2PM-8
Capitolo 8
« Cosa?!? »
sbottai. Dormire da me?
Che cavolo ha in mente?!?
« Solo per
questa notte, ti prego. »
Mi morsi il labbro, indecisa. Gli avevo appena detto che volevo fare
qualcosa per lui...ma dormire a casa mia...! Si può sapere che
cavolo è successo?!?
« Ok, va
bene. » acconsentii, volevo
saperne di più e probabilmente quello era l'unico modo.
« Grazie, Cass. »
mi sorrise, come sempre due fossette si formarono ai lati della bocca.
Fui presa da un irrefrenabile voglia di abbracciarlo e stringerlo a me.
Per evitare incrociai le braccia al petto.
« Balli
stasera? »
gli chiesi.
« No, sono
troppo stanco. » scosse il capo.
Qualcosa alle sue spalle attirò la sua attenzione
« Scusa un attimo, torno subito. »
si lasciò scivolare dallo sgabello e a passo spedito si
diresse
in mezzo alla folla vicino alla pista, finché non lo persi
di
vista.
C'erano ancora così tante cose che non sapevo di lui.
« E così quello è il nostro,
cioè volevo dire tuo, Shin! »
Liz aveva poggiato i gomiti sul bancone e mi fissava con espressione
divertita.
«
Sì, è lui. »
confermai, un po' preoccupata di cos'altro avrebbe potuto dire.
«
Davvero niente male, lo ammetto. Non poteva essere altrimenti, l'unico
uomo che riesce a smuoverti da ormai più di sei mesi a
questa
parte! »
mi sorrise, era sollevata. Vedeva che stavo meglio e ne era felice,
riuscivo a leggere tutto questo dallo sguardo con cui mi stava
guardando in quel momento. Come avrei fatto senza di lei? Le volevo
davvero un sacco di bene.
« Credo
che stia per tornare. »
con un cenno indicò alle sue spalle « Ti
saluto, torno a divertirmi! »
strizzò un occhio nella mia direzione e si
allontanò.
« Eccomi,
scusa! »
Shin tornò a prendere posto sullo sgabello.
«
Tranquillo, figurati! E' tutto a posto? »
«
Sì sì.» aggrottò
le sopracciglia « Chi era la ragazza che era qui prima?
» domandò curioso.
« La mia
migliore amica. »
risposi.
«
Dov'è andata? Mi sarebbe piaciuto conoscerla. »
rimasi sorpresa da quella risposta. Voleva conoscerla?
«
Ehm...doveva andare... »
inventai.
« Peccato!
»
mi sorrise.
Rimase seduto lì per tutta la sera, facendomi compagnia e
chiaccherando, mentre lavoravo. Ogni tanto se ne usciva con qualche
commento su uno dei clienti che avevo appena servito o che stavo per
servire, con il rischio per me di scoppiargli a ridere in faccia mentre
gli porgevo il drink che mi avevano chiesto. L'atmosfera era totalmente
rilassata.
Alle 2:00, puntuale come ogni sera Jessica mi diede il cambio.
« Vado a
prendere le mie cose. Ci troviamo all'uscita sul retro, ok? »
lo informai prima di allontanarmi.
« Ok, ti
aspetto. »
Shin annuì.
Camminammo in silenzio fino al mio condominio. D'improvviso mi sentivo
agitata, non sapevo bene come comportarmi. Lui al contrario sembrava
tranquillissimo. Stupida!
Che cavolo
ti prende?!? Ti ha chiesto ospitalità per una notte, niente
di
che, ok? Piantala di comportarti come una ragazzina!
Aprii la porta d'ingresso un po' imbarazzata, sperando che
l'appartamento fosse decentemente ordinato. Diedi una veloce occhiata
in giro, mentre entravamo nel salotto-cucina. Sembrava tutto a posto.
« Prego.
» mi spostai per farlo entrare « Usa pure
il bagno per primo, ti ricordi dov'è? »
«
Sì, grazie mille. » rispose dirgendosi verso il
bagno.
Io
mi spostai in camera da letto. Forse mi sarei dovuta sforzare di fare
un po' di conversazione, ma erano le 2:30 di notte e io avevo appena
finito di lavorare, quindi non vedevo l'ora di infilarmi sotto le
coperte e di dormire.
Presi dall'armadio un pigiama e la biancheria pulita. Mi sedetti sul
letto in attesa che Shin uscisse dal bagno. Non riuscivo a smettere di
chiedermi perché mi avesse chiesto ospitalità per
quella
notte. Una domanda più che legittima, d'altra parte. Come
avrei
potuto chiedergli qualcosa senza sembrare troppo invadente?
Le mie riflessioni furono interrotte dalla porta del bagno che si
apriva.
Oh. Mio. Dio.
A torso nudo, i pantaloni slacciati lasciavano intravedere
la
scritta Calvin Klein sui boxer neri. Sembrava pronto per un servizio
fotografico di biancheria intima. Gli addominali scolpiti, i pettorali,
le spalle, le braccia...non aveva nulla da invidiare ad un modello di
Abercrombie.
Dopo essere rimasta dieci secondi buoni a fissarlo imbambolata, presi
le mie cose e mi fiondai in bagno.
Avevo il volto in fiamme e il cuore a mille. Mi gettai un po' di acqua
fredda sul viso. Riprenditi!
Mi preparai per andare a dormire con calma, cercando di
pensare il meno possibile a Shin.
Una volta tornata in camera notai con disappunto che si era sdraiato
dal lato del letto in cui mi mettevo io di solito, quello vicino alla
porta. Spensi la luce e mi sdraiai dall'altra parte, dandogli le spalle.
Chiusi gli occhi e cercai di regolarizzare il respiro, ma continuavo a
precepire la sua presenze accanto a me. Mi rigirai nel letto,
trovandomi a fissare il soffitto senza vederlo. Mi sentivo irrequieta,
un bisogno impellente di muovermi. Perché
è voluto venire qui? Questa domanda continuava
a ronzarmi in testa. Mi sdraiai supina per poi girarmi nuovamente verso
la finestra.
« Ti dispiacerebbe stare un po' ferma? »
il sussurro secco di Shin risuonò nel silenzio.
« Scusa...
»
avvampai.
Non ce la faccio
più! Mi voltai verso di lui. Gli occhi si erano
ormai abituati al buio quindi riuscivo a distinguere la sua sagoma
darmi le spalle.
«
Cos'è successo? » gli chiesi esitante «
Perché hai voluto dormire qui? »
Lo sentii sospirare
prima di girarsi sulla schiena.
« E' un po' complicato... »
disse senza smettere di fissare il soffitto «
...diciamo che ho discusso con i miei amici... »
« Non ti chiederò il motivo per cui avete
litigato, ma
secondo me scappare non è mai la cosa migliore da fare... »
replicai dopo qualche secondo.
Ed è proprio
quello che hai fatto tu. Una
vocina nella mia testa s'intromise nella conversazione. Nel frattempo
Shin era rimasto in silenzio, forse rifletteva sulle mie parole o forse
stava valutando se aggiungere qualche altro dettaglio in attesa.
«
E' solo che...nessuno di loro riesce a capire... » lo aveva
solo
sussurrato, ma una profonda tristezza era riuscita a trapelare.
« Prova
a parlarci. Spiegagli quello che provi, sono certa che ti ascolteranno
e proveranno a capirti se sono davvero tuoi amici. » non
conoscevo abbastanza nè lui nè la situazione per
poter
dare quel tipo di consigli, probabilmente, ma non potevo non dire
niente quando riuscivo a precepire quanto stesse soffrendo.
« Non lo
so... »
sospirò di nuovo prima di darmi le spalle e rimettersi a
dormire ponendo quindi fine alla conversazione.
Rimasi ad osservare la sua schiena. Il tempo delle confidenze era
finito.
Note dell'Autrice
*si affaccia timida*
...ci siete ancora?
Mi scuso un millione di volte per tutto questo ritardo. Quest'estate
è stata pienissima, assurda, e non è ancora
finita! Sto approfittando di un attimo di pausa dallo studio per
finalmente aggiornare. Come potete notare ho provato a creare un banner
per il titolo. E' la prima volta che ne faccio uno, per cui non
è un granché...^^"
Ok, per ora vi saluto. Vi avviso già che il prossimo
capitolo è ancora in fase di scrittura quindi non so quando
riuscirò a postarlo.
Un bacio, alla prossima!
p.s. un grazie alle ragazze che hanno recensito l'ultimo capitolo!^_^
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