Nose

di DuediCuori
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Nonostante i numerosi tentativi, erano poche le volte effettive in cui Rayflo riusciva a raggiungere Cherry per dimostrargli fisicamente il suo amore totalizzante.
Non che non fosse chiaro, non che non fosse apprezzato - perché, sotto sotto, entrambi ben sapevano che quella era tutta scena e che il gioco si reggeva specialmente sulla reticenza di uno e sull'insistenza dell'altro - ma Cherry aveva quella particolare mania di essere davvero troppo caparbio nel suo rifiuto di attenzioni, di effusioni e, più di tutto, di baci da parte dell'altro vampiro.
Lo allontanava non solo con i gesti, ma anche con quelle parole fredde e dure che lo ferivano e lo intristivano così tanto.
Era terribile, per Rayflo, dover far fronte a tutto quello, quando provava ad avvicinarlo.
C'era stata una volta, però, in cui era riuscito a vincere la testardaggine del chierico con altrettanta cocciuta testardaggine.
Aveva pensato proprio a tutto: aspettare che Cherry fosse impegnato in qualcosa di diverso che non rifiutare la sua persona - come, ad esempio, il lavoro, Cheryl, il lavoro, la bara con la sua terra, il lavoro...
No, in realtà Rayflo era stato ancora più subdolo. Aveva lanciato l'amo in modo tale che Cherry abbassasse le proprie difese e si mostrasse impreparato per una sola volta.
-Tu non mi vuoi bene, Cherry!-
Detta da sola, una frase del genere, non avrebbe smosso il chierico neanche di una virgola. Peccato che Rayflo aveva avuto la brillante idea di urlarlo, quasi, di fronte a una platea di ignari spettatori - una piazza vicino a una chiesetta, giusto per rendere tutto ancora più tragico di quanto non fosse già - in modo da paralizzare l'altro sul posto e riempirlo di vergogna.
Chris stava anche trovando una scusa per giustificarsi, qualcosa che suonava molto "padrone, non dica queste cose in pubblico" o anche "padrone, proprio lei non dovrebbe dubitare di me", perché il suo animo puro e candido non poteva reggere il dispiacere dell'altro a quel modo.
Ma Rayflo no, non ebbe pietà. Si avvicinò a Cherry d'un balzo e lo baciò - sul naso, come si fa con i bimbi piccoli bisognosi di attenzioni. Poi, tutto contento, si era allontanato, tra gli sguardi increduli della folla e seguito da quello di Cherry che ancora si compativa d'essere sempre il solito pirla che adescava a trappole tanto sfacciate e palesi.




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