Buona
sera ragazze! Sono felicissima perchè con lo scorso capitolo
siamo arrivati al traguardo delle 101 recensioni (coem la carica dei
cagnolini dalmata ^^),e il merito è tutto vostro,che mi
sUpportate e sOpportate in questa mia follia: grazie veramente di cuore
*_*
Vi
lascio velocemente al capitolo,felice che il nostro Edward sia sempre
più nelle vostre grazie ;)
PS:
una menzione speciale va a IsaMarie,la centunesima a recensire :D
RITORNI
Ricorderò
e comunque e so che non vorrai
Ti chiamerò
perché tanto non risponderai
**
“Matthew fermo
o ti farai male” lo acchiappai prima che
riuscisse ad infilarsi sotto il letto. Aveva da poco compiuto nove mesi
e la
sua crescita era coincisa con la scoperta che adesso mio figlio era in
grado di
gattonare.
La prima volta che lo vidi arrivare in cucina,quando io lo
avevo
lasciato nel tappeto del salotto giusto il tempo di prendere un
bicchiere
d’acqua mi venne un colpo. Subito aiutata da Rosalie ed Alice
avevamo cominciato
ad attaccare gommine su tutti gli spigoli presenti in casa e a togliere
tutto
ciò che di fragile e pericoloso fosse alla portata del mio
bambino. Ma avevo
sottovalutato la sua attrazione per il letto,o meglio per il suo sotto;
più di
una volta lo avevo trovato lì e temevo che potesse farsi
male sbattendo
la testa nella rete del letto o tentasse di mettersi seduto non capendo
che non
ci sarebbe entrato.
Quando lo
acciuffai lui iniziò a frignare e a scalciare per essere
rimesso giù; stava
diventando un bambino abbastanza viziato a causa degli zii e dei
nonni,che gli
facevano passare tutte le marachelle. Era sempre più
complicato stare dietro a
lui e ai suoi bisogni,adesso che era diventato ancora più
vivace; più di una
volta lo avevo beccato intento a scavalcare le sbarre del box o della
culla e
ogni volta era un tuffo al cuore: temevo che un giorno non me ne fossi
accorta
in tempo e sarebbe caduto,facendosi seriamente male. Edward diceva che
dovevo
lasciarlo fare,tutti i bambini lo hanno sempre fatto,ma poi appena gli
vedeva
un graffietto sulla punta del dito,faceva tre ore di storie su quanti
pericoli
ci fossero in una casa per un bambino piccolo e che i nuovi architetti
avrebbero dovuto progettare case più a misura di bambino.
Misi Matthew
nel suo box e in quel momento suonarono alla porta; mi precipitai ad
aprire e
mi ritrovai davanti un Edward notevolmente accigliato,come volevasi
dimostrare.
“Perché sta piangendo?” chiese
preoccupato e senza aggiungere altro mi spinse
da parte per entrare e prese immediatamente suo figlio in braccio,il
quale,come
sempre,smise di frignare all’istante.
“Comunque
ciao. Tranquillo stava piangendo solo perché gli ho impedito
di infilarsi sotto
il letto,ma come puoi vedere basta che arrivi tu e lui diventa il
bambino più
buono del mondo” sbuffai: mio figlio era un cocco di
papà,nonostante da sempre
i figli maschi fossero più affezionati alle mamme,lui era
l’eccezione che
conferma la regola.
“Certo amore
di papà,adesso ci sono io. Prometti che non andrai
più sotto il letto: rischi
di farti la bua” e gli scoccò un bacio sulla
guancia,mentre Matthew iniziò a
ridere divertito per le smorfie che gli faceva il padre,ed io alzavo
gli occhi
al cielo visto che mi toccava combattere con due bambini
anziché uno solo.
Ad un tratto
il mio cellulare prese a squillare e guardando il display mi accorsi
che era un
numero che non avevo salvato nella rubrica
“Pronto?” risposi titubante.
“Ciao Bella”
una voce calda e familiare mi salutò,ma non riuscii a capire
a chi
appartenesse.
“Scusi chi parla?”
“Non mi
riconosci più? Sono James”
“James?!” ero
sconcertata da quella sua rivelazione,incredibile! Erano passati tre
anni
dall’ultima volta che ci eravamo
visti e
sentiti e il mio ultimo ricordo di lui non era dei più
felici.
“Già,sono
passati tre anni da quando ci siamo sentiti… sono tornato
ieri dall’Europa e frugando
tra i cassetti per mettere in ordine la casa ho ritrovato tantissimi
ricordi di
noi due e mi sono detto, perché non chiamarla? Ho fatto
male?”
“No assolutamente,
solo che non mi aspettavo proprio di sentirti,mi hai colto di
sorpresa,tutto
qui”
“Senti che
ne dici se domani sera ci vediamo?”
“Ecco James
io non so se è il caso…” uscire con il
mio ex ragazzo non mi sembrava una buona
idea,e poi avevo già avuto tanti casini ci mancava solo lui
a complicare oltre
le cose.
“Facciamo
così – mi interruppe- non mi devi rispondere ora;
io domani passo a prenderti
alle otto,se tu non te la sentirai basta che mi avvisi entro
quell’ora,ok?” era
piuttosto risoluto il ragazzo.
“Va bene,l’indirizzo
è sempre quello”
“Allora
spero di rivederti domani,ciao Bella!”
“Ciao”
chiusi la telefonata e restai a fissare il telefono come un idiota:
quella chiamata mi aveva completamente destabilizzato; non avrei mai
creduto
possibile che dopo il modo in cui mi aveva mollata,si sarebbe rifatto
vivo. A
volte la vita era veramente assurda.
“Chi era?”
la voce di Edward mi risvegliò dal mio stato di trans.
“James,il
mio ex ragazzo” sussurrai, ancora con la testa un
po’ frastornata
“Ah… e cosa
voleva?” ma che interessava a lui?
“Mi ha
chiesto di vederci domani sera”
“E vorrei
sperare che tu non abbia intenzione di andarci” il suo tono
era abbastanza
minaccioso
“Veramente
non ho ancora deciso” risposi piccata per la sua
affermazione: non aveva ancora
capito che lui non poteva e non doveva controllare la mia vita.
“Non vedo il
motivo per cui tu debba andarci. Se vi siete lasciati un motivo ci
sarà
stato,quindi non vedo il perché vi dobbiate
incontrare” rispose con un’aria di
sufficienza che mi mandò in bestia.
“Edward cosa
ti importa a te di quello che faccio? Preoccupati di Matthew,a me ci
penso io!
Con quale diritto vieni a dirmi cosa devo o non devo fare?! Ti devo
qualcosa
per il fatto che mi hai trovato un lavoro?” sbraitai
“Non dire
sciocchezze,tu non mi devi nulla per il lavoro alla
biblioteca”
“Perfetto!
Allora se non ti dispiace adesso vado a lavoro e domani
uscirò con James,quindi
vedi di organizzarti per tenere Matthew” e così
dicendo afferrai la borsa e mi
sbattei la porta di casa alle spalle prima che lui avesse il tempo di
replicare. Per strada cercai di calmarmi e scrissi un messaggio alla
mia
amica,avevo bisogno di un suo consiglio.
Alice,al massimo entro domattina
dobbiamo vederci,ho
bisogno del tuo
aiuto!
Come al
solito non dovetti aspettare molto una sua risposta
Tra un’ora sono
in biblioteca da te; ma
cosa succede?
Altrettanto
velocemente le risposi
Tranquilla,ti spiego di
presenza. A dopo ;)
Quell’ora
non passò mai. La signora Coop,la proprietaria della
biblioteca, mi aveva
chiesto di mettere ordine nell’archivio,e così
avevo passato tutto il tempo a
sistemare i nuovi e i vecchi libri presenti,controllando
l’orologio ogni tre
minuti; un cantante diceva ‘Mi domando perché
quando vivi aspettando un giorno
passa lentamente come fosse un anno’: ecco quella era
esattamente la mia
impressione. Finalmente sentii la porta del piccolo studio aprirsi e
farvi
capolino la testa della mia amica. “Alice
finalmente” le corsi incontro e
l’abbracciai; lei ricambiò il mio abbraccio ma si
scostò poco dopo “Allora
signorina vuoi dirmi che sta succedendo?”
“Ecco
vedi,ti ricordi di James,no? Stamattina si è rifatto vivo e
mi ha chiesto di
uscire ed io ho accettato” Improvvisamente vidi un
susseguirsi di emozioni
prendere forma nel volto della mia amica:
sbigottimento,rabbia,incredulità,sorpresa; poi il suo viso
divenne una maschera
impossibile da leggere.
“Tu vuoi
dirmi che hai accettato di uscire con James dopo tutto quello che
è successo?”
mi chiese impassibile,quasi freddamente.
“In realtà
io non volevo accettare; ma poi Edward si è intromesso,ha
detto che non avrei
dovuto vederlo,io non ci ho visto più e così ho
accettato”
“Ha fatto
benissimo Edward a dirti ciò pur non sapendo nulla di quello
che è successo tra
voi; se fossi stata presente anch’io, gli avrei dato man
forte”
Alle sue parole
esplosi proprio come mi era successo con lui “MA COSA VOLETE
TUTTI DA ME?
Questa è la mia vita,MIA! E ne faccio ciò che
voglio. Domani sera io uscirò con
James che a voi piaccia o meno”
“Perfetto,allora
io vado. Non ho più niente da dirti e comunque io lo facevo
solo per il tuo
bene,o devo ricordarti quanto hai sofferto dopo che vi siete
lasciati?”
“Stai
tranquilla me lo ricordo benissimo. Ma adesso le cose sono cambiate:
sono
cresciuta da allora e ho un figlio di cui devo prendermi cura,quindi
non mi
lascerò abbindolare facilmente”
“Fa come
vuoi,ma poi non venire a piangere da me,perché io ti ho
avvertito” e dicendo
ciò andò via,lasciandomi lì
sconcertata e incavolata nera. Ripensare agli anni
passati con James faceva meno male adesso,ma i primi tempi avevo
cercato di
rimuovere ogni suo ricordo,chiedendo ad Alice di ripulire la mia casa
da ogni
sua traccia e piangendo tutte le notti abbracciata a lei; quindi potevo
benissimo capire la sua paura,ma volevo solo che mi desse
un’opportunità: avevo
affrontato difficoltà ben peggiori e ne ero uscita a testa
alta,adesso mi
sentivo pronta a rivederlo, certa che non mi avrebbe più
fatto lo stesso
effetto di tanti anni fa. Mi accasciai sulla poltroncina e mi passai le
mani
tra i capelli,sperando che Alice mi perdonasse in fretta.
POV EDWARD
Tornai a
casa particolarmente depresso,e anziché andare nella mia
dependance,mi sedetti
nel salone dei miei,con la testa tra le mani.
“Edward,figliolo tutto bene?” mi
chiese mio padre accarezzandomi una spalla.
“Sì certo…o
forse no”
“Hai bisogno
di parlare?” mio padre era fatto così,non
insisteva mai per farti
sfogare,aspettava i tuoi tempi,ma alla fine riusciva sempre a tirarti
fuori i
tuoi dubbi.
“Oggi ero da
Bella,e ha ricevuto la chiamata di un suo ex ragazzo; io le ho detto
che non mi
sembrava il caso che uscisse con questo tizio,lei si è
alterata parecchio e
abbiamo finito per avere una discussione. Alla fine lei se ne
è andata
mollandomi lì con Matthew e dicendomi che domani sera lo
terrò io visto che lei
ha questo impegno. Mi spieghi perché deve uscire con un suo
ex che non vede e
non sente da tre anni? E se nel frattempo fosse diventato un criminale?
Cosa ne
sa lei?” conclusi agitato,gesticolando come mai era avvenuto
in vita
mia,neppure quando la professoressa mi interrogava di matematica e me
la facevo
sotto dalla paura.
“Ti piace
vero?” sempre diretto il mio babbo.
Mi passai
una mano tra i capelli imbarazzato,era inutile negarlo
“Sì parecchio,io… credo
di essermi innamorato papà. Non so bene quando è
successo,ma mi ha stregato: è
diverso dall’amore che provavo per Carmen,è
più forte,più maturo” ammisi e mi
sentii meglio dopo la mia confessione: ammetterlo ad alta voce era
servito
anche a fare chiarezza dentro di me.
“E’ lo
stesso amore che ho provato io quando ho incontrato tua madre: in quel
momento
seppi che lei era la donna della mia vita,e feci di tutto per farla
capitolare”
“Ma Bella
non si fiderà mai di me” dissi amaro.
“Non è vero
piccolo” intervenne mia madre,appostata dietro la porta del
salone; si sedette accanto
a me,accarezzandomi i capelli “Anche lei prova qualcosa per
te,si vede dal modo
in cui ti guarda,le brillano gli occhi da un po’ di mesi ogni
volta che
incrocia il tuo sguardo. Forse non vuole ammetterlo neppure a se
stessa,perché
ha paura,ma adesso è tutto nelle tue mani: devi
riconquistare la sua
fiducia,farle capire che di lei ti fidi e lo stesso può fare
lei con te. Inizia
con il non ostacolarla se vuole vedere questo ragazzo,vedrai che le
farà
piacere sapere che tu in un certo senso approvi. Comunque
complimenti per la scelta,Bella è una ragazza veramente
speciale” concluse,e
mio padre annuì convinto delle sue parole.
“Grazie,non
so come farei senza di voi. Vi voglio bene.”
“Anche noi
piccolo” e ci stringemmo in un abbraccio come non accadeva da
tempo.
**Ti
scatterò una foto,Tiziano Ferro
Nota: la frase nel testo a cui pensa
Bella,è presa dalla canzone 'Libero' di Fabrizio Moro
Bene,ecco
a voi che compare un ex fidanzato di Bella,porterà
scompliglio? per saperlo stay tuned e ci sentiamo la prossima
settimana! Non fate caso alla mia pazzia,l'università e le
101 recensioni mi hanno mandato fuori di testa O_O a
mercoledì,Paola
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