Note prima di leggere: Bene, l’ho scritta a lavoro, quindi
chiedo venia se è una schifezza, ho fatto del mio meglio tra una telefonata e
un cliente. Chiedo anche venia se il nuovo capitolo di Mask
and Lace non arriva vi chiedo solo ancora un pochino
di pazienza, appena torna un po’ di stabilità e calma mi ci dedico con tutta
me.
Vi lascio dunque a questa Shottina
Reituki ^_^ buona lettura.
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Ho distrutto tutto in un attimo, quell’attimo in cui ho
deciso di seguire il mio cuore invece della mia razionalità. Ho sbagliato e ora
ne pago le conseguenze, ma quello che mi fa soffrire di più è che le sto
facendo pagare anche a te.
Perché ti ho trascinato in questo schifo Taka? Perché sono
stato così sciocco da non voler sapere che sarebbe finita così? Lo sapevo,
eppure ho voluto zittire quella voce nella mia testa e rischiare tutto,
rischiare la tua felicità che è stata sempre al centro della mia vita.
Quello sguardo che sfugge al mio, mi fa male e so che fa
dannatamente soffrire anche te il non potermi più guardare in faccia; una volta
ricordo di non averti mai incrociato senza avere anche solo un minimo scambio
di sguardi o uno sfioramento tra noi due. Se le nostre presenze erano vicine
l’una all’altra, doveva per forza esserci un contatto, anche se agli altri
magari sfuggiva, noi due sapevamo come comunicare.
Ora invece è tutto così squallido, triste. Non riesci a
guardarmi e ti vedo sempre più malinconico perché ho commesso un errore, lo
stupido sbaglio di coinvolgerti nei miei sentimenti. Ho sempre saputo che c’era
qualcosa di più di una semplice amicizia tra noi due. Quel sentimento che man
mano diventava sempre più forte, più intenso, più morboso; è arrivata poi la
gelosia, perfino nei confronti di Kouyou, nostro amico dai tempi del liceo; era
una cosa stupida lo sapevo, ma solo a vederti sfiorarlo, mi si legava un nodo
allo stomaco. Dovevo zittire tutto e continuare a tenere i miei sentimenti
dentro di me, come tu facevi con i tuoi e invece no, Akira Suzuki deve sempre
fare il coglione e rovinare tutto. Lo sapevo che mi bastava poco per farti
ammettere quello che provavi per me e ad un certo punto della mia vita, quella
situazione di falsità, di recita, ha iniziato ad andarmi stretta e non mi
piaceva più vederti seduto al mio fianco, nella mia macchina e non poterti
baciare mentre ti allacciavo la cintura di sicurezza; sentirti dietro di me in
sella alla mia moto e non poterti stringere ai miei fianchi così tanto da farci
male.
Quella dannata sera dovevo restarmene a casa, magari giocare
alla play e invece quando mi hai detto che dovevi vederti di nuovo con Shou non
so cosa mi sia scattato nella testa, ti ho detto di annullare l’uscita perché
dovevo parlarti di qualcosa di importante. Non ho avuto nemmeno i tempo di
darmi dell’idiota e rimettermi le idee al loro giusto posto, ho semplicemente
preso la mia giacca di pelle, il mio casco e mi sono fiondato a casa tua,
entrando a tradimento nella tua vita, sconvolgendola e distruggendo
egoisticamente il nostro rapporto e tutto quello che era importante per me, il
tuo sorriso.
Il tuo sguardo, mentre ripercorro con la mente il momento
che ha cambiato tutto, si incrocia con il mio ma solo per un secondo, e lascia
dentro di me una sorta di fuoco che mi brucia lo stomaco e il cuore, fa male
non poterlo trattenere ancora un po’ con me, quelle iridi mi mancano da morire,
c’è qualcosa di sbagliato in tutto questo, non riesco a coglierne la forma
esatta ma so che c’è qualcosa di terribilmente distorto. Mi sento confuso e
perfino il mio respiro mi sembra lontano da me e dal mio controllo.
Non ho nemmeno dovuto faticare o dibattermi, lottare. Mi è
bastato aspettare la tua figura davanti a me oltre la soglia di casa tua e
catturare le tue labbra sulle mie. Ovviamente non hai opposto resistenza e ti
sei lasciato andare alle mie attenzioni. Potevo anche ricredermi e metterla sul
piano fisico, attrazione carnale sfociata in sesso, ma l’amicizia, il vero affetto
non dovrebbe mai essere mischiato con l’amore, magari con il sesso si ma il
cuore ne dovrebbe rimanere chiuso fuori.
Cosa diamine mi ha detto la testa quella sera? Perché ti ho
sussurrato che ti amavo anche se sapevo che sarebbe finita così? Ora non si
torna indietro e di noi restano solo briciole, piccoli frammenti così fragili
che non riesco nemmeno a raccoglierli da terra per cercare di ricostruire
qualcosa, di recuperare quel poco che basterebbe per pulirmi la coscienza e
vedere anche solo un accenno di sorriso rivolto a me. mi basterebbe così poco …
Invece ti ho perso, per sempre. Non scherzeremo veramente
più insieme Chibi? Non sentirò più la tua dolce e cristallina risata in
risposta ad una mia battuta stupida che in realtà non fa ridere? Non mi
chiederai più un consiglio anche se non ne hai bisogno solo per farmi sentire
importante? Non me ne capacito ancora, suono distrattamente il mio basso e tu
non sei lì con l’aria ammiratrice che mi guarda e ascolta le note che ne escono
stanche, e il bello è che non ho rovinato solo noi due ma anche l’atmosfera e
l’armonia che c’era nel gruppo, anche se tu ti sforzi perché questo non accada
e la tensione non si noti, non è più lo stesso da quando ci siamo allontanati.
Inevitabilmente, con la nostra rottura, tutto è cambiato e io mi sento logoro,
stanco, marcio. Un buco nero si è formato nel mio petto e con i giorni si è
ingrandito sempre di più inghiottendomi. Non c’è più il Reita di una volta, non
scherzo più come prima e questo perché i sensi di colpa mi stanno divorando e
perché non ho più il mio Chibi al mio fianco.
Prima c’eri sempre, mi bastava voltarmi sia nei momenti
belli che in quelli brutti e ti vedevo lì, che sia per ridere con me che per porgermi la tua spalla; tu mi hai
sempre detto che ero io che sostenevo sempre te da quando eravamo ragazzini,
che ero stato io con Kou a salvarti, invece era il contrario, perché ho sempre
saputo che Akira senza Takanori, non era niente ed ora ne ho avuto la conferma.
Sono un guscio vuoto che esegue meccanicamente i suoi doveri,
vivo la mia vita senza un briciolo di stimolo o di felicità; rivoglio solo in
dietro la mia vita, il mio cucciolo.
Yutaka mi passa di fianco passandomi una mano sulle spalle
con la sua solita aria preoccupata, mi scruta da sopra la sua spalla ma come ogni
volta non trova nulla nel mio sguardo fisso sul mio basso.
Lui ha cercato di consolarmi, di dirmi che non è colpa mia e
che comunque ormai è successo e non posso fare nulla per tornare indietro, “ devi accettare ciò che non puoi cambiare
” mi ha detto una sera. Io in
risposta ho sbuffato un sorriso amaro. Yuu al contrario mi ha addossato tutta
la colpa, anche lui mi tiene il muso e mi parla a malapena e di certo non lo
biasimo perché come mi ha rinfacciato più di una volta, ho rovinato tutto e se
i GazettE coleranno a picco, sarà solo colpa mia.
Kouyou dal canto suo non sa da che parte schierarsi, non se
la sente di darmi addosso, forse gli faccio pena e non vuole infierire,
comunque sia rimane imparziale ed io
glie ne sono grato, almeno ho qualcuno con cui sfogarmi e su cui contare anche
se cerco sempre di non metterlo in mezzo a quello che è successo.
All’improvviso mi alzo dalla mia postazione, sento un
silenzio surreale intorno a me e so che sono osservato da tutti, sento i loro
sguardi preoccupati seguire la mia figura che si fa sempre più vicina a quella
di Takanori. Lui mi guarda per un attimo con la coda degli occhi per poi
spostare di nuovo la sua attenzione al nostro Stylist di fiducia, stanno
sorridendo e almeno questo un po’, mi fa gioire. L’ansia mi sale attraverso
ogni fibra del mio essere a soffocarmi i polmoni, non sento più il mio respiro,
mi sembra come se qualcuno me lo stia strappando dal petto.
Non potrai ignorarmi a vita Taka, dovrai confrontarti con me
prima o poi, dovrai affrontarmi! Non accetto più questa situazione, non
sopporto più la tua indifferenza. Tu hai in mano l’arma peggiore di tutte, hai
in mano il mio cuore e lo stai trafiggendo ogni volta che mi volti le spalle e
sai che è il gesto che mi fa soffrire di più, sei crudele. Ho sbagliato lo so,
ma urlami in faccia le mie colpe, colpiscimi con pugni e calci non mi difenderò
però, per tutti i Kami esistenti, non farmi questo. Non vivere come se non
esistessi, come se non fossi mai stato una colonna portante nella tua vita.
Cammino con andamento deciso, ma ad ogni passo perdo il mio
coraggio, tiro un profondo respiro che mi riempie i polmoni poco prima di
arrivare di fronte a lui, la sua testa si alza in un modo così familiare per
riuscire ad incrociare il mio sguardo che sento le budella attorcigliarsi nel
mio stomaco. Le sue iridi lasciate al naturale mi donano un senso di agitazione
mai provato in vita mia. Quasi mi fa paura, le vedo tristi e dure al tempo
stesso, mi sembra spaventato e si mette infatti subito sulle difensive incrociando
le braccia sul suo petto.
“ puoi lasciarci un
attimo da soli per favore? “ rivolgo per un attimo la mia attenzione al
nostro Stylist che in risposta si allontana in silenzio; seguo la sua figura
fino a che non è abbastanza lontano da non sentire le nostre parole.
“ devo parlarti … “
“ che vuoi? “ la
sua voce è dura e ferma, mi colpisce come un pugno sullo stomaco e non so
nemmeno cosa rispondere, cosa voglio? Che torni tutto come prima? Che faccia
finta di nulla?
“ stai mangiando? “ la
cosa più stupida che potessi dire.
La sua risposta uno sbuffo, poi alza gli occhi al cielo e si
gira per andarsene.
D’istinto lo trattengo per il polso e lo volto verso di me.
“ mi fai male,
lasciami! “ un ringhio pieno di rabbia ma in fondo a quegli occhi non vedo la
furia che detta attraverso la sua voce, a tradire i suoi sentimenti quello
sguardo estremamente triste e perso.
“ non possiamo
continuare così Taka, urlami in faccia tutto quello che vuoi, prendimi a pugni
ma fai qualcosa! “ da quando mi ha visto a letto con un altro non c’è mai
stata una reazione, ricordo solo il suo sguardo shockato che mi fissava, il suo
sorriso amaro e la sua figura che si allontanava. Non mi ha più rivolto la
parola.
“ non c’è niente da
dire ne da fare, hai scelto tu per entrambi. Hai rovinato tutto e ora è tardi
per le parole. Queste sono le ultime che sentirai pronunciarmi in tua direzione...
“ una lacrima si affaccia all’angolo dei suoi occhi ma con una magia,
sparisce quasi subito dopo e il suo sguardo si indurisce, come la smorfia che
si dipinge sulle sue labbra, la sua voce diviene dura come non mai.
“ … per te non sarò
più Chibiko, non sarà Taka. Sarò semplicemente Ruki, il vocalist della band in
cui suoniamo insieme. “
Mi lascia solo con queste sue parole dure, crudeli. Non ho
nemmeno le parole per controbattere, non so cosa dire e resto così imbambolato
a vedere la sua schiena che si allontana da me.
“ e tutto quello che
abbiamo vissuto insieme? Buttiamo via tutti quegli anni … Ruki? “ urlo
quasi in sua direzione, un silenzio surreale ci investe, sembra come se tutto
si fosse zittito in attesa che la scena principale di un film finisca.
Lo vedo voltarsi e guardarmi da sopra la sua spalla, un
odioso quanto falso sorriso gli si dipinge sulle labbra tirate, “ dimenticali, dimentica tutto come hai
dimenticato il mio cuore quella sera … “
Ho la nausea, mi gira la testa e mi sento perso. Cosa sono
ora? Ora che ho avuto quello che chiedevo? Un confronto con lui, questo volevo
e l’ho ottenuto allontanandolo ancora di più da me, sentendomi dire quello che
con un po’ di pietà lui aveva cercato di non rivolgermi direttamente per non darmi
il colpo di grazia. Ora Akira, cosa sei senza il tuo punto fermo? Cosa sei
senza Takanori Matsumoto a guardarti, parlarti, sorriderti? Nulla.
…
Una mano mi scuote violentemente e tutto mi sembra confuso,
mi sento riaffiorare da qualcosa di viscido e oscuro, di tenebroso che mi aveva
inghiottito. Apro gli occhi di scatto e trovo il volto preoccupato di Taka che
mi fissa, le iridi sbarrate in mi direzione, quegli occhi puntati nei miei.
“ Aki! Hai avuto un
incubo … ma cosa ti ci vuole per svegliarti? È un secolo che ti chiamo! “ sorride
poi carezzandomi il braccio.
“ merda! Era un
fottuto incubo … “ ho ancora un residuo di nausea a sconvolgermi le viscere
ma sono felice e soffio una risata dandomi dello sciocco chissà poi per cosa. Mi
passo una mano fra i capelli.
“ che hai sognato Aki?
Era tanto brutto? “ i suoi occhi si fanno grandi in attesa di una mia
risposta.
“ si Chibi era
abbastanza brutto ma ora non voglio parlarne, in fondo era solo uno stupido
sogno … “ sorrido in sua direzione come non ho forse mai fatto e lo afferro
per un braccio per attirarlo a me. lo stringo così forte che ho paura di fargli
male.
“ non ti sarai mica
sognato che morivo? “ la sua risata cristallina mi risuona così familiare
eppure è come se mi fosse mancata. Forse è vero che il tempo, quando sogni si
ferma e a me è realmente mancato tutto di lui anche se avrò dormito si e no per
mezz’ora.
“ mi stai stritolando
Aki! Mi soffochi! “ le sue lamentele con quella vocetta che gli viene fuori
in questi casi mi dona una gioia immensa. Un colpo in testa mi distrae dal mio
Chibi, alzo la testa e trovo il volto del Riida che mi fissa.
“ non si dorme in
studio! Via a lavoro! “ termina la frase con una risata che mi fa sentire a
casa mia, tutto è tornato come prima anche se non è mai cambiato nulla in realtà
e a me viene stupidamente da piangere.
Mi precipito in bagno solo per nascondere agli altri questo mio
momento di debolezza che passerà con una bella rinfrescata, devo solo
dimenticare questo sogno ma a volte, i sogni ti lasciano una traccia dentro, un
qualcosa che ti costringe a pensare e a riflettere su di essi per tutta la
giornata. Che questa volta sia stata una punizione di Yutaka perché mi sono
addormentato in studio? Sorrido al mio riflesso mentre mi tuffo col viso nel
piccolo specchio di acqua raccolta nelle mie mani. Quando rialzo il volto,
riflessa non trovo solo la mia figura ma anche quella di Takanori che mi guarda
attraverso lo specchio appeso alla parete di fronte a noi, è dietro di me
appena spostato alla mia destra, mi volto col viso gocciolante e lo guardo
senza dire nulla.
“ che hai? Sono preoccupato
Aki ti ho visto per un attimo … “
“ sul punto di
piangere? “ finisco io la frase al posto suo, non posso nascondere nulla a
questo ragazzo, inutile che ci provi; annuisce semplicemente continuando a
guardarmi.
Lo attiro di nuovo a me e lo abbraccio ancora una volta. Ora
ho bisogno di sentire un contatto con lui. Quando alza teneramente il suo viso
verso il mio facendo incontrare le nostre iridi, ho l’impulso di baciarlo ma
non lo faccio. Non ti rivelerò mai che l’emozione quando siamo solo noi due è inspiegabilmente
sconvolgente, che quando ti abbraccio, quando ti sfioro, quando i tuoi occhi mi
cercano e poi finalmente mi trovano, ci leggo dentro felicità e sollievo, il
mio cuore scoppia. Non cercherò di dirti che c’è qualcosa di più oltre all’affetto
che un ragazzo può provare per un suo caro amico, o perfino un fratello. Ti terrò
solo stretto a me per un po’ perché va bene così, perché so che ci sarai sempre
come anche io per te, perché mi vuoi bene, forse anche di più come è per me nei
tuoi confronti e non lo rovineremo, non rovineremo nulla di noi due.
Saremo sempre una presenza costante e sicura l’un per l’altro
e va bene così.
“ va bene così … “ do
voce ai miei pensieri.
“ cosa Aki? “ le
tue braccia si stringono ai miei fianchi e una farfalla variopinta e dispettosa
vola via dal mio stomaco e si va a posare sul mio cuore o almeno la sensazione
è quella.
“ tutto Chibiko, va
bene così tutto …. Ti voglio bene … “
“ anche io Aki,
ceniamo insieme oggi?”
“ mh … “ annuisco,
“ quando finiamo qui andiamo a cena
insieme a Kouyou? “
“ bella idea, dai
andiamo di la altrimenti il riida si arrabbia “
La tua mano che si
allaccia dolcemente al mio polso per guidarmi di nuovo all’interno dello
studio, è come un dolce nodo di quel filo rosso che lega i nostri cuori, le
nostre vite, i nostri destini. I nostri battiti cardiaci sono in sincronia se
venissero ascoltati insieme? Sono sicuro di si.
Io per te sarò sempre Aki, tu per me sarai sempre Chibi, e
va bene così finché siamo noi due.
FINE.
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Eccoci qui, non so bene come mi sia uscita fuori, in pratica
non sono stata influenzata o ispirata da nulla, è semplicemente venuta ^_^
spero di non avervi deluse m(_ _)m e un grazie grande a chiunque l’abbia letta
e magari anche apprezzata! Alla prossima :3