Capitolo 2: Incontri e scontri
L’estate a Via del Corso era sempre molto speciale. La
strada si riempiva di ragazzi vestiti con abiti sfavillanti di colori e le
vetrine contribuivano a rendere tutto come dentro un grande caleidoscopio. Anya
passeggiava tranquillamente chiacchierando con Noemi. Entrambe portavano almeno
due buste ciascuna più la borsa e facevano fatica a portare tutto. Faceva un
caldo allucinante e le ragazze decisero di cominciare ad incamminarsi verso la
fermata dell’autobus che le avrebbe riportate a casa, tanto avevano già trovato
tutto quello di cui avevano bisogno. Noemi, che aveva la vista più acuta, vide
in lontananza il 60 Espresso e, incitando Anya, si misero a correre. Le buste
sbatacchiavano di qua e di là e non era sempre possibile riuscire ad evitare
tutti. Anya cercava di colpire meno persone possibili, ma improvvisamente il
suo cellulare prese a squillare. “Accidenti ci mancava solo questo!”pensò la
ragazza.
-
Noemi! Aspetta!- disse
-
Cosa c’è?-
-
Il telefono!-
Noemi tornò indietro e prese una delle buste di Anya,
permettendo così all’amica di rispondere al telefono senza dover smettere di
correre. Anya non ce la faceva più: tra il caldo e la corsa stava esaurendo le
energie. Fortunatamente l’autobus era stato bloccato dal traffico e le due
erano praticamente arrivate. Nell’ultimo tratto, Anya abbassò la testa per
poter rimettere il cellulare nella borsa e perse di vista la folla davanti a
lei. Proprio in quella frazione di tempo…SBAM! Anya non ricordava di aver mai
dato una botta così in tutta le sua vita. Lo scontro frontale l’aveva fatta
cadere a terra, e con lei erano cadute anche tutte le sue cose. L’altro
“accidentato” invece era riuscito a rimanere in piedi, ma anche a lui erano
caduti il cellulare e il portafogli.
-
Oddio scusa non ti ho proprio visto!-
Anya aveva ancora la testa frastornata e non era riuscita a
vedere chi le stava davanti. Quando lui parlò, tuttavia, capì che era un
ragazzo e che doveva essere un turista: parlava inglese. Meno male che Anya
aveva fatto uno scambio culturale con l’America e che quindi la lingua non era
un problema!
-
Non fa niente!- disse, ma senza ancora guardarlo in faccia.
-
Aspetta, ti aiuto a tirarti su-
Il ragazzo le tese la mano, Anya la prese e si tirò su.
Finalmente riuscì a guardare chi le era venuto addosso…. E le prese un infarto.
Jesse McCartney, il suo idolo, il cantante più bello che lei avesse mai visto,
un angelo sceso in terra e suo amore segreto, stava in piedi davanti a lei e le
sorrideva. Per circa 5 minuti buoni rimase immobile con la bocca aperta a
fissare quella visione dagli occhi azzurri, senza riuscire a dire o fare niente
che potesse salvarla dalla mastodontica figuraccia che stava facendo. Dal canto
suo Jesse era un po’ divertito e un po’ imbarazzato; non vedendo reagire la ragazza
davanti a lui, decise di prendere in mano la situazione:
-
Tutto bene?- le chiese
-
Ehm…I-io…E-ecco
io…C-cioè…-
Ma cosa cavolo stava facendo?! Balbettava? Ma non aveva mai
balbettato in vita sua! C’era decisamente bisogno che qualcuno o qualcosa la sbloccasse.
Per fortuna arrivò Noemi:
-
Anya ma che fai? Perché ti sei fermata? Abbiamo perso
l’autobus, lo sai?-poi vide che tutte le cose di Anya erano a terra- Ma che è
succ…- poi vide Jesse.
Per un po’ rimase sbigottita anche lei, ma Anya si era
ripresa e si era anche resa conto che se non avesse detto qualcosa al più
presto sarebbero passate entrambe per menteccate.
-
Scusa… Si sto bene! E non è stata solo colpa tua, anch’io
stavo correndo!-
-
Ok, non fa niente…Anya, giusto?-
-
Anastasia...Anya per gli amici!- rispose lei tutta rossa in
viso- E lei è la mia migliore amica Noemi-
-
Piacere, io sono Jesse!-
-
Si, lo sappiamo!- sussurrò Noemi. Jesse fece un altro
sorriso…Dio quanto era bello!
-
Oh,
acc…- esclamò Anya:
Nel trambusto infatti non si era resa conto del macello
intorno a lei. Tutti e tre si chinarono a raccogliere le proprie cose, senza
accorgersi però di un particolare: i cellulari di Anya e Jesse erano identici.
Non guardando con attenzione, distratti dalla confusione e dall’imbarazzo, i
due ragazzi se li scambiarono. Quando ogni cosa era tornata al proprio posto(si
fa per dire), i tre si rialzarono e Jesse disse:
-
Bè ragazze, è stato un piacere! Anya, Noemi…A presto!- e se ne
andò.
Le ragazze si appurarono che il biondino fosse fuori portata
d’orecchie, poi urlarono:
-
AHHHHHHHHHHH!!!!!!!! Oddio non ci posso credere!!!!-
-
Abbiamo parlato con Jesse McCartney!!!!-
-
Lo hai sentito? Mi ha chiamata Anya!!!-
Andarono avanti così per tutta la strada fino a casa, ancora
incredule per tutto quello che era successo. Dopo aver salutato Noemi, Anya si
diresse verso casa sua e le squillò di nuovo il telefono. Questa volta
l’operazione non era così complicata e rispose senza problemi:
-
Pronto?-
-
Jesse?-
-
Jesse????- domando incredula Anya- Ma chi parla?-
-
Pronto, sono il manager di Jesse McCartney, tu chi sei?-
La giornata stava prendendo sempre di più una piega
incredibile.
-
Il manager? Bè guardi che ha sbagliato numero!-
-
No è impossibile! Ho il numero in memoria, è automatico!-
Inizialmente Anya ci stava credendo, poi cominciò a pensare
che doveva essere uno stupido scherzo
-
Si vabbè come no il manager di Jesse.. e io sono la moglie di
Brad Pitt!-
Detto questo attaccò e si rimise il telefono in tasca. Una
volta a casa si buttò sul letto, prese in mano il suo cellulare, lo aprì e…. “Ehi
aspetta un attimo!”pensò”ma questo… non è il mio telefono! Cosa diavolo…” Entrò
nel menù e si rese conto che era in inglese. Ad un tratto le rivenne in mente
lo scherzo telefonico… e se non fosse stato uno scherzo? Se durante lo scontro i due telefonini
fossero stati scambiati per sbaglio? Sfogliò tutta la rubrica in cerca della
voce ‘manager’, ma non la trovò. Evidentemente Jesse lo aveva memorizzato con
il suo vero nome, ma qual’era? Stava cominciando a pensare di chiamare il suo
numero per vedere se era veramente stato scambiato, quando il telefono squillò
di nuovo. Avrebbe dovuto rispondere? Decise di sì.
-
Pronto?-
-
Signorina sono il manager di Jesse. Non riattacchi per
cortesia non è uno scherzo!-
-
No ha ragione, mi scusi per prima!-
-
Purtroppo c’è stato uno scambio! Un piccolo errore!-
-
Si me ne sono accorta! Bè non fa niente, non c’è problema, mi
dica dove alloggia Jesse e le riporterò il telefono!-
-
Mi dispiace contraddirla, ma un problema c’è!- disse il
manager con voce sconsolata- In questo momento Jesse non è più a Roma, ma in
viaggio per Atene!-
-
ATENE??????- Anya non era stupita…. Era decisamente sconvolta!
-
Si, è la sua prossima tappa per il concerto!-
-
E ora come facciamo? Non posso stare senza il mio telefono io,
pensi una famosa rock-star!-
-
Purtroppo lui non può tornare indietro….quindi se non è un
problema, dovrebbe raggiungerlo lei in Grecia!- |