Ciao a tutti, eccomi
qui con l'epilogo di questa storia. Ci tenevo davvero molto a dirvi
quanto mi ha fatto piacere vedere che la storia sia stata ccolta bene.
da tutti voi! Dirvi grazie è poco, ma l'unica parola che mi
viene da dire è proprio questa: GRAZIE MILLE A TUTTI VOI!
Questa storia, per certi versi, è stata un azzardo...
Insomma, Edward morto; Isabella vendicativa; riprendere in
considerazione un concetto di anima per i vampiri, forneno
così credibilità alla morte/reincarnazione di
Edward Cullen; e molto altro. Eppure avete apprezzato questa mia idea,
per questo vi ringrazio!
Adesso vi lascio
all'epilogo, ma mi raccomando, date un'occhiata a quello che
scriverò a fondo
pagina!
EPILOGO
« Un
palazzo viene dato alle fiamme, tutto quello che ne rimane è
cenere.
Prima pensavo che questo valesse per ogni cosa, famiglie, amici,
sentimenti.
Ora so che a volte, se l'amore è vero amore, niente
può separare due persone fatte per stare insieme. »
Sarah - Il Corvo.
.
Il
mondo. Esso muta sempre.
I
giorni passano, le stagioni si alternano, i mesi si susseguiscono. Era
così che
andava il mondo. Esso continuava a cambiare, ma io no. Noi
no.
Mi
trovavo dinanzi allo specchio, intenta a pettinare i capelli a quella
ragazza
che, conosciuta in circostanze orribile, era diventata mia figlia.
Aveva
dodici anni da più di cinquant’anni, ormai. I
capelli mossi, castani scuri, gli
occhi ambra – che sostituirono quel cresimi agghiacciante
– alta sul metro e
cinquanta, minuta nella sua eterna perfezione.
―
Non capisco perché dobbiamo ritornare a scuola.
― Bree, non cominciare. ―
l’ammonii ― Lo
sai, più giovani arriviamo in un posto e più
tempo possiamo restare.
―
Questa volta cosa sono? ― domandò ― Cugina,
sorella…?
―
Sorella. ― dissi, baciandole una guancia per poi stringermela con
delicatezza ―
La mia sorellina pasticciona! ― lei scoppiò a ridere e mi
abbracciò.
―
Grazie, mamma. ―
sussurrò, tornando
seria.
―
Per cosa?
―
Per avermi accolta nella tua famiglia, nonostante il modo in cui ci
incontrammo
molto tempo fa.
―
Non eri cattiva, tesoro. ― risposi ― Non lo sei mai stata. Aro ti aveva
trasformata per le tue doti, ma non eri come loro.
Ricordavo
ancora quel giorno, quando la vidi terrorizzata nello scontro con i
Volturi –
se non fosse stato per i lupi o per la genialità di Lidia,
non avremmo mai
vinto quello scontro. Carlisle ed Esme capirono subito la situazione e
decisero
di farla rimanere con noi. Rosalie ne fu entusiasta; finalmente avrebbe
potuto
guardare qualcuno correre per casa. Io – esattamente come mia
sorella – non
avrei mai potuto avere figli; Bree
era la mia unica e sola possibilità di essere madre. Non mi
dispiaceva affatto.
―
Siete pronte? ― domandò una voce, entrando nella stanza. Mi
voltai,
riconoscendola al’istante. Era dolce, calda e
melodiosa… meravigliosa, proprio
con me lui. I capelli bronzei
scompigliati, gli occhi ambra, fisico scolpito che ricordava quello di
un Dio
greco.
―
Certo, papà! Guarda che
acconciatura.
― disse Bree, facendo varie giravolte su se stessa ― Me l’ha
fatta la mamma,
che ne dici?
―
Sei meravigliosa! ― rispose Edward, baciandole la testa ― Ora vai
giù da Alice,
vuole controllare che tu sia vestita alla perfezione. ―
annuì e poi sparì a
velocità vampiresca.
―
Non ti dispiace mai per lei? ― domandai a lui, sentendola al piano di
sotto
intenta a parlare con zia Alice.
―
Perché non crescerà mai? Perché
rimarrà una dodicenne per il resto della sua
vita? ― chiese ed io annuii ― Molto. È ingiusto,
è così piccola.
―
Lo so. ― risposi, avvicinandomi a lui. Mi accolse tra le sue braccia e
posò le
sue labbra sulle mie. Mi persi in quel contatto, cristallizzando il
momento e
tutto ciò che ci circondava. Riavere Edward
fu un miracolo. Dopo la trasformazione, infatti, riaprì gli
occhi e, come per
magia, ricordò tutto: chi era, cos’era. Ovviamente
rammentava anche di essere
stato Eric Hunter, e dire che si vergognava per ciò che era
stato capace di
fare era un eufemismo.
Da
allora molte cose cambiarono. Prima di tutto, Edward, tornò
a vivere con noi.
Dovettimo andare via da Londra, a causa dei suoi inspiegabili
cambiamenti – o,
per meglio dire, a causa della sua prematura morte. Ci dispiacque non
poco.
Entrambi ci eravamo affezionati a Lidia – la quale si
sposò, avendo figli e
nipoti – e lui, amava i suoi genitori adottivi che avevano
sopportato tutti i
colpi di testa di Eric Hunter.
Tornammo
a Forks per qualche tempo e vedere che tra Edward e Jacob non ci fosse
più
astio mi rese molto felice. Ci eravamo sposati, avevamo fatto il grande
passo
durante la luna di miele e tutti i nostri sogni romantici ebbero il
loro
coronamento. Eravamo diventati una famiglia, a tutti gli effetti.
Jacob
ci raccontò la sua storia e quella della trovatella nel
bosco – Nessie. Era una
mezza vampira, abbandonata a se stessa. L’aveva trovata Seth
in un suo
pattugliamento e quando Jacob la vide si perse nei suoi smeraldi verdi.
Come
suo imprinting i lupi non potettero toccarla, perciò
cambiarono le regole,
facendo entrare una vampira nella tribù.
―
A cosa pensi? ― mi chiese Edward, mentre mi teneva la porta della
stanza
aperta.
―
A tutto quello che è successo in questi anni.
―
E…?
―
E ti amo, Edward Anthony Masen Cullen.
―
Ti amo anche io, Isabella Marie Swan Cullen.
―
Per sempre? ― domandai, ad un millimetro dalle sue labbra.
―
Abbiamo un’eternità, amore mio. ― disse, passando
la sua lingua sulle mie
labbra e stringendomi di più a sé ― Il
“per sempre” non mi basta.
―
Nemmeno a me. ― risposi, beandomi dei suoi baci e delle sue carezze.
Raggiungemmo
gli altri, sapendo che quello era solo l’inizio di una nuova
vita, ma che
comunque, noi, avremmo avuto dalla nostra parte la nostra piccola e
perfetta eternità.
Fine.
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Eccoci qui, anche questa
storia è finita. Se devo essere onesta, mi dispiace... Ma
tutto ha un inizio e una fine, questa storia ha visto la parola fine
oggi. Molte di voi - che ringrazio davvero tantissimo! - mi hanno
chiesto di non terminarla così presto, ma ho risposto che
era giusto così. Non avrebbe avuto senso portarla avanti,
perchè tutto quello che dovevo dire l'ho detto. Non mi piace
allungare il brodo, perciò se quello che voglio trasmettere
riesco a farlo in dieci capitoli - senza contare prologo ed epilogo -
ben venga!
Voglio
dirvi davvero grazie. Grazie a chi ha messo la storia nei preferiti,
nelle storie seguite o in quelle da ricordare; grazie a chi ha
recensito tutti i capitoli, senza perdersene nemmeno uno! Grazie,
ancora, a chi ha letto in silenzio, apprezzando il mio lavoro... GRAZIE
DAVVERO A TUTTI VOI!
Sono dell'idea che
il "lavoro" di uno "scrittore" valga poco se non ci fossero persone a
sostenerlo, a leggere le sue opere e via dicendo. Perciò,
questa storia è arrivata alla fine anche grazie a voi, che
non mi avete abbandonata durante il cammino.
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