Titolo: Snack time
Personaggi: (baby) Caroline Forbes, (baby)
Tyler Lockwood [con la piccola partecipazione dello sceriffo Forbes]
Challenge: scritta per il 15OTP!Meme e legata
al TVGFest.
Prompt:
child!Caroline/child!Tyler
“Compagni di Merenda” (formulato e scelto da Fiery che mi istiga a
scrivere e non va bene).
Wordcount:
584 (Con la
drabble avevo già perso in partenza. Ma speravo almeno di riuscire a stare nei
limiti delle flash: sono un disastro >.<)
Genere: fluff
Altro
da dichiarare?
Direi
che questa storiellina va decisamente dedicata alla Fiery: con il suo
prompt e il suo betaggio, non potrebbe essere altrimenti <3
Enjoy!
Snack
Time.
“Sei
proprio disgustoso!”
Caroline
ingerì una cucchiaiata di yogurt fissando con aria esasperata il compagno di
giochi.
Tyler
fece spallucce e continuò a spiaccicare gli acini d’uva che la signora Forbes
aveva lavato e riposto con cura in un piattino per lui.
Era un
giovedì pomeriggio e come tutti i giovedì da quando Caroline aveva memoria, la
governante dei Lockwood era andata a prendere i due bambini a scuola e li aveva
accompagnati a casa Forbes, annunciando che sarebbe passata a riprendere Tyler
alle sei in punto.
La mamma
di Caroline era ben lieta di ospitare il piccolo Lockwood per qualche ora,
felice che la figlia avesse qualcuno che la tenesse compagnia. Inoltre, era
convinta che i due bambini si adorassero e questo la diceva lunga su quanta
poca attenzione prestasse alle conversazioni dei due “compagni di merenda.”
“Guarda
che l’uva si mangia intera, mica si spreme come un’arancia.”
Commentò
la piccola Caroline scuotendo il capo con aria di superiorità.
Tyler
indirizzò un’occhiata di sfida alla ragazzina, e con espressione da discolo incominciò
a ripulirsi le mani sporche sulla tovaglia.
La
bambina arricciò il naso inorridita dalle sue cattive maniere. In realtà, Tyler
era sempre stato un bambino piuttosto educato - con un padre come Richard, non avrebbe
potuto essere altrimenti - ma infastidire Caroline lo divertiva talmente tanto
che quando erano assieme riusciva a tirare fuori il peggio di sé.
“Dirò al
tuo papà che ha un figlio porcello!”
Annunciò
seria la ragazzina allontanando la sedia in direzione opposta rispetto a Tyler.
Il
piccolo Lockwood si avvicinò a lei tendendo le mani appiccicose in avanti
cercando di stamparle un po’ di succo d’uva sulla guancia. La bambina cacciò un
urletto scansando la sua presa con aria indignata.
“E io
dirò a tua madre che ha una figlia piagnona.”
Ribattè
Tyler decidendosi finalmente a recuperare un tovagliolo di carta.
Caroline
gli scoccò un’occhiata furente prima di roteare gli occhi con aria di
superiorità.
“Non
glielo dirai.”
Commentò
in tono di voce altezzoso facendo oscillare i lunghi capelli color paglia. Il
ragazzino incrociò le braccia sul petto in segno di sfida.
“E
invece sì.”
“E
invece no.”
“E
invece sì.”
“E
invece…”
“Che
cos’è che devi dirmi, Tyler?”
Domandò
lo sceriffo Forbes con aria distratta facendo ingresso in cucina. Il suo
sguardo era assorbito dalle pagine di un fascicolo che stava analizzando con attenzione.
Tyler
ammutolì mentre le guance di Caroline si tingevano di rosso.
Il
bambino la osservò in silenzio per qualche secondo prima di rivolgersi alla
signora Forbes.
“Potrei
avere un po’ di latte?”
Chiese
educatamente notando il sollievo nello sguardo dell’amica.
“Certo
che puoi. Vado a prendere il bricco.”
Ancora
intenta a osservare il suo fascicolo, Liz si avvicinò al frigo mentre i due
bambini riprendevano a squadrarsi con occhi colmi di sfida.
“Sei
comunque una piagnona.”
Commentò
Tyler a mezza voce lanciando a Caroline un acino d’uva.
La
ragazzina lo schivò con aria disgustata.
“E tu
sei comunque un porcello.”
Ribattè
in un sussurro mentre la madre faceva ritorno con il bricco del latte in mano.
Ma
nonostante quello scambio poco gentile di battute, un sorriso faceva capolino
sul visetto di entrambi i bambini.
“Ecco
qui.”
Esclamò
lo sceriffo versando un po’ di latte nel bicchiere di Tyler e osservando i due
ragazzini ridere con aria complice per qualche motivo a lei sconosciuto.
“Fra un
paio d’anni questi due incominceranno a farsi la corte.”
Pensò
fra se con aria soddisfatta prima di tornare nello studio in compagnia del suo
adorato fascicolo.
Nota
dell’autrice.
E direi
che è ora di fermarmi con le shot sui baby personaggi, sennò prima o poi finirò
per aprirci una raccolta o per inondare la sezione (e allora bisognerà aprire
un asilo).
Questa
storia segue un po’ la falsa riga di “For better or
worse (I got you)”. Ormai i
piccoli Tyler e Caroline li vedo così: i tipici amici/nemici che si divertono a
provocarsi, ma che in un modo o nell’altro finiscono sempre per tenersi
compagnia a vicenda.
Fuggo!
Un
abbraccio
Laura