CAPITOLO 3
[…] “Come mai i Malfoy
sembrano così scontenti della loro sorte? Il mio ritorno, la mia ascesa al
potere, non è proprio ciò che hanno professato di desiderare per tanti anni?”
“Ma certo, mio Signore” disse Lucius
Malfoy. La sua mano tremò mentre si asciugava il
sudore dal labbro. “L’abbiamo desiderato… lo desideriamo” […]
I Mangiamorte furono congedati dopo che Nagini
ebbe consumato il suo pasto. La scena era stata delle più nauseanti e pochi tra
i presenti erano riusciti a guardare; tra questi, sicuramente c’era Bellatrix, che con sguardo folle aveva osservato il corpo
della donna dilaniato a poco a poco dal serpente. Severus
aveva distolto anch’egli lo sguardo, così come i coniugi Malfoy,
mentre Draco, con occhi spalancati, era stato più volte
sul punto di vomitare.
La lunga
tavola era coperta di sangue e stralci di carne umana ed emanava un odore
nauseabondo.
Dopo la
riunione, Voldemort aveva trattenuto Severus a parlare con lui e Lucius
e Narcissa ne avevano approfittato per allontanarsi
il più possibile dal salone, portando con sé un Draco
sconvolto; il ragazzo non aprì bocca finché non fu arrivato davanti alla sua
camera, avvisando che sarebbe andato a dormire e di non voler essere
disturbato. C’era poco da dire per aiutarlo, in quel momento.
Marito e
moglie si chiusero nella loro camera. Lucius si
sedette sul letto, chino in avanti coi gomiti poggiati sulle ginocchia; Narcissa invece si avvicinò alla finestra, intenta ad
osservare la luna che risplendeva piena nel cielo notturno.
Nessuno dei due parlò per parecchio
tempo. Entrambi erano persi tra i loro pensieri e sembravano essersi
dimenticati l’uno della presenza dell’altro. Dopo un po’, Narcissa
parve riprendersi da quello stato di contemplazione e si avvicinò al marito,
sedendosi accanto a lui sul letto.
“Dobbiamo mandare Draco
a Hogwarts” disse, guardando dritto davanti a sé.
“Non mi interessa se lui vuole rimanere. Deve stare il più lontano possibile da
questo posto e da… scene come quella di questa sera”.
Lucius annuì con
la testa.
“Hai ragione. Sempre se il Signore Oscuro
sarà d’accordo…”
“Lo sarà” rispose Narcissa.
“Se resta qui non avrà alcuna utilità, mentre a Hogwarts
potrà collaborare per tenere sotto controllo la situazione”.
I due rimasero nuovamente in silenzio per
qualche minuto. Poi Narcissa si voltò a guardarlo.
Non lo faceva quasi mai da quando era tornato a casa; era sempre stata abituata
al suo portamento fiero, alla sua voce calda, alla sicurezza che le dava,
mentre ora lo vedeva distrutto, poco curato e deriso dagli altri, e questo non
poteva sopportarlo. Gli posò un bacio sull’angolo della bocca e si alzò.
“Dove stai andando?” chiese Lucius.
“Vado a cercare Severus.
Ora che il Signore Oscuro vuole che diventi preside, sarà in grado di
controllare che non succeda nulla a Draco. Noi da qui
siamo completamente impotenti…” disse Narcissa, e
quelle parole fecero male ad entrambi, due maghi da sempre abituati ad avere
tutto sotto controllo, ad usare qualsiasi mezzo per difendere la loro famiglia,
e ora costretti a sperare nell’aiuto di qualcun altro.
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Nda - Chiedo
immensamente scusa per il ritardo! Non mi sembrava il caso di aggiornare ad
agosto e inizio settembre, perché ho notato che, soprattutto ad agosto, il sito
era naturalmente meno frequentato del solito; avrei voluto postare in questi
ultimi dieci giorni, ma l'influenza è gentilmente giunta a farmi visita per ben
due volte e mi è completamente passato di mente. Quindi, pardon!:P
Ho scritto questo capitolo per dare
un'idea di quale potesse essere l'atmosfera dei due Malfoy
in quel periodo, data sia dalla preoccupazione per il figlio sia dalla loro
impossibilità a fare alcunché in casa loro.
Spero di averli resi bene. A presto (lo
prometto!;P) con il prossimo capitolo!