Ultimo capitolo
Alessandro
Sembra facile,
invece
non lo è quasi mai
chiudi gli occhi se ami davvero
non ti dirò
segui il sentiero
sarò, io sarò, luce nel cielo
quando
penserai: "io non ci vedo"
non lo perderai l'amore
vero.
Lo canterai, lo scalderai
dal freddo e il gelo
e
lotterai, sì lotterai
perchè sia vero.
Sembra
facile,
invece non lo è quasi mai
non si svela un
mistero
quando penserai: "io non ci vedo"
non lo
perderai l'amore vero.
Lo canterai, lo scalderai
dal freddo
e il gelo
e lotterai, sì lotterai
perchè sia vero.
Cesare
Cremonini e Malika Ayane- Hello!
Sollevai
l'ultima cassa di bibite dal furgoncino della parrocchia e mi voltai
diretto verso l'ingresso delle palestra. Accanto a me Giovanni aveva
fatto lo stesso e mi precedeva di qualche passo.
Era
arrivato l'ultimo giorno dello scambio con gli studenti di Barcellona
e nell'aria già si respirava la tristezza degli addii.
Alcuni
studenti erano già partiti tra pianti disperati e pacche sulle
spalle, altri invece aspettavano ancora il volo successivo previsto
per la sera.
“ É
strano rimanere in silenzio con te accanto” sorrisi al mio amico.
“ Non
sono dell'umore oggi” fece spallucce.
“
Immagino sia per
Carola, no?” aspettai la conferma che subito mi arrivò dai suoi
occhi sull'orlo del pianto.
“
Spiegami come devo
fare Ale!” disse con tono di voce troppo alto, tanto che altri due
ragazzi di fronte a noi si voltarono incuriositi.
“
Fatevi gli affari
vostri!” sibilai prendendo Giò per un polso.
Lo
trascinai verso il giardino della scuola infischiandomene del lavoro
in cui fino a pochi minuti prima eravamo impegnati.
“
Ascoltami”
cominciai “ Tu l'ami davvero, ti si legge negli occhi. Non credere
a chi ti dice che non funzionerà, che i rapporti a distanza lacerano
l'amore. Non provare a crederci. Non ti ho mai visto così innamorato
Giò, lei potrebbe essere quella che entrambi stiamo cercando”
terminai con il fiatone. Lui mi osservava perplesso, o forse
semplicemente pensieroso.
“ Si
l'amo più di quanto io abbia mai amato nessun altra” confermò a
se stesso.
“ Lo
sai” gli poggia una mano sulla spalla.
“ Non
sarà la distanza a dividere due cuori innamorati. Glielo devo dire,
lo deve sapere!” correva già verso una meta non ancora definita.
Correva perchè aveva troppe cose da dirle e temeva di
dimenticarsele, anche se sapeva benissimo che sarebbe stato
impossibile.
Risi
e lo salutai con la mano.
Mi
rimisi al lavoro sperando che i ragazzi avessero terminato la parte
più dura.
“
Ale!” mi chiamò
uno di loro appena mi vide.
“
Si?”.
“ É
passata di qui Chiara, sembrava di fretta. Voleva parlarti” disse.
“
Dov'è andata ora?”
domandai con una strana sensazione indosso.
“ Si
sarà fatta accompagnare da un'amica, mi ha lasciato il messaggio e
poi è salita in una Punto nera” mi rispose cercando di capire
perchè mi interessasse tanto.
“
Grazie” mormorai “
Senti, avete ancora bisogno di me qui?” chiesi.
“ Ce
la caviamo, vai pure!” mi rispose, forse aveva percepito la mia
ansia.
“
Bene. Grazie mille!”
dissi sbrigativo e corsi via, proprio come pochi minuti fa aveva
fatto il mio migliore amico.
Salii
sul mio motorino e sfrecciai in direzione della casa di Chiara,
sperando di trovarla lì.
“ Chi
è?” chiese sua madre al citofono.
“
Salve Antonia, sono
Alessandro” risposi “ C'è Chiara?”.
“ É
passata a prendere le valige circa mezz'ora fa” e mi aprì il
portone del condominio come se già sapesse che sarei salito.
“
Valige?” domandai
confuso.
Corsi
velocemente i trenta scalini che mi dividevano dall'appartamento di
Chiara ed entrai senza chiedere permesso.
“ Ale,
pensavo che Chiara te l'avesse detto” mi venne incontro dispiaciuta
Antonia.
“
N-non ci capisco più
nulla” scossi la testa.
“
Chiara è partita.
Per la Spagna”.
Quell'ultima
parola rimbombò per qualche minuto dentro la mia testa, mi sconvolse
a tal punto che mi sentii mancare.
“ Mia
sorella vive lì da circa vent'anni e si è dimostrata disponibile
all'idea di ospitarla per un periodo di studio all'estero. A Chiara è
sembrata un occasione da non perdere” mi spiegò sua madre senza
perdere quel tono dispiaciuto.
“
Certo, da non
perdere..” ripetei incredulo.
“ Così
ha colto l'occasione di raggiungerla in corrispondenza della partenza
di Federico. È davvero una fortuna che l'abbia conosciuto,
frequenteranno le stesse lezioni e almeno avrà qualcuno della sua
età a cui rivolgersi” parlò con molto rispetto del ragazzo
Spagnolo. Io quel rispetto non glielo davo, non pensavo che lo
meritasse.
“
Meglio che vada ora.
La ringrazio” sorrisi forzatamente alzandomi in fretta e
raggiungendo la porta.
“
Figurati.
Arrivederci” mi sorrise.
Appena
uscito mi ci volle qualche minuto per riordinare le idee, capire cosa
fare, arrivare alla risposta che ora mi sembrava così vicina da
poterla sfiorare.
Poi
mi ricordai di quello che poche sere fa mi aveva detto Rebecca,
lasciai che mi lampeggiasse nella testa per un po'.
“ Potrai
credere di averlo finalmente trovato, o di averlo perso per sempre.
Ma non lo perderai l'amore vero”.
“
Lancia una moneta”
sussurrai e subito mi sentii idiota. Mi ricordai di uno dei tanti
consigli sciocchi di Giovanni.
“Nel
momento in cui lanci una moneta per prendere una decisione” aveva
cominciato “ Mentre lei è in aria, capirai da solo quale prendere.
Sarà quella in cui stai sperando di più”.
Che
sciocco ero stato a ridere di quelle parole.
Frugai
tra le tasche dei jeans alla ricerca di una moneta, quando la trovai
diedi alle sue due facce i volti di Chiara ed Agnese, poi la lanciai.
Capii
subito, finalmente presi la mia decisione.
“
Sbrigati!” mi
dissi montando sul mio motorino.
Dovevo
raggiungere l'aeroporto prima che il gruppo avesse terminato il check
in.
Entrato
in aeroporto mi sentii spaesato e depistato da tutte quelle persone
che aspettavano il loro volo. Io cosa stavo aspettando? Nulla. Io
cercavo conferme, prove. Cercavo di non sbagliare, non di nuovo.
Mi
avvicinai alla zona check in dove avevo sentito che si sarebbe
radunato l'intero gruppo.
Eccola,
un po' in disparte, silenziosa, sicuramente con la testa altrove.
Lo
capii subito che non stavo sbagliando, lo capii subito che era lei.
Si
voltò appena e, mi domando ancora come, riuscì a scorgermi tra i
compagni che si salutavano per l'ultima volta.
Sorrise
e mi venne incontro piano, ridusse gli occhi a due fessure come per
accertarsi che non fossi un miraggio.
“ Che
ci fai qui?” mi domandò quando fu abbastanza vicina.
“ Ti
devo una risposta no?”
Spalancò
gli occhi e schiuse appena le labbra, mi parve quasi che le stesse
mancando il respiro.
“ La
vuoi ancora, no?” mi divertii a tenerla sulle spine. Il suo viso
impegnato a mantenere il controllo della respirazione era esilarante.
“ Ma
guarda che se è brutta..” s'affrettò a dire tutto d'un tratto.
Non
le lasciai il tempo.
“ La
mia risposta sei tu” sussurrai.
Lei
riuscì a sentirmi e rimase pietrificata, gli occhi le si fecero
ancora più grandi.
“
C-come?” chiese,
ma sapevo che aveva capito benissimo.
“ Sei
mai stato innamorato? Ricordi?” sorrisi.
“
S-si” abbassò lo
sguardo imbarazzata.
“ Sì
Agnese, sono innamorato di te. E scusa se sono stato così stupido da
farti soffrire, confondere, arrabbiare, aspettare..” lasciai che le
parole uscissero da sole, sapevo che da quel momento nulla sarebbe
stato sbagliato.
Lei
si fece più vicina, mi posò l'indice sulle labbra e sorrise alzando
gli occhi al cielo. Non era da lei essere così romantica.
Le
presi i fianchi e la avvicinai ancora di più a me.
La
baciai, finalmente la baciai.
Ultimo capitolo.
Finalmente, un pò mi dispiace lo ammetto.
Ma non nascondo di essere contenta di aver dato la fine che questa FanFiction si merita.
Lo so, essere puntuale non è la cosa che mi riesce meglio. Anzi proprio no.
Ma ho bisogno dei miei tempi perchè i miei pensieri si snodino :)
Spero che " Agnese" ,con le sue imperfezioni, vi sia piaciuta.
Un abbraccio grande grande
Alla prossima
Heavenly
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