«Ami! Anche stamattina qui, devo forse
preoccuparmi?»
«Ma no Hisaki, che vai a pensare, è solo che non
riesco a fare a meno dei tuoi deliziosi cappuccini»
«Allora te ne faccio subito uno, appena finisco con questi
clienti»
Quella mattina, a differenza di ieri, non c'era nessun posto libero e
ad Ami non piaceva per nulla fare colazione in piedi. C'era solo un
tavolo per due, occupata da un uomo che leggeva il giornale.
«Mi scusi, posso sedermi qui? Il bar è tutto
pieno...»
L'uomo abbassò il giornale...era Yuu!
«Ci siamo scambiati i ruoli, a quanto vedo»
«Non immaginavo leggessi il giornale»
«Diciamo che è un modo come un altro per far
passare il tempo»
disse chiudendolo per riporlo nella cartella.
«Allora, posso sedermi qui?»
«Come vuoi, se devo proprio ricambiare il favore di
ieri»
Ami si sentì un po' adirata nei suoi confronti, di sicuro
non doveva essere una forzatura farla sedere li «Mi
cercherò un altro posto allora.»
«Dai, scherzavo! Come sei suscettibile» disse lui,
facendogli un sorriso a 32 denti quasi sfacciato.
La ragazza si sedette, fissando per un po' quegli occhi verdi e
notò una cosa che non aveva notato l'altro giorno: le
trasmettevano uno strano senso di calore e di familiarità,
come se non avesse fatto altro nella vita che specchiarsi in quegli
occhi. Distolse lo sguardo, incuriosita dalla sua reazione.
"Perché mi sento
così stranamente attratta da questo ragazzo? Non lo conosco,
e da quel poco che so non è per nulla una bella
persona...cosa mi succede?"
«Il suo cappuccino, signorina»
Ami sbatté le palpebre due o tre volte, riemergendo dai suoi
pensieri «Ehm...grazie Hisaki, sono sicura sarà
ottimo» bevve qualche sorso mentre il cameriere si
allontanava "
troppo
dolce..." ma non disse nulla. Sapeva quanto fosse
indaffarato il povero Hisaki. Fu felice di vedere che Yuu non si era
accorto che lo stava fissando, o almeno così sembrava.
«Allora Mizuno, anche oggi compiti da finire?»
«Non proprio, Nakayama, ero passata solo per un
cappuccino»
«Di la verità che sei passata per vedere
me»
e fece un ghigno che Ami trovò brutto, antipatico e
affascinante allo stesso tempo. «Come ti viene in
mente?!»
diventò rossa come un peperone, di sicuro in quel
momento era la ragazza più rossa del
Giappone. «Scherzavo...essù la tua ironia
è davvero così bassa? Dovrò darti
lezioni di humour»
Non sapeva se sentirsi sollevata o meno, ma per adesso era tornata di
un colorito normale.
«Di solito riesco a scherzarci su queste cose,
però con te è diverso...forse perché
non ti conosco bene» abbassò un po' lo sguardo,
prendendo un nuovo sorso del suo cappuccino.
«Vorresti conoscermi meglio, quindi?»
«Non sarebbe una cattiva idea, se dovremmo incontrarci ogni
mattina qui»
Il ragazzo abbozzò un sorriso, guardando l'orologio del bar
«Beh, per ora forse è meglio che ci sbrighiamo,
altrimenti facciamo tardi come ieri»
Per fortuna Ami aveva pagato da prima il conto, così i due
ragazzi uscirono insieme dal bar ritrovandosi sotto la pioggia.
«Oh no, si è rotto l'ombrello...» disse
Ami notando lo squarcio profondo nella tela dell'ombrello.
«Vieni sotto al mio, tanto è grande»
«Ma...veramente io...»
«Che c'è? Non sarai pure timida? Andiamo che mi
fai fare tardi» presto detto: Ami si ritrovò sotto
l'ombrello del tizio, desiderando di sprofondare negli abissi
più oscuri della terra. L'avrebbe preferito all'imbarazzo.
Ci fu così un breve contatto tra le loro mani, e in quella
frangente Ami fu investita da una strana visione. Lei, vestita in abiti
sontuosi con la mano levata al cielo, mentre due ragazze senza volto la
trattenevano. Stava guardando un pianeta lontano prendere fuoco con gli
occhi colmi di lacrime.
«Io devo andare a sinistra» disse Yuu fermandosi ad
un incrocio. «E io a destra...» rispose Ami dopo
essere rinvenuta dall'imbambolamento di poco fa.
«Allora a presto, Mizuno, tieni l'ombrello sennò
ti inzuppi tutta!» così dicendo Yuu corse via
nella pioggia.
«Hey no, Nakayama! Ma così ti inzupperai
tu!». Parole al vento. Ormai era già scomparso
nella foschia della pioggia. «Però...è
stato gentile a darmi il suo ombrello» sorrise, prima di
ricordarsi della visione di poco fa. «Chissà cosa
voleva significare...non riesco a spiegarmelo.»
Ed è così che si intravede in lontananza, in una
normale mattinata di Novembre, una ragazza con la mente confusa e il
cuore straripante di strani battiti. Battiti che non l'avevano mai
colpita prima.
Bene! Siamo arrivati alla fine di questo terzo capitolo. Come potete
vedere Ami inizia ad avere dei dubbi
su se stessa e su ciò che prova per quel ragazzo
sconosciuto. Ovviamente il significato di quella visione
verrà piegato più avanti. Spero non me ne
vogliate male se non spiego tutto subito, ma questo
è il bello di una stora a più capitoli, non
trovate? Poi così si evita di fare una storia troppo
frettolosa e senza senso. Beh, spero continuate a seguire le vicende
della nostra Ami.
Un granzie infinite a tutti
coloro che hanno letto fino ad ora la mia fan fiction!
Un saluto
Yammi;