1--Intro--
Sono passati tre anni ormai dalla lotta tra Naruto e Sasuke
(l’ultima)il quale è ormai un fervente seguace di Orochimaru, così era
considerato da tutta Konoha e solo Naruto continuava a credere nel fratello che
non aveva mai avuto.
La vita di tutti continuava in una quotidianità marcata dal
dolore e non solo per Sasuke.
Naruto, ritornato dala sua ultima missione come chunin, è
stato lontano sei mesi da konoha grazie ad Orochimaru che riuscì a rapirlo e,
tramite Sasuke a fargli innumerevoli sevizie ed esperimenti, per dominare
Kyubi. Naruto sapeva di essere stato rapito ma non era
consapevole da chi.
Kiba e Shikamaru solo un anno prima si erano affrontati,
inutilmente, per l’amore che entrambi si erano scoperti a provare per Ino; ciò
aveva avuto come uniche conseguenze la morte di Kiba, la pazzia di Akamaru e
Ino, e la fuga di Shikamaru e di Choji che non avrebbe mai abbandonato il suo
più sincero amico. Non solo, Hinata dopo la morte dell’amico era mutata, non
era più la timida e dolce ragazzina dell’esame per selezione dei chunin ed
insieme a Neji, che ormai le voleva bene come un fratello, voleva porre fine
alla vita di Shikamaru.
Ma i due ninja traditori erano e sono ancora in fuga, e i
ninja cacciatori di konoha non sono tuttora riusciti a catturarli.
Intanto il villaggio della sabbia era stato colpito dalla
morte del kazekage (il successore di quello morto all’esame) a causa di
Kankuro, ciò aveva portato all’elezione del nuovo Kazekage, Gaara del deserto,
il quale stava riuscendo grazie alla passata influenza di Naruto a controllare,
pian piano, Shukaku. Prima azione del nuovo kazekage fu quella di nominare
Kankuro suo luogotenente e Temari capo degli anbu...
2-- Oscuri ritorni(?) --
Il kazekage aveva da poco ordinato al capo degli anbu di
impegnarsi ad aiutare konoha nella ricerca del fuggiasco numero1 ovvero
Shikamaru delle ombre, in nome di un’alleanza che si cercava ormai da tempo di
consolidare. Ciò aveva portato una sorta di dubbio morale in Temari la quale continuava a pensare:
“Se mai dovessi riuscire a trovare Nara veramente avrei il
coraggio di consegnarlo alla foglia o, ancor più pericoloso a mio fratello, no,
non ce la farei, lui è troppo importante, nonostante sia un traditore...come
potrei consegnare uno stupido fannullone come lui. Dall’incontro a konoha lui è
la mia malattia, è un qualcosa di insignificante che non riesco a eliminare
dalla mia mente”, a questi pensieri il suo volto era solcato dalle lacrime”Io
amo Shikamaru, svogliato, pigro, infantile, Shikamaru”,
mentre pensava ciò nei pressi di un pozzo ai confini del villaggio vide
avvicinarsi una figura, sempre più vicino, sempre più vicino...
Allora lei le urlò, -Chi sei, mostrati-
-Come, Temari non ti ricordi di me? è
vero, sono passati più di tre anni ma non credo di essere molto cambiato, o mi
sbaglio?.... cosa, ma tu stai piangendo, perc...-
-Silenzio Nara e in guardia-
Temari con le lacrime agli occhi, e con l’anima spezzata
sfoderò degli shuriken e si scagliò contro l'uomo amato dal suo cuore ma odiato
dal suo destino.
Alla distanza di un bacio da Shikamaru si sentì paralizzare,
ciò le portò una domanda:
- Nara come hai fatto a bloccarmi, non ho visto la tua ombra
-
- Temari, non me l'aspettavo da te, dopo tutti questi anni
mi reputi ancora il moccioso che hai conosciuto a konoha, non mi dilungherò,
soprattutto per non svelarti le mie nuove tecniche ma
non ho più bisogno delle ombre, ormai sono io stesso la mia ombra -
Detto ciò le si avvicinò e le
mormorò a fior di pelle...- Ti prego, nascondici o perlomeno nascondi Choji,
almeno fino al mio ritorno. Ti prego, Choji è in fin di vita per colpa
dell’ultimo attacco degli anbu della foglia, salvalo -
.
Nonostante pensasse di chiedergli come osava chiedere ciò ad
un ninja cacciatore e per di più alleato della foglia lei disse semplicemnte: -
Dove pensi di andare? E soprattutto ti rendi conto di cosa mi chiedi, così
all’improvviso. Gaara mi ha ordinato di darti la caccia, come puoi pretendere
che io... -
- Beh, lo chiedo a te perchè ho fiducia in te e del ninja
che è in te, e poi te lo chiedo in nome dell'amore che io ho sempre nutrito e
sempre nutrirò per te -
- Nara...cosa cavolo dici...ma...va
bene. Mi prenderò cura di Choji, lo nasconderò ma solo
per pochi giorni poi lo consegnerò, anzi vi consegnerò a mio fratello -
- Va bene, e io grazie alla tua generosità medierò una resa
con Konoha, sono, siamo stufi di lottare -
-Allora perchè non ti consegni a Gaara? -
- Ma sei pazza, sarei costretto a ucciderlo in un minuto e
non potrei sopportare l’odio che tu proveresti verso di me -
Questa frase portò sollievo per un attimo al cuore di Temari
che stava addirittura per sorridere.
- Come puoi credere di riuscire a sconfiggere Gaara,
comunque io già ti odio per quello che hai fatto, comunque non cercherò di
farti ragionare oltre, vai e buona fortuna -
- Grazie Temarim, Choji è al limitare della foresta, al
confine col villaggio, allora addio -
Shikamaru suggellò tale augurio con un bacio.
- E torna o ti troverò in capo al mondo - disse Temari rossa
in viso e finalmente felice.
- E' una minaccia... o una promessa? -
-Konoha-
E' l'ora di pranzo e Naruto come al
solito, tartassa Iruka per farsi offrire del ramen, è cresciuto nel corpo ma è
ancora un bambino Naruto...
- Ti prego maestro Iruka, offrimi del ramen, e dai. Sono sei
mesi che non ci vediamo, vogliamo suggellare il nostro incontro con un pò di
ramen? Eh,eh. -
- Naruto, tu ormai stai per essere nominato jonin, io ho i
miei impegni con i miei allievi, è normale che non possiamo più vederci tutti i
giorni, è poi vista la tua vicina promozione, perchè non offri tu, questa
volta? -
- Non vale, e poi chi ti dice che io diventerò... -
- Naruto? -
- Sì cosa c'è? -
- Prova a muoverti -
- Cosa? -
- Prova ti ho detto -
- Tentativo inutile Iruka -
- Questa è la voce di... -
- Sì, Naruto hai indovinato sono io, Shikamaru, e non sono
solo. Vieni Shukaku -
- Eccomi -
La visione che apparve a Naruto e Iruka è
orribile, inaspettata e demoniaca, era Gaara ma non era Gaara, era ciò che in Gaara
albergava e apparve dal nulla.
Intanto l'ombra di Shikamaru o del presunto tale ricoprì
Naruto e Iruka
- Shikamaru cosa vuoi, e tu Gaara non volevi cambiare? -disse
Naruto.
- Siete morti -disse Shikamaru.
Della sabbia iniziò ricoprendo Iruka, riempì i fori del suo
chakra, strinse, strinse, e sulle grida di Naruto impotente- Sensei Iruka -implose.
Accadde tutto in un battito di ciglia, un mare di sangue
bagnò Naruto, che stava per subire lo stesso destino.
"Strano"pensò Naruto"il chakra della volpe
non si è risvegliato, non riesco ad attingere, non posso far nulla"
- Sei morto Naruto - disse Shikamaru o il presunto tale
mentre la sabbia ricoprì Naruto che perse i sensi o meglio si risvegliò in un
limbo infinito.
"Ben fatto" disse una voce all'interno dei due
ninja assassini, i quali sparirono in una nuvola di polvere, ma prima di
sparire, il "kazekage" vide una giovane quanto bella Hinata,
accorrere al capezzale di Naruto e comunque non potè far nulla...e mentre
spariva la figura fu scorta dall’amante disperata.
Hinata trasportò Naruto nella tenuta Hyuga di proprietà del
padre, e dopo aver istruito la servitù sulla cura dell’uomo da lei amato, si
reco da Tsunade per metterla al corrente del presunto tradimento da parte della
sabbia.
Tsunade appena informata fece portare Naruto all’ospedale
cittadino e chiamò a raccolta gli anbu.
I capi degli anbu, Shino e Neji subito accorsero
dall’hokage...la quale senza preamboli e formalità disse:
- Shino, Neji, la guerra è vicina, la sabbia ci ha traditi
ancora, Hyuga Hinata ha scorto il kazekage della sabbia con Naruto a pochi
passi immerso in un mare di sangue non suo, non si sa cosa sia successo, ma è
chiaramente un’agguato. Comunque in qualità di hokage
chiederò spiegazioni alla sabbia, intanto allertate i ninja cacciatori e
inseguitori, voglio che rivoltiate konoha, avete bisogno di sapere altro? -
- No hokage, tutto chiaro, i suoi
ordini saranno eseguiti - con la solita calma Shino assorbì le ultime
preoccupanti novità e anticipò Neji il quale voleva recarsi a chiedere
spiegazioni alla cugina.
Dopo tre giorni giunse la missiva in cui erano richieste
spiegazioni alla sabbia circa la presenza del kazekage a konoha e della sua
implicazione in “azioni poco chiare”.
Letta la lettera Gaara convocò Kankuro e Temari, chiedendo o
meglio intimando a quest’ultima di venire con lui a konoha mentre Kankuro si
sarebbe occupato del villaggio, Temari saputa la notizia raggiunse il
nascondiglio di Choji e gli disse:
- Tu, stai attento a non farti scoprire, perché io me ne
andrò alcuni giorni al tuo villaggio natale, qui ci sono medicine e provviste -
- Ok e grazie di tutto Temari -
- Non lo faccio per te, ciccione -
Diversamente rispetto ad anni prima Choji non se la prese e
rispose -Lo so, anzi potresti portarmi dei ramen di konoha?-. Temari si stupì
dello spirito leggero di quel ragazzo e se ne andò senza rispondere.
Sbrigata questa questione Temari raggiunse Gaara ed insieme
partirono, nel silenzio che contraddistingueva Gaara, alla volta della foglia.
3--Confronto!La rabbia di Gaara esplode in nome della dolcezza.--
Konoha
Sera. Residenza dell’hokage.
Shikamaru è vicino alla residenza di Tsunade e cerca di
penetrarvi, le varie trappole preposte dall’hokage sono inutili contro di lui,
il quale le supera senza problemi addormentando le guardie.
Tsunade è intenta a bere un tè in solitudine, ad un certo
punto scorge una figura intenta a nascondersi...
- Chi è là? -
- Era ovvio che il quinto hokage mi avrebbe scoperto e
comunque è quello che volevo. Per rispondere alla tua
domanda sono un’uomo che konoha reputa traditore,
quinto hokage -
- Shikamaru Nara...come osi ritornare in un paese che non
desidera la tua presenza è soprattutto dalla persona che è la prima a volerti
vedere soffrire -
- Come è seria, come è formale, Tsunade -
- Ti rendi conto del tuo suicidio -
Shikamaru senza dar tempo a Tsunade di reagire, la bloccò e le si avvicinò, le posò una mano sulla spalla e le disse:
- No. Tsunade, lei sa benissimo, come io abbia sofferto per
la morte di Kiba... -
- Omicidio, Shikamaru -
- Omicidio, sì ha ragione. Comunque io ho sofferto
moltissimo per il dolore arrecato al mio villaggio, io e Choji siamo stanchi di
fuggire, e poi non c’è la faccio più a vedere la sofferenza di Choji, costretto
dall’amicizia con me a fuggire, la prego ci faccia
ritornare -
- Choji non era costretto a venire con te, e poteva sperare
di essere perdonato ma... -
- Sono disposto a qualsiasi cosa per rendere la felicità al
mio amico, anche se sempre con dignità -
- In che senso? -
- Se lei è disposta a perdonarci, anche tramite pene che lei
deciderà di infliggermi, io collaborerò con konoha alla cattura di Sasuke e
Orochimaru, tramite le notizie di cui sono venuto in possesso, altrimenti mi
vedrò costretto ad allearmi con loro -
- Come sei cambiato Shikamaru, come è cambiato il villaggio,
come siamo cambiati noi tutti, questo mi fa rendere conto del tempo che passa -.
- Come è nostalgica Tsunade -
Dopo un attimo di pausa continuò - Ti rendi conto che non
sarà facile come credi... -
Mentre si consumava lo scontro verbale tra l’Hokage e il
mukenin(traditore?), Konoha è imersa in una tranquillità che solo un anno fa le
era estranea, tutti dormivano, tranne una angosciata
Hinata Hyuga, la cui dolcezza e timidezza era un balsamo per il dolore che
albergava nel cuore dei suoi amici, tale dolcezza negli anni era mutata,
specialmente dopo l’esame di selezione dei chunin, in una pungente allegria che
aveva sorpreso tutti e che però muta in imbarazzo davanti al suo Naruto-kun...
“Chissà chi può essere stato ad aver ridotto in quello stato
Naruto-kun, e di chi possa mai essere quel lago di sangue e quella carne umana,
che orrore, mi sento male al solo pensiero, non voglio pensare a come abbia
sofferto Naruto, la sua sofferenza è un qualcosa che non riuscirei mai a
sopportare” dicendo questo delle lacrime pervasero il suo volto, scorrendo e
inondando il suo cuore”come vorrei poter essere una genin più forte e più
capace, così potrei difendere il mio Naruto-kun, e come vorrei avere il
coraggio di dirgli queste cose, io lo amo e
sacrificherei la mia vita per lui, ho questo coraggio ma non quello per dirgli
quanto lo amo. Basta !!!Se non sono capace di dirgli
quanto lo amo glielo mostrerò tramite le mie azioni, sì sono pur sempre una
kunoichi e soprattutto una kunoichi mossa dall’amore”
I suoi pensieri furono interrotti da una figura che si
stagliava sul tetto dell’accademia ninja dove Hinata si era recata, essendo il
primo posto dove aveva visto Naruto Uzumaki, al primo momento si accorse di
trovarsi davanti la ragione del dolore che aleggiava su konoha, più del
tradimento di Sasuke Uchiha, più della questione di Kyubi, era colui ormai
soprannominato, uomo-ombra, ricercato da un anno da tutti gli anbu di konoha,
l’uomo su cui Hinata voleva consumare la vendetta per Kiba, Nara Shikamaru.
- Sh...Sh...Nara come osi farti
rivedere a konoha, e soprattutto come osi farti rivedere davanti a me, pensavo
che ti fosse rimasta un po’ d’umanità, come puoi risvegliare in me le lacrime
con tanta indifferenza -
- Hinata ti sei fatta ancor più bella, se mai fosse
possibile -
- Che banalità Nara, invece di dire queste insulsaggini,
preparati a combattere -
- Che peccato Hinata avrei voluto
essere più gentile con te, te lo saresti meritato -
Mentre scambiava queste poche parole, “Shikamaru” intrappolò
Hinata nel suo classico jutsu senza però nessun posizionamento delle mani
- Cosa mi hai fatto Nara, com’è possibile? -
- Nessun mistero Hinata, è uno dei miei nuovi jutsu, il jutsu del velo d’ombra, carino,no? -
Detto questo si avvicinò pian piano ad una delle donne più
belle di konoha, le cinse i fianchi e la scaraventò a terra, lei impotente per
colpa del jutsu nemico...
Shikamaru si inginocchiò su Hinata e iniziò con calma a
levarle tutti gli indumenti, iniziò col giubbotto, regalo recente di Naruto,
iniziò a carezzarle le spalle, le braccia, i fianchi, e intanto iniziavano
anche i baci da parte di Shikamaru...- Cosa fai, non aggravare la tua
situazione, mi viene il vomito solo al contatto con la pelle di un mukenin!!! -
Sentite queste parole Shikamaru le diede un colpo così forte
in viso da lasciarle un graffio sulla guancia destra e tralasciando la
precedente dolcezza, iniziò con le mani a procurarle diversi tagli
sul tutto il corpo, facendola
sanguinare, continuò a baciarla senza accorgersi del nemico, Hinata intanto
riuscì con la forza a spostare Shikamaru e proprio nel momento in cui lui stava
per reagire, Hinata lo vide avvolto da una prigione di sabbia la quale un
attimo dopo esplose e cosparse il luogo di sangue e carne umana.
Hinata memore di quanto successo in
giornata e consapevole di chi fosse il suo “salvatore” iniziò a scappare, ma si
vide sbarrare la strada da un ninja, anzi da un demone orribile, Gaara del
deserto il quale le disse:
- Perché fuggi, kunoichi della foglia, da chi ti ha salvato?
-
- Questi giochi non funzionano kazekage della sabbia, tu mi
hai salvato solo perché vuoi essere tu a finirmi, non negarlo, ti ho visto
fuggire dopo aver aggredito Naruto-kun giorni fa -
- Quanto parlate voi ninja di
konoha, è poi per dire tutte sciocchezze. Sono giunto a konoha oggi stesso
proprio per chiarire questo equivoco -
- Equivoco, equivoco, è inutile negare, ti ho scorto con i
miei occhi, o meglio ho scorto un’essere che era te
solo per metà -
- Quell’altra metà era per caso demoniaca,
kunoichi di konoha? -
- Sì, e poi smettila di chiamarmi kunoichi della foglia, io
sono Hinata, erede del clan hyuga -
- Bene, Hinata della foglia -detto
con sarcasmo- questa è la prova che quello che tu hai visto era un ninja nemico
trasformato tramite l’henge, Shukaku non prende possesso del mio corpo da molto
tempo -
- Cosa?Va bene, comunque io vado alla residenza dell’hokage,
e non provare a seguirmi, o contatterò immediatamente gli anbu -
- Allora perché non l’hai fatto
prima -disse sussurrando
- Cosa? -
- No, niente, arrivederci Hinata -
- Addio. -.
Detto questo Hinata si incamminò verso la dimora di Tsunade ma dopo solo pochi passi cadde esanime mentre il
sangue la ricopriva tutta, ma all’improvviso senza rendersene conto fu issata
sulle spalle di un giovane anbu il quale con un sentimento misto di rabbia e
dolore la portò subito all’ospedale di konoha, e caso strano capitò nella
stanza a fianco di quella di Naruto in cui il giovane dormiva un sonno
ristoratore...
Intanto a casa di Tsunade la situazione era in fase di
stallo, le trattative tra l’hokage e il mukenin erano stressanti per entrambi,
Shikamaru voleva l’assicurazione di poter finalmente tornare a vivere come un
uomo libero e non sempre braccato da quelli che tempo prima
erano suoi amici; Tsunade voleva giustizia, non poteva chiaramente lasciare
impunita l’azione di Shikamaru.
Ad un tratto un rumore, Shikamaru subito rivolse il suo
sguardo verso il giardino di Tsunade, dandole giusto il tempo di reagire, prese
un kunai e si scagliò verso il nemico alla velocità del suono, ma lo
spostamento d’aria ne richiamò l’attenzione e mentre l’attacco di Tsuande
penetrava Shikamaru, il corpo si dissolse e rivelò il kage bunshin
mentre il vero Shikamaru sottosopra sul soffitto bloccò l’hokage e
disse: -Hokage, il tempo di giocare è passato, non le conviene sottovalutarmi-poi
rivolgendosi al giardino disse -Temari sei peggiorata, così ti troverebbe anche
un genin-
Subito un cespuglio divenne l’unica ragazza che riusciva a
smuovere il ragazzo dal suo torpore esistenziale.
L’anbu entrò nella stanza e si mise subito in posizione
d’attacco ma, come prima Tsunade, rimase paralizzata, nonostante ciò le comparì
un sorriso beffardo seguito da una frase:
- Non ti illudere, fra poco Gaara sarà qui e lui non sarà
clemente come me - gli disse Temari riferendosi all’unica macchia sulla sua
carriera da anbu, l’aiuto dato ad un traditore
A questa frase nella stanza iniziò ad aleggiare un velo di
sabbia seguito da un ragazzo coi capelli rossicci il quale parlava da solo e
vedendo Nara disse - Mamma scusami, non ti ho curato abbastanza
ma adesso ti offrirò del sangue, so non della miglior qualità ma accetta
questo mio regalo -
-Ma cosa vai blaterando, prova un poco a muoverti, mostro-
A queste parole Gaara impazzì, lanciò un urlo agghiacciante,
l’occhio mutò, Shukaku stava per tornare, e con una voce rauca disse
- Io non sono un mostro... -- anche io posso essere amato...
-- finalmente ho qualcuno da proteggere-e a questa frase gli venne in mente il
viso di Hinata, senza che potesse spiegare- io non sono un MOSTRO!!! -
Subito una copia del kazekage si innalzò, Gaara chiuse gli
occhi, dalla bocca del bunshin uscirono dei suoni :
- IIIHHHH, sei morto, aaaaaaaaahhhhhhhhhh mukenin -
Mentre diceva questo la copia si scagliò verso di lui che
come prima si liquefece in un’ombra; la copia di Gaara divenne un’onda di
sabbia che ricoprì il nemico mentre il vero kazekage
diceva
- Non scapperai, non sai con chi hai a che fare -
- E tu non hai capito le tecniche di colui con cui hai a che
fare -così disse Nara apparendo dietro il kazekage e senza alcuna posizione
delle mani disse: -
Kage Kubi Shibari no Jutsu(Tecnica dello strangolamento dell’ombra) -. Prima
che tale tecnica potesse avere effetto Temari, libera
dal jutsu di Shikamaru, si intromise...
-Non capite, come potete accanirvi così tanto
quando ci sono ninja nemici a konoha, in questo caso non è Shikamaru
colui da combattere -
- Temari-san ha ragione - intervenne Tsunade
- Grazie Tsunade-sama -
- La questione del mukenin sarà affrontata dopo la cattura
degli attuali avversari -
Dopo che Nara liberò il kazekage, il medesimo insieme
all’hokage si ritirò in riunione dicendo alla sorella - Anbu Temari ti affido
il prigioniero -
Appena usciti Gaara e Tsunade tra i due ninja vi era un poco
di iniziale timidezza e dopo 5 minuti passati nel silenzio tanto caro a
Shikamaru Temari gli si avvicinò e gli disse : -
Oramai sei un grande ninja, forse anche più forte di mio fratello -
- Infatti. Ricordo con vergogna la prima volta che lo
incontrai, e il panico che provai. Però in quel ricordo vi è anche amore, tu,
l’unica ad avermi fatto diventare più forte ed ad avermi reso quello che sono
oggi -.
Proprio nel momento in cui Temari stava per ribattere
riapparvero i due kage e Gaara esordì :
- Verrà composta una squadra mista
dei migliori ninja dei nostri due paesi, la quale non dovrà dare nell’occhio. -
Tsunade aggiunse: - E sarà una squadra di cinque elementi
non composta da anbu proprio per il motivo di prima -
-In tale squadra vi sarò io - disse Gaara, facendo esclamare
a Temari
-Fratello come puoi tu, come kazekage esporrti ad un
pericolo così grande-
- Sorella il mio dovere come
kazekage, è proteggere il mio, e i villaggi alleati da ogni minaccia; ma
soprattutto la mia forza come ninja è data dalla volontà di difendere chi amo,
e chi amo è konoha che mi ha aperto gli occhi sulla vita -
- Quindi tale squadra sarà composta dal kazekage, dall’anbu
Temari, dalla capo-clan Hinata Hyuga, sotto richiesta
del kazekage, dal mukenin Shikamaru e da...Uzumaki Naruto -.
Disse Shikamaru:- Cosa? Che
significa questo? Perché proprio io? Sarà una missione noiosissima, meglio la
tortura -
- Quante domande mukenin, e poi tu non sei nella condizione
di pretendere -
- E va bene, ma se accetto, voglio che Choji venga riammesso a konoha come ninja!!! -
- Ci penserò - disse Tsuande.
4--Una squadra unita dal dolore, porta la speranza a diventare
realtà—
Gaara, alla fine del consiglio diede Shikamaru in consegna
alla sorella che felice, fu interrotta dalla consapevolezza di cosa aspettava
il mukenin alla fine della missione, intanto Tsunade, passata la voglia di
giocare si ritirò nelle sue stanze a riposare o meglio a pensare.
In tutto ciò Gaara si stava recando all’ospedale mentre
Hinata, svegliata da quel brutto “incubo” che era stata la sera, prima si
ritrovò in ospedale, ed informata della sua prossima missione, e dopo una prima
sorpresa si recò dal suo amato Naruto il quale sembrava dormire.
“Come può, Naruto, come può la Vecchia. come
la chiami sempre tu, pretendere che pochi giorni dopo la morte di Iruka-sensei
possa tu già fare una nuova missione”
- Naruto-kun- disse piangendo sul petto dell’amato-ti prego svegliati, non puoi farmi questo, come farei
senza di te, ti supplico -
Le lacrime scorrevano copiose, il dolore era immenso è
Naruto, sveglio sentiva la sua Hinata proclamargli il suo amore, nel dolore per
la morte di Iruka, nella rabbia verso sé stesso sopraggiungeva l’amore che
provava verso la giovane da quando Sakura-chan aveva
abbandonato il villaggio. Hinata era l’unica che l’aveva saputo consolare, era
stata l’unica a non farlo sentire nuovamente solo, era l’unica...- Tu sei
l’unica che io ami Hinata-chan, non potrei mai farti soffrire - disse questo
alzandosi improvvisamente e baciando Hinata la quale era come paralizzata
- Naruto, da quando aspetto queste parole - riuscì a dire
con gli occhi gonfi e subito avvolse Naruto con tutto
il suo cuore. Guardandosi intorno vide di trovarsi in una stanza spoglia, un
letto, dove Naruto era steso, un tavolo, una sedia, un frigo.
- Ta-da-ta-ta, questa è casa mia
Hinata-chan, non volevo dirti ti amo in ospedale, e allora ne ho approfittato
per inaugurare il mio nuovo jutsu -mentre diceva ciò con una mano le carezzava
i capelli e con l’altra le massaggiava i fianchi che rabbrividivano sotto il
tocco del giovane.
Ricambiandolo e sfiorandogli le guance Hinata disse:
- Naruto, tu sei la mia vita, ti amo e desidero da non so
quando, e solo quando tu prima mi hai detto d’amarmi mi sono sentita veramente
viva. Naruto, tu sei l’uomo solo per me... e per te, io? -
- Io ti desidero, voglio stare con te. Certo che sei l’unica
per me, Hinata -.
Disse questo mentre i loro corpi si
univano e mentre le anime si fondevano, allo stesso tempo i loro spiriti erano
placati ma i loro cuori erano in tumulto, una nuova energia li pervadeva, il
cielo era lì a portata di un dito, e il mondo era loro.
Un mare di energia li avvolse, il sole li riscaldò, in quel
loro atto vi era tutta la creazione e soprattutto per la prima volta Naruto
sentiva di avere un posto nel mondo e qualcuno da cui, e per
cui, tornare...
In quell’attimo delle lacrime scesero anche dal volto di
Naruto, lacrime in cui era racchiuso il dolore di un infanzia
veramente mai vissuta e in cui albergava la speranza per un domani migliore,
con Hinata al suo fianco...e ovviamente Hokage di konoha.
Gaara arrivato in ospedale subito si recò nella stanza
dell’amico, che scoprì essere scomparso, quindi ritornò alla sede dell’hokage dove mise al
corrente anche la sorella con cui cercò Naruto in tutta konoha mentre un
desiderio lungo sei anni si realizzava per i due amanti che la sera di quella
stessa giornata uscirono e si recarono in giro per il villaggio mentre Hinata
spiegava a Naruto gli ultimi avvenimenti.
Mano nella mano, finalmente come due fidanzati, la vita era
perfetta, solo il dolore per la morte di Iruka aleggiava ma nonostante ciò vi
era un nuovo Naruto felice dello svolgimento della giornata, nulla poteva
rovinare quell’idillio tranne la visione di un rabbioso “Gaara del deserto”, un
indifferente “Shikamaru”
, e “Temari” a bloccare la strada.
Prima che Naruto o Hinata potessero
proferire parola “Gaara” già col braccio mutato scaraventò Hinata lontano, e
mentre uno squarcio si era aperto nel corpo della giovane Naruto si immobilizzò
e disse : -Chi ferisce Hinata-chan ha un solo destino, ricevere le nove code di
Kyubi-.
Detto questo Naruto
fece apparire 3 kage bunshin e insieme si vennero formando 2 rasengan di una
potenza ormai disumana, delle piccole stelle brillavano grazie alla rabbia di
Naruto, stelle che si fuserò e furono scaraventate verso “Gaara” che tentò di
evitare il colpo ma fu intrappolato da una gabbia
all’interno del doppio-rasengan. Mentre accadeva questo gli altri due nemici
erano impegnati nella lotta con le copie, e l’originale si scagliò contro il
nemico, avvolse il suo braccio nel chakra cercando di attingere al suo potere
nascosto che incredibilmente non venne, lui invocò il demone, che rimaneva
indifferente “Stupida volpe, che cavolo fai, dammi un po’ del tuo chakra, è in
pericolo anche la tua vita, aiutami o la perderai”, ma
nulla, il demone era come assorto da altro.
“Gaara” lo colpì con la sabbia e uno squarcio si aprì nel
petto di Naruto che rimase in piedi in preda alla rabbia, e creò altre 2 copie,
l’una mise in salvo Hinata-chan che voleva combattere insieme al suo Naruto, l’altra si avvicinò all’originale e insieme
formarono un grumo di chakra informe che
da blu divenne violaceo, i nemici furono immobilizzati dalla natura di tale
chakra, “Temari” che tentò di reagire con una kamaitachi fu colpita però da una
kage bunshin e scomparve in una nuvola di fumo.
Intanto Naruto fu avvolto da un chakra deleterio anche per
chi si trovava nelle sue vicinanze, era un’emanazione che portava uno stato di
confusione mentale, si avvicinò a “Shikamaru” e disse :
- Tu, sei colui che ha ucciso Iruka- sensei, o sbaglio,
lurido verme?! -
- No, comunque avresti qualcosa da ridire, volpe
spelacchiata?Comunque io non ho avuto l’onore di distruggere la tua vita ma
solo quello di partecipare allo scempio. -
- Io,...io... -
- Tu, tu co-cosa piccolino, ti senti perso senza la prima
persona che ha creduto in te -
- Io, ti ucciderò -e con le lacrime agli occhi aggiunse -
Jutsu, ali di konoha -
Subito una nuvola di chakra viola sembrò stendersi lungo il
terreno e similmente a Gaara e la sua sabbia il giovane prese il controllo di
tutte le foglie e gli arbusti del circondario, con essi
formò dietro di sé due ali con cui si innalzò in volo, in volo dove oramai non
percepiva neanche l’acqua del cielo che lo bagnava.
Sbattendo le ali si inarcò in alto nel cielo e si precipitò
su “Shikamaru” che riuscì ad evitare ed invece di contrattaccare rivolse un
kagemane fino ad Hinata che non ebbe tempo per
rimanere sorpresa dalla distanza del jutsu che ne fu catturata, al che
Naruto , impastò il chakra che si fuse
col sangue ancora colante dallo squarcio e avvolse il corpo del ragazzo che
prese a girare su sé stesso, tale movimento portò una nube al centro della
quale, all’improvviso Naruto si fermò, fece la posizione della tigre e disse-Jutsu,
rilascio del chakra insanguinato- al che la nube si diresse vero il nemico, lo
coprì, entrò nei fori del chakra al che “Shikamaru” improvvisamente urlò e vide
il suo corpo come disfarsi nell’acido, in un acido color bronzo. Lo stesso
Naruto fu scandalizzato e paralizzato dal jutsu appena fatto, era una tecnica
che egli aveva scoperto di avere in quel preciso attimo.
L’ultimo rimasto era lo “Shukaku”, ancora prigioniero del
chakra (blu) nemico, Naruto si lanciò emulando Rock verso il nemico, un’attimo prima “Gaara” era avvolto dal chakra, un ‘attimo
dopo si trovava scaraventato da mille Naruto nel plumbeo cielo, tentò una
debole resistenza che però fu tamponata dall’effetto di un travolgente Rasengan
che dipartendosi in scie di luce divise il corpo del nemico in vari arti
cadenti che scomparvero poco alla volta lasciando solo della cenere come
ricordo della battaglia.
Dopo tutto ciò una sconvolta Hinata
vide il sole tornare a sorgere e il cielo schiarirsi, aveva la tentazione di
contemplarlo e non pensare se essere più paralizzata dalla felicità per la
morte di quei nemici o se per i jutsu demoniaci che il suo amato aveva
adoperato.
Troppo addolorata si recò verso la
dimora degli anbu per parlare col cugino, evitando un Naruto il cui cuore era
ormai spezzato dalla felicità che si scopriva a provare nel compiere quelle
azioni.
Naruto, scosso come non mai vagò lungo le strade senza metà,
la sua più grande paura era che la sua Hinata a cui si
era finalmente dichiarato lo potesse in quel momento rifiutare, la sua non era
la paura di ciò che stava diventando perché sapeva di poterlo gestire, sperava
di poterlo gestire.
Ricordava ancora come era amare Sakura-chan e non la sua
Hinata, vedere Sakura rincorrere e riuscire finalmente a raggiungere Sasuke,
sapere Sakura che per il suo amore aveva ripudiato famiglia e amici, ormai
ripiudata dai più ma che egli voleva ancora bene.
In base a ciò che gli era stato riferito era stato loro
prigioniero per 6 mesi(di Sasuke e Orochimaru), ma lui di questo non serbava
memoria.
Hinata era andata da Neji per confidargli le sue paure circa
un amore che aveva inseguito da anni e che ora non riconosceva, non vi
riconosceva più chi dopo un’umiliazione si rialzava ma
ora ha paura di riconoscere i sintomi di odio e dolore di Sasuke-san, questa,
la sua più grande paura.
Intanto Gaara era anche lui in giro per konoha, avendo
lasciato la sorveglianza del mukenin alla sorella, improvvisamente scorse
Hinata e le si avvicinò.
Hinata trasalì alla presenza del giovane kazekage e lo
salutò molto rispettosamente
- Salve, Gaara-sama... - prima che potesse continuare
scoppiò a piangere, la paura per lei era grande
Gaara, impreparato di fronte alle lacrime della giovane
kunoichi non sapeva come rispondere.
- Hinata-san, perché queste lacrime, per quello che mi è
stato detto da Yashamaru le lacrime sono un simbolo per esprimere i propri
sentimenti, tu cosa vuoi espimere? -.
Tra le lacrime e i singhiozzi, lei disse :-
Poco fa...mhmm...io e Naruto-kun siamo stato attaccati...
da dei nemici col vostro aspetto,
quello di vostra sorella Temari, e di quel mukenin, è stato terribile -
- E’ successo qualcosa a Naruto-kun?!
-
- No, li ha sconfitti facilemente, ed è quello il problema,
il modo di combattere -
- Cosa è successo, si può sapere -gridò Gaara veemente e con
molta sorpresa visto che agitarsi non era da lui
- Naruto, non era più lui, era un altro, aveva lo stesso
vostro sguardo durante l’esame di selezione dei chunin che si tenne anni fa qui
a konoha -
- Sì ricordo- “non poteva essere, Naruto sopraffatto come
lui dal dolore, Naruto in balia di Kyubi, non poteva essere, vi era sicuramente
una spiegazione, era stato lui a cambiarlo, come poteva cadere nella spirale da
cui lo aveva tratto”
- Kazekage-sama, cosa succede -
- Niente Hinata-chan e poi il mio nome è Gaara, considerami
amico della foglia e dei suoi ninja - “cosa sto dicendo?”- comunque
tranquillizzati, ciò che temi non potrà mai accadere a Naruto, lui che ha
salvato me dall’oscurità, non vi può sprofondare dentro, Naruto non è Sasuke -
- Grazie kaze...Gaara-sama, mi avete risollevato, allora fra
poco raggiungerò il mio Naruto -.
Intanti i due avanzando nel bosco di konoha si recarono
nella foresta da cui all’improvviso esplose un boato di inaudita potenza e
videro un’enorme cratere su cui si stagliavano
un’infinità di Naruto, i quali le dissero
- Eccomi qua Hinata-chan, e ho preparato la tua morte -.
- Naruto, perché, che dici -
Invece di risponderle il nemico si preparò un rasengan che
rivolse contro Hinata che si salvò solo grazie all’intervento di Gaara
- Hinata, riprenditi, quello non è Naruto, sono solo dei
nemici trasformati in lui -
- Ti sbagli, giovane kazekage, io sono kyubi, finalmente mi
sono liberato, ed ora mi darò alla pazza gioia, ahahhahahhah -
Una colonna di sabbia che partì dai piedi di Gaara si
innalzò in cielo mentre Hinata veniva avvolta da una
gabbia di sabbia per proteggerla dai nemici
- Non ti preoccupare Hinata-chan, questa volta ci penserò
io, sarò io il tuo Naruto per questa volta - queste parole gli erano riuscite
senza pensarci, aveva paura di sapere cosa significassero ma
non aveva tempo per analizzarle.
-Gr...grazie Gaara-kun e scusa per l’altra volta, per la mia
arroganza -
- Tranquilla, kunoichi -detto questo si lanciò all’attacco
ricoprendo l’intera area di sabbia.
Ciò non servi a molto perché i nemici si innalzarono in
volo, mentre Hinata fu trasportata al sicuro dalla sabbia.
5--Naruto/Gaara vs Kyubi, chi avrà la meglio?—
- Ninpo, turbini di sabbia -.
Onde di sabbia si innalzaronoe si avvolsero e coprirono il
cielo di
turbini mentre i mille nemici contemporaneamente dissero- Jutsu dei fulmini
verdi - e dal cielo piovvero fulmini a cui Gaara sfuggì solo grazie ai suoi...-
Diamanti di sabbia - al che dei blocchi di sabbia lo avvolsero, lui si innalzò
ancora di più e disse- Suna shuriken no jutsu -.
Intorno a Gaara si formarono dei piccoli shuriken che si
rivolsero ai nemici, i quali cercarono di evitarli ma
i piccoli shuriken li inseguirono, e soprattutto erano indistruttibili, così
Gaara ridusse il numero dei nemici i quali ora erano al massimo una ventina,
sui loro visi si stamparono dei sorrisi ironici seguiti da un’aumento di
chakra.
- Rilascio, quarta coda - i Naruto rimasti furono avvolti da
un chakra rosso sangue, i tratti dievennero disumani e Gaara inziò per la prima
volta in vita sua ad avere paura, non sapeva cosa fosse ma
lo paralizzava, e di ciò il nemico approfittò...
- Shuriken di sangue acido -intorno ai Naruto si formò una
nube di sangue che si disperse e si rivolse verso Gaara che innalzò uno scudo
di sabbia, i Naruto sorrisero, il sangue oltrepassò la sabbia e Gaara ne fu
colpito, ciò lo fece precipitare nel mare da lui innalzato, intanto alcuni
Naruto si posero in cerchio, una nube di chakra sopra di loro e all’unisono
dissero -
Rasengan no jutsu -, una nube di rasengan stava per colpire Gaara quando vi fu
un Naruto che intervenne dicendo - Non vi permettero di portarmi via un altro
amico, ne ho già persi troppi e non lo permetterò - trascinando Gaara su una
nuvola verde in cui egli riconobbe parte della natura di konoha
Tutti i nemici scomparvero finchè non ci furono solo due
Naruto in cielo, uno dei quali disse - E’ arrivato il momento moccioso, vedremo
finalmente chi deve avere realmente il dominio di quel corpo -
- Ma che cavolo stai dicendo, e poi chi ti ha dato il
permesso di usare l’henge per trasformarti in me?! -
- Io non ho usato l’henge, sei il solito ignorante, questa è
una nuova tecnica che Orochimaru mi ha insegnato nell’ospitarmi nel paese del
suono, questo è l’indipendeza del kage bunshin -
- Che cosa stai dicendo -
- Io sono te, io sono ciò che in te è sigillato e questa è
una copia del tuo corpo soggetta solo alla mia volontà, un kage bunshin che
solo io posso distruggere -
Gaara ripresosi in parte dal precedente attacco allora si
intromise dicendo
- Allora quegli attacchi alla foglia erano un tuo regalo
kyubi, volevi una guerra tra la foglia e la sabbia -
-No, volevo la mia liberazione e il tuo aiuto--Rilascio, risvegliati demone-disse rivolto a Shukaku, Gaara sembrava
in trance e rispose meccanicamente
- Finalmente rieccomi,hihihihii,sono
LIBERO!!!ahaha - subito tutta la sabbia si avvolse al corpo di Gaara e Naruto
potè solo guardare impotente l’amico fino a che lo shukaku era formato, al che
si avvicinò a Kyubi ancora nel bunshin di Naruto.
All’improvviso però lo shukaku di sabbia si dissolse e si
riversò su “Naruto”(Kyubi) che ne fu sommerso mentre
Gaara disse: - Ormai lo shukaku non prende più possesso del mio corpo, è
impossibile risvegliarlo senza un mio preciso volere - subito kyubi aggiunse -
Jutsu del legame naturale -, al che delle orde di foglie avvolsero Naruto e
Gaara che si sentirono sprofondare in un tepore annichilente, Gaara però riuscì
a liberarsi tramite la sabbia mentre Naruto svenne, allora fu preso dall’amico
che fuggì, nonostante fuggire fosse per lui peggio della morte, Gaara fuggì.
Kyubi fece un kage bunshin di immani dimensioni e le varie
copie grazie ad una combo-henge formarono il corpo del demone ed avanzarono
verso konoha.
Con Naruto svenuto in spalla Gaara si recò verso la dimora
dell’hokahe che scorse però in piazza vicino ad
Hinata, il suo primo pensiero fu “ne sono felicissimo Hinata-chan è salva
grazie alla mia sabbia grazie mamma”, a sua sorella e al mukenin i quali si tenevamo
per mano.
Allora il giovane kazekage gli si avvicinò, depose il
compagno e chiese a Tsuande-sama di curarlo ma soprattutto di allertare tutti
gli shinobi, kyubi era qui, la minaccia era ritornata.
Al che Tsunade si paralizzò mentre
Shizune, sempre al suo fianco curò Naruto, Hinata si stese vicino al suo amato
e quando Gaara vide il suo affetto per Naruto ne fu invidioso, ma non ebbe
tempo di focalizzarsi su questo, già il demone volpe aveva attraversato le mura
di konoha e invocava il nome del suo involucro - Uzumaki Naruto, mostrati
moccioso, voglio avere l’onore di distruggerti!! -
Subito Gaara venne avvolto da una
sabbia dorata e dopo aver pronunciato- Jutsu dell’induzione del sonno - viene
avvolto dalle braccia di Morfeo, e lascia dopo anni campo libero a Shukaku che
si rivolge verso il demone avversario, ma il corpo del giovane contenitore era
troppo provato, neanche con lo shukaku, si poteva rigenerare, ed allora il
demone si ritirò e il suo corpo precipitò nell’oblio.
Naruto convulsamente si svegliò e senti il grido dell’anima
dell’amico, sembrava un cadavere mosso solo dal chakra, un
energia inconcepibile anche per la mente di Tsunade, era allo stesso
invisibile all’occhio umano e nera come la pece, Naruto si alzò e iniziò a
camminare, o meglio a strisciare lungo la strada che imputridiva al suo
passaggio, si innalzò e con una voce cavernosa tuonò : - Volpe, avrò il tuo
sangue -
Subitò delle radici si sradicarono dal terreno e formarono
degli shuriken e dei kunai che però erano intrisi di sangue, le foglie secche
degli alberi si rivitalizzarono e coprirono Naruto ,
le cui emanazioni sembravano infettare l’aria circostante, la volpe intanto
aveva disfatto il proprio corpo e si era rivolto all’altro - Basta un misero
corpicino come questo per levarti il dominio di quell’involucro - senza
accorgersi del trance in cui Naruto versava.
Con una voce roca annunciò - Jutsu spiritco di konoha,
shuriken - e subito gli shuriken si rivolsero verso la volpe che li evitò, ciò
le portò un attimo di distrazione e subito dei fili di chakra la avvolsero e le
tranciarono di netto il corpo, purtroppo prima di morire lei disse - Quinta
coda -.
Apparvero due Naruto volpiformi con le ali intrise di
sangue, sangue che macchiava la natura del villaggio che dal demone si
dipartiva, dal suo corpo fuoriuscivano radici, alberi, foglie, terreno che
subito precipitarono sul villaggio grazie alla “Tempesta di konoha”.
Gaara si rimise e subito provò col potere della sabbia ad
essere trascinato in cielo, ma non aveva più neanche un filo di chakra, anche
respirare gli era faticoso, e allora non potè far altro che rimanere impotente
a guardare.
Naruto tempestivamente formò delle catene di chakra con cui
avvolse l’intero villaggio che si ritrovo sotto una cupola percepibile solo
dagli shinobi su cui la tempesta della volpe si infranse
Intanto Hinata, Temari, Shikamaru e l’hokage si accorsero di
come i jutsu dei due fossero simili, si capiva che
erano delle tecniche inparticabile sia per un comune shinobi ma anche per un
kage, Tsubade si sentiva per la prima volta in vita sua debole, era un
sentimento che ripudiava, la faceva star male, ma quello non era uno scontro
per lei, quel Naruto Uzumaki aveva raggiunto il suo sogno, lei lo guardava da
lontano e pensò “ e solo a lui che mai potrò dare il titolo di hokage,
fratellino, Dan, e lui che è riuscito a realizzare il vostro sogno”, mentre
pensava ciò, vide arrivare pian piano tutti i ninja di konoha che si
accentrarono nella stradina, rimanendo esterrefatti dallo scontro.
Naruto provò con un Rasengan che però
colpì il demone solo di striscio sul braccio destro, cosa ancor più strana la
ferita apparve anche sul suo braccio e allora, nonostante egli fosse un ninja
che mai era brillato per perspicacia comprese qualcosa che neanche la volpe
aveva compreso ed involontariamente un sorriso gli si stampò in volto.
I due mezzi-demoni osservarono il giovane immobile, non era
come prima, non vi era solo il trance del corpo ma
anche lo spirito era in stasi, il demone non sapeva cosa pensare, provò a
rivolgersi verso il villaggio che fu colpito dal suo sangue acido, il quel si
infranse sulla barriera e il demone pensò “come può rimanere immobile questo
stupido moccioso, dopo che ho tentato di distruggere ciò che voleva difendere,
forse si è arreso, se è così” -Sesta coda, rilascio- ormai non vi era più
niente di umano in quei corpi che si unirono e si scagliarono verso Naruto,
immobile, Hinata gridò
- Naruto, ti supplico, muoviti -.
6--La morte di una leggenda!
Lui si mosse, ma solo per dire - Addio, Hinata-chan -, nel
mentre il demone incise la pelle del giovane fino al cuore che ne fu
spappolato, ma morendo Naruto, anche il potere della volpe si affievolì...- NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! -
Un gridò risuonò in tutta konoha,
chi lo sentì rimase immobile, si fermò perché partecipe di un immenso dolore,
lacrime caddero da un viso e mentre contenitore e contenuto caddero la barriera
si frantumò insieme al cuore di Hinata.
Naruto, giaceva a terra in una pozza di sangue
mentre il kage bunshin del demone evaporò, Hinata subito accorse al suo
capezzale insieme a Tsunade, Neji, Gaara, e Shikamaru
Godaime si avvicinò ancora di più a Naruto, provò a
iniettargli del chakra affinché si riprendesse, ma lui ripigliò a sputare
sangue, subito la ninja medico si accorse delle
condizioni in cui versava il giovane, nulla poteva essere fatto, rimaneva solo
da dare speranza al ragazzo come aveva fatto col suo amato anni fa.
- Naruto, tranquillo, presto ti rim... - ma subito Naruto la
interruppe, - La prego Godaime non mi tratti alla stregua di un bambino, io
sono uno shinobi di konoha e posso affronate la morte, ho solo un rimpianto... -
e tutti seppero a cosa si riferiva, il sogno di tutta una vita era sfumato,
sarebbe rimasto per sempre un sogno incompiuto.
Subito mentre Hinata piangeva, i pochi membri del consiglio
presenti e Godaime si dissero delle parole.
Gaara e gli altri videro l’hokage accentrarsi nella strada e
rivolgersi a tutti presenti:
- Questo è il coraggio, questo è l’amore per la propria
patria, questo ragazzo ha compiuto il dovere di un capo, questo ragazzino nei
miei sogni era il nuovo hokage. Sì il contenitore del demone sarebbe stato il
contenitore delle speranze di questo villaggio e allora io, Uzumaki Naruto ti
nomino nuovo hokage di konoha. Il tuo sogno è realizzato -. La felicità era
quella che si provava nell’urlo di sorpresa e giubilo lanciato sa tutto, Gaara fu il primo a complimentarsi con l’amico,
Hinata subito lo strinse, e disse singhiozzando - Naruto...mhp...il tuo sogno...Naruto
-.
L’ex hokage continuò - Quali sono i
suoi primi decreti hokage?-.Era questo che meritava quel giovane, la loro era
ancora vita grazie a lui, era giusto che avesse il suo sogno
- Io Uzumaki Naruto rifiuto questo titolo - e subito la sorpresa corse lungo i visi- non l’ho meritato, apprezzo
il vostro gesto ma non voglio diventare hokage per gentilezza verso un
moribondo. -il sangue iniziò a colargi lungo la bocca, tossì e sangue e bile
fuoriuscirono da lui-Solo due cose chiedo -- Ciò che vuoi sarà per me legge
giovane chunin -
- Chiedo l’annullamento delle due casate degli Hyuga, e
vorrei che l’unica casata fosse governata da Hinata-chan, Neji-kun, e i loro
figli. Inoltre chiedo l’annullamento della pena per Shikamaru Nara e Akimichi
Choji, vi supplico fate questo in memoria degli hokage e non di me che ho solo
salvato chi amo -Tutti, indistamente tutti piansero, i loro occhi bruciavano di
ammirazione verso quel ragazzo, era opinione condivisa che lui fosse più di un’hokage, più di un sennin, fosse Uzumaki
Naruto del villaggio della foglia.
END.
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