ragazza finirono sulla rosa
rossa a stelo lungo che si ergeva sul tavolino dell’ingresso
<< Edward,
hai notato che quando sei tornato umano la rosa è tornata a
splendere e non è
mai appassita? >>
<<
Si, l’ho notato >>
<<
E non è strano? >> domandò lei
<<
Amore, mi hai conosciuto quando ero una Bestia, poi mi hanno sparato e
dopo un
tuo bacio sono tornato umano e, misteriosamente, senza un graffio. Non
credi
che non ci sia nulla di normale nella nostra storia? >>
chiese e le
sorrise.
<<
Hai ragione tu, bestione >> rispose Bella, scoppiando a
ridere ed Edward
con lei.
Uscirono
dal palazzo e davanti all’auto di Edward, rannicchiato,
c’era un piccolo
gattino nero. Non avrà avuto più di 40 giorni.
<<
Ma chi può averlo lasciato qui? >>
domandò Bella, prendendolo in braccio.
<<
Non saprei. Credo che il fatto che sia nato nero sia stata la sua
condanna
>> sentenziò Edward, guardandosi in giro.
<<
Perché? >> chiese ingenuamente Bella.
<<
I gatti neri sono messaggeri di sventura >> rispose
Edward, scrollando la
testa.
<<
Ma è assurdo! >> urlò la ragazza,
facendo voltare mezza città << la
gente è senza speranza! È ridicolo! Guarda
quant’è bello! Ha anche gli occhi
azzurrissimi >> [ Micio (Guardatelo
è un amore *-*) ]
<<
Assomiglia a Alice >> disse Edward, mentre accarezzava il
mento della
piccola palla di pelo << che dici se la prendiamo noi? Se
la lasciamo per
strada morirà di fame >>
<<
Dici davvero? >> domandò Bella
<<
Davvero >> rispose Edward, dandole un veloce bacio sulle
labbra <<
dai portala su a casa e mettile un po’ di latte. Io ti
aspetto qui, faccio
riscaldare la macchina >>.
Bella
diede un bacio sulla guancia a suo marito, si mise meglio in braccio la
gattina
e sfrecciò di sopra. Edward, nel frattempo aspettava e
pensava. Era cambiato
davvero e tutto grazie a sua moglie. Se fosse stato il vecchio Edward,
probabilmente, lo avrebbe lasciato lì quel povero micio, a
morire di fame. Ora
invece… Sorrise. Si sentiva bene. Si sentiva diverso,
migliore. Si voltò quando
sentì Bella aprire la portiera e prendere il posto di fianco
al suo.
<<
Andiamo? >> chiese la ragazza.
<<
Si >> sorrise il ragazzo << andiamo
>>.
Erano
felice, Edward e Bella, ma soprattutto innamorati. Avrebbero affrontato
tutte
le difficoltà che la vita gli avrebbe messo davanti
perché credevano l’uno
nell’altra. Perché sapevano, che nonostante tutto
e tutti, loro erano destinati
a stare insieme. Per sempre.
.
Il mio cuore aveva mai amato?
Occhi rinnegatelo,
perchè non ha mai conosciuto la bellezza fino ad
ora.
William
Shakespeare
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