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Autore: crazyhorse    16/05/2011    1 recensioni
La storia è molto semplice: la Colt è in pericolo e Sam la deve salvare. Per farlo però ha bisogno di aiuto, e le persone che glielo daranno saranno molto speciali.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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YOU'VE COME TO THE RIGHT PLACE YOU'VE COME TO THE RIGHT PLACE(1)

Sam era a terra, al centro del corridoio della scuederia, e sanguinava.
-Sam!! Tieni duro!- la voce fioca di Samuel Colt risuonò nelle orecchie di Sam come se si trovasse a cento chilometri di distanza; in realtà i due si trovavano a pochi metri l'uno dall'altro. Non appena il colpo che Bela aveva sparato dalla sua pistola prima di scappare aveva colpito  Sam alla spalla sinistra, Colt gli era corso immediatamente vicino per cercare di tamponare la ferita che sanguinava copiosamente.
-Sam dannazione dovevi aspettare che avessi la visuale per coprirti, prima uscire allo scoperto!- lo rimproverò Colt. In quel momento la sensazione di deja vù che provò Sam fu fortissima: gli sembrava di avere di fronte suo fratello che lo rimproverara per qualunque cosa. Per fortuna la ferita non aveva leso organi vitali, quindi lui fu abbastanza lucido per realizzare in pochi istanti due cose fondamentali: primo che quello che aveva di fronte, nonostate le apparenze, non era Dean ma Samuel Colt, e ricordarselo con una pallottola in corpo non era di sicuro una cosa immediata,  e secondo che non era il caso di dirgli di chiamare il 911, anche perchè probabilmente non sarebbe stata una decisione saggia neanche nel 2010, visti i rapporti poco cordiali che lui e suo fratello avevano con le autorità.
Di nuovo la voce di Samuel arrivò a Sam da molto lontano:
-Ascolta, dobbiamo muoverci, hai bisogno di un medico! Riesci a camminare? Ma dove diavolo è Rachel? Lei saprebbe ricucirti in un batter d'occhio! Sai, le ho fatto fare un sacco di pratica!-
Faticosamente Sam riuscì ad appoggiarsi a Samuel e ad alzarsi in piedi. Dopo un paio di secodi di adattamento alla posizione eretta, i due cacciatori mossero i primi passi verso l'interno dell'albergo. A metà circa della scalinata d'ingresso si fermarono perchè alle loro spalle un cavallo si stava avvicinando al galoppo.
-Ehy, cos'è successo?-  chiese Rachel saltando giù da cavallo allarmata nel vedere Sam pallido e sanguinante. Quando raggiunse i due uomini, fece sedere piano Sam su uno scalino e disse a suo marito:
-Samuel prendimi la borsa dal cavallo per favore! Fai presto!-
Quando ebbe i suoi strumenti, disinfettò la ferita di Sam, estrasse il proiettile che per fortuna non era entrato in profondità e non aveva leso vasi sanguigni importanti, e lo ricucì. Mentre stava versando ancora un po' di alcol sulla ferita alla fine della medicazione, chiese di nuovo:
-Allora, qualcuno vuole spiegarmi cosa è successo, di grazia?-
-E' successo che Abby è fuggita con la nostra pistola!- abbaiò Samuel furioso. Poi dopo un istante, quasi come se La Pistola non fosse la cosa più importante, fece un cenno con il capo verso Sam e chiese preoccupato: -Come sta?-
-Oh, Sam sta bene, direi. Vero?- rispose lei rivolgendosi  al diretto interessato.
-Sopravviverò, grazie!- rispose lui  mentre si rimetteva in piedi.
Colt tirò un lungo sospiro di sollievo, ma rimase a bocca aperta nel sentire la domanda che Sam fece a Rachel e la risposta che lei diede:
-Allora?- chiese il ragazzo con voce apprensiva.
-Tutto fatto! Consegna eseguita con successo!- rispose lei raggiante.
Samuel rimase sbalordito:
-Cosa vuoi dire?-
-Voglio dire, tesoro, che la pistola è stata regolarmente consegnata!- rispose lei ancora più raggiante di prima.
-Lo sapevo! Ah! Ah! Lo sapevo!- esultò Sam.
-Whoa whoa! Fermi! Tu hai consegnato la pistola a Campbell e Carter come programmato?-
Rachel annuì con il capo sorridendo, ma non le sfuggì l'espressione di sorpresa che attraversò il volto di Sam per un breve istante, ed infatti gli chiese:
-Per caso li conosci, Sam?-
La risposta di lui arrivò evasiva ed affrettata: -Ehm...non...ehm...personalmente...-  
Per fortuna Samuel non era disposto ad attendere oltre per avere le spiegazioni che gli spettavano:
-Un momento! Ma voi due eravate d'accordo?! Adesso spiegatemi tutto, avanti! Come hai fatto tu a consegnare la pistola? Come sapevate che Abby avrebbe tentato di rubarla? Hey, mi avete preso in giro?- chiese evidentemente indispettito.
Cominciò Rachel:
-Beh, Sam mi ha convinto a fidarmi di lui...- tralasciò volutamente di dire di fronte al marito che quello che l'aveva convinta erano stati gli occhi sinceri (ok, anche mozzafiato per dirla tutta...) del ragazzo venuto dal futuro e passò oltre: -Mi ha detto che Abby avrebbe provato a rubare la pistola e...ehm... il mio istinto mi ha suggerito di credergli!-
Fu Sam a continuare:
-Così hai nascosto la pistola! A proposito dove? Eravate sedati, come ha fatto Abby a non trovarla se poteva cercarla con tutta tranquillità praticamente ovunque!-
-Sì, in effetti trovare un posto abbastanza sicuro non è stato facile. Non mi fidavo a metterla sotto il mio cuscino! A dire la verità ce l'avevo già quando sono venuta nella tua stanza...-
Samuel la interruppe per rimproverarla:
-Ehy, sei andata nella sua stanza...?- 
-Per visitarlo, tesoro, solo per visitarlo! Ricordi che te l'ho detto questa mattina?- rispose lei tranquillamente e sorridento. Poi continuò: -Beh, per farla breve ho pensato che il posto più sicuro dove nasconderla fosse addosso a me!-
-Brava, direi che addosso a voi poteva essere l'unico posto dove Abby non avrebbe osato cercare!- fece notare Sam.
-Già, è quello che ho pensato anche io, anche se dormire con una pistola addosso non è molto comodo...comunque, la mattina quando ci siamo svegliati e abbiamo trovato tutta quella confusione, non potevo dirti nulla Samuel, perchè tu sei un tale testone che avresti di sicuro rifiutato tutta questa sceneggiata, d'altra parte Abby doveva credere che la pistola fosse davvero stata rubata, se no ci avrebbe seguito fino a Lawrence, così per far sembrare tutto naturale...-
Proseguì Sam:
-Avevi bisogno che qualcuno tenesse impegnata Abby, così hai gridato, come ti avevo detto, in modo da attirare l'attenzione di tutti...-
-Infatti e voi avete guadagnato il tempo che mi serviva per fare la consegna in tutta sicurezza!- concluse infine Rachel. 
-Bene, così mi avete preso in giro! No no, fa lo stesso, non sono arrabbiato, anche se mi avete tenuto allo scuro del piano che avevate per consegnare LA MIA PISTOLA, arma che può uccidere QUALUNQUE COSA!- ironizzò Samuel accentuando con la voce le parole "la mia pistola" e "qualunque cosa". Continuò: -L'importante è che siamo riusciti a fare la consegna! E poi...non sono io che mi sono preso una pallottola!- concluse sarcastico. Dopo un attimo di pausa durante la quale squadrò per bene sia Rachel che Sam, terminò: -Beh, direi che abbiamo fatto un ottimo gioco di squadra!-
-Già!!- concordarono Sam e Rachel in coro.
A quel unto però toccava a lei ricevere delle spiegazioni:
-Ok, ok siamo una grande squadra, ma perchè vi ho lasciato vivi e in perfetta salute e ora ne trovo uno con un proiettile in corpo?-
Samuel cominciò a spiegare:
-Beh, mi sono fidato di Sam, come tu avevi...tanto gentilmente suggerito, e...ehm direi che ho fatto bene, perchè il ragazzo sa il fatto suo! Comunque, in effetti era stata Abby ad introdursi nella nostra camera stanotte e a rubare la pistola, o almeno a cercare di rubarla! Accidenti non sono capace di fare il mio lavoro con gli esseri umani...con demoni e vampiri è un conto, ma le persone sono tutta un'altra cosa....comunque, Sam qui mi ha dato una mano, è stato davvero bravo quando ha tirato fuori la pistola...a proposito che strana pistola! Da dove viene?-
Rachel, alzando gli occhi al cielo interruppe quella che, conoscendo la passione di suo marito per le pistole, poteva essere una digressione di proporzioni monumentali:
-Ehy, ragazzi, non divaghiamo per favore! Cos'è successo poi?-
A quel punto Samuel sembrò un po' in imbarazzo mentre descriveva l'arrivo dello shapeshifter:
-Ecco...abbiamo scoperto che Abby aveva un complice...-
Rachel sgranò gli occhi.
-Sì...ehm...eri tu in effetti...-
Gli occhi di Rachel quasi uscirono dalle orbite: -Cosa??!!- gridò indignata.
-No, aspetta! Era uno shapeshifter che aveva preso le tue sembianze...-
-Oh...e lo hai ucciso vero tesoro?-
-Certo piccola!!- la rassicurò Colt gonfiandosi d'orgoglio.
-Mio eroe!- e stampò un bacio sulle labbra di Colt. Poi, ignara della tortura che quel dialogo stava scavando nel cuore di Sam, si rivolse al ragazzo dicendo: -Non è dolce mio marito...sempre a difendere il mio onore...?-
Sam rispose semplicemente annuendo con il capo e cercando di dissimulare una smorfia d'insofferenza, ma riuscendo malissimo nel suo intento.
-Già...comunque peccato che lo dobbiamo bruciare...- intervenne Samuel.
-In che senso scusa, "peccato"?- chiese Rachel scandalizzata.
-Beh, sarebbe stata l'unica occasione che avevi di assistere al tuo funerale!- concluse Colt sorridendo ironico. (2)
Quello fu l'istante in cui Sam ebbe la certezza assoluta che la reincarnazione non cambia l'anima delle persone, e un brivido di puro terrore gli corse lungo tutta la schiena pensando a Rachel e Samuel....insieme...e felici...scacciò via quell'immagine con prepotenza.
A quel punto l'esigenza di cambiare discorso divenne vitale per Sam, per cui riportò subito l'attenzione dei suoi compagni sull'accaduto:
-Beh, insomma alla fine Abby ci è scappata, l'abbiamo inseguita e, nello scontro a fuoco mi sono ferito!- terminò Sam tagliando corto.
-Oh, Sam dovevi solo spaventarla e prendere tempo mentre io facevo la consegna, non farti sparare!- disse Rachel  
-Beh, avevo un conto in sospeso con quella donna...- poi vedendo l'espressione interrogativa sul volto dei suoi due compagni, concluse: -...lasciamo perdere, è troppo complicato!-
A quel punto Rachel si chinò a terra per sistemare e pulire i suoi strumenti e Colt ne approfittò. Ormai Samuel pensava d'impazzire, mentre sentiva dentro di sè la curiosità per la strana arma di Sam crescere dentro di sè come lava dentro un vulcano sull'orlo dell'eruzione, per cui non resistette alla tentazione di chiedergli di mostrargliela:
-Ehm...Sam potrei vedere la tua pistola...?-
Sam sorrise mentre si portava istintivamente la mano destra alla cintura dei pantaloni, ma....già, ma dov'era finita la sua pistola? Riflettè un secondo, poi: -Accidenti deve essermi caduta dopo che Bel...Abby mi ha sparato! Sarà in terra nella scuderia...- dicendo questo si avviò verso la scuderia pensando che non si sarebbe mai abituato ai nomi delle persone nel 1835.
Samuel s'incamminò a fianco di Sam verso la scuderia.
-Ah, eccola! Aspetta la prendo io....- si offrì Colt, mentre si chinava per afferrare quella strana arma così compatta e splendente. La osservò come in estasi, girandola e rigirandola nelle proprie mani, studiandola con occhio esperto, scrutandone tutti i minimi particolari, dal calibro alle decorazioni di madreperla dell'impugnatura. Alla fine, ammirato disse: -Fantastica!  Hey, ma dov'è il tamburo?-
Sam deglutì a fatica, mentre cercava le parole giuste per evitare di dire che nel ventunesimo secolo le pistole non avrebbero più avuto il tamburo:
-Beh...non c'è...è un nuovo tipo di pistola....appena uscito....vedi c'è un caricatore con i proiettili...qui....- prese la sua arma dalle mani di Samuel, e con un movimento automatico estrasse il caricatore dall'impugnatura. Continuò: -Ecco...questo è il carrello, vedi? Si deve tirare indietro per caricare il primo proiettile, poi quando si spara lui va indietro da solo e il secondo proiettile si carica automaticamente....- mentre parlava fece vedere a Samuel le varie operazioni che costituivano il funzionamento di una pistola semiautomatica.
Colt ascoltò il suo compagno letteralmente esterrefatto dall'ingegnosità di quella nuova arma così rivoluzionaria:
-Lo sapevo! Sono anni che mi dico che l'impugnatura non può servire solo a tenere in mano l'arma! Voglio dire, ci doveva pur essere un sistema per renderla più utile....metterci dentro le cartucce....non ci avevo pensato...ingegnoso...davvero....fammi vedere un attimo...- prese ancora la pistola dalle mani di Sam e la osservò per un istante, poi: -...Taurus...che strano, non l'ho mai sentita questa fabbrica....- sentenziò pensieroso.
Sam si affrettò a inventarsi una scusa: -Ehm...no, ci credo la Taurus è nuova....ehm....e questo è solo un  prototipo....-
Samuel non prestò particolare attenzione alle ultime parole di Sam, rapito com'era dall'arma che stringeva in mano: -Fantastica....- ripetè ancora sottovoce, mentre cominciava a fare i conti con l'idea di restituire l'arma al legittimo proprietario.
Mentre, controvoglia, allungava la pistola a Sam, si fece serio in volto e disse:
-Sam...ehm grazie....volevo ringraziarti per l'aiuto che ci hai dato.-
Ok, di Colt si potevano dire un sacco di cose, ma non che fosse un sentimentale. Certo, Rachel avrebbe giurato che in realtà suo marito si vestiva di una una pesante armatura che gli proteggeva il cuore ma che, se si trovava il modo di aprirla, sotto si poteva scoprire l'uomo più dolce del mondo. Ma di sicuro trovare la chiave giusta per aprirla, la maledetta armatura, non era cosa facile, anzi, sentire un ringraziamento uscire dalla sua bocca mentre addirittura gli brillavano gli occhi era un evento più unico che raro. Tuttavia, quelle parole quasi gli vennero naturali di fronte a Sam. Colt non avrebbe saputo dire esattamente perchè, ma quel ragazzo ed il suo sguardo, gli ispiravano naturale fiducia, per non parlare del fatto che il suo cervello funzionava egregiamente e questo aveva creato fra loro due un affiatamento che aveva reso le parole quasi inutili durante l'inseguimento di Abby. Va bene Samuel dovvette ammettere di essere stato inizialmente prevenuto nei confronti di Sam, e per questo l'impatto non era stato dei migliori, ma per fortura Rachel era stata un po' più lungimirante e la fiducia innata che lei aveva nelle persone aveva fatto da cemento fra tutti e tre. Questo e nient'altro aveva fatto di loro una squadra che aveva portato a termine la consegna con successo. Ok, sorvolare sul fatto che Sam e Rachel lo avevano tenuto allo scuro del loro piano non fu cosa facile, ma l'importante era La Pistola, che in quel momento era nelle mani giuste. 
Sam fissò il suo compagno negli occhi mentre lo ringraziava. Quello sguardo non durò molto in effetti, ma quei secondi furono comunque sufficienti al ragazzo venuto dal futuro per vedere gli occhi di Colt brillare di riconoscenza e liberazione nello stesso tempo, e Sam conosceva perfettamente quella sensazione. Portare a termine con successo un lavoro era sempre una soddisfazione, ma Samuel quel giorno aveva dato al mondo una cosa che lo avrebbe cambiato, forse per sempre. Nessuno più di Sam conosceva l'importanza che La Pistola avrebbe avuto nel corso dei secoli e quel brillio negli occhi di Colt lo fece sentire parte di quel cambiamento. Un'ondata di orgoglio investì Sam come uno schiaffo, mentre pensava a come realmente piccolo fosse il mondo, in fondo i suoi antenati e quelli di Allison ora possedevano La Pistola la quale, come una specie di filo di Arianna temporale, da quel momento in poi avrebbe legato indissolubilmente le loro famiglie. Famiglie che Azazel e chissà che altri bastardi avevano separato, ma solo per un po'. Ora sarebbe toccato a lui, suo fratello ed Allison non rompere più quel legame così potente che si era creato insieme ai Colt nel 1835. E se quello era stato possibile era stato anche un po' merito suo; Sam si sentì ancora più orgoglioso di sè. Rispose cercando comunque di minimizzare, perchè moriva dalla voglia di raccontare a Samuel quello che lui e La sua Pistola avrebbero significato nella sua vita, ma sapeva che se avesse cominciato non sarebbe più stato capace di fermarsi, per cui un semplice -Ehm...non dirlo neanche!- fu decisamente la scelta migliore.
Nel frattempo avevano ormai raggiunto Rachel davanti alla villa che stava finendo di sistemare i suoi strumenti: -Come va Sam? Ti gira la testa? Nausea?-
-Sto bene grazie...non è la prima volta...- ammise a malincuore. In quel momento, però, la sua attenzione fu attratta da una figura ferma al limite del bosco intorno all'albergo. L'impermeabile beige e l'espressione impassibile erano inconfondibili: Castiel.
A quel punto Sam capì che il suo "viaggio nel tempo" era giunto al termine, ma voleva dire ancora un paio di cose a Samuel e Rachel anche se sapeva che, soprattutto lui, sarebbe rimasto senza parole:
-Accidenti, credo che dovremo salutarci! Ma prima vorrei dire che è stato un onore conoscerti Samuel...non sai quanto, e non sai quanto la tua pistola sarà importante nella mia vita! Rachel, grazie di esserti fidata di me...- rimase  per un istante in silenzio; guardandola negli occhi rivedeva gli occhi di Allison e avrebbe voluto abbracciarla e baciarla, ma il pugno che Samuel gli aveva dato la notte prima gli faceva ancora male, quindi concluse semplicemente:
-...è stato importante sapere di poter contare su di te!- Poi alla fine non riuscì a resistere: -Samuel, amala con tutto te stesso, A...Rachel è speciale e se scopro che la farai soffrire...e ti assicuro che sarò in grado di farlo, ti giuro che mi farò portare ancora indietro di un secolo e mezzo per prenderti a calci...-
Ma il cacciatore dovette lasciare in sospeso la frase perchè Castiel lo riportò nel suo tempo: improvvisamente il ragazzo sentì mancare la terra da sotto i suoi  piedi ed ebbe la sensazione di precipitare. Durante quegli infiniti secondi l'unico pensiero nella mente di Sam fu: "ti prego non farmi atterrare sull'asfalto questa volta...!" ripetuto più volte. Per fortuna atterrò, comunque bruscamente, sul sedile posteriore dell'Impala.
Per inciso, pochi anni dopo questi eventi (giusto il tempo necessario ai Colt per costruire le porte dell'inferno nel Wyoming sud-orientale e proteggerle da una rete ferroviaria che formava un pentacolo) Samuel Colt costruì la prima pistola semiautomatica della storia.(3)

(1) Da "Right Place" - Bryan Adams
(2) Citazione, adattata all'occasione ovviamente, da "Skin" 1x06
(3) No, non è vero, ma ci stava bene nel finale di capitolo.
  
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