cap 3
Buona
sera a tutti!! eccomi tornata con un nuovo capitolo!! lo so, lo so, i
capitoli sono corti...mi dispiace, cercherò di compensare con la
rapidità di aggiornamento!!
BUONA LETTURA!!
CAPITOLO 3 – AGITAZIONE
Agitazione. Tutti erano agitati senza un’apparente motivazione.
Isabella aveva imparato a non stupirsi più di niente e a non
fare domande e poi lei non aveva rapporti con i colleghi, sempre
relegata al trentesimo e desertico piano.
Lavorava alla Guns n’ Cullen come semplice segretaria da quasi
tre settimane, tra alti e bassi con il suo capo e un corso intensivo di
thai boxe il giovedì sera.
Era venerdì e il venerdì era a orario ridotto. A
mezzogiorno e mezza avrebbe lasciato quel luogo desolato e il week end
sarebbe finalmente iniziato. Avrebbe fatto la sua settimanale chiamata
la padre e poi...boh, avrebbe fatto quello che le suggeriva
l’istinto.
Stampò l’ultimo foglio e chiese il permesso al capo di entrare nell’ufficio.
“signor Cullen, questo è per lei. Io ora vado, buon fine
settimana.” Disse consegnandogli il foglio. Si girò sui
tacchi ma la voce imperiosa di Edward la costrinse a voltarsi.
“e questo cosa sarebbe?”
“ho calcolato quanto spendo per la sua colazione. Quello è
semplicemente un prospetto mensile e la richiesta di un rimborso
spese.” Gli sorrise cordiale, mentre dentro di sé gioiva
per l’incredulità del capo. Che cazzo credeva? Che gli
pagasse sempre lei i suoi caffè e i suoi muffin ai mirtilli?
Aveva trovato proprio la persona sbagliata...
“d’accordo.” Le tese il foglio. “le rimborserò le spese, mi sembra corretto.”
“grazie signor Cullen.” Oh! Finalmente un segno di civiltà da parte di entrambi!
“oh, signorina Swan, come arriva alla spa domani mattina? Con i
mezzi pubblici è un po’ difficile...le ricordo che il
ritrovo è alle otto in punto.”
Isabella lo guardò senza capire, basita. Spa? Mezzi pubblici? Di che diavolaccio stava parlando?
“mi scusi signore?”
“non le è arrivata la mail? Il suo diretto superiore
avrebbe dovuto girarle la comunicazione!” disse con tono fino
indignato. “oh, ma che sbadato, sono io il suo diretto
superiore!” sorrisetto malvagio. “Qualche settimana fa
abbiamo deciso un week end tra dipendenti in una spa fuori
città. Un posto davvero sublime...”
Isabella ebbe la forza solo di scuotere la testa, è questa che
novità era? Edward, compiaciuto della reazione, proseguì.
“ogni tanto organizziamo questi incontri, migliorano la
collaborazione. In questo caso verranno solo i direttori di sessione e
i loro collaboratori più stretti. Dato che lei è la mia
unica collaboratrice mi aspetto la sua presenza, ovviamente.”
Edward godeva nel vedere la spavalda sicurezza di Isabella sgretolarsi
in un pallido terrore. “ora...”
“signore, mi scusi, ma essendo stata informata solo in questo
momento, devo comunicarle che non potrò esserci perché ho
altri programmi per il week end.” Lei credeva di essersela cavata
in modo diplomatico, ma il sorrisetto del suo capo le disse tutto il
contrario, non aveva scelta.
“mi dispiace ma dovrà disdire, sono appuntamenti
importanti questi per una società come la nostra. È una
tradizione a cui nessuno può sottrarsi, lei meno di tutti
essendo la mia segretaria e dovendomi fare da supporto. Mi capisce
vero? Ho assoluta necessità del suo aiuto insostituibile.”
Prima non le mandava la mail, poi la costringeva ad andare con subdoli
occhi dolci e parole lusinghiere. Isabella strinse i pugni per la
rabbia, la voleva incastrare a tutti i costi. “se lei non
venisse, sarei costretto a cercare qualcun altro per sostituirla e
sarebbe un grandissimo peccato.” Che viscido! Sorrideva
così falsamente che gli augurò una paresi facciale,
almeno sarebbe risultato più naturale. Ma non era ancora finita.
“non le verrebbero rimborsati nemmeno i soldi delle
colazioni.” Disse sventolando il foglio. Quelli sarebbero
arrivati solo nella prima busta paga, tra una settimana esatta. E a lei
non andava già di aver lavorato gratis (anzi in netta perdita)
per quel pallone gonfiato.
Alla ragazza non restò che acconsentire seppur a malincuore, ma
almeno si sarebbe rilassata a spese del suo capo. Uscì
dall’ufficio demoralizzata e aprì la sua casella di posta
elettronica, trovando finalmente la famosa mail con le indicazioni. La
spa si trovava a circa tre ore di macchina da New York, arrivarci per le otto di mattina senza un mezzo proprio era
impensabile.
Isabella iniziava a comprendere l’agitazione che aveva percepito
in quell’ultima settimana tra i dipendenti, la mail era la
soluzione del mistero. Era un misto di ansia e di trepida attesa per
l’evento più cool prima dell’inizio
dell’estate. Le donne avrebbero portato l’intero armadio,
avrebbe sfoggiato i loro abiti più belli e i loro corpi
perfetti, gli uomini avrebbero parlato d’affari e di sport, tutti
coccolati dalle cure termali.
Isabella si mise la mani tra i capelli, la sua era agitazione pura.
Problema uno, come arrivarci? Problema due, cosa mettere in valigia.
Problema tre, avrebbe dovuto contattare un’estetista al
più presto e fare un po’ di shopping, due cose che odiava
con tutta se stessa. Non che fosse una donna delle caverne, ma non
andava d’accordo con le cera calda e con pomeriggi interi in
negozi. Era semplicemente una donna alla mano...forse cresciuta un
po’ troppo come un maschiaccio.
“signorina Swan?” Edward aveva sbirciato la sua reazione
dal buco della serratura e gli era dispiaciuto...forse aveva esagerato.
“mi dispiace essermi dimenticato di avvisarla. Io partirò
stasera verso le ventidue per evitare il traffico, le posso offrire un
passaggio?”
p. s. dell'autrice: che succederà?? si accettano scommesse!! tanto io so che succede =)
ho notato un calo delle recensioni e delle letture. spero sia solo un
caso! se la storia non fila o non appassiona me lo direste, vero??? *-*
cmq GRAZIE a tutti!! alla prossima!! Sara
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