YOU'VE COME TO THE RIGHT PLACE
YOU'VE COME TO THE RIGHT PLACE(1)
Sam era a terra, al centro del corridoio della scuederia, e sanguinava.
-Sam!! Tieni duro!- la voce fioca di Samuel Colt
risuonò nelle orecchie di Sam come se si trovasse a cento chilometri di
distanza; in realtà i due si trovavano a pochi metri l'uno dall'altro. Non
appena il colpo che Bela aveva sparato dalla sua pistola prima di
scappare aveva colpito Sam alla spalla sinistra, Colt gli era corso immediatamente
vicino per cercare di tamponare la ferita che sanguinava copiosamente.
-Sam dannazione dovevi aspettare che avessi la visuale per coprirti,
prima uscire allo scoperto!- lo rimproverò Colt. In quel momento
la sensazione di deja vù che provò Sam fu
fortissima: gli sembrava di avere di fronte suo fratello che lo
rimproverara per qualunque cosa. Per fortuna la ferita non aveva leso
organi vitali, quindi lui fu abbastanza lucido per realizzare in pochi
istanti due cose fondamentali:
primo che quello che aveva di fronte, nonostate le apparenze, non era
Dean ma Samuel Colt, e ricordarselo con una pallottola in corpo non era
di sicuro una cosa immediata, e secondo che non era il caso di
dirgli di
chiamare il 911, anche perchè probabilmente non sarebbe stata
una decisione saggia neanche nel 2010, visti i rapporti poco cordiali
che lui e suo fratello avevano con le autorità.
Di nuovo la voce di Samuel arrivò a Sam da molto lontano:
-Ascolta, dobbiamo muoverci, hai bisogno di un
medico! Riesci a camminare? Ma dove diavolo è Rachel? Lei saprebbe ricucirti in
un batter d'occhio! Sai, le ho fatto fare un sacco di pratica!-
Faticosamente Sam riuscì ad appoggiarsi a Samuel e ad alzarsi in
piedi. Dopo un paio di
secodi di adattamento alla posizione eretta, i due cacciatori mossero i
primi passi
verso l'interno dell'albergo. A metà circa della scalinata
d'ingresso si fermarono perchè alle loro spalle un cavallo si
stava avvicinando al galoppo.
-Ehy, cos'è successo?- chiese Rachel saltando giù da
cavallo allarmata nel vedere Sam pallido e sanguinante. Quando raggiunse
i due uomini, fece sedere piano Sam su uno scalino e disse a suo marito:
-Samuel prendimi la borsa dal cavallo per favore! Fai presto!-
Quando ebbe i suoi strumenti, disinfettò la ferita di Sam,
estrasse il proiettile che per fortuna non era entrato in
profondità e non aveva leso vasi sanguigni importanti, e lo ricucì. Mentre stava versando ancora un
po' di alcol sulla ferita alla fine della medicazione, chiese di
nuovo:
-Allora, qualcuno vuole spiegarmi cosa è successo, di grazia?-
-E' successo che Abby è fuggita con la nostra pistola!-
abbaiò Samuel furioso. Poi dopo un istante, quasi come se La Pistola non fosse la cosa
più importante, fece un cenno con il capo verso Sam e chiese
preoccupato: -Come sta?-
-Oh, Sam sta bene, direi. Vero?- rispose lei rivolgendosi al diretto interessato.
-Sopravviverò, grazie!- rispose lui mentre si rimetteva in
piedi.
Colt tirò un lungo sospiro di sollievo, ma rimase a bocca aperta
nel sentire la domanda che Sam fece a Rachel e la risposta che lei diede:
-Allora?- chiese il ragazzo con voce apprensiva.
-Tutto fatto! Consegna eseguita con successo!- rispose lei raggiante.
Samuel rimase sbalordito:
-Cosa vuoi dire?-
-Voglio dire, tesoro, che la pistola è stata regolarmente consegnata!- rispose lei ancora più
raggiante di prima.
-Lo sapevo! Ah! Ah! Lo sapevo!- esultò Sam.
-Whoa whoa! Fermi! Tu hai consegnato la pistola a Campbell e Carter come programmato?-
Rachel annuì con il capo sorridendo, ma non le sfuggì l'espressione di
sorpresa che attraversò il volto di Sam per un breve istante, ed infatti gli chiese:
-Per caso li conosci, Sam?-
La risposta di lui arrivò evasiva ed affrettata: -Ehm...non...ehm...personalmente...-
Per fortuna Samuel non era disposto ad
attendere oltre per avere le spiegazioni che gli spettavano:
-Un momento! Ma voi due eravate d'accordo?! Adesso spiegatemi
tutto, avanti! Come hai fatto tu a consegnare la pistola?
Come sapevate che Abby avrebbe tentato di rubarla? Hey, mi avete preso in giro?- chiese evidentemente indispettito.
Cominciò Rachel:
-Beh, Sam mi ha convinto a fidarmi di lui...- tralasciò volutamente di dire di
fronte al marito che quello che l'aveva convinta erano stati gli occhi
sinceri (ok, anche mozzafiato per dirla tutta...) del ragazzo venuto dal futuro e passò oltre: -Mi ha
detto che Abby avrebbe
provato a rubare la pistola e...ehm... il mio istinto mi ha suggerito
di credergli!-
Fu Sam a continuare:
-Così hai nascosto la pistola! A proposito dove? Eravate sedati,
come ha fatto Abby a non trovarla se poteva cercarla con tutta
tranquillità praticamente ovunque!-
-Sì, in effetti trovare un posto abbastanza sicuro non è
stato facile. Non mi fidavo a metterla sotto il mio cuscino! A dire la verità
ce l'avevo già quando sono venuta nella tua stanza...-
Samuel la interruppe per rimproverarla:
-Ehy, sei andata nella sua stanza...?-
-Per visitarlo, tesoro, solo per visitarlo! Ricordi che te l'ho detto questa mattina?- rispose lei
tranquillamente e sorridento. Poi continuò: -Beh, per farla
breve ho pensato che il posto più sicuro dove nasconderla fosse addosso a me!-
-Brava, direi che addosso a voi poteva essere l'unico posto dove Abby non avrebbe osato cercare!- fece notare Sam.
-Già, è quello che ho pensato anche io, anche se dormire
con una pistola addosso non è molto comodo...comunque, la
mattina quando ci siamo svegliati e abbiamo trovato tutta quella
confusione, non potevo dirti nulla Samuel, perchè tu sei un
tale testone che avresti di sicuro
rifiutato tutta questa sceneggiata, d'altra parte Abby doveva credere
che la pistola fosse davvero stata rubata, se no ci avrebbe seguito
fino a Lawrence, così per far sembrare tutto
naturale...-
Proseguì Sam:
-Avevi bisogno che qualcuno tenesse impegnata Abby, così hai
gridato, come ti avevo detto, in modo da attirare l'attenzione di tutti...-
-Infatti e voi avete guadagnato il tempo che mi serviva per fare la consegna in tutta sicurezza!- concluse infine Rachel.
-Bene, così mi avete preso in giro! No no, fa lo stesso, non
sono
arrabbiato, anche se mi avete tenuto allo scuro del piano che avevate
per consegnare LA MIA PISTOLA, arma che può uccidere QUALUNQUE
COSA!- ironizzò Samuel accentuando con la voce le parole "la mia
pistola" e "qualunque cosa". Continuò: -L'importante è che
siamo riusciti a fare la consegna! E
poi...non sono io che mi sono preso una pallottola!- concluse
sarcastico. Dopo un attimo di pausa durante la quale
squadrò per bene sia Rachel che Sam, terminò: -Beh, direi
che
abbiamo fatto un ottimo gioco di squadra!-
-Già!!- concordarono Sam e Rachel in coro.
A quel unto però toccava a lei ricevere delle spiegazioni:
-Ok, ok siamo una grande squadra, ma perchè vi ho lasciato vivi
e in perfetta salute e ora ne trovo uno con un proiettile in corpo?-
Samuel cominciò a spiegare:
-Beh, mi sono fidato di Sam, come tu avevi...tanto gentilmente
suggerito,
e...ehm direi che ho fatto bene, perchè il ragazzo sa il fatto
suo! Comunque, in effetti era stata Abby ad introdursi nella nostra
camera
stanotte e a rubare la pistola, o almeno a cercare di rubarla!
Accidenti non
sono capace di fare il mio lavoro con gli esseri umani...con demoni e
vampiri è un conto, ma le persone sono tutta un'altra cosa....comunque, Sam qui mi ha
dato una mano, è stato davvero bravo quando ha tirato fuori la
pistola...a proposito che strana pistola! Da dove viene?-
Rachel, alzando gli occhi al cielo interruppe quella che, conoscendo la
passione di suo marito per le pistole, poteva essere una digressione di
proporzioni monumentali:
-Ehy, ragazzi, non divaghiamo per favore! Cos'è successo poi?-
A quel punto Samuel sembrò un po' in imbarazzo mentre descriveva l'arrivo dello shapeshifter:
-Ecco...abbiamo scoperto che Abby aveva un complice...-
Rachel sgranò gli occhi.
-Sì...ehm...eri tu in effetti...-
Gli occhi di Rachel quasi uscirono dalle orbite: -Cosa??!!- gridò indignata.
-No, aspetta! Era uno shapeshifter che aveva preso le tue sembianze...-
-Oh...e lo hai ucciso vero tesoro?-
-Certo piccola!!- la rassicurò Colt gonfiandosi d'orgoglio.
-Mio eroe!- e stampò un bacio sulle labbra di Colt. Poi, ignara
della tortura che quel dialogo stava scavando nel cuore di Sam, si
rivolse al ragazzo dicendo: -Non è dolce mio marito...sempre a
difendere il mio onore...?-
Sam rispose semplicemente annuendo con il capo e cercando di
dissimulare una smorfia d'insofferenza, ma riuscendo malissimo nel suo
intento.
-Già...comunque peccato che lo dobbiamo bruciare...- intervenne Samuel.
-In che senso scusa, "peccato"?- chiese Rachel scandalizzata.
-Beh, sarebbe stata l'unica occasione che avevi di assistere al tuo funerale!- concluse Colt sorridendo ironico. (2)
Quello fu l'istante in cui Sam ebbe la certezza assoluta che la
reincarnazione non cambia l'anima delle persone, e un brivido di puro
terrore gli corse lungo tutta la schiena pensando a Rachel e
Samuel....insieme...e felici...scacciò via quell'immagine con prepotenza.
A quel punto l'esigenza di cambiare discorso divenne vitale per Sam,
per cui riportò subito l'attenzione dei suoi compagni
sull'accaduto:
-Beh, insomma alla fine Abby ci è scappata, l'abbiamo inseguita e, nello scontro a
fuoco mi sono ferito!- terminò Sam tagliando corto.
-Oh, Sam dovevi solo spaventarla e prendere tempo mentre io facevo la consegna, non farti sparare!- disse Rachel
-Beh, avevo un conto in sospeso con quella donna...- poi vedendo
l'espressione interrogativa sul volto dei suoi due compagni,
concluse: -...lasciamo perdere, è troppo complicato!-
A quel punto Rachel si chinò a terra per sistemare e pulire i
suoi strumenti e Colt ne approfittò. Ormai Samuel pensava d'impazzire, mentre sentiva dentro di
sè la curiosità per la strana arma di Sam crescere dentro di sè come lava
dentro un vulcano sull'orlo dell'eruzione, per cui non resistette alla tentazione di
chiedergli di mostrargliela:
-Ehm...Sam potrei vedere la tua pistola...?-
Sam
sorrise mentre si portava istintivamente la mano destra alla cintura
dei pantaloni, ma....già, ma dov'era finita la sua pistola?
Riflettè un
secondo, poi: -Accidenti deve essermi caduta dopo che Bel...Abby mi ha
sparato! Sarà in terra nella scuderia...- dicendo questo si
avviò verso
la scuderia pensando che non si sarebbe mai abituato ai nomi delle
persone nel 1835.
Samuel s'incamminò a fianco di Sam verso la scuderia.
-Ah,
eccola! Aspetta la prendo io....- si offrì Colt, mentre si chinava per
afferrare quella strana arma così compatta e splendente. La osservò come in estasi,
girandola e rigirandola nelle proprie mani, studiandola con occhio
esperto, scrutandone tutti i minimi particolari, dal calibro alle
decorazioni di madreperla dell'impugnatura. Alla fine, ammirato disse:
-Fantastica! Hey, ma dov'è il tamburo?-
Sam deglutì a fatica,
mentre cercava le parole giuste per evitare di dire che nel ventunesimo
secolo le pistole non avrebbero più avuto il tamburo:
-Beh...non
c'è...è un nuovo tipo di pistola....appena uscito....vedi c'è un
caricatore con i proiettili...qui....- prese la sua arma dalle mani di
Samuel, e con un movimento automatico estrasse il caricatore
dall'impugnatura. Continuò: -Ecco...questo è il carrello, vedi? Si deve
tirare indietro per caricare il primo proiettile, poi quando si spara
lui va indietro da solo e il secondo proiettile si carica
automaticamente....- mentre parlava fece vedere a Samuel le varie
operazioni che costituivano il funzionamento di una pistola
semiautomatica.
Colt ascoltò il suo compagno letteralmente esterrefatto
dall'ingegnosità di quella nuova arma così rivoluzionaria:
-Lo
sapevo! Sono anni che mi dico che l'impugnatura non può servire solo a
tenere in mano l'arma! Voglio dire, ci doveva pur essere un sistema per
renderla più utile....metterci dentro le cartucce....non ci avevo
pensato...ingegnoso...davvero....fammi vedere un attimo...- prese ancora la
pistola dalle mani di Sam e la osservò per un istante, poi:
-...Taurus...che strano, non l'ho mai sentita questa fabbrica....- sentenziò pensieroso.
Sam si affrettò a inventarsi una scusa: -Ehm...no, ci credo la
Taurus è nuova....ehm....e questo è solo un
prototipo....-
Samuel
non prestò particolare attenzione alle ultime parole di Sam, rapito
com'era dall'arma che stringeva in mano: -Fantastica....- ripetè ancora
sottovoce, mentre cominciava a fare i conti con l'idea di restituire
l'arma al legittimo proprietario.
Mentre, controvoglia, allungava la pistola a Sam, si fece serio in volto e disse:
-Sam...ehm grazie....volevo ringraziarti per l'aiuto che ci hai dato.-
Ok, di Colt si potevano dire un sacco di cose, ma non che fosse un
sentimentale. Certo, Rachel avrebbe giurato che in realtà suo
marito si vestiva di una una pesante armatura che gli proteggeva il
cuore ma che, se si trovava il modo di aprirla, sotto si poteva scoprire
l'uomo più dolce del mondo. Ma di sicuro trovare la chiave
giusta per aprirla, la maledetta armatura, non era cosa facile, anzi,
sentire un ringraziamento uscire dalla sua bocca mentre addirittura gli
brillavano gli occhi era un evento più unico che raro. Tuttavia,
quelle parole quasi gli vennero naturali di fronte a Sam. Colt non
avrebbe saputo dire esattamente perchè, ma quel ragazzo ed il suo
sguardo, gli ispiravano naturale fiducia, per non parlare del fatto che
il suo cervello funzionava egregiamente e questo aveva creato fra loro
due un affiatamento che aveva reso le parole quasi inutili durante
l'inseguimento di Abby. Va bene Samuel dovvette ammettere di essere
stato inizialmente
prevenuto nei confronti di Sam, e per questo l'impatto non era stato
dei migliori, ma per fortura Rachel era stata un po' più lungimirante e
la fiducia innata che lei aveva nelle persone aveva
fatto da cemento fra tutti e tre. Questo e nient'altro aveva fatto di
loro una squadra che aveva portato a termine la consegna con successo.
Ok, sorvolare sul fatto che Sam e Rachel lo avevano tenuto allo scuro
del loro piano non fu cosa facile, ma l'importante era La Pistola, che
in quel momento era nelle mani giuste.
Sam fissò il suo compagno negli occhi mentre lo ringraziava. Quello
sguardo non durò molto in effetti,
ma quei secondi furono comunque sufficienti al ragazzo venuto dal
futuro per vedere gli occhi di Colt brillare di riconoscenza e
liberazione nello stesso tempo, e Sam conosceva perfettamente quella
sensazione. Portare a termine con successo un lavoro era sempre una
soddisfazione, ma Samuel quel giorno aveva dato al mondo una cosa che
lo avrebbe cambiato, forse per sempre. Nessuno più di Sam conosceva
l'importanza che La Pistola avrebbe avuto nel corso dei secoli e quel
brillio negli occhi di Colt lo fece sentire parte di quel cambiamento.
Un'ondata di orgoglio investì Sam come uno schiaffo, mentre
pensava a come realmente piccolo fosse il mondo, in fondo i suoi
antenati e quelli di Allison ora possedevano La Pistola la quale,
come una specie di filo di Arianna temporale, da quel momento in poi
avrebbe legato indissolubilmente le loro famiglie. Famiglie che Azazel
e chissà che altri bastardi avevano separato, ma solo per un
po'. Ora sarebbe toccato a lui, suo fratello ed Allison non rompere
più quel legame così potente che si era creato insieme
ai Colt nel 1835. E se quello era stato possibile era stato anche un po'
merito suo; Sam si sentì ancora più orgoglioso di
sè. Rispose cercando comunque di minimizzare, perchè
moriva dalla voglia di raccontare a Samuel quello che lui e La sua
Pistola avrebbero significato nella sua vita, ma sapeva che se avesse
cominciato non sarebbe più stato capace di fermarsi, per cui un
semplice -Ehm...non dirlo neanche!- fu decisamente la scelta
migliore.
Nel frattempo avevano ormai raggiunto Rachel davanti
alla villa che stava finendo di sistemare i suoi strumenti: -Come va
Sam? Ti gira la testa? Nausea?-
-Sto bene grazie...non è la prima
volta...- ammise a malincuore. In quel momento, però, la sua attenzione
fu attratta da una figura ferma al limite del bosco intorno
all'albergo. L'impermeabile beige e l'espressione impassibile erano
inconfondibili: Castiel.
A
quel punto Sam capì che il suo "viaggio nel
tempo" era giunto al termine, ma voleva dire ancora un paio di cose a
Samuel e Rachel anche se sapeva che, soprattutto lui, sarebbe rimasto
senza parole:
-Accidenti, credo che dovremo salutarci! Ma prima vorrei dire che
è stato un onore conoscerti Samuel...non sai quanto, e non sai
quanto la tua pistola sarà importante nella mia vita! Rachel,
grazie di esserti fidata di me...- rimase per un istante in
silenzio; guardandola negli occhi rivedeva gli occhi di Allison e
avrebbe voluto abbracciarla e baciarla, ma il pugno che Samuel gli
aveva dato la notte prima gli faceva ancora male, quindi concluse
semplicemente:
-...è stato importante sapere di poter contare su di te!-
Poi alla fine non riuscì a resistere: -Samuel, amala con tutto
te stesso, A...Rachel è speciale e se scopro che la farai soffrire...e ti assicuro che sarò in grado di farlo,
ti giuro che mi farò portare ancora indietro di un secolo e mezzo
per prenderti a calci...-
Ma il cacciatore dovette lasciare in sospeso la frase perchè Castiel lo riportò nel suo tempo: improvvisamente il
ragazzo sentì mancare la terra da sotto i suoi piedi ed
ebbe la sensazione di precipitare. Durante quegli infiniti secondi
l'unico pensiero nella mente
di Sam fu: "ti prego non farmi atterrare sull'asfalto questa
volta...!" ripetuto più volte. Per fortuna atterrò, comunque
bruscamente, sul
sedile posteriore dell'Impala.
Per
inciso, pochi anni dopo questi eventi (giusto il tempo necessario ai Colt per
costruire le porte dell'inferno nel Wyoming sud-orientale e proteggerle
da una rete ferroviaria che formava un pentacolo) Samuel Colt costruì
la prima pistola semiautomatica della storia.(3)
(1) Da "Right Place" - Bryan Adams
(2) Citazione, adattata all'occasione ovviamente, da "Skin" 1x06
(3) No, non è vero, ma ci stava bene nel finale di capitolo.
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