Capitolo 6: Tutti al mare!
Le luci del palcoscenico erano tutte accese, la musica era
pronta, le coriste erano in posizione, mancava solo una cosa… Anastasia, in
tutta la sua bellezza, salì sul palco. Lo scroscio di applausi e le urla dei
fans erano incontenibili. La musica partì e Anya cominciò a cantare la sua
canzone, incantando tutti con la sua splendida voce. Trasportata dalla musica,
chiuse anche gli occhi. Il pubblico cominciò a tirale rose rosse e lei era al
settimo cielo… niente avrebbe potuto interrompere quel momento….
TOC TOC!
Le luci sparirono, le voci si affievolirono e un fastidioso
rumore accompagnato da una luce penetrante presero il loro posto.
TOC TOC!
Di nuovo quel rumore! Cosa stava succedendo?! Irritata Anya
si guardò alle spalle e contemporaneamente riaprì gli occhi: la sua camera
dell’albergo di Atene si materializzò davanti a lei. La luce penetrante che
aveva preso il posto dei riflettori non era altro che la luce del sole e il
suono che sentiva era qualcuno che bussava alla porta. “Oh.. era solo un
sogno”pensò tristemente la ragazza. Si girò nel letto e guardò la sveglia:
erano le nove. Il suo cervello cominciò a ronzare… c’era qualcosa che non
andava… ma cos’era..?
La persona fuori la porta bussò una terza volta,
distogliendo Anya dai suoi pensieri. Non riuscendo a ricordare cosa le mancasse
decise che intanto sarebbe andata ad aprire la porta. Si avviò verso il
salottino con il pigiama, pensando si trattasse solo di un cameriere, aprì e si
trovò davanti Jesse.
Il ricordo del loro appuntamento delle otto per andare al
mare la colpì come una bastonata in pieno viso. Ecco cos’era!! La sera prima si
era dimenticata di regolare la sveglia e aveva fatto tardi all’incontro! Non
vedendola arrivare Jesse doveva essere venuto davanti la porta della sua stanza
per vedere se era tutto ok. Come sempre Jesse sorrideva e, scrutandola da capo
a piedi, le disse:
-
Forse, ho scelto un brutto momento?-
Anya gli stava per
rispondere “Perché?”, quando realizzò di essere in pigiama, senza trucco e con
tutti i capelli arruffati. “OH MIO DIO!!!!!”, voleva piangere. No davvero, se
non fosse stato per il fatto che mettersi a piangere avrebbe solo rovinato
ancora di più la situazione, l’avrebbe fatto sul serio. Si passò velocemente le
mani nei capelli, giusto per abbassare le ciocche più ribelli, e cercando di
sorridere disse imbarazzata:
-
Oh... ehm…
Ciao! S-scusa ma...ehm....la sveglia, ecco, non ha suonato!-
-
No… scusa tu! é che non ti ho vista scendere e mi stavo
preoccupando!-
Anche il tono di Jesse era imbarazzato, ma si vedeva
benissimo che stava tentando di nascondere una risata. Anya doveva
assolutamente andare a sistemarsi, così gli disse:
-
Vieni accomodati. Io faccio una volata in bagno e giuro che
tra dieci minuti massimo andiamo via!-
Lo fece entrare, prese di corsa la sua borsa e si rifugiò in
bagno. Facendo più velocemente di come non aveva mai fatto in vita sua si diede
una sistemata: si vestì, si truccò e si pettinò. Prima di andare via prese
l’occorrente per la spiaggia che si era portata, e intanto si scusava di nuovo
con Jesse per il ritardo. Lui però disse che non c’era nessun problema, tanto
la barca l’aveva prenotata per tutta la giornata.
Per arrivare al piccolo molo sulla costa della penisola
presero la limousine di Jesse. In seguito, Bob li aiutò a caricare il loro
bagaglio sulla piccola imbarcazione e un piccolo marinaio anziano che stava
lì(il proprietario della barca) spiegò ai ragazzi come si manovrava. Quando
tutto fu pronto, partirono. Non potevano allontanarsi molto, così si fermarono
al primo isolotto con un po’ di spiaggia che trovarono. Anya sistemò gli
asciugamani, poi andarono subito a tuffarsi. L’acqua era splendida, trasparente
e molto bassa. Sia Jesse che Anya sapevano nuotare molto bene, ma comunque non
si spinsero molto a largo. Si divertirono a schizzarsi addosso e Jesse fece
anche prendere uno spavento terribile ad Anya strisciandosi, mentre era
sott’acqua, contro le sue gambe. Credendo che fosse un pesce o qualcosa di
peggio, la ragazza urlò e fece per uscire dall’acqua. Quando invece il biondino
riemerse ridendo a crepapelle, lei rientrò e lo inseguì per tutto il
bagniasgiuga, cercando di affogarlo. Quando furono stanchi abbastanza da non
poter più muovere un muscolo andarono a sdraiarsi sugli asciugamani.
Il sole picchiava duro e nessuno dei due voleva rischiare
un’insolazione, specialmente Jesse che, solo il giorno seguente, avrebbe dovuto
fare un concerto. Entrambi si spalmarono la protezione, ed entrambi si
trovarono in una situazione imbarazzante quando arrivò il momento della
schiena. Alla fine, superando la tensione, decisero di aiutarsi a vicenda. Per
prima toccò ad Anya. Mentre Jesse le spalmava delicatamente la crema, lei sentì
un brivido correrle lungo la schiena. Inizialmente lo attribuì al fatto che un
cantante famoso, che in più lei adorava, la stava “accarezzando”. Poi però
pensò che in questi due giorni passati con lui, il fatto che quel ragazzo fosse
Jesse McCartney non le aveva attraversato il cervello neanche una volta. Era
stata in compagnia di un ragazzo spiritoso, allegro, bello(ovviamente!) ed era
stata benissimo. Forse… cercò di scacciare un pensiero che le venne in mente,
ma senza tanti risultati. Infine, accettò la realtà: si stava innamorando di
lui.
Jesse finì il suo compito e venne il suo turno per essere
“incremato”.
Anya gli massaggiò dolcemente la schiena mentre faceva il
suo lavoro e Jesse provò a sua volta lo stesso brivido lungo la schiena. Come
poteva essere? Era una bella giornata! Ma il ragazzo non era stupido. Abbandonò
subito la scusa del tempo e capì che il brivido era stato provocato da Anya.
Più era il tempo che passava con lei, più Jesse si rendeva conto che quella
ragazza aveva un qualcosa di speciale che lo attirava come una calamita. Non
era solo un fatto di bellezza fisica; certo, per lui Anya era una bellissima
ragazza, ma quando quella mattina l’aveva vista tutta scarmigliata non era
indietreggiato. Anzi, gli aveva fatto una tenerezza incredibile. Stare con lei
lo faceva star bene, gli faceva dimenticare di essere una persona famosa,
sempre assediato da fans e fotografi, e credeva di essere una persona
qualunque. Pensò alle tante risate che si erano fatti in questi giorni e
realizzò solo in quel momento che dal giorno seguente non l’avrebbe più vista.
“Non rivedrò più il suo sorriso…non sentirò più le sue risate..”, una tristezza
incredibile lo invase e grazie a questa arrivò alla stessa conclusione a cui
era arrivata Anya: si stava innamorando di lei.
Ben presto comunque entrambi furono pronti per prendere una
bella abbronzatura, così si chiusero ognuno in se stesso. Anya tirò fuori dalla
borsa il suo fidato i-pod, si mise entrambe le cuffiette e si abbandonò alla
musica, cullata dalle dolci note familiari delle sue canzoni preferite.
Passò all’incirca un’oretta, poi Jesse si alzò e disse ad
Anya che andava a fare un giro dell’isola, era stanco di stare sdraiato. La
ragazza rispose che per lei non c’era problema, tanto lei sarebbe rimasta lì a
prendere il sole. La musica andava e Anya perse la concezione del tempo.
Tornando verso il loro angoletto, Jesse notò che Anya era
distesa sull’asciugamano con le cuffiette nelle orecchie e gli occhi chiusi;
pensando che non la sentisse nessuno, stava canticchiando una canzone. Senza
farsi sentire si sedette sul suo asciugamano, che stava accanto a quello di
Anya, e si mise ad ascoltare. Non aveva mai sentito quella canzone, ma capì dal
ritmo e dalle parole che doveva essere una canzone d’amore. Anya, completamente
ignara di tutto, continuava a cantare:
Anytime you need love baby
I’m on your side
Just let me be the one I
can make it alright
Anytime you need love baby
you’re in my heart
I can make it
alright....
Nonostante la ragazza stesse appena sussurrando, Jesse notò
che aveva una voce molto bella ed era anche piuttosto intonata. Non voleva
interromperla, ma si rese conto che la scena era un po’ comica e si lasciò
sfuggire una risatina… Risatina che ovviamente non sfuggì ad Anya. Infatti,
quando si rese conto che il bel biondino la stava ascoltando, e stava anche
RIDENDO, si tirò su velocemente, si tolse le cuffiette e, con il viso di una
delicata sfumatura color peperone, esclamò:
-
Oddio che figura!!!!….- si coprì il viso con le mani- ….Scusa
non sapevo che eri tornato altrimenti non avrei…-
-
Non avresti cosa? –
-
Bè… non mi sarei messa a cantare! Devo averti perforato le
orecchie non è vero?-
Altra risatina da parte sua:
-
No perché dici così! –
-
Ma dai…. Mamma mia sorpresa a canticchiare da Jesse McCartney…
bene ora posso anche sparire dalla circolazione!-
-
Piantala. Guarda che invece ho notato che canti piuttosto
bene-
Jesse rideva, ma aveva un tono serio.
-
Dici così solo per non far diventare enorme la già grandissima
figuraccia che ho fatto!-
Anya si tolse le mani dal viso e lo guardò: era veramente
bellissimo. La ragazza si aspettava di vederlo ridere, dato che la stava
prendendo in giro, ma si accorse che gli occhi di Jesse stavano brillando.
Rimase catturata dalla magneticità di quello sguardo, finché lui non la
riscosse dicendo:
-
Non sto scherzando giuro! E per dimostrartelo domani mattina
verrai con me in sala prove e ti farò cantare quella canzone ad un microfono
vero!-
-
COSA????!!!!!! No scusa, a te il mare fa male! E tu credi
davvero che io mi metta a cantare davanti a tutti i tuoi amici in sala prove??!!!- Anya era letteralmente
scioccata.
-
Allora prima di tutto non sono i miei amici ma lo staff
acustico, e poi non ci sarà nessuno! Arriveremo lì con un po’ di anticipo così
potrai cantare liberamente! Ti ascolterò solo io!-
“E’ proprio questo il problema!!” pensò Anya. Poi però un’
immagine cominciò a farsi strada nella sua mente: Lei..sul palco…mentre cantava
la sua canzone d’amore…lui che la ascoltava rapito dal suo canto…Quante volte
nei suoi sogni più sfrenati aveva vissuto questa cosa? Ora finalmente avrebbe
potuto farla avverare! Lo guardò di nuovo: come si fa a dire no a Jesse
McCartney? La ragazza sospirò, si fece coraggio e alla fine disse:
-
E va bene, ma mi devi promettere che non mi ascolterà
nessuno!-
-
Parola di lupetto!- risero entrambi- Senti dimmi una cosa,
cos’era che stavi cantando?- chiese Jesse incuriosito.
-
E’ una canzone di Kelly Clarkson, si chiama Anytime- rispose
Anya- La conosci?-
-
No non l’ho mai sentita, però mi piace!-
-
Secondo me è una delle 4 canzoni d’amore più belle che
esistano.-
-
Davvero?- Jesse fece un sorriso- E quali sarebbero le altre
tre?-
-
“You and me”
dei Lifehouse, “I’ll be” di Edwin McCaine e.. –
Anya arrossì e non riuscì ad andare avanti.
-
Cosa c’è?- chiese il ragazzo
-
Ti giuro che non lo sto dicendo perché tu sei qui ma perché lo
penso davvero!-
-
Ok, ma che cosa?- La curiosità si stava impadronendo di Jesse.
-
L’ultima canzone è “Becouse you live”…-
Anya pensava che ora Jesse non le avrebbe più palato come
una vera amica, ma l’avrebbe solo considerata una delle sue tante fans. Non
sapeva però che si sbagliava di grosso. Jesse infatti reagì in una maniera a
dir poco inaspettata: diventò tutto rosso, abbassò lo sguardo e in un tono
molto imbarazzato ringraziò Anya. Anya non si aspettava di certo una reazione
del genere e per non rovinare la situazione si affrettò a cambiare discorso:
-
Ehm… le conosci le altre canzoni?-
Jesse rialzò la testa e facendo tornare a risplendere il
sorriso sul suo bel viso, rispose:
-
“I’ll be” si, perché faceva parte della colonna sonora di
“Cinderella Story” insieme alla mia “Beautiful soul” e sono assolutamente
d’accordo con te, è una canzone d’amore stupenda. L’altra però non l’ho mai
sentita.-
-
Ce l’ho qui sull’ i-pod se ti interessa!- Anche Anya sorrise,
contenta di essere uscita da quella situazione imbarazzante.
-
Oh si mi piacerebbe!-
Anya fece per allungare una cuffietta a Jesse, che le stava
seduto di fronte, ma il filo era troppo corto. Allora disse al bel cantante che
si sarebbe dovuto avvicinare con il suo asciugamano, altrimenti non avrebbe
potuto sentire un bel niente. Jesse però non seguì il consiglio, anzi, si alzò
in piedi e si rimise seduto sull’asciugamano di Anya, ad appena due centimetri
da lei. In questo modo, disse, non avrebbero avuto problemi né con le cuffie né
con la schiena.
Una nuova sensazione che non aveva mai provato prima si
impadronì della ragazza. Cercando di non pensarci, prese le cuffiette e ne mise
una nell’orecchio di Jesse. L’operazione risultò più difficile del previsto e
il ragazzo, ridendo, prese anche lui in mano la cuffia e insieme tentarono di
sistemarla. Le loro mani si sfiorarono più volte, ma anche se l’imbarazzo di
entrambi parlava più di mille parole, nessuno dei due voleva far capire
all’altro cosa stava provando. Anya fece partire la canzone e le note magiche
risuonarono nelle loro orecchie. Jesse fece molta attenzione alle parole e
concordò con Anya: era veramente una canzone d’amore molto bella. Per un attimo
immaginò quelle note accompagnate dalla visione della bella ragazza romana e si
lasciò sfuggire un sorriso. Anya provò a chiedergli cos’era che l’avesse fatto
ridere, ma Jesse deviò il discorso. La canzone finì ma, distratti dalla
conversazione, nessuno dei due si tolse la cuffia. Ad un tratto una canzone
familiare ad entrambi prese il posto di”You and me”. “Why don’t you kiss her”,
una delle canzoni del cd di Jesse, suonò le sue note e per un momento Jesse
rise. Era strano stare seduto sulla sabbia vicino ad Anya e sentire nella testa
la sua canzone. Anya si scusò imbarazzata:
-
Oh… mi ero dimenticata che dopo veniva questa! Mi dispiace se
vuoi la levo!-
-
No, non fa niente! È strano ma mi piace!-
Continuando a sorridere ascoltarono la lenta melodia.
Superando l’imbarazzo, Jesse alzò gli occhi e li fissò in quelli verdi di Anya.
Una sensazione di pace lo pervase… non voleva lasciare quella ragazza. Sentiva
che doveva fare qualcosa. Dal canto suo Anya era tra le nuvole. Dal momento in
cui Jesse aveva cominciato a guardarla negli occhi, aveva sentito un’ondata di
calore attraversarle tutto il corpo. Anya si sentiva un po’ strana: aveva già
avuto dei fidanzati, ma con nessuno di loro si era sentita nello stesso modo in
cui si sentiva in compagnia di Jesse.
Quando arrivò il ritornello le parole che Jesse conosceva
bene sembravano rispecchiare esattamente quello che sentiva in quel momento:
A voice here inside my
head
Softly says
Why don’t you
kiss her?
Why don’t you
tell her?
Why don’t you
let her see the feelings that you hide
Couse she’ll
never know
If you never
show
The way you feel
inside.
Il momento era magico. Tutti e due volevano la stessa cosa,
ma nessuno dei due aveva il coraggio di ammetterlo. La forza della musica
trasportò via dalla loro mente i dubbi e le incertezze e mosse i loro
sentimenti. Jesse si fece coraggio e cominciò ad avvicinare il suo viso a
quello di Anya. La ragazza capì che Jesse voleva baciarla e non si tirò
indietro. Le loro labbra stavano per toccarsi e… la musica si interrupe di
colpo. Il momento tornò bruscamente alla realtà e nonostante fossero ormai a
pochi millimetri di distanza, tutti e due si ritrassero per vedere cos’era
accaduto. La spiegazione era molto semplice: erano finite le batterie
dell’i-pod. Si guardarono di nuovo e realizzarono che si erano quasi baciati.
Non sapendo cosa fare Anya sorrise e Jesse la assecondò. In un attimo
cominciarono a ridere proprio come avevano fatto fino a quel momento. La
situazione si riprese e il resto della giornata passò come se niente fosse.
Verso sera tornarono alla barca e mentre si dirigevano verso
la costa, dove li stava aspettando Bob, Jesse chiese ad Anya:
-
Senti… stasera ti va di cenare fuori? No perché stavo pensando
che tu domani te ne vai e… mi piacerebbe passare con te queste ultime ore…se tu
vuoi…-
Anya non aveva mai visto Jesse così nervoso. Anche lei lo
era, ma la felicità per quello che stava accadendo era mille volte più forte.
-
Mi piacerebbe molto..- disse in un tono dolcissimo
Sorridendo, Jesse le sfiorò delicatamente la mano e la
lasciò andare solo quando arrivò il momento di attraccare.
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Anya era di nuovo in albergo. Erano tornati per potersi
cambiare prima di andare a cena. Mentre parlava a telefono con Noemi,
raccontandole le novità, scelse di indossare lo stesso vestito che aveva
durante il concerto di Jesse a Roma. Questo particolare evitò di dirlo al
ragazzo! Muovendosi con molta grazia si diresse verso la reception, ormai
divenuta il loro punto d’incontro abituale. Questa volta Jesse non era ancora
arrivato, ma lo dovette aspettare solo pochi minuti. Indossava dei jeans scuri
e una camicetta bianca e quando vide Anya sfoggiò il suo bellissimo sorriso.
Lei gli sorrise di rimando e insieme si diressero verso la limousine.
Il ristorante si trovava in un punto caratteristico della
città, con tutti i tavoli all’aperto. Cenarono in piena tranquillità, un po’
parlando un po’ semplicemente guardandosi.
Finito di cenare fecero una passeggiata lì intorno,
scoprendo una piccola collinetta che, alzandosi, mostrava metà Atene immersa
nelle luci dei lampioni. L’atmosfera era molto romantica. Si aggiunse poi un
violino che suonava dalla finestra di un locale lì vicino e Jesse non
resistette più. Gettando al vento ogni cattivo pensiero prese Anya per le mani
e cominciarono a ballare.
Anya non aveva mai vissuto un’esperienza come quella. E ormai
non aveva nessun dubbio: era totalmente, perdutamente innamorata di lui. Si
guardarono di nuovo negli occhi e si persero ognuno nell’immensità dell’altro.
Jesse non poteva più stare senza di lei e sentiva che se non l’avesse baciata
subito non l’avrebbe fatto mai più. Questa volta non c’erano batterie che si
potevano scaricare, ma anche se il violino avesse smesso di suonare, loro non
si sarebbero fermati. Non era la musica che li guidava, ma l’amore. Un amore
che nessuno dei due aveva mai provato prima d’ora e che non li avrebbe mai
divisi. Dolcemente Jesse sfiorò le labbra di Anya e ben presto tutto intorno a
loro svanì. Si baciarono a lungo, dimenticandosi di tutto il resto.
Ciao! Questo è
decisamente il mio capitolo preferito! ^__^ Volevo ringraziare Avalon, Katie 93
e Hilary92 per le recensioni che mi hanno lasciato…GRAZIE!!! Non immaginate
quanto sia gratificante!! Saluto anche chi magari ha solo letto la mia storia
senza recensire, ma se mi lasciaste un commentino mi fareste molto felice!!
^__^
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