Against the evil
CAPITOLO 3
Due anelli e una rosa
La giornata trascorse rapida e frenetica, mentre Harry, Ron
e Hermione cercavano di dare una mano come meglio potevano. Per lo più
aiutarono Fred e George a decorare la tana.
Harry era davvero curioso: non aveva mai assistito ad un
matrimonio tra maghi, né ad uno tra Babbani, quindi non aveva idea di come si
svolgesse una cermiona nuziale.
Qualcosa però lo confondeva: non aveva ancora visto Bill, e
non era sicuro sul motivo della sua assenza...certo poteva essere per la
tradizione di non vedere la sposa prima del matrimonio, oppure per l’incidente
che aveva avuto un paio di mesi prima, con un lupo mannaro, e che gli avevano
dato caratteristiche animalesche. Harry, però, non aveva potuto vedere quanto fosse
cambiato, così lo chiese a Ron.
-Già, è davvero strano...sai ora mangia molta carne, una
volta l’ho beccato a mangiare carne cruda, capisci, senza neanche cuocerla!
-Certo, se è cruda...ma no, io intendevo fisicamente...è
cambiato?
-Beh si è un po’ irrobustito...e durante il plenilunio la
faccia gli si riempie di pelo! Però nel complesso e normale...insomma...è
sempre mio fratello, è a posto.
-Bene, ne sono felice...ma ora dov’è?
-Boh...credo che stia ritirando i vestiti.
-Roon, Harry, ho bisogno di una mano in cucina! – urlo dalla
stanza vicina la signora Weasley.
Rassegnati, i due interruppero la conversazione e aiutarono
la donna ad adornare una bella torta dall’aria gustosa.
Circa tre ore dopo o preparativi erano finiti, Harry e Ron
erano tornati in camera per prepararsi, e Hermione e Ginny si acconciavano e si
truccavano in bagno.
-Non capisco che bisogno c’è di imbrattarsi la faccia in
quel modo! – disse aspramente Ron, accennando alla porta del bagno.
Harry non rispose, le due erano appena uscite, e tutti
insieme si diressero in giardino, accuratamente sistemato per l’occasione, dove
doveva svolgersi il matrimonio.
Sedie bianche erano disposte in file perfettamente dritte e
simmetriche, e un grande arco fiorito di rosa era posizionato al centro, nel
corridoio lasciato dai due grandi gruppi di sedie.
Sotto quest’arco, c’era la bellissima Fleur, che parlava con
un uomo vestito di nero, che evidentemente, doveva dirigere la cerimonia.
La signora Weasley sbucò alle loro spalle, spingendoli verso
le prime file. I ragazzi si sedettero abbastanza imbronciati. Avevano sperato
di accaparrarsi un posto nelle ultime file, così da poter sonnecchiare nel caso
in cui la cerimonia diventasse troppo lunga.
Harry si gardò intorno. Ma erano davvero così pochi?
Incrociò le braccia, in attesa.
I minuti diventavano sempre più lunghi, e Harry sentiva la
sua attenzione calare.
Ma all’improvviso tutt’intorno cominciarono a
materializzarsi maghi e streghe, parenti o conoscenti delle due famiglie, che
ingombrarono il giardino ciarlando e ridacchiando, salutando i volti conosciuti
e stringendo la mano degli estranei. Dopo poco tempo, la gente cominciò ad
accomodarsi.
Da qualche parte scaturì una marcia nuziale, e, come per
incanto, Fleur si Materializzò sotto l’arco, nel suo vestito abbagliante e il
suo bellissimo viso sorridente.
All’improvviso, si sentì un altro schiocco e Harry vide
Bill, in smoking e scarpe nuove, comparire accanto all’imminente sposa con un
cuscino rosso e d’oro in mano.
Harry notò che sul cuscino vi era una rosa bianca, al centro
tra due anelli. Hermione gli aveva detto che la rosa bianca nel mondo magico è
simbolo di unione, ed è tradizione portarla ad un matrimonio.
Fleur prese amorevolmente la rosa dal cuscino e la appuntò
allo smoking di Bill, mentre l’uomo dietro di loro cominciava a parlare di
unioni, di rispetto, di famiglia, e di amore reciproco, fino ad arrivare alla
fatidica frase.
- Fleur Delacoeur vuoi tu sposare Bill Weasley, ed amarlo e
rispettarlo finchè morte non vi separi?
-Si, lo voliio.
-Bill Weasley, vuoi tu sposare Fleur Delacoeur, ed amarla e
rispettarla finchè morte non vi separi?
La signora Weasley scoppiò a piangere, in singhiozzi
commossi e forti, tanto che in molti, compreso Harry, si voltarono a guardarla.
Nel farlo, Harry notò che vi erano tutti i membri dell’Ordine, tranne
ovviamente Mundungus, che la signora Weasley aveva accuratamente evitato di
invitare. Fu un sollievo per Harry, dopo che aveva rubato i cimeli di casa
Black, che erano appartenuti al suo padrino e che ora gli appartenevano per
eredità. Harry ricordò con rabbia e rimorso quel freddo giorno d’inverno,
quando aveva scoperto che il mago vendeva i ricordi del suo padrino a metà
prezzo, fuori dalla Testa di Porco...avrebbe voluto riprenderseli...c’era
quella coppetta, quelle tazze con lo stemma dei Black, quelle cornici, una foto
di Sirius da bambino, quando evidentemente non era ancora rinnegato dalla sua
famiglia, e quel medaglione di cui nessuno riuscì a sbarazzarsi...
Harry scattò in piedi.
-IL MEDAGLIONE!
Il medaglione...R.A.B....il viaggio con Silente...e il faso
Horcrux. Tutto tornava.
R.A.B. era Regulus, il fratello Mangiamorte di Sirius, e il
medaglione era un Horcrux! Ma ora quest’ultimo era in mano a Mundungus...oppure
al fratello di Silente, che l’aveva acquistato...
Nella mente di Harry turbinavano forticose idee, problemi,
soluzioni, così non si rese conto che un centinaio di occhi erano rivolti su di
lui.
Hermione gli diede una gomitata.
-Ehm...scusate...- balbettò imbarazzatissimo, sedendosi e
sprofondando per la vergogna.
-Ma sei impazzito? – gli sussurrò Ron.
-Ragazzi ho appena scoperto...
-Vi dichiaro marito e moglie!
Un boato coprì le parole di Harry. Ora molte persone
piangevano, signor Weasley compreso.
La gente cominciò ad applaudire, mentre un mago mingherlino
puntava la sua polverosa macchina fotografica verso i due, che si baciavano
lentamente per assaporare la gioia di quel momento, e intanto, dietro di loro,
Fred e George azionarono i loro fuochi d’artificio, creando una scoppiettante e
luminosa cornice attorno al loro bacio.
Si scambiarono gli anelli, poi Fleur si riprese la rosa, e
stringendola tra i denti, cominciò a mettersi in posa per le foto, avanzando
come una modella tra le sedie e i parenti. I due, sempre tenendosi per mano, cercarono
di uscire dalla folla che li circondava, per scappare via in luna di miele: ma
prima che potessero farlo, dalle bacchette di tutti scaturirono fiori di ogni
tipo, che contornarono la loro fuga verso una fiammante carrozza, che partì
svolazzando, perdendosi nel cielo terso e immacolato.