Personaggi: Athenodora; Jane
Parola:
026. Matita
Avvertimenti: sentimentale, introspettivo.
Note: Dora e
Jane, sono millenni che le ho in testa ♥ Hope you like it!
Ah, ho sempre amato questo trucco ♥
Credits: //
Trucchi
Jane aveva sempre trovato affascinante il modo in cui Dora si
truccava. Era un'abitudine che la donna aveva sin da quando era stata
appena trasformata e lo faceva con tale maestria e raffinatezza che
ogni suo tocco pareva quello di un pittore.
A differenza di Sulpicia, che non poteva sopportare la presenza della
piccola vampira, Athenedora sembrava compiaciuta e le sorrideva non
appena la sentiva bussare.
Il suo tavolo da toletta era antico e lavorato con estrema bravura,
nonostante risultasse, a un occhio poco attento, quasi scialbo e
semplice. Eppure i piccoli ghirigori floreali, che salivano lungo tutte
le zampe portanti, erano così particolari e raffinati da
togliere il fiato.
Dora le diceva sempre di accomodarsi, facendole cenno di prendere una
sedia o un piccolo sgabello. Jane rimaneva in un religioso silenzio,
mettendosi al suo fianco e osservandola trafficare con le piccole
boccette e i delicati piattini pieni di pigmenti.
Era un rito, quello, che si concludeva sempre con il gesto di
Athenedora di bagnarsi con la punta delle dita, appena intinte nel
profumo, dietro le orecchie.
Divertita si voltava verso la piccola Jane e le scostava i capelli dal
viso, profumando anche lei con quella fragranza estremamente decisa e
matura. La ragazzina era felice ogni qualvolta Dora faceva questo
piccolo gesto. Non si trattava di un legame dichiarato il loro,
né di qualcosa di estremamente intimo -come un rapporto tra
madre e figlia. La loro silenziosa amicizia si sviluppava intorno a
piccole e semplici azioni.
Con il passare degli anni Jane vide cambiare le mode sempre attraverso
quello specchio e quella toletta: vide le ciprie, gli ombretti, il
kohol, i rossetti. Vide la femminilità che aveva perso
passare sotto il suo naso, mentre la più anziana la usava a
suo favore, rendendosi ancora più bella.
Quando un giorno Dora la vide entrare eccitata, capì che
qualcosa era cambiato. Come suo solito rimase in silenzio, prendendo a
pettinarsi i lunghi capelli neri e mossi.
-Signora Athenedora...- iniziò titubante la giovane. Dora
rimase sorpresa nel sentirla così insicura, voltò
la testa e annuì, piuttosto curiosa.
-Sì?- gli fece segno di continuare, posando la spazzola sul
tavolino e facendosi attenta.
-Ecco... sono sicura che vi sembrerà strano, ma volevo
chiedervelo veramente... io... ho visto che ci sono molte umane della
mia età che si truccano, padrona. Sembrano più
adulte e più...- si zittì, guardando la bellezza
matura della donna, bloccata proprio nel punto del suo massimo
splendore.
-Donne?- sorrise amichevole quest'ultima, posando le mani sul grembo
elegantemente.
Mordendosi un labbro con i piccoli canini appuntiti Jane
annuì, piuttosto a disagio.
-Vorresti che ti aiutassi?- continuò sempre sorridendo,
alzandosi e andandole di fronte.
Jane non parlò subito, ma alzò rapidamente gli
occhi e le lanciò uno sguardo che riusciva a contenere tutto
il bisogno che provava.
Athenedora sorrise nuovamente, di un sorriso buono e semplice, con le
labbra perfette senza ombra di trucco.
-Su, siediti- le disse gentilmente, facendola accomodare al suo posto.
Sconvolta da tale proposta ci mise un po' prima di sedersi sullo
sgabello che era sempre appartenuto a Dora. Si fissò allo
specchio e vide che la sua immagine era piccola, semplice e arrivava a
metà di dove quella della vampira adulta solitamente si
trovava. Come se il riflesso della più piccola fosse
racchiuso da quello della più adulta, che le stava dietro.
Athenedora si chinò su di lei e aprì i piccoli
cofanetti, ricolmi di prodotti estetici, sorrise e le
sussurrò: -allora, cosa vuoi che ti metta?-
Jane alzò lo sguardo e la fissò intensamente:
aveva sempre notato che la donna prediligeva il kohol e, in tempi
moderni, la matita, facendo di tutto per evidenziare il rosso acceso
dei loro occhi. Sorrise, improvvisamente più sicura e
tranquilla. Allungò la mano piccola, che conservava ancora
una morbidezza infantile, e prese la matita nera tra le mani,
porgendola alla sua signora.
Questa le regalò un sorriso speciale, di quelli che era
capace di donare solo al suo amato marito, e accucciandosi davanti a
lei, iniziò a truccarla.
Facendo scivolare la matita con delicatezza sul contorno dei suoi occhi
sembrò farli risplendere, poi, come una madre commossa,
prese il volto della bambina e la baciò leggermente sulla
fronte, come se avesse appena sancito uno straordinario passaggio.
Angolo
autrice:
mmmmmmm, indovinate? Domani ho un'interrogazione su una lunga relazione
su Mazzini e visto che mi avete portato fortuna (♥ un bell'8
a italiano orale) ho deciso di replicare ;)
Non ho molto da dire, se non che mi piace ed è un po'
più lunga delle altre.
Credo che la prossima la pubblicherò giovedì,
dico credo perché ora come ora non ne ho nessuna pronta.
Anzi, se avete personaggi da chiedermi mi farebbe molto piacere venirvi
incontro (:
Là
Ho deciso di
farmi un account facebook per chiunque mi volesse aggiungere e fare una
chiacchierata Ulissae
EFP aggiungetemi (: Per favore, se volete, quando mi
aggiungete lasciatemi un post in bacheca dicendomi chi siete, tanto per
non rimanere nell'anonimato!
Se avete un livejournal,
questo è il mio: ulissae
Idem per anobii (ha trovato il giochino, la bimba): Ulissae
anobii
Se invece volete farmi una qualsivoglia domanda, ecco il mio formspring: Ulissae
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