Capitolo 13:
Al cuore non
si comanda
“Oh Papà! Sono
così felice di rivederti! Ho tante cose da
raccontarti!” disse la vampira precipitandosi ad abbracciare
il padre adottivo
“Non la mai chiamato
papà… e guarda ora…” penso
Zero osservando la scena impassibile, ormai si era arreso al passato,
le ferite erano troppe per essere rimarginate ma anche per aggiungerne
altre.
“Sono felice di poter essere
tornato qui, Yuuki lo desiderava tanto, e io non ne ero da
meno”
Ora era lui a parlare, Kaname Kuran,
l’uomo che Zero più odiava, colui che gli aveva
portato via la ragazza che amava, ma era anche colui che
l’aveva salvato dalla follia e dal mostro che ora era
rinchiuso dentro di lui, dietro ad una porta sigillata, gridava ancora
ma di quelle urla ora gli arrivava solo un flebile lamento…
“Zero! Zero!” disse
Yuuki risvegliando Zero dai suoi pensieri “Ho saputo che
c’è una nuova guardian ad aiutarti, spero che tu
non le dia tanti grattacapi come li davi a me!”
continuò ridendo. Guardandola non provò niente,
solo un po’ di nostagia, forse era davvero finita…
“Già… a
proposito, tra poco si apriranno i cancelli della night class,
sarà meglio che vada, con permesso” concluse
uscendo dall’ufficio mentre tutti lo guardavano
“Per una volta voglio pensare
solo al futuro, senza guardarmi dietro” mormorò
tra se e se il guardian mentre si avviava all’entrata della
night class
Ragazze! Ragazze!! Non ci crederete mai!!!
è tornato! Kaname è tornato!” disse una
ragazza seguita da un coro di “KYAAAHHH!!!”
“Cos’hanno da urlare
tanto?!?”domandò Kerin alla sorella
“Non ne ho idea, ma mi stanno
spaccando i timpani ”rispose Electra
“Allora spero che ci
riescano!” rispose divertita la minore
“Ehi tu!Cosa sta
succedendo?”urlò Electra ad una ragazza ignorando
la frecciata della sorella
“Sono tornati i Kuran!”
rispose eccitata l’altra
“I Kuran?”
“Si,i Kuran!!!”
urlò ancora più eccitata, mentre raggiungeva le
amiche
“Ely,chi sono questi
Kuran?” chiese Kerin
“Non ne ho la minima
idea”
“Oh cavolo!stanno uscendo quelli
della night classe!!!Devo andare Ely ci vediamo dopo!”
“Kuran…questo nome non
mi è nuovo”pensò mentre si dirigeva
verso la folla di ragazze davanti al portone della night class.
“Ma dov’è
quello sfaticato di Zero quando serve?!”penso Kerin mentre
cercava di mantenere la calma, ma ormai era troppo tardi il portene si
aprì mostrando i vampiri della night class, ma in testa al
gruppo c’era Takuma Ichijo come al solito, ma due ragazzi
castani che Kerin non aveva mai visto. Le ragazze iniziarono ad urlare
“Bentornato Kaname!”e a bisbigliare
“Yuuki Cross nella night? Ha tutte le fortune del mondo
quella ragazza!”
“Devono essere loro i
Kuran”pensò Kerin.
La ragazza si fermò e
squadrò Kerin dal l’alto in basso con
curiosità
“Ciao, tu devi essere la nuova
disciplinare eh? Fai attenzione, mordono peggio dei vampiri!”
disse infine facendole un occhiolino e continuando a camminare
“Si! Me ne sono resa
conto!” rispose divertita la guardian
..
Appena furono tutti fuori,la folla si
sciolse e Kerin esausta si appoggiò al muro. “Dove
cavolo è finito quell’idiota di Zero!”
“Giornata
stancante?”disse una voce maschile alle sue spalle
“Ah Ze… oh sei tu
Kaito che ci fai qui?”
“Sono venuto a chiarire i tuoi
dubbi” rispose il ragazzo scendendo da muretto
“Vuoi sapere chi sono quei due??
“Tu lo
sai?”domandò curiosa
“Sono i discendenti della casata
Kuran. Il ragazzo si chiama Kaname e la ragazza Yuuki. Per farla breve
sono fratelli ma sono anche compagni”
“Cosa?Loro
stanno…”
“Si esattamente. Nei vampiri
è una cosa comune soprattutto se conti che quei due sono
purosangue. Ma non è questo
l’importante…. Sai in che rapporti sono Zero e
quella ragazza??”
“Che c’entra
lui??” chiese la ragazza stizzita
“Beh… diciamo che lei
è una sua vecchia fiamma…” rispose in
ragazzo con uno sguardo malizioso “Bhè io vado mia
cara guardian. Ci vediamo” concluse Kaito salutando la
ragazza con noncuranza.
“Mi sono macchiato col sangue
della ragazza che amavo….” Le parole di Zero le
riaffiorarono alla mente prepotentemente, seguite dal sorriso della
ragazza
“Allora era
lei…”
Electra era seduta sul ramo di un albero e
guardava Yagari che, come al solito, fumava una sigaretta e con aria
scocciata era appoggiato ad un albero.
“Chi sono i Kuran?”
domandò senza pensare
“Perché ti
interessa?” disse l’altro con noncuranza
“Curiosità”
“Due vampiri
purosangue”tagliò corto lui. Electra non gli
domandò più altro. Sapeva che Yagari non gli
avrebbe detto di più.
“Andiamo,qua non succede
niente.” Disse infine buttando a terra la cicca della
sigaretta
“Sai che potresti causare un
incendio?” disse scherzando la ragazza ma senza avere
risposta.
Iniziarono a incamminarsi verso
l’istituto. Non parlavano mai se non per punzecchiarsi a
vicenda, lui era sempre freddo e scostante eppure Electra era
irrimediabilmente attratta da lui, i suoi modi rudi e il suo
interminabile silenzio anche se erano opposti al suo carattere
socievole, in qualche modo le piacevano.
“Non sono di molta compagnia, lo
so. Mi dispiace”disse d’improvviso
l’hunter rompendo il silenzio
“Si può sempre
imparare” rispose la ragazza dopo qualche secondo
“Credo di essere un caso
perso.”
“Oh dai! Non farne una tragedia!
In fondo non sei malaccio” disse la ragazza strappando un sorriso
all’uomo di ghiaccio
Fino all’entrata ai dormitori non
parlarono più. Scese di nuovo il silenzio ma Electra non gli
dava più tanto peso. Era rimasta molto colpita dalle parole
di Yagari, lui si era scusato per i suoi modi freddi e poco loquaci,
ora toccava a lei…
“Ci vediamo domani alla stesa
ora.”disse l’hunter e fece per andarsene, ma
Electra lo fermò per il polso. Yagari si
irrigidì. Sentì quella mano calda stringersi
intorno al suo polso . Rimase immobile,senza voltarsi
“Io…ti chiedo scusa.
Per essermi comportata in modo infantile,non sono così.
Perdonami.”disse infine la ragazza lasciando il polso del
professore
Yagari si girò solo un attimo, e
la vide: era lì immobile con lo sguardo basso e il viso
rosso dall’imbarazzo come una bambina quando chiede scusa per
aver rotto qualcosa, gli venne quasi voglia di abbracciarla, ma si
limitò a dire “Non preoccuparti” e poi
voltandosi si incamminò verso la sua camera.
Tutti quei sentimenti che aveva cercato di
reprimere ora scoppiarono nel suo animo come un vulcano, si
toccò il polso e si rese conto che ormai non solo quello era
caldo, finalmente qualcuno era riuscito a sciogliere il suo cuore.
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