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Autore: pallina90    19/10/2011    10 recensioni
Era arrivato il giorno che più avevo atteso da quando avevo saputo di dover interpretare Odette:il giorno della prima de ‘Il lago dei cigni’.
Quella sera però,quando si aprì il sipario,una lacrima solitaria lambì il mio viso,ma poi mi voltai a guardare il motivo per cui non ero sul palco,ma seduta in platea,e un sorriso spontaneo nacque sul mio viso
se vi ho incuriosito passate a leggere ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buona sera ragazze! Sono felicissima perchè con lo scorso capitolo siamo arrivati al traguardo delle 101 recensioni (coem la carica dei cagnolini dalmata ^^),e il merito è tutto vostro,che mi sUpportate e sOpportate in questa mia follia: grazie veramente di cuore *_*
Vi lascio velocemente al capitolo,felice che il nostro Edward sia sempre più nelle vostre grazie ;)
PS: una menzione speciale va a IsaMarie,la centunesima a recensire :D


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RITORNI

Ricorderò e comunque e so che non vorrai

Ti chiamerò perché tanto non risponderai **

“Matthew  fermo o ti farai male” lo acchiappai prima che riuscisse ad infilarsi sotto il letto. Aveva da poco compiuto nove mesi e la sua crescita era coincisa con la scoperta che adesso mio figlio era in grado di gattonare.Image and video hosting by TinyPic La prima volta che lo vidi arrivare in cucina,quando io lo avevo lasciato nel tappeto del salotto giusto il tempo di prendere un bicchiere d’acqua mi venne un colpo. Subito aiutata da Rosalie ed Alice avevamo cominciato ad attaccare gommine su tutti gli spigoli presenti in casa e a togliere tutto ciò che di fragile e pericoloso fosse alla portata del mio bambino. Ma avevo sottovalutato la sua attrazione per il letto,o meglio per il suo sotto; più di una volta lo avevo trovato lì e temevo che potesse farsi male sbattendo la testa nella rete del letto o tentasse di mettersi seduto non capendo che non ci sarebbe entrato.

Quando lo acciuffai lui iniziò a frignare e a scalciare per essere rimesso giù; stava diventando un bambino abbastanza viziato a causa degli zii e dei nonni,che gli facevano passare tutte le marachelle. Era sempre più complicato stare dietro a lui e ai suoi bisogni,adesso che era diventato ancora più vivace; più di una volta lo avevo beccato intento a scavalcare le sbarre del box o della culla e ogni volta era un tuffo al cuore: temevo che un giorno non me ne fossi accorta in tempo e sarebbe caduto,facendosi seriamente male. Edward diceva che dovevo lasciarlo fare,tutti i bambini lo hanno sempre fatto,ma poi appena gli vedeva un graffietto sulla punta del dito,faceva tre ore di storie su quanti pericoli ci fossero in una casa per un bambino piccolo e che i nuovi architetti avrebbero dovuto progettare case più a misura di bambino.
Misi Matthew nel suo box e in quel momento suonarono alla porta; mi precipitai ad aprire e mi ritrovai davanti un Edward notevolmente accigliato,come volevasi dimostrare. “Perché sta piangendo?” chiese preoccupato e senza aggiungere altro mi spinse da parte per entrare e prese immediatamente suo figlio in braccio,il quale,come sempre,smise di frignare all’istante.
“Comunque ciao. Tranquillo stava piangendo solo perché gli ho impedito di infilarsi sotto il letto,ma come puoi vedere basta che arrivi tu e lui diventa il bambino più buono del mondo” sbuffai: mio figlio era un cocco di papà,nonostante da sempre i figli maschi fossero più affezionati alle mamme,lui era l’eccezione che conferma la regola.
“Certo amore di papà,adesso ci sono io. Prometti che non andrai più sotto il letto: rischi di farti la bua” e gli scoccò un bacio sulla guancia,mentre Matthew iniziò a ridere divertito per le smorfie che gli faceva il padre,ed io alzavo gli occhi al cielo visto che mi toccava combattere con due bambini anziché uno solo.

Ad un tratto il mio cellulare prese a squillare e guardando il display mi accorsi che era un numero che non avevo salvato nella rubrica “Pronto?” risposi titubante.

“Ciao Bella” una voce calda e familiare mi salutò,ma non riuscii a capire a chi appartenesse.

“Scusi chi parla?”

“Non mi riconosci più? Sono James”

“James?!” ero sconcertata da quella sua rivelazione,incredibile! Erano passati tre anni dall’ultima volta che ci eravamo  visti e sentiti e il mio ultimo ricordo di lui non era dei più felici.

“Già,sono passati tre anni da quando ci siamo sentiti… sono tornato ieri dall’Europa e frugando tra i cassetti per mettere in ordine la casa ho ritrovato tantissimi ricordi di noi due e mi sono detto, perché non chiamarla? Ho fatto male?”

“No assolutamente, solo che non mi aspettavo proprio di sentirti,mi hai colto di sorpresa,tutto qui”

“Senti che ne dici se domani sera ci vediamo?”

“Ecco James io non so se è il caso…” uscire con il mio ex ragazzo non mi sembrava una buona idea,e poi avevo già avuto tanti casini ci mancava solo lui a complicare oltre le cose.

“Facciamo così – mi interruppe- non mi devi rispondere ora; io domani passo a prenderti alle otto,se tu non te la sentirai basta che mi avvisi entro quell’ora,ok?” era piuttosto risoluto il ragazzo.

“Va bene,l’indirizzo è sempre quello”

“Allora spero di rivederti domani,ciao Bella!”

“Ciao” chiusi la telefonata e restai a fissare il telefono come un idiota: quella chiamata mi aveva completamente destabilizzato; non avrei mai creduto possibile che dopo il modo in cui mi aveva mollata,si sarebbe rifatto vivo. A volte la vita era veramente assurda.

“Chi era?” la voce di Edward mi risvegliò dal mio stato di trans.

“James,il mio ex ragazzo” sussurrai, ancora con la testa un po’ frastornata

“Ah… e cosa voleva?” ma che interessava a lui?

“Mi ha chiesto di vederci domani sera”

“E vorrei sperare che tu non abbia intenzione di andarci” il suo tono era abbastanza minaccioso

“Veramente non ho ancora deciso” risposi piccata per la sua affermazione: non aveva ancora capito che lui non poteva e non doveva controllare la mia vita.

“Non vedo il motivo per cui tu debba andarci. Se vi siete lasciati un motivo ci sarà stato,quindi non vedo il perché vi dobbiate incontrare” rispose con un’aria di sufficienza che mi mandò in bestia.

“Edward cosa ti importa a te di quello che faccio? Preoccupati di Matthew,a me ci penso io! Con quale diritto vieni a dirmi cosa devo o non devo fare?! Ti devo qualcosa per il fatto che mi hai trovato un lavoro?” sbraitai

“Non dire sciocchezze,tu non mi devi nulla per il lavoro alla biblioteca”

“Perfetto! Allora se non ti dispiace adesso vado a lavoro e domani uscirò con James,quindi vedi di organizzarti per tenere Matthew” e così dicendo afferrai la borsa e mi sbattei la porta di casa alle spalle prima che lui avesse il tempo di replicare. Per strada cercai di calmarmi e scrissi un messaggio alla mia amica,avevo bisogno di un suo consiglio.

 
Alice,al massimo entro domattina dobbiamo  vederci,ho bisogno del tuo aiuto!

Come al solito non dovetti aspettare molto una sua risposta

Tra un’ora sono in biblioteca da te; ma cosa succede?

Altrettanto velocemente le risposi

Tranquilla,ti spiego di presenza. A dopo ;)

 

Quell’ora non passò mai. La signora Coop,la proprietaria della biblioteca, mi aveva chiesto di mettere ordine nell’archivio,e così avevo passato tutto il tempo a sistemare i nuovi e i vecchi libri presenti,controllando l’orologio ogni tre minuti; un cantante diceva ‘Mi domando perché quando vivi aspettando un giorno passa lentamente come fosse un anno’: ecco quella era esattamente la mia impressione. Finalmente sentii la porta del piccolo studio aprirsi e farvi capolino la testa della mia amica. “Alice finalmente” le corsi incontro e l’abbracciai; lei ricambiò il mio abbraccio ma si scostò poco dopo “Allora signorina vuoi dirmi che sta succedendo?”

“Ecco vedi,ti ricordi di James,no? Stamattina si è rifatto vivo e mi ha chiesto di uscire ed io ho accettato” Improvvisamente vidi un susseguirsi di emozioni prendere forma nel volto della mia amica: sbigottimento,rabbia,incredulità,sorpresa; poi il suo viso divenne una maschera impossibile da leggere.

“Tu vuoi dirmi che hai accettato di uscire con James dopo tutto quello che è successo?” mi chiese impassibile,quasi freddamente.

“In realtà io non volevo accettare; ma poi Edward si è intromesso,ha detto che non avrei dovuto vederlo,io non ci ho visto più e così ho accettato”

“Ha fatto benissimo Edward a dirti ciò pur non sapendo nulla di quello che è successo tra voi; se fossi stata presente anch’io, gli avrei dato man forte”

Alle sue parole esplosi proprio come mi era successo con lui “MA COSA VOLETE TUTTI DA ME? Questa è la mia vita,MIA! E ne faccio ciò che voglio. Domani sera io uscirò con James che a voi piaccia o meno”

“Perfetto,allora io vado. Non ho più niente da dirti e comunque io lo facevo solo per il tuo bene,o devo ricordarti quanto hai sofferto dopo che vi siete lasciati?”

“Stai tranquilla me lo ricordo benissimo. Ma adesso le cose sono cambiate: sono cresciuta da allora e ho un figlio di cui devo prendermi cura,quindi non mi lascerò abbindolare facilmente”

“Fa come vuoi,ma poi non venire a piangere da me,perché io ti ho avvertito” e dicendo ciò andò via,lasciandomi lì sconcertata e incavolata nera. Ripensare agli anni passati con James faceva meno male adesso,ma i primi tempi avevo cercato di rimuovere ogni suo ricordo,chiedendo ad Alice di ripulire la mia casa da ogni sua traccia e piangendo tutte le notti abbracciata a lei; quindi potevo benissimo capire la sua paura,ma volevo solo che mi desse un’opportunità: avevo affrontato difficoltà ben peggiori e ne ero uscita a testa alta,adesso mi sentivo pronta a rivederlo, certa che non mi avrebbe più fatto lo stesso effetto di tanti anni fa. Mi accasciai sulla poltroncina e mi passai le mani tra i capelli,sperando che Alice mi perdonasse in fretta.

 

POV EDWARD

Tornai a casa particolarmente depresso,e anziché andare nella mia dependance,mi sedetti nel salone dei miei,con la testa tra le mani. “Edward,figliolo tutto bene?” mi chiese mio padre accarezzandomi una spalla.

“Sì certo…o forse no”

“Hai bisogno di parlare?” mio padre era fatto così,non insisteva mai per farti sfogare,aspettava i tuoi tempi,ma alla fine riusciva sempre a tirarti fuori i tuoi dubbi.

“Oggi ero da Bella,e ha ricevuto la chiamata di un suo ex ragazzo; io le ho detto che non mi sembrava il caso che uscisse con questo tizio,lei si è alterata parecchio e abbiamo finito per avere una discussione. Alla fine lei se ne è andata mollandomi lì con Matthew e dicendomi che domani sera lo terrò io visto che lei ha questo impegno. Mi spieghi perché deve uscire con un suo ex che non vede e non sente da tre anni? E se nel frattempo fosse diventato un criminale? Cosa ne sa lei?” conclusi agitato,gesticolando come mai era avvenuto in vita mia,neppure quando la professoressa mi interrogava di matematica e me la facevo sotto dalla paura.

“Ti piace vero?” sempre diretto il mio babbo.

Mi passai una mano tra i capelli imbarazzato,era inutile negarlo “Sì parecchio,io… credo di essermi innamorato papà. Non so bene quando è successo,ma mi ha stregato: è diverso dall’amore che provavo per Carmen,è più forte,più maturo” ammisi e mi sentii meglio dopo la mia confessione: ammetterlo ad alta voce era servito anche a fare chiarezza dentro di me.

“E’ lo stesso amore che ho provato io quando ho incontrato tua madre: in quel momento seppi che lei era la donna della mia vita,e feci di tutto per farla capitolare”

“Ma Bella non si fiderà mai di me” dissi amaro.

“Non è vero piccolo” intervenne mia madre,appostata dietro la porta del salone; si sedette accanto a me,accarezzandomi i capelli “Anche lei prova qualcosa per te,si vede dal modo in cui ti guarda,le brillano gli occhi da un po’ di mesi ogni volta che incrocia il tuo sguardo. Forse non vuole ammetterlo neppure a se stessa,perché ha paura,ma adesso è tutto nelle tue mani: devi riconquistare la sua fiducia,farle capire che di lei ti fidi e lo stesso può fare lei con te. Inizia con il non ostacolarla se vuole vedere questo ragazzo,vedrai che le farà piacere sapere che tu in un certo senso approvi. Comunque complimenti per la scelta,Bella è una ragazza veramente speciale” concluse,e mio padre annuì convinto delle sue parole.

“Grazie,non so come farei senza di voi. Vi voglio bene.”

“Anche noi piccolo” e ci stringemmo in un abbraccio come non accadeva da tempo.



**Ti scatterò una foto,Tiziano Ferro

Nota: la frase nel testo a cui pensa Bella,è presa dalla canzone 'Libero' di Fabrizio Moro

Bene,ecco a voi che compare un ex fidanzato di Bella,porterà scompliglio? per saperlo stay tuned e ci sentiamo la prossima settimana! Non fate caso alla mia pazzia,l'università e le 101 recensioni mi hanno mandato fuori di testa O_O a mercoledì,Paola
   
 
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