<< Aiuto!
Cazzo, aiutatemi! >> supplicava Kelly in lacrime.
Io non sapevo che fare se fossi andata da lei il lupo mi avrebbe ucciso
ma se invece fossi rimasta lì dov'ero il lupo avrebbe ucciso
lei e io non me lo sarei mai perdonata. Mi alzai dal pavimento, decisa
per andare ad affrontare la bestia ma una mano mi fermò.
<< Che cazzo fai? Resta qui o ti ucciderà!
>> Nathan sembrava molto preoccupato ma non me ne fregava
un cazzo! Kelly è la mia migliore amica e nessuno deve
provare a farle del male!
Lasciai la presa di Nathan. Le mie mani erano sudate e il cuore
palpitava al massimo. Stavo per affrontare la morte.
Una belva color grigio fumo mi spuntò davanti. I
suoi occhi erano umani, di un colore che già avevo visto e
conosciuto.I suoi denti erano
rossi, pieni di sangue e il suo alito puzzava di fogna.
Il lupo aprì le sue fauci ed era pronto a mangiarmi. Ma con
un semplice scatto corsi via, pensavo di averlo seminato ma sentivo
ancora i suoi passi pesanti dietro di me. Non sapevo dove stessi
andando , correvo come una dannata.
<< Jane sta' attenta! >>
Nathan mi spinse con un forza sovrumana. Sbattei le spalle contro il
muro. Mi salvò la vita. Guardai il lupo divorarselo , una
lacrima uscì dai miei occhi.
<< Nathan.. no..>> sussurai con voce
flebile. E poi tutto si fece bianco. Non ero mica morta?
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<< Jane! JANE! >> gridò Simon
<< Oh! Finalmente ti sei ripresa! Sono tre ore che sei
svenuta, sai, dopo avermi baciato sei diventata pallidissima e sei
cascata per terra come una morta >>.
<< Simon! Oh cazzo! Simon stai bene..Ti amo!
>> calde lacrime mi scendevano dagli occhi. Era tutto un
incubo. Non era successo niente.
Presi Simon dal colletto della sua camicia e lo baciai. Aveva la pelle
fredda, gelida.
<< Perchè sei così freddo?
>> gli domandai.
<< Bhe che pretendi, c'è caldo e mi sono messo
davanti il ventilatore per un'ora. >>
<< Capisco. >> non capivo se stesse dicendo
la verità o meno ma non me ne importava poi così
tanto. Mi ricordai di Kelly e di Nathan.
Andai a cercarli insieme a Simon mano per la mano. Erano fuori a farsi
una canna.
<< Ehi! Bella addormentata nel bosco. Come stai?
>> fece Nathan. Gli sorrisi, ero così felice
del fatto che non era morto.
Abbracciai a Kelly. Ho avuto tanta paura per lei, non potevo perderla.
<< Non mi abbracci? Pure io ti ho pensato !
>> scherzò Nathan, o almeno speravo che
schenzasse.
<< Non hai bisogno dei miei abbracci tu! >>
gli risposi.
Nathan farfugliò qualcosa e io lo guardai strano.
Simon poi mi riprese per mano . Passammo tutto il pomeriggio insieme al
parco a pomiciare e ad abbracciarci.
<< Sono cotta di te dalla prima volta che ti ho visto, i
tuoi occhi.. >> ci fissammo. I suoi occhi, li avevo visti
nell'incubo. CAZZO! Erano gli occhi del lupo. Lui aspettava che
continuassi le parole d'amore che gli stavo dedicando ma in
realtà non ne avevo più voglia.
<< ... e meglio andare, è tardi.
>> continuai.
<< Stai bene? >>
<< Sisi, tutto bene. >> Non era vero, avevo
improvvisamente paura di lui. L'amavo e lo ripugnavo nello stesso tempo.
<< Allora.. ci vediamo domani >> conclusi.
<< Va bene. Ciao amore. >>.
Gli diedi un bacio frettoloso in bocca e poi mi incamminai verso
casa.
Si era fatto veramente tardi. La luna luccicava. Gli uccelli non si
sentivano più e i pipistrelli cominciavano ad uscire dalle
loro tane.
Camminavo velocemente. Avevo paura ed ero sola nel grande parco.
Guardai l'orologio , era mezzanotte.
Non si vedeva più tanto bene. C'era troppo buio e anche
troppo silenzio. Inciampai e caddi per terra. La cosa su cui ero
inciampata era grossa e lunga. Presi il cellulare e azionai la lucetta
blu. Non sapevo se urlare o scappare oppure entrambi, invece rimasi
lì inorridita. Una mano, un braccio e un corpo senza vita.
Era una ragazza sulla ventina. Aveva le stesse caratteristiche del
morto che vidi negli spogliatoi proprio una settimana prima. '' Che
cazzo devo fare? Porca miseria! ''. Corsi in cerca di aiuto e inciampai
di nuovo. Un altro corpo. Mi accorsi che ero circondata da
cadaveri.
Grossi e pesanti passi si avvicinavano a me. Stavolta ero sicura che
non era un incubo. Era tutto vero.
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