-Titolo:
“La mia Nagini.”
-Personaggio: Nagini.
-Tematica:
Felicità.
Felicità.
Non
mettete mai in dubbio che un serpente possa provare felicità.
-Catturate
quel serpente!
Strisciava
il più rapidamente possibile attraverso gli alberi. Era buio, ma
riusciva a scorgere i tronchi e i cespugli come se fosse giorno.
Dietro
di lei, passi e fruscii.
Le
venne l'istinto di voltarsi e azzannare quelle persone che la stavano
inseguendo, probabilmente per ucciderla o rinchiuderla da qualche
parte...
-Avada
Kedavra.
Una
voce fredda.
I
bagliori ben visibili di una luce verde.
Un
tonfo.
E
le urla del secondo uomo, un fruscio più rumoroso. Si fermò, per
poi voltarsi: una figura dal viso pallido, avvolta in una lunga veste
nera, camminava verso l'uomo.
Tra
le mani, stringeva quello che sembrava un bastoncino di legno.
-Chi
se...
-Avada
Kedavra.
Un
nuovo lampo di luce verde, poi anche l'altro uomo cadde e rimase
immobile sul terreno fangoso.
La
figura pallida si voltò. Aveva intensi occhi rossi che scrutarono il
serpente, poi si mosse verso di lei e si chinò.
-Nagini.-
mormorò, con un sorriso pieno di soddisfazione sadica. -Sì, sarai
la mia Nagini...
Se
per un serpente è possibile provare felicità, allora fu quella la
sensazione che, per un attimo, colse Nagini.
*
Odio questo capitolo.
Non mi piace per nulla, è banale.
... Oook, recupero un
po' di autostima. Beh, non mi convince. L'ho scritto così, senza avere
idee, non so neanche perché Nagini era inseguita da quegli uomini...
la era e basta, mi serviva un'idea per farla interagire con
Voldemort.u.u
Vabbè, a voi il giudizio
su questo capitolo. Alla prossima!
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