Buonasera
gente! Vi ho già detto quanto vi adoro?! io sono sempre
più stupita dell'affetto che state dimostrando verso questa
storia,e vi giuro che per una persona quale sono io,che si fa sempre
mille paranoie su quello che fa,il vostro incoraggiamento è
bellissimo!!!
Vi
lascio a questo capitolo che mi è piaciuto tanto
scrivere,soprattutto per il pov Edward e per una situazione...ma
capirete leggendo! buona lettura ;)
INASPETTATO
E
il tuo sorriso spegne i tormenti e le domande
A
stare bene, a stare male, a torturarmi, a chiedermi perchè.
**
Andare al
supermercato con Matthew voleva dire prepararsi ad un pomeriggio fatto
di lotte
e pianti per impedire che mio figlio tirasse giù dagli
scaffali tutto quello
che era alla sua portata di mano,oppure si mangiasse il manico del
carrello
credendolo uno dei suoi giocattoli.
Messo
nell’apposito sedile del carrello,mio figlio si divertiva a
guardare tutti
quegli scaffali colorati e facevamo delle lunghe
‘chiacchierate’ quando lui
iniziava ad indicare i vari oggetti per sapere cosa fossero. Era
curioso,voleva
sapere tutto su ciò che lo circondava,ma ancora non aveva
spiccicato una sola
parola di senso compiuto,perché poi era un gran
chiacchierone a modo suo,ma era
bravo a farsi capire con sguardi o gesti. Carlisle mi aveva rassicurato
sul
fatto che i maschietti tendevano a parlare dopo rispetto le
femminucce,infatti
Tanya aveva iniziato a parlare prima di Edward,nonostante lui avesse un
anno e
mezzo e lei otto
mesi,e da allora non si
era più fermata purtroppo per loro.
“Matty lo
prendiamo questo?” afferrai una confezione di biscotti
plasmon e subito mio
figlio annuì felice,allungando le sue manine per afferrare
lo scatolo dei suoi
biscotti preferiti. Gliela diedi,ma quando vidi che tentava di aprirla
la misi
nel carrello “No piccolino,prima bisogna pagarli. Tieni i
tuoi che abbiamo
portato da casa” gli passai un biscotto e lui
iniziò a mordicchiarlo con quei
piccoli incisivi che si ritrovava: sembrava un coniglietto.
“Ciao!”
saltai in aria quando qualcuno mi afferrò per i fianchi; mi
voltai e vidi che
era James.
“Ehy,mi hai
spaventata. Cosa ci fai qui?”
“Ero passato
da casa,ma non ho trovato nessuno,così mi sono detto o sono
al parco o al
supermercato. Ho provato qui e mi è andata bene. Lui
è Matthew,vero?”
“Esatto,e
visto che sei qui allora mi darai una mano con le buste,il carrello si
è
riempito più del previsto” sorrisi ammiccante
indicandogli tutte le varie cose
che avevo preso.
“A sua
disposizione signorina”
Chiacchierando
del più e del meno ci mettemmo in fila alle casse,ma Matthew
iniziò ad
agitarsi, probabilmente stanco di stare seduto lì senza fare
nulla.
“Prendi il
piccolo,alle buste ci penso io” mi propose James,e feci come
mi disse. In
braccio a me il piccolo parve calmarsi un po’ e
iniziò a giocherellare con i
miei capelli.
“Che bella
famiglia che siete” esclamò una vecchietta davanti
a noi,che ci osservava
incantata come se davanti a lei ci fosse stata la sacra famiglia. Prima
che
potessi anche solo dire qualcosa,James mi circondo le spalle con il suo
braccio,addossandomi a lui e ringraziò la signora
“Grazie,ce lo dicono in
tanti” e le sorrise gentile.
Quando
uscimmo dal supermercato,scoppiammo entrambi a ridere,ripensando al
modo in cui
avevamo preso in giro la vecchietta. Caricammo le buste nella sua
macchina e
facemmo ritorno a casa.
“Hai impegni
stasera?” mi chiese,mentre in cucina riordinavo
ciò che avevo comprato.
“No perché?”
“Volevo
invitarti a cena fuori,mi farebbe piacere”
“Mi
spiace,stasera Edward è fuori con amici e non mi piace
portare Matthew in giro
per luoghi affollati”
“Oh,capisco”
ma dai suoi occhi capii che invece ci era rimasta parecchio
male,così decisi di
fargli una contro offerta “Se vuoi puoi rimanere a cena
qui,se per te è lo
stesso”
“Sì
certo,non c’è nessun problema” sorrise
felice e mi diede una mano con la spesa
“A patto che cucino io” propose.
“Se non mi
avveleni non c’è problema”
“Vedrà
signorina che dopo la cena,sarà così meravigliata
dalle mie doti che mi
chiederà di sposarla” risi della sua sicurezza e
gli risposi “Vedremo”
Quando però
James mi cacciò dalla mia cucina,intimandomi che se mi fossi
avvicinata avrei
dovuto scontare una punizione coi fiocchi,cominciai a temere per la mia
salute.
Passai
il tempo a giocare con Matthew,cercando di costruire
delle torri
con i cubi che gli aveva regalato Alice,ma mio figlio appena ne
impilava tre,si
divertiva a dargli una manata per farli cadere e poi iniziava a ridere
come un
matto per la sua bravata. La sua risata era così squillante
e felice che era
impossibile non ridere con lui,e i suoi occhi brillavano felici. Ogni
tanto
ripensavo al gesto che avrei potuto compiere,e un brivido mi correva
lungo la
schiena pensando che ero stata sul punto di uccider ciò che
di più bello la
vita mi avesse regalato; se quel giorno mi fossi fatta vincere dalle
mie paure
non avrei mai visto mio figlio ridere,giocare,crescere e ciò
mi provocava una
stretta dolorosa al cuore. Fui distolta dai miei pensieri dalla porta
della
cucina che veniva aperta,e dal profumino che ne proveniva
“Funghi”
esclamai,annusando l’aria.
“Sei un cane
da tartufi? O lo sei stata nella tua
vita precedente?” esclamò
meravigliato James
“Chi lo
sa,può darsi” sorrisi,e prendendo Matthew in
braccio mi diressi in cucina. Non
solo aveva cucinato primo,secondo e pure il dolce,ma aveva
apparecchiato la
tavola in maniera impeccabile,con calici e candele e varie posate come
se
fossimo ad un ristorante.
“Ho voluto
ricreare l’atmosfera di una cena fuori” mi
sussurrò all’orecchio,per non rompere
quell’atmosfera che si era creata.
“E’ tutto
meraviglioso,neppure sapevo di avere tutte queste cose a
casa” ammisi sincera.
Spostandosi dal mio fianco si posizionò dietro una
sedia,facendomi segno di
sedermi; misi Matty nel suo seggiolone,e poi mi accomodai,aspettando
che anche
lui prendesse posto di fronte a
me.
“Cosa ha preparato il mio chef?”
“Stasera
signorina avremo pennette alla boscaiola,scaloppine ai funghi e per concludere budino al
cioccolato”
Sicuramente
ero rossa come un peperone,quelli erano i miei piatti preferiti
“Come fai a
ricordarli?”
“Io ricordo
tutto di te” disse prendendo la mia mano che era posata sul
tavolo,e quel
contatto mi destabilizzò non poco,mi riportava alla mente
tanti momenti passati.
Iniziammo a
mangiare quelle prelibatezze che aveva preparato e mi stupii quando
notai che
aveva preparato anche la pappa per il piccolo,così
imboccandolo a vicenda la
cena passò. Mentre io era su in camera a far addormentare
Matthew,lui si occupò
di mettere a posto la cucina. Cambiando il piccolo,mi presi un
po’ di tempo per
riflettere su quanto stava accadendo con James; io non avevo mai
pensato di
tornare con lui,almeno non per il momento,ma lui sembrava fare di tutto
per
farmi capitolare.
Quando tornai
di sotto lo trovai nel salone che osservava il collage di foto fatte da
Alice,e
fu come ritrovarsi in un dejà-vu: ripensai a quando in
quello stesso posto si
trovava Edward il giorno che Matthew fece il suo ritorno a casa. Mi
schiarii la
voce per palesare la mia presenza.
“Ehi,ho
preso la bottiglia di vino che era rimasta dalla cena,così
possiamo finirla
comodamente qui sul divano se per te va bene”
Annuii e ci
sedemmo lì,prima in leggero imbarazzo,ma man mano che il
vino faceva effetto,ci
lasciammo andare ai ricordi,ripensando a tutto quello che avevamo
combinato
durante la nostra relazione.
“Oddio ti
ricordi quando rischiammo di far prendere un infarto a tua
nonna?” disse,e io
quasi sputai il vino che avevo in bocca per l’attacco di
risate che mi scosse
“Certo,quando le facemmo credere che ero incinta”
“Rischiammo
grosso quella volta” e scoppiammo nuovamente a ridere. Quella volta mia nonna si prese
veramente un bello
spavento,le avevamo detto che io ero incinta e i nostri genitori ci
avevano
cacciato da casa,e adesso volevamo fuggire per sposarci a Las Vegas;
rischiò di
sentirsi male per il fatto che la sua piccola nipotina non fosse
più pura e
sarebbe bruciata all’inferno,ma poi si
tranquillizzò quando seppe che non ero
incinta,e penso che credé che fossi anche pura,ma sul quel
punto fortunatamente
non indagò oltre.
“Questa te
la ricordi?” prese dalla tasca una foto,e quando me la
passò rimasi scioccata.
Era una
delle prime foto che
avevamo insieme,scattata in occasione di una gita che avevamo fatto con
un
gruppo di amici.
“Certo che
me lo ricordo,è stato quando siamo andati in gita con la tua
combriccola e mi
sono sentita un pesce fuor d’acqua per tutto il tempo visto
che ero l’unica
ragazza del gruppo” sbuffai ripensando a tutti gli scherzi
che mi avevano
fatto.
“Dai,eri
adorabile però quando ti imbronciavi” mi
sorrise,ma a quel punto era il mio
turno di vendicarmi.
“E quando io
e Alice ti chiudemmo fuori dalla stanza del college nudo?!”
scoppiai a ridere
come una matta a quel ricordo. Io e la mia amica più pazza
di me eravamo andati
a trovarlo al college,lei si era nascosta nell’armadio e io
lo attendevo
all’ingresso della sua camera con solo
l’accappatoio addosso. Quando lui era
entrato gli avevo fatto credere che avevo una voglia matta di fare
l’amore con
lui,e lo avevo fatto spogliare lì nell’ingresso,a
quel punto lo avevo bendato
per rendere il tutto più eccitante,ma invece venne fuori
Alice e insieme
riuscimmo a spingerlo nel corridoio,completamente nudo.
“Brutta
streghetta,per quello non ti ho ancora punito a sufficienza. Mi
saltò
addosso,costringendomi a sdraiarmi sul divano,e prese a farmi il
solletico sui
fianchi: sapeva che quello era il mio punto debole. Iniziai a
contorcermi sotto
di lui,ma continuava a ripetermi che ancora non ne avevo avuto
abbastanza.
“Ti prego
James” ansimai a corto di fiato.
“Dimmi che
ti sei pentita di averlo fatto” mi disse ridendo anche lui e
tentando di farmi
stare buona.
“Sì ti
giuro”
“Non mi
sembri troppo convinta” mi rispose,continuando a torturarmi i
fianchi,ma fummo
interrotti dal suono del campanello,e lui a malincuore dovette
lasciarmi
andare.
Aprii la
porta senza sincerarmi prima di chi ci fosse dietro,ancora sorridendo
come una
stupida,ma il sorriso mi morì sulle labbra quando vidi chi
c’era di fronte a me
“Edward” mormorai atona.
“Ciao,disturbo?
Ho finito presto con gli amici e ho pensato di passarvi a
salutare”
“Bells chi
è?” chiese James dal salotto. Edward sentendo la
sua voce,spinse per aprire
maggiormente la porta,e lo vide semi disteso sul divano,poi prese a
squadrarmi
per bene e vidi la rabbia dipingersi sul suo volto
“Scusate,è evidente che ho
interrotto qualcosa” e così dicendo mi diede le
spalle,raggiungendo velocemente
la macchina,ma io gli corsi dietro “Edward fermati”
riuscii ad afferrargli la
manica del giubbotto e lui fu costretto a fermarsi “Edward
non stavamo facendo
niente di male,ti prego credimi” lo supplicai disperata,non
riuscendo a capire
bene perché stessi tanto male per il fatto che lui non mi
credesse.
“Mi risulta
difficile vedendo come sei ridotta” sputò fra i
denti senza guardarmi. Abbassai
gli occhi su di me e vidi che avevo la camicetta tutta sgualcita e
fuori dai
pantaloni,i gli occhi sicuramente lucidi e brillanti a cause delle
lacrime per
le troppe risate e a giudicare dai ciuffi che mi ricadevano sul volto
la mia
coda era ormai inesistente visto come mi era agitata sul divano,e in
quel
momento capii cosa Edward avesse potuto immaginare. Gli lasciai la
manica e
sussurrai solo “Ti sbagli.”
Lui si
voltò,la furia nei suoi occhi,ma quando scorse bene il mio
viso non so di
preciso cosa vi lesse,ma il suo sguardo si addolcì
“Ok,ti credo”
sussurrò,accarezzandomi il viso dolcemente. Gli presi quella
mano e lo tirai
verso casa “Entra,dai la buonanotte a Matthew” lo
pregai,e lui annuì
seguendomi.
Quando
entrammo,lui non salutò neppure James,ma si diresse subito
di sopra da suo
figlio.
“James,forse
è il caso che vai”
“Sicura? Non
mi va di lasciarti sola con lui dopo il modo in cui ti ha urlato
contro” era
preoccupato,ma anche abbastanza incazzato per il fatto che Edward ci
avesse
interrotti.
“No,tranquillo,non
mi farà del male”
“Se hai
bisogno chiamami a qualsiasi ora”
“Tranquillo,vai”
“Buonanotte
Bella” mi diede un bacio sulla guancia,soffermandosi un
po’ più del dovuto,e
poi sorrise beffardo guardando alle mie spalle,mi voltai e vi trovai
Edward ai
piedi delle scale che ci guardava.
POV
EDWARD
Guardando
l’orologio e vedendo che erano appena le dieci,avevo deciso
di andare da
Bella,visto che erano due giorni che non ci vedevamo e sentivo la
mancanza di
lei e di mio figlio. Come temevo il compleanno di Lucas si era rivelato
il
solito casino organizzato dai miei amici; dopo essere stati in un
locale per
mangiare qualcosa insieme,loro avevano deciso di continuare la serata
in un
night dove li avrebbe aspettati una ballerina pagata apposta per
l’occasione.
Inutile dire che avevo declinato l’invito,non mi andava per
nulla di trovarmi
circondato da ragazze che si strusciavano sul mio corpo.
Quando
avevo pensato di passare a casa di
Bella non mi sarei mai aspettato di trovarla in compagnia. Vederla con
i
capelli scompigliati,i vestiti fuori posto e le gote arrossate mi aveva
fatto
giungere ad una conclusione,che io non avevo speranza con lei. Ma poi
le sua
parole avevano acceso una fiammella in me,e così mi ero
lasciato convincere ad
andare con lei,anche perché i suoi occhi non erano capaci di
mentire. Ero
entrato dentro senza degnare di uno sguardo James,dirigendomi subito da
mio
figlio,che dormiva beatamente. Lo sfiorai appena per evitare di
svegliarlo,e il
mio cuore perse un battito quando sorrise
inconsciamente,chissà cosa stava
sognando. Pensare che quel bellissimo bambino fosse frutto di una notte
di
passione incontrollata che si era scatenata tra me e sua madre,mi
rendeva ogni
volta incredulo.
Tornato di
sotto vidi una scena che mi mandò su tutte le furie: quel
viscido aveva baciato
Bella sulla guancia per poi lanciami uno sguardo sprezzante. Strinsi i
pugni
fino a farmi male per impedirmi di picchiarlo in quel momento. Bella
quando si accorse
della situazione lo salutò e poi mi
raggiunse,mordicchiandosi il labbro
inferiore,facendomi intuire di essere in imbarazzo.
Presi un
respiro profondo per sciogliere la tensione,ma non ci riuscii del tutto
“Forse
è il caso che vada adesso” feci per andarmene,ma
nuovamente la sua mano afferrò
il mio braccio.
“Resta” era
stato solo un sussurro il suo,ma lo avevo udito forte e chiaro come se
lo
avesse urlato. “Perché?” avevo bisogno
di sapere a quel punto.
“Mi fa
piacere e poi non voglio che guidi a quest’ora di notte,sei
troppo nervoso e
stanco” concluse,arrossendo lievemente per quella confessione.
“Ok” risposi
semplicemente.
Sistemammo
il mio divano letto in silenzio,poi prima che ci augurassimo la
buonanotte,
Bella mi disse “Edward ti giuro che non sarebbe successo
nulla con
James,stavamo solo giocando. Non so perché ti sto dicendo
questo,ma non voglio
incomprensioni tra noi” teneva lo sguardo basso,si torturava
le mani e potrei
essere certo che fosse pure arrossita. Con un dito le sollevai
delicatamente il
viso e guardandola in quegli occhi tanto profondi e scuri che mi ci
sarei
potuto perdere dentro,le dissi solo “Grazie” e lei
mi sorrise felice prima di
avviarsi in camera sua.
Quando
fui solo,al buio,le mie paure mi
assalirono di nuovo. Stavo rischiando di perdere la cosa più
importante della
mia vita,senza che io combattessi per averla,ma da quel momento le cose
sarebbero cambiate,non sarei rimasto con le mani in mano a vederla
allontanarsi
da me giorno dopo giorno,avrei fatto di tutto per riconquistarne la
fiducia,stupendola tutte le volte che avrei potuto. E già
l’indomani sarebbe
stato un ottimo punto di partenza.
**La
differenza tra
me e te,Tiziano Ferro
Che
dite si sta iniziando a smuovere la situazione tra i due? nel prossimo
capitolo ci sarà il chiarimento tra Alice e Bella,e una
scena da famiglia coccolosa con un....finale! ma non vi dico cosa ci
sta su quei puntini,lo lascio alla vostra immaginazione ^^ un bacione
ragazze e a mercoledì ;) Paola
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