Ciao eccomi qua con
un nuovo capitolo......
Abbiamo lasciato
Edward dimentico di chi sia e dolorante pronto a salire
sull'aereo che lo porterà a Volterra.
Mentre i Cullen
stanno disperatamente cercando una traccia per bloccarli. La
troveranno? Riusciranno a capire dove sono e a intervenire???
Ecco allora un
altro capitolo raccontato dal nostro super papà
Carlisle.....dove scoprirete i loro progressi, le loro
speranze e paure nonchè qualche notizia del loro passato....
Buona
Lettura e spero che mi lasciate un commentino anche piccino.......
Capitolo
10 - Trovati
Carlisle
Emmett,
stava cercando attentamente. Aveva già scartato due degli
aeroporti
più vicini, nessun passeggero portava il nome di Edward
Cullen ma
non si arrendeva.
Rosalie,
invece aveva avuto più fortuna. Tre macchine erano state
prenotate
da un gruppo numeroso proveniente dall'Italia, ma l'agenzia aveva
fornito un recapito che si era rivelato falso e le macchine non erano
state ancora restituite.
Le
avevano fatte sparire per non lasciare traccia oppure dovevano
ancora partire?
Il
dubbio ci attanagliava, e mentre ognuno provava a fare ricerche come
stabilito, Bella che aveva accompagnato la piccola Renesmee e Jacob
alla riserva, era tornata e aiutava Esme a riordinare la camera di
Jacob.
Mi
alzai e andai a preparare la borsa nel mio studio. Speravo non
servisse, ma era meglio portarsi dietro un kit di pronto soccorso.
Stavo
vagliando cosa era il caso di portarmi dietro quando senti urlare Alice
“E' vivo. Ha preso una decisione. L'ho finalmente visto.
Edward ha spezzato per un attimo il velo che lo circonda.”
Non
mi fermai a pensare ma corsi giù per le scale. Quando
arrivai mi
accorsi che eravamo tutti lì in attesa che Alice ci mettesse
al
corrente della sua visione.
Non
riusciva a stare ferma, un sorriso radioso le stava spuntando sul
viso.
“E'
vivo vi dico. L'ho visto, per un attimo ho avuto una visione”
“Sei
sicura Alice?” la voce carica di speranza era quella di Esme.
“Certo
Esme. Lo stavo cercando, come al solito e per un attimo l'ho
sentito”
La
guardai negli occhi e posatele le mani sulle spalle dissi
“Adesso
calmati Alice e riferiscici cosa esattamente hai visto”
“Certo
Carlisle. Vi dicevo, lo stavo cercando quando l'ho visto. E' stato
solo un attimo, ma sono sicura che era lui” il suo viso si
oscurò
per un secondo. Se conoscevo bene Alice sicuramente l'aveva visto ma
non voleva raccontarci tutto, probabilmente per non turbarci.
“Vai
avanti” l'esortai “cosa hai visto?”
“Non
sono sicura neanche di questo, è stato come un
lampo.” adesso era
pensierosa, forse stava ancora cercando di capire “ Ho visto
lui
con te, ma era una visione passata, eravate vestiti in maniera
antica, tu lo abbracciavi nel bosco e sembrava lo stessi confortando
aveva uno sguardo triste e poi velocemente sei apparsa tu Bella con
in braccio Nessie e lo stavi baciando. Aveva un espressione felice
quasi adorante. Non capisco cosa possano significare era...
come... se stesse decidendo di vedere i suoi ricordi. E poi tutto
è
scomparso.... velato , come se si fosse alzata la nebbia.”
“Non
hai visto altro?” chiese Rosalie
“No
Rose, poi è scomparso di nuovo” sembrava dubbiosa,
forse stava
ripensando alla sua visione.
“Cosa
significa Carlisle quel ricordo?” chiese Jasper, mentre
abbracciava
teneramente Alice
“Sembrerebbe,
una delle nostre prime battute di caccia assieme... Non vi ho mai
raccontato come andarono le cose perché non c'è
né mai stata
occasione ma credo non ci sia niente di male a spiegarvi.” e
così
mi misi seduto invitando gli altri a fare lo stesso. “ Quando
trasformai Edward, eravamo solo noi, e non fu facile tenerlo lontano
dal sangue umano. I primi tempi, da neonato furono molto difficili
per lui. Non aveva assolutamente controllo e odiava quello che era
diventato. Gli attacchi d'ira e l'instabilità del carattere
che
avete provato tutti sono stati per lui molto peggio che per qualsiasi
altro di voi. Probabilmente dovuti al fatto che io stesso non sapevo
come gestirlo. Dovevo controllarlo in continuazione e portarlo a
caccia quasi tutte le sere, ma malgrado prendessi tutte le
precauzioni del caso riusciva spesso a scappare alla mia sorveglianza
andando a nutrirsi in città. Fummo costretti a cambiare
stato quasi
ogni mese per il primo anno a causa delle sue fughe notturne. Il
problema non era solo il gusto poco attraente degli animali, ma anche
la sua incapacità a cacciarli. Il suo istinto spesso lo
tradiva,
portandolo a ridosso delle case piuttosto che nel profondo del bosco. E
spesso dovevo fermarlo e allontanarlo prima che il mostro che era
in lui si risvegliasse e facesse strage di qualche innocente. Questa
situazione era assai fastidiosa per entrambi ma lui non si accettava
e reagiva malamente con vere crisi di rabbia durante le quali a
volte distruggeva il bosco intorno a lui a volte si rivoltava contro di
me ringhiandomi . Non è arrivato mai ad attaccarmi, ma
spesso dovevo fermarlo, e confortarlo. Quando finalmente si
lasciò
indietro l'instabilità tipica dei neonati, divenne un abile
cacciatore, ancora adesso superiore a me. Non ridacchiare
Emmett”
lo ripresi “ tu hai avuto l'appoggio di un intera famiglia,
oltre
all'amore di Rosalie.
Edward è stato il primo ed io non sapevo ancora come
comportarmi e come
insegnargli a vivere da vampiro.”
Come
tacqui, vidi che mi guardavano tutti stupiti. Edward, per tutti loro
era sempre stato quello responsabile e maturo che sapeva sempre cosa
fare o perlomeno fino a quando non aveva incontrato Bella.
Bella
stessa era a bocca aperta. Adesso poteva capire finalmente il
perché
Edward avesse avuto tanta paura a trasformarla e come fosse stato
stupito dal suo veloce adattamento alla nuova condizione.
“Ecco
cosa significava quell'immagine” affermò Alice
“probabilmente
stava ricordando quel periodo. E non è difficile capire il
perché
abbia pensato anche a te Bella. Sappiamo quanto ti sia legato”
Bella
si limitò ad annuire, pensierosa.
“Bene
adesso che abbiamo la conferma che Edward è vivo, dobbiamo
trovarlo
velocemente. Mettiamoci al lavoro Jasper, mancano solo un paio
d'ore all'alba ormai.” Emmett si alzò, e seguito
da Jasper
ritornò a cercare sul computer.
Anche
noi ci alzammo, ed io non riuscivo a togliermi dalla mente i miei
interrogativi sul perché Edward avesse deciso di ricordare
quel
periodo della sua vita, che non era stato certo il più
sereno.
Il
tempo passava veloce e soltanto quando il pallido sole nascosto dalle
immancabili nuvole fece luce nella nostra casa che vidi Emmett e
Jasper precipitarsi in sala.
“Trovato! Sono stati
abili, ma c'è l'abbiamo fatta.” Emmett
eccitatissimo
iniziò a spiegarci mentre Jasper sempre molto concreto stava
preparando la partenza.
“Ho
trovato una prenotazione sul volo che da Vancouver porta a Roma al
nome di Edward Cullen e Jane Cullen. Partiranno alle 10,00 se
corriamo forse riusciamo ad intercettarli all'aeroporto”
Non
aveva bisogno di dire altro nel giro di cinque minuti eravamo tutti
in macchina decisi ad arrivare in tempo anche se sapevamo che era
quasi impossibile.
|