Ciao
ragazze spero che anche questo capitolo vi piaccia.
Abbiamo
lasciato Edward in difficoltà e adesso ci spostiamo a casa
Cullen dove lo stanno aspettando......ma cosa è successo???
Ecco che con questo capitolo inizia una
folle corsa contro il tempo e il destino dove
l'orologio e il passar delle ore saranno i protagonisti assoluti.
Aspetto
i vostri commenti e anche domande se ve ne
sorgeranno....magari a qualcuna potrò anche rispondere senza
rovinarvi i colpi di scena che vi attendono.
Grazie a tutte e buona
lettura
Capitolo
4 - In Attesa
Carlisle
Ero
in piedi di fronte
alla vetrata rotta, Esme aveva già chiamato per farla
riparare.
Il
tempo passava, e il
pomeriggio stava finendo. Non mi interessava molto. Avevo chiamato in
ospedale per avvisare che non stavo bene e che avrei preso qualche
giorno di ferie. Si stupirono, ovviamente, ma non poterono obiettare.
Dovevo essere l'unico medico che non faceva mai ferie. Mi piaceva il
mio lavoro, e anche adesso mi mancava ma volevo vedere Edward quando
sarebbe ritornato. Volevo abbracciarlo e scusarmi , volevo vederlo di
nuovo sereno. No non sarei andato a lavorare fino a che la situazione
non sarebbe tornata normale. Ma perchè ci metteva tanto?
Forse
avevo sbagliato, forse dovevo andarlo a cercare. Che sfortuna, se
Alice fosse stata presente le cose sarebbero andate diversamente. Ma
dov'era? Possibile che non avesse previsto questo problema?
Stavo
ancora meditando
fermo come una pietra, quando vidi la Porsche gialla sfrecciare verso
casa e inchiodarsi davanti alla porta.
Rosalie
ne uscii
velocissima e agitatissima urlando e interrompendo la calma apparente
che ci aveva preso tutti quanti “Dov'è Emmett?
Come sta? Alice
lo ha visto a letto e ha visto Edward scappare via. Cosa è
successo?” Era un fiume in piena, incontenibile. Esme con
dolcezza
le andò in contro e prendendola per mano
l'accompagnò su per le
scale spiegandole l'accaduto e tranquillizzandola.
Alice
entrò con più
calma, mi si avvicinò e mi abbracciò, poi si
avvinò a Bella e le
fece un sorriso e una carezza. “Ho visto Ed allontanarsi nel
bosco.
Gli ho telefonato ma non mi ha risposto. Stava bene, Bella. Non ti
preoccupare, ho visto poco fa che aveva deciso di tornare. Anzi mi
aspettavo fosse già a casa.”
Le
parole di Alice furono
come un balsamo, tutti ci rilassammo. Jasper corse giù
insieme ad
Esme e abbracciò la sua anima gemella. “Alice,
come sono contento
di vederti. Se ci fossi stata forse avremmo evitato tutto questo.
Edward, in genere ti dà ascolto”
“Lo so” disse lei
mentre ricambiava l'abbraccio a Jasper, “ma dubito che
stavolta
sarei servita a qualcosa”.
Mi
voltai di nuovo verso
la finestra mentre Esme silenziosa si era portata al mio fianco
abbracciandomi e assieme fissammo il bosco nella speranza di vedere
Edward spuntare.
Passarono
poche ore e il
sole calò dietro le nuvole del cielo di
Forks lasciando il
posto a una calda serata ma di Edward nessuna traccia. Noi
aspettavamo con ansia, come solo i vampiri sanno fare poco
consapevoli del tempo che passa, fino a che Emmett spuntò
dalla
scala abbracciato a Rosalie. “Non è ancora
arrivato? Alice sei
sicura di quello che hai visto?” Come se avesse rotto un
incantesimo, tutti ci muovemmo e ci voltammo verso Alice che seduta
sul divano teneva stretta Bella che cullava Renesmee addormentata.
“Ma
certo Emmett. Era
molto convinto. Il suo futuro era certo” mentre le parole
esprimevano certezza il suo volto lasciava trapelare i dubbi che le
stavano nascendo dal cuore come a tutti noi.
“Alice,
cara, puoi
provare a vedere dov'è adesso. Dovrebbe essere
già qui, ormai e
...” Esme aveva dato voce ai pensieri di tutta la famiglia.
In
risposta Alice si mise
eretta e i suoi occhi si fecero sfuocati. Passarono alcuni minuti e
poi scosse con violenza la testa, esasperata.
“Cosa
hai visto Alice?
Sta bene? Dov'è?” Bella ormai palesemente in ansia
non si era
potuta trattenere. “Non so. Non capisco.” Alice era
assorta,
pensierosa. Poi ritornò in trance qualche minuto prima di
alzarsi
agitata. “ Non lo vedo. E' sparito. Non lo vedo
più” A quelle
parole, ci agitammo tutti. “Come sarebbe a dire. Spiegati
Alice!”
la incitai.
“ Non lo vedo!” ribadì ormai presa dal
panico
“Forse
ha incontrato
Sam o Seth. Probabilmente è con loro” disse
tranquillo Jacob.
Ma
certo! Che pazzi a non
averlo pensato prima. Doveva essere andata così. Forse
Edward aveva
incontrato loro per strada e si era fermato a parlare oppure....
poteva anche essere andato a La Push. I licantropi bloccavano le
visioni di Alice . Non poteva essere diversamente. Dovevo crederlo,
non potevo pensare ad altro, non volevo pensare che potesse essere
accaduto dell'altro. Mi guardai intorno, ma tutti ci stavamo facendo
la stessa domanda : perché?
Jacob,
non perse la testa
e corse nella vecchia camera di Edward. Sapevamo perfettamente cosa
aveva in mente e in silenzio racchiusi nella nostra angoscia,
aspettammo. Dopo pochi minuti vedemmo Jacob, scendere le scale
lentamente. Era vestito in maniera diversa, segno che per
trasformarsi non si era nemmeno spogliato. Il suo volto era di pietra
e con agilità si mise vicino a Bella e posandole un braccio
intorno
alle spalle sussurro: “ Non lo hanno visto. Sono tutti
assieme e
nessuno di loro ha notizie di Edward”.
Le
sue parole ruppero un
silenzio carico di tensione, mentre tutti arrivavamo alla stessa
conclusione. Solo Rose con la voce spezzata dall'angoscia ebbe il
coraggio di parlare e porre ad Alice la domanda che tanto ci
angosciava “Cosa può essergli successo Alice...
è..è...morto?”.
“NO!
Non può
essere... Dimmelo Alice, ci deve essere una spiegazione.... ti
prego... ti prego... non può essere vero!” Bella
aveva urlato
mentre passata Renesmee a Jacob si era lanciata verso Alice
scuotendola per le spalle. Jasper le fu subito vicino e
accentrò il
suo potere su di lei cercando di tranquillizzarla. “Calmati
Bella,
ci deve essere una spiegazione”.
Alice
si lasciò cadere
seduta sul divano, e scuotendo la testa ci guardò tutti
negli occhi.
“ No Bella, se fosse morto io lo saprei e anche
tu!” mi guardò
fisso e io annui prendendo la parola “Il legame con la nostra
anima
gemella è molto solido, quasi infrangibile e in caso di
morte chi
sopravvive avverte subito la mancanza della sua metà, come
se una
parte di lui o lei venisse annientata.” Cercai di spiegare a
Bella, mentre vedevo nei suoi occhi la consapevolezza che quella
nuova verità aveva portato alla sua anima. “ E'
vivo. Lo sento”
sussurro Bella.
“Perchè
allora Alice
non lo vede?” domandò Emmett sempre molto concreto.
“Perchè
non sta
decidendo nulla, è come sospeso.... la sua mente
è chiusa …. non
decide.... non pensa” Alice mi guardò e nel suo
volto potevo
leggere il panico.
“Non
è una cosa
normale... gli è successo qualcosa..” Esme si era
alzata “Vado a
cercarlo.”
“No,
ferma, aspetta” Aveva ragione, lo sapevo, ma se era successo
qualcosa ad Edward, non
dovevamo agire d'impulso, poteva essere pericoloso.
Presi
fiato e parlai
consapevole che tutti aspettavano la mia decisione “Andremo a
cercarlo io, Esme, che è il miglior segugio di casa, Alice e
Jasper
”
“Vengo
anch'io” tuonò
Emmett, “se c'è da combattere due braccia forti
faranno molto
comodo”
“Vengo
anch'io” disse in contemporanea Bella “Edward
è mio marito e se è in
pericolo io devo saperlo, e poi non posso stare qua ad
aspettare”
Scossi
la testa e parlai
“ Emmett, non sei ancora perfettamente guarito e dal momento
che
Renesmee resta a casa qualcuno deve proteggerla e Jacob da solo non
è
sufficiente. Tu resti e Rose con te. In quanto a te Bella... se
è
successo qualcosa a Edward, tu non devi rischiare, non posso
permettere a Nessie di perdere il papà e la mamma nella
stessa
giornata. Ti prometto che ci faremo vivi appena scopriremo qualcosa.
Hai la mia parola. Ti terremo informata. Spero di trovarlo e
riportarlo a casa velocemente”
Poi
mi voltai feci un
cenno con la testa a Esme e iniziammo a correre nel buio
della
notte che ormai aveva avvolto ogni cosa.
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