Ecco il vero finale! Ci ho messo poco ad aggiornare, eh? Be’, sinceramente l’avevo progettato da un po’ e ho dovuto solo
scriverlo ^_^’’
Però, se devo dire
la verità, non sono proprio soddisfatta al massimo … c’è qualcosa che non mi
convince …
Boh, ditemelo voi! Leggete e commentate! J
Epilogo.
Un’allegra suoneria risuonò nella grande
villa Smith, a Tokyo. Una giovane ragazza di ventidue
anni, dai capelli rossicci e un corpo perfetto da modella corse a rispondere al
cellulare.
“Pronto?” chiese con voce squillante. “Ciao, Fuka!” esclamò sentendo la voce della sua migliore
amica risponderle. “Una passeggiata in centro? Non so se posso … sì, hai
ragione tu! E poi, come potrei dire di no allo shopping?!
Alle tre davanti al nostro negozio preferito, ok! Ci vediamo tra poco, allora!
Ciao” disse, e chiuse la comunicazione. Poi si diresse verso il bagno a si fece una doccia, prima di tornare in camera a vestirsi e
truccarsi. Quando fu pronta diede uno sguardo
all’orologio.
Ma porca … finisce sempre che sono in ritardo! Vabbè, è meglio se mi sbrigo! si disse, vedendo che erano
già le tre meno dieci.
“Mamma, Fuka mi ha chiesto
di fare un giro in centro con lei … potresti …?” chiese
titubante a sua madre prima di uscire. La donna la guardò con tenerezza:
“Non preoccuparti, ci penso io … tu vai” le rispose, prima di avviarsi in una
cameretta affianco a quella di Sana. La ragazza la ringraziò e corse fuori
casa.
Una mezz’oretta dopo raggiunse la sua amica, che la
stava aspettando impaziente davanti ad una boutique.
“Sempre la solita, eh?!”
l’apostrofò quando la vide. Sana sorrise imbarazzata.
“Be’, sai, ora che …”
“Sì, sì … lo so … stavo scherzando!” le sorrise Fuka, poi iniziarono il loro giro di negozi.
Improvvisamente Sana si bloccò, e Fuka
la guardò interrogativa.
“Ehi, Sana? Ci sei ancora?!”
le chiese, ma si zittì subito notando la sua espressione sconvolta e incredula.
Gli occhi, sbarrati, stavano fissando un punto preciso. Fuka
seguì il suo sguardo e notò un ragazzo biondo, alto, che dava loro le spalle.
“Heric …” sentì la sua amica
mormorare. La vide fare qualche passo verso il ragazzo, ma fermarsi all’istante
quando questo si voltò … non era lui … non era Heric
… Sana sentì il suo cuore spezzarsi, e Fuka vide i
suoi occhi spegnersi, mentre abbassava il capo, stringendo i pugni. Le mise una
mano sulla spalla.
“Pensi ancora a lui?” le chiese, ma conosceva già la
risposta. Infatti Sana non le rispose.
“Sana …” continuò Fuka.
“Sono passati quattro anni! Non sarebbe ora di dimenticare Heric?
Dopotutto, siete stati insieme solo per alcune
settimane …”
“Lo so, Fuka, ma sono state
speciali!” l’interruppe la ragazza. “Lui era speciale! È l’unico che mi abbia mai amato davvero … e che io abbia mai amato
davvero … e poi, come potrei dimenticarlo dopo che …” la sua voce sembrò
rompersi, ma un istante dopo rialzò lo sguardo e riuscì a sorridere, seppur
debolmente. “Ma forse hai ragione tu, Fuka. Devo lasciarmelo alle spalle e andare avanti da sola
…” disse, dopodichè ritenne chiuso l’argomento e
riprese a passeggiare con la sua amica.
Eppure è così difficile … aggiunse dentro di sé.
Ironia del destino vuole
che
Io sia ancora qui a
pensare a te
Nella mia mente flash
ripetuti
Attimi vissuti con te
È passato tanto tempo ma
Tutto è talmente nitido
Così chiaro e limpido
Che
sembra ieri
…
*
Da un’altra parte, invece, un ragazzo biondo aveva pensieri
simili. Ripensava ad un amore perduto …
La mattina dopo la loro notte di passione, Heric si era svegliato da solo nella camera d’albergo.
Aveva cercato la sua Sana, ma di lei non c’era più traccia … era già partita, e
senza salutarlo, perché sarebbe stato ancora più difficile …
Ieri avrei voluto leggere
i tuoi pensieri
Scrutarne ogni piccolo
particolare
Evitare di sbagliare
Diventare ogni volta
l’uomo ideale
Ma quel giorno che mai più
scorderò
Mi hai detto “Non so più
se ti amo o no …
Domani partirò …
Sarà più facile
dimenticare, dimenticare”
Ma io non ho dimenticato, Sana … non sono ancora
riuscito a farlo … pensò con
amarezza.
“E
adesso che farai?”
Risposi: “io non so”
Quel tuo sguardo poi
Lo interpretai come un
addio
Senza chiedere perché
Da te mi allontanai
Ma ignoravo che
In fondo non sarebbe mai
finita …
*
Sana si fermò davanti all’ennesima vetrina, che la sua
migliore amica stava guardando. Fuka notò qualcosa di interessante, e decise di entrare nel negozio. L’attrice
fece per seguirla, ma le cadde una delle buste che aveva in mano. Si chinò a
raccoglierla, e quando si rialzò diede un’ultima occhiata alla vetrina … ciò
che vide riflesso la lasciò a bocca aperta …
Questa volta tutto ciò che aveva in mano sfuggì alla
sua presa, ma non se ne curò.
Ti prego, fa che quando mi girerò sia ancora lì … pensò, temendo fosse il
frutto della sua immaginazione. Questa volta era sicura … il paio di occhi ambrati che stava fissando nel vetro di quel
negozio non potevano appartenere ad altri che Heric …
ma aveva paura che fosse solo uno scherzo del suo cuore …
Di scatto si voltò, e la sua gioia le fece sembrare di
avere un paio di ali sulla schiena quando vide che la
figura del ragazzo biondo che aveva scorto era ancora lì, di fonte a lei, a
fissarla a bocca aperta. Le sue labbra avevano paura a pronunciare il nome di Heric, ma fu lei a sentire per prima la voce della persona
che aveva riempito il suo cuore e la sua mente per
tanto tempo …
“Sana …?!”
Heric era davvero lì, davanti a lei, in carne e ossa …
l’aveva chiamata per nome … non si era dimenticato di lei … le sorrideva,
felice di averla ritrovata …
*
Sana … era proprio lei … Heric
lesse la felicità nei suoi occhi, ma fu certo che non poteva mai raggiungere
quella che provava lui in quel momento …
Teso, ero a pezzi ma
Un sorriso in superficie
Nascondeva i segni di ogni cicatrice
Nessun dettaglio che nel
rivederti
Potesse svelare quanto ci ero stato male
Quattro anni scivolati in
fretta e tu
Mi piaci come sempre forse
anche di più
*
La ragazza non resistette più oltre e corse verso Heric, gettandosi tra le sue braccia, stringendolo a sé.
Rimasero abbracciati per un tempo infinito, felici di sentire il calore dei
propri corpi, di sapere che non erano un’illusione.
“Cosa ci fai qui a Tokyo?”
riuscì a chiedere Sana, mentre la felicità per aver ritrovato il ragazzo le
faceva morire ogni parola in gola.
“Mia sorella si è trasferita qui per studiare, e io ho
dovuto seguirla perché non potevo badare a mio padre da solo …” rispose lui,
senza dare peso alle proprie parole, considerandole solo un’inutile spiegazione
che interrompeva quel momento di pura gioia.
“Sana … non ti ho mai dimenticata
…” aggiunse poi al suo orecchio, temendo la sua risposta. La ragazza si scostò
un poco e lo guardò negli occhi.
“Nemmeno io … ” rispose. “Quella notte … è sempre
stata nei miei pensieri …”
Hai detto: “so che è un controsenso ma
L’amore non è razionalità
Non lo
si può capire”
Ed ore a parlare
Poi abbiamo fatto l’amore
È stato come morire
Prima di partire
Potrò mai dimenticare, dimenticare?
“Non ti ho mai dimenticato … perché ti amo” gli disse.
Heric la guardò dolcemente,
sorridendole, poi si baciarono. Un bacio lungo, intenso, profondo …
sembrava infinito …
L’infinito
sai
cos’è?
L’irraggiungibile
Fine o meta che
Rincorrerai per tutta la
tua vita
Quando si staccarono, Sana abbassò lo sguardo, e con timore
continuò:
“E non ti ho mai dimenticato … perché mi hai donato qualcosa che mi ricorda te
ogni giorno di più …”
Il ragazzo la guardò interrogativo. In quel momento Fuka uscì dal negozio.
“Sana, ma dove ti eri …?” si interruppe
all’istante notando la presenza di Heric. Un solo
sguardo di Sana, e capì tutto.
“Fuka, scusami, ma devo
tornare a casa …” le disse, il tono di voce basso, e Fuka la comprese.
“Certo … ci sentiamo” le disse, lasciandola andare,
chiedendosi cosa sarebbe successo in seguito …
Quando i due ragazzi raggiunsero
la villa di Sana, Heric era molto preoccupato. Non
avevano parlato per tutto il tragitto, e nonostante si fossero tenuti sempre
per mano, Heric aveva avvertito come un muro tra di loro … una distanza che non era riuscito ad eliminare
…
Sana aprì la porta d’ingresso, ed entrò.
“Mamma, sono tornata …” annunciò, ma fu interrotta da
una voce infantile.
“Mammina, sei qui! Che bello!”
Dal salotto sbucò una piccola figura che si avvicinò
con passo rapido a Sana. La ragazza si perse nello sguardo spensierato di quel
piccolo bambino biondo che si era gettato tra le sue braccia non appena lei si
era piegata. Lo sollevò da terra, posandogli un bacio sulla guancia e
prendendolo in braccio.
Heric, nel frattempo, aveva sentito il cuore arrestarsi per
un istante, nello stesso momento in cui aveva visto quella piccola creatura dai
capelli dorati e gli occhi ambrati andare incontro a Sana chiamandola ‘mamma’.
“Chi è quello lì?”chiese il bambino, fissando lo
sguardo in quello del ragazzo … uno sguardo così
familiare …
“Lui … è tuo padre …” sussurrò Sana, guardando Heric negli occhi, cercando di capire quale sarebbe stata
la sua reazione. Il bambino non riuscì a capire il significato di quelle
parole, ma per Heric … per lui furono come un soffio
di vita …
“Sana …” iniziò Heric.
“Te ne andrai?” chiese lei a bruciapelo, senza
riuscire a guardarlo negli occhi.
Heric le sollevò delicatamente il mento con una mano.
“No, mai … ora sono qui, con te, e durerà per sempre,
te lo prometto …”
“Ma
adesso che farai?”
“Adesso io non so”
Infiniti noi
So solo che non potrà mai
finire
Mai
Ovunque
tu sarai
Ovunque
io sarò
Non smetteremo mai
Se
questo è amore
È Amore infinito …
Infinito …
- Mesi dopo … -
“Viva gli sposi!!”
L’urlo che esplose fuori dalla
chiesa si espanse in tutta Tokyo, mentre cascate di riso cadevano sulla
bellissima attrice Rossana Smith, avvolta in un elegantissimo
abito bianco. Centinaia di fotografi e giornalisti l’assalirono appena mise
piede fuori dalla chiesa.
“Signorina Smith, com‘è
stata la cerimonia?” le chiesero.
“Stupenda” disse semplicemente Sana, non riuscendo ad
esprimere la sua felicità per quel giorno. “Ma da oggi
sarò la signora Hayama!”
“Dove ha conosciuto suo
marito?” le chiese subito dopo un altro giornalista.
Sana si voltò con un largo sorriso verso il suo
compagno, perdendosi nei suoi occhi ambrati.
“Sulla cresta dell’onda …” mormorò, prima che le sue
labbra fossero catturate da quelle di Heric.
THE END - Daisy
La canzone che accompagna e rappresenta i
pensieri di Heric e Sana è “Infinito” di Raf.
Questa volta è finita davvero! E alla fine, si sono anke sposati!
Be’, non ho resistito, io devo per forza farli stare insieme, odio vederli
separati! Sono la mia coppia preferita, se ancora non si fosse
capito!!^^
Cmq, come ho già detto, non mi piace molto come
mi è venuto questo capitolo, e mi affiderò al vostro
giudizio … magari lo cancellerò e proverò a fare di meglio … ditemi voi se vi
va bene così, o se preferireste che provassi a riscriverlo, magari senza ke Sana abbia avuto alcun figlio da Heric
…
I miei ringraziamenti per le recensioni che
mi hanno supportata fino alla fine (thanks a: Anna94, miki18, violetta, Rossana, Geo88, LizDreamer, luchia nanami, faby, lucychan93,
fragolina92, miki90, laukurata, rana e gatto, brava,
Luana, Giuly23, Lunachan62, liliana87 … sperando ke nn manki nessuno!^^) e a tutti
voi che avete letto!
Alla mia prossima storia (che già ho
progettato, anche se non completamente … ; -) )
Vvtttb
J Daisy J