Fanfic su artisti musicali > Jesse McCartney
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Autore: Atena89    03/07/2006    4 recensioni
Anya, una ragazza 17enne di Roma, durante una passeggiata per Via del Corso si imbatte per caso nel suo cantante preferito: Jesse McCartney. I due si scontrano e nel trambusto, per errore, si scambiano i telefonini. Nessuno dei due si accorge dello scambio, fino a che il manager di Jesse chiama. Quando l’equivoco viene chiarito, però, Anya scopre che il cantante, e quindi il suo telefonino, è già ripartito da Roma per continuare il suo tour mondiale e ora si trova in Grecia. Rendendosi conto che lei potrebbe anche rinunciare al suo cellulare ma la famosa rock star no, riesce a convincere i genitori a farla partire per risolvere il problema. Durante la sua permanenza in Grecia imparerà a conoscere meglio Jesse, proverà esperienze nuove, realizzerà il suo sogno segreto e troverà anche l’amore….
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6: Tutti al mare!

Le luci del palcoscenico erano tutte accese, la musica era pronta, le coriste erano in posizione, mancava solo una cosa… Anastasia, in tutta la sua bellezza, salì sul palco. Lo scroscio di applausi e le urla dei fans erano incontenibili. La musica partì e Anya cominciò a cantare la sua canzone, incantando tutti con la sua splendida voce. Trasportata dalla musica, chiuse anche gli occhi. Il pubblico cominciò a tirale rose rosse e lei era al settimo cielo… niente avrebbe potuto interrompere quel momento….

TOC TOC!

Le luci sparirono, le voci si affievolirono e un fastidioso rumore accompagnato da una luce penetrante presero il loro posto.

TOC TOC!

Di nuovo quel rumore! Cosa stava succedendo?! Irritata Anya si guardò alle spalle e contemporaneamente riaprì gli occhi: la sua camera dell’albergo di Atene si materializzò davanti a lei. La luce penetrante che aveva preso il posto dei riflettori non era altro che la luce del sole e il suono che sentiva era qualcuno che bussava alla porta. “Oh.. era solo un sogno”pensò tristemente la ragazza. Si girò nel letto e guardò la sveglia: erano le nove. Il suo cervello cominciò a ronzare… c’era qualcosa che non andava… ma cos’era..?

La persona fuori la porta bussò una terza volta, distogliendo Anya dai suoi pensieri. Non riuscendo a ricordare cosa le mancasse decise che intanto sarebbe andata ad aprire la porta. Si avviò verso il salottino con il pigiama, pensando si trattasse solo di un cameriere, aprì e si trovò davanti Jesse.

Il ricordo del loro appuntamento delle otto per andare al mare la colpì come una bastonata in pieno viso. Ecco cos’era!! La sera prima si era dimenticata di regolare la sveglia e aveva fatto tardi all’incontro! Non vedendola arrivare Jesse doveva essere venuto davanti la porta della sua stanza per vedere se era tutto ok. Come sempre Jesse sorrideva e, scrutandola da capo a piedi, le disse:

-         Forse, ho scelto un brutto momento?-

Anya gli stava  per rispondere “Perché?”, quando realizzò di essere in pigiama, senza trucco e con tutti i capelli arruffati. “OH MIO DIO!!!!!”, voleva piangere. No davvero, se non fosse stato per il fatto che mettersi a piangere avrebbe solo rovinato ancora di più la situazione, l’avrebbe fatto sul serio. Si passò velocemente le mani nei capelli, giusto per abbassare le ciocche più ribelli, e cercando di sorridere disse imbarazzata:

-         Oh... ehm… Ciao! S-scusa ma...ehm....la sveglia, ecco, non ha suonato!-

-         No… scusa tu! é che non ti ho vista scendere e mi stavo preoccupando!-

Anche il tono di Jesse era imbarazzato, ma si vedeva benissimo che stava tentando di nascondere una risata. Anya doveva assolutamente andare a sistemarsi, così gli disse:

-         Vieni accomodati. Io faccio una volata in bagno e giuro che tra dieci minuti massimo andiamo via!-

Lo fece entrare, prese di corsa la sua borsa e si rifugiò in bagno. Facendo più velocemente di come non aveva mai fatto in vita sua si diede una sistemata: si vestì, si truccò e si pettinò. Prima di andare via prese l’occorrente per la spiaggia che si era portata, e intanto si scusava di nuovo con Jesse per il ritardo. Lui però disse che non c’era nessun problema, tanto la barca l’aveva prenotata per tutta la giornata.

Per arrivare al piccolo molo sulla costa della penisola presero la limousine di Jesse. In seguito, Bob li aiutò a caricare il loro bagaglio sulla piccola imbarcazione e un piccolo marinaio anziano che stava lì(il proprietario della barca) spiegò ai ragazzi come si manovrava. Quando tutto fu pronto, partirono. Non potevano allontanarsi molto, così si fermarono al primo isolotto con un po’ di spiaggia che trovarono. Anya sistemò gli asciugamani, poi andarono subito a tuffarsi. L’acqua era splendida, trasparente e molto bassa. Sia Jesse che Anya sapevano nuotare molto bene, ma comunque non si spinsero molto a largo. Si divertirono a schizzarsi addosso e Jesse fece anche prendere uno spavento terribile ad Anya strisciandosi, mentre era sott’acqua, contro le sue gambe. Credendo che fosse un pesce o qualcosa di peggio, la ragazza urlò e fece per uscire dall’acqua. Quando invece il biondino riemerse ridendo a crepapelle, lei rientrò e lo inseguì per tutto il bagniasgiuga, cercando di affogarlo. Quando furono stanchi abbastanza da non poter più muovere un muscolo andarono a sdraiarsi sugli asciugamani.

Il sole picchiava duro e nessuno dei due voleva rischiare un’insolazione, specialmente Jesse che, solo il giorno seguente, avrebbe dovuto fare un concerto. Entrambi si spalmarono la protezione, ed entrambi si trovarono in una situazione imbarazzante quando arrivò il momento della schiena. Alla fine, superando la tensione, decisero di aiutarsi a vicenda. Per prima toccò ad Anya. Mentre Jesse le spalmava delicatamente la crema, lei sentì un brivido correrle lungo la schiena. Inizialmente lo attribuì al fatto che un cantante famoso, che in più lei adorava, la stava “accarezzando”. Poi però pensò che in questi due giorni passati con lui, il fatto che quel ragazzo fosse Jesse McCartney non le aveva attraversato il cervello neanche una volta. Era stata in compagnia di un ragazzo spiritoso, allegro, bello(ovviamente!) ed era stata benissimo. Forse… cercò di scacciare un pensiero che le venne in mente, ma senza tanti risultati. Infine, accettò la realtà: si stava innamorando di lui.

Jesse finì il suo compito e venne il suo turno per essere “incremato”.

Anya gli massaggiò dolcemente la schiena mentre faceva il suo lavoro e Jesse provò a sua volta lo stesso brivido lungo la schiena. Come poteva essere? Era una bella giornata! Ma il ragazzo non era stupido. Abbandonò subito la scusa del tempo e capì che il brivido era stato provocato da Anya. Più era il tempo che passava con lei, più Jesse si rendeva conto che quella ragazza aveva un qualcosa di speciale che lo attirava come una calamita. Non era solo un fatto di bellezza fisica; certo, per lui Anya era una bellissima ragazza, ma quando quella mattina l’aveva vista tutta scarmigliata non era indietreggiato. Anzi, gli aveva fatto una tenerezza incredibile. Stare con lei lo faceva star bene, gli faceva dimenticare di essere una persona famosa, sempre assediato da fans e fotografi, e credeva di essere una persona qualunque. Pensò alle tante risate che si erano fatti in questi giorni e realizzò solo in quel momento che dal giorno seguente non l’avrebbe più vista. “Non rivedrò più il suo sorriso…non sentirò più le sue risate..”, una tristezza incredibile lo invase e grazie a questa arrivò alla stessa conclusione a cui era arrivata Anya: si stava innamorando di lei.

Ben presto comunque entrambi furono pronti per prendere una bella abbronzatura, così si chiusero ognuno in se stesso. Anya tirò fuori dalla borsa il suo fidato i-pod, si mise entrambe le cuffiette e si abbandonò alla musica, cullata dalle dolci note familiari delle sue canzoni preferite.

Passò all’incirca un’oretta, poi Jesse si alzò e disse ad Anya che andava a fare un giro dell’isola, era stanco di stare sdraiato. La ragazza rispose che per lei non c’era problema, tanto lei sarebbe rimasta lì a prendere il sole. La musica andava e Anya perse la concezione del tempo.

 

Tornando verso il loro angoletto, Jesse notò che Anya era distesa sull’asciugamano con le cuffiette nelle orecchie e gli occhi chiusi; pensando che non la sentisse nessuno, stava canticchiando una canzone. Senza farsi sentire si sedette sul suo asciugamano, che stava accanto a quello di Anya, e si mise ad ascoltare. Non aveva mai sentito quella canzone, ma capì dal ritmo e dalle parole che doveva essere una canzone d’amore. Anya, completamente ignara di tutto, continuava a cantare:

 

Anytime you need love baby I’m on your side

Just let me be the one I can make it alright

Anytime you need love baby you’re in my heart

I can make it alright....

 

Nonostante la ragazza stesse appena sussurrando, Jesse notò che aveva una voce molto bella ed era anche piuttosto intonata. Non voleva interromperla, ma si rese conto che la scena era un po’ comica e si lasciò sfuggire una risatina… Risatina che ovviamente non sfuggì ad Anya. Infatti, quando si rese conto che il bel biondino la stava ascoltando, e stava anche RIDENDO, si tirò su velocemente, si tolse le cuffiette e, con il viso di una delicata sfumatura color peperone, esclamò:

-         Oddio che figura!!!!….- si coprì il viso con le mani- ….Scusa non sapevo che eri tornato altrimenti non avrei…-

-         Non avresti cosa? –

-         Bè… non mi sarei messa a cantare! Devo averti perforato le orecchie non è vero?-

Altra risatina da parte sua:

-         No perché dici così! –

-         Ma dai…. Mamma mia sorpresa a canticchiare da Jesse McCartney… bene ora posso anche sparire dalla circolazione!-

-         Piantala. Guarda che invece ho notato che canti piuttosto bene-

Jesse rideva, ma aveva un tono serio.

-         Dici così solo per non far diventare enorme la già grandissima figuraccia che ho fatto!-

Anya si tolse le mani dal viso e lo guardò: era veramente bellissimo. La ragazza si aspettava di vederlo ridere, dato che la stava prendendo in giro, ma si accorse che gli occhi di Jesse stavano brillando. Rimase catturata dalla magneticità di quello sguardo, finché lui non la riscosse dicendo:

-         Non sto scherzando giuro! E per dimostrartelo domani mattina verrai con me in sala prove e ti farò cantare quella canzone ad un microfono vero!-

-         COSA????!!!!!! No scusa, a te il mare fa male! E tu credi davvero che io mi metta a cantare davanti a tutti i tuoi amici  in sala prove??!!!- Anya era letteralmente scioccata.

-         Allora prima di tutto non sono i miei amici ma lo staff acustico, e poi non ci sarà nessuno! Arriveremo lì con un po’ di anticipo così potrai cantare liberamente! Ti ascolterò solo io!-

“E’ proprio questo il problema!!” pensò Anya. Poi però un’ immagine cominciò a farsi strada nella sua mente: Lei..sul palco…mentre cantava la sua canzone d’amore…lui che la ascoltava rapito dal suo canto…Quante volte nei suoi sogni più sfrenati aveva vissuto questa cosa? Ora finalmente avrebbe potuto farla avverare! Lo guardò di nuovo: come si fa a dire no a Jesse McCartney? La ragazza sospirò, si fece coraggio e alla fine disse:

-         E va bene, ma mi devi promettere che non mi ascolterà nessuno!-

-         Parola di lupetto!- risero entrambi- Senti dimmi una cosa, cos’era che stavi cantando?- chiese Jesse incuriosito.

-         E’ una canzone di Kelly Clarkson, si chiama Anytime- rispose Anya- La conosci?-

-         No non l’ho mai sentita, però mi piace!-

-         Secondo me è una delle 4 canzoni d’amore più belle che esistano.-

-         Davvero?- Jesse fece un sorriso- E quali sarebbero le altre tre?-

-         “You and me” dei Lifehouse, “I’ll be” di Edwin McCaine e..

Anya arrossì e non riuscì ad andare avanti.

-         Cosa c’è?- chiese il ragazzo

-         Ti giuro che non lo sto dicendo perché tu sei qui ma perché lo penso davvero!-

-         Ok, ma che cosa?- La curiosità si stava impadronendo di Jesse.

-         L’ultima canzone è “Becouse you live”…-

Anya pensava che ora Jesse non le avrebbe più palato come una vera amica, ma l’avrebbe solo considerata una delle sue tante fans. Non sapeva però che si sbagliava di grosso. Jesse infatti reagì in una maniera a dir poco inaspettata: diventò tutto rosso, abbassò lo sguardo e in un tono molto imbarazzato ringraziò Anya. Anya non si aspettava di certo una reazione del genere e per non rovinare la situazione si affrettò a cambiare discorso:

-         Ehm… le conosci le altre canzoni?-

Jesse rialzò la testa e facendo tornare a risplendere il sorriso sul suo bel viso, rispose:

-         “I’ll be” si, perché faceva parte della colonna sonora di “Cinderella Story” insieme alla mia “Beautiful soul” e sono assolutamente d’accordo con te, è una canzone d’amore stupenda. L’altra però non l’ho mai sentita.-

-         Ce l’ho qui sull’ i-pod se ti interessa!- Anche Anya sorrise, contenta di essere uscita da quella situazione imbarazzante.

-         Oh si mi piacerebbe!-

Anya fece per allungare una cuffietta a Jesse, che le stava seduto di fronte, ma il filo era troppo corto. Allora disse al bel cantante che si sarebbe dovuto avvicinare con il suo asciugamano, altrimenti non avrebbe potuto sentire un bel niente. Jesse però non seguì il consiglio, anzi, si alzò in piedi e si rimise seduto sull’asciugamano di Anya, ad appena due centimetri da lei. In questo modo, disse, non avrebbero avuto problemi né con le cuffie né con la schiena. 

Una nuova sensazione che non aveva mai provato prima si impadronì della ragazza. Cercando di non pensarci, prese le cuffiette e ne mise una nell’orecchio di Jesse. L’operazione risultò più difficile del previsto e il ragazzo, ridendo, prese anche lui in mano la cuffia e insieme tentarono di sistemarla. Le loro mani si sfiorarono più volte, ma anche se l’imbarazzo di entrambi parlava più di mille parole, nessuno dei due voleva far capire all’altro cosa stava provando. Anya fece partire la canzone e le note magiche risuonarono nelle loro orecchie. Jesse fece molta attenzione alle parole e concordò con Anya: era veramente una canzone d’amore molto bella. Per un attimo immaginò quelle note accompagnate dalla visione della bella ragazza romana e si lasciò sfuggire un sorriso. Anya provò a chiedergli cos’era che l’avesse fatto ridere, ma Jesse deviò il discorso. La canzone finì ma, distratti dalla conversazione, nessuno dei due si tolse la cuffia. Ad un tratto una canzone familiare ad entrambi prese il posto di”You and me”. “Why don’t you kiss her”, una delle canzoni del cd di Jesse, suonò le sue note e per un momento Jesse rise. Era strano stare seduto sulla sabbia vicino ad Anya e sentire nella testa la sua canzone. Anya si scusò imbarazzata:

-         Oh… mi ero dimenticata che dopo veniva questa! Mi dispiace se vuoi la levo!-

-         No, non fa niente! È strano ma mi piace!-

Continuando a sorridere ascoltarono la lenta melodia. Superando l’imbarazzo, Jesse alzò gli occhi e li fissò in quelli verdi di Anya. Una sensazione di pace lo pervase… non voleva lasciare quella ragazza. Sentiva che doveva fare qualcosa. Dal canto suo Anya era tra le nuvole. Dal momento in cui Jesse aveva cominciato a guardarla negli occhi, aveva sentito un’ondata di calore attraversarle tutto il corpo. Anya si sentiva un po’ strana: aveva già avuto dei fidanzati, ma con nessuno di loro si era sentita nello stesso modo in cui si sentiva in compagnia di Jesse.

Quando arrivò il ritornello le parole che Jesse conosceva bene sembravano rispecchiare esattamente quello che sentiva in quel momento:

 

A voice here inside my head

Softly says

Why don’t you kiss her?

Why don’t you tell her?

Why don’t you let her see the feelings that you hide

Couse she’ll never know

If you never show

The way you feel inside.

 

Il momento era magico. Tutti e due volevano la stessa cosa, ma nessuno dei due aveva il coraggio di ammetterlo. La forza della musica trasportò via dalla loro mente i dubbi e le incertezze e mosse i loro sentimenti. Jesse si fece coraggio e cominciò ad avvicinare il suo viso a quello di Anya. La ragazza capì che Jesse voleva baciarla e non si tirò indietro. Le loro labbra stavano per toccarsi e… la musica si interrupe di colpo. Il momento tornò bruscamente alla realtà e nonostante fossero ormai a pochi millimetri di distanza, tutti e due si ritrassero per vedere cos’era accaduto. La spiegazione era molto semplice: erano finite le batterie dell’i-pod. Si guardarono di nuovo e realizzarono che si erano quasi baciati. Non sapendo cosa fare Anya sorrise e Jesse la assecondò. In un attimo cominciarono a ridere proprio come avevano fatto fino a quel momento. La situazione si riprese e il resto della giornata passò come se niente fosse.

 

Verso sera tornarono alla barca e mentre si dirigevano verso la costa, dove li stava aspettando Bob, Jesse chiese ad Anya:

-         Senti… stasera ti va di cenare fuori? No perché stavo pensando che tu domani te ne vai e… mi piacerebbe passare con te queste ultime ore…se tu vuoi…-

Anya non aveva mai visto Jesse così nervoso. Anche lei lo era, ma la felicità per quello che stava accadendo era mille volte più forte.

-         Mi piacerebbe molto..- disse in un tono dolcissimo

Sorridendo, Jesse le sfiorò delicatamente la mano e la lasciò andare solo quando arrivò il momento di attraccare.

 

                              **********************************************

 

Anya era di nuovo in albergo. Erano tornati per potersi cambiare prima di andare a cena. Mentre parlava a telefono con Noemi, raccontandole le novità, scelse di indossare lo stesso vestito che aveva durante il concerto di Jesse a Roma. Questo particolare evitò di dirlo al ragazzo! Muovendosi con molta grazia si diresse verso la reception, ormai divenuta il loro punto d’incontro abituale. Questa volta Jesse non era ancora arrivato, ma lo dovette aspettare solo pochi minuti. Indossava dei jeans scuri e una camicetta bianca e quando vide Anya sfoggiò il suo bellissimo sorriso. Lei gli sorrise di rimando e insieme si diressero verso la limousine.

Il ristorante si trovava in un punto caratteristico della città, con tutti i tavoli all’aperto. Cenarono in piena tranquillità, un po’ parlando un po’ semplicemente guardandosi.

Finito di cenare fecero una passeggiata lì intorno, scoprendo una piccola collinetta che, alzandosi, mostrava metà Atene immersa nelle luci dei lampioni. L’atmosfera era molto romantica. Si aggiunse poi un violino che suonava dalla finestra di un locale lì vicino e Jesse non resistette più. Gettando al vento ogni cattivo pensiero prese Anya per le mani e cominciarono a ballare.

Anya non aveva mai vissuto un’esperienza come quella. E ormai non aveva nessun dubbio: era totalmente, perdutamente innamorata di lui. Si guardarono di nuovo negli occhi e si persero ognuno nell’immensità dell’altro. Jesse non poteva più stare senza di lei e sentiva che se non l’avesse baciata subito non l’avrebbe fatto mai più. Questa volta non c’erano batterie che si potevano scaricare, ma anche se il violino avesse smesso di suonare, loro non si sarebbero fermati. Non era la musica che li guidava, ma l’amore. Un amore che nessuno dei due aveva mai provato prima d’ora e che non li avrebbe mai divisi. Dolcemente Jesse sfiorò le labbra di Anya e ben presto tutto intorno a loro svanì. Si baciarono a lungo, dimenticandosi di tutto il resto.

 

 

 

 

 

 

Ciao! Questo è decisamente il mio capitolo preferito! ^__^ Volevo ringraziare Avalon, Katie 93 e Hilary92 per le recensioni che mi hanno lasciato…GRAZIE!!! Non immaginate quanto sia gratificante!! Saluto anche chi magari ha solo letto la mia storia senza recensire, ma se mi lasciaste un commentino mi fareste molto felice!! ^__^

Baci virtuali a tutti da Atena89

  
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