HINT
Corin era
genuinamente costernata, un po’ come quando Mrs. Riverdeep
aveva scoperto che la propria figlia Dorothy disdegnava il promesso
sposo a favore dell’affascinante e ribaldo figlio di un suo
antico amante.
Va bene che
era sabato sera, va bene che a Volterra in inverno non è che
ci sia tutta questa vita, ma proprio tutti al cinema dovevano andare?
Proprio quella sera, quella in cui aveva finalmente trovato il coraggio
di chiedere a Santiago di uscire. Santiago le aveva detto che se voleva
vedere Sherlock Holmes avrebbero potuto farlo a palazzo nella sala
proiezioni (un po’ come quando il tormentato Phury aveva
trovato Cormia che guardava “Dirty Dancing”, aveva
pensato), ma lei aveva insistito: - Le coppie fidanzate vanno a
cena e poi al cinema!-, aveva esclamato prima di farsi scomparire il
viso dietro una cascata di capelli, imbarazzata.
Le persone si
ammucchiavano una sull’altra, spintonandola (gli italiani
proprio non le sanno fare, le file). Due ragazze, una con un cappotto
grigio e l’altra con il cappotto rosso, le passarono davanti
con nonchalance continuando a chiacchierare. Non l’avevano
nemmeno fatto apposta, è che proprio non l’avevano
notata… Corin non ebbe nemmeno voglia di arrabbiarsi.
Altre quattro
o cinque persone la superarono. Vide la ragazza col cappotto rosso
allungare i soldi all’amica che aveva guadagnato la
biglietteria.
-C’è
posto solo in prima fila-, ribadì il bigliettaio. Era un
po’ che le sue orecchie di vampiro udivano questa frase.
Pazienza. La ragazza col cappotto grigio annuì e prese i
suoi due biglietti; se solo non le fossero passate davanti…
-Due per
Sherlock Holmes-, annunciò finalmente al bigliettaio. Che
non si mosse.
-Mi
scusi… vorrei due biglietti
per Sherlock Holmes, per favore!-
L’uomo
sbatté le palpebre due o tre volte, come per metterla a
fuoco. Poi la guardò con aria vagamente stizzita (un
po’ come quando l’affascinante promesso sposo di
Dorothy aveva scoperto la tresca).
-Sono finiti, i biglietti per
Sherlock Holmes. Non c’è più posto.-
Le persone
(poche) in fila dietro di lei mugugnarono e se ne andarono. Corin
uscì dal cinema, delusa.
Santiago era
lì, col suo cappotto lungo, che fumava una sigaretta. Cielo… non si sarebbe mai
abituata, pensò. Appena la vide buttò a terra la
sigaretta e la spense col piede. La vedeva sempre, Santiago.
-Allora, hai
fatto? Entriamo?-
Corin scosse
la testa, sconsolata.
-Avevano
finito i biglietti.-
Lui la
guardò e fece un sospiro teatrale.
-Lo sapevo che
dovevo andare io, bimba. Vieni!-
La prese
sottobraccio e la trascinò più o meno di peso di
fronte al bigliettaio, che scartabellava sul banco.
-Due per
Sherlock Holmes, por
favor.-
L’uomo
non alzò neanche la testa.
-Sono finiti i
biglietti.-
-No, lei non
ha capito…-
Santiago
appoggiò un gomito sul bancone, avvicinando il viso a quello
dell’uomo. Cielo. Cielocielocielo…
-Io e la
mia fidanzata
vorremmo due biglietti per Sherlock Holmes.-
Adesso
posso morire felice, pensò
Corin.
Il bigliettaio
invece alzò lo sguardo e impallidì.
-Maremma…
sì… sì, mi scusi tanto signore, non
avevo capito che… due biglietti, certo… dove
preferireste sedervi, lei e la su’ fidanzata?-
-Oh, non
saprei proprio… dove vogliamo sederci, querida?-
No, non si
sarebbe mai abituata. Meglio così; sarebbe sempre stato
bellissimo.
Chiara era
talmente presa dalla discussione che non si accorse di quando la
maschera disse ai suoi vicini di posto che c’era stato un
errore, quei posti erano prenotati e dovevano andarsene.
D’altra parte l’argomento era di vitale importanza.
-Ti dico che
Robert Downey Jr. è soltanto il quinto
più
figo dell’universo!-
-Ah
sì? E allora chi sono gli altri quattro?- le chiese una
delle amichette.
-Quarto:
Johnny Depp. Terzo: Ben Barnes. Secondo: il figone col turbante che
abbiamo visto quella sera in piazza. Primo: F… Maremma
ladra!-
L’uomo
che si era seduto accanto a lei scardinò in un istante la
classifica, piazzandosi saldamente al terzo posto per non andarsene
più.
Era un
moraccione muscoloso talmente figo da levare il fiato, stava togliendo
il cappotto a una tizia insignificante (“sarà
la su’ sorella”, pensò
Chiara) ma soprattutto si stava sedendo accanto a lei.
-Che culo che
hai!- le sibilarono le amichette.
-Querida…
sembra a me o questo film è pieno di… come le
chiami? Hint slash!-
Corin
annuì a caso. Maledetto udito di vampira. Era da quando
erano entrati che quelle quattro ragazzine facevano di tutto per farsi
notare da Santiago come se lei non esistesse; pensare
che a questo dovrei essere abituata.
Non
riusciva nemmeno a godersi le evidenti e sfacciate hint slash del film.
Oddio, che aveva detto Santiago?
-Non
è che da domani comincerai a scrivere cose su Sherlock e
Watson tipo quella dei gladiatori che hai scritto su me e Felix?-
-COSA?-
Tutti si
voltarono verso di loro, qualcuno sibilò
“Shhhhhhhh!”. Per lo meno la figuraccia la fece
solo Santiago, dato che guardavano lui e non lei. Ad ogni modo, lui si
limitò a ridacchiare e a passarle il braccio sulla spalla,
stringendosela a sé il più possibile.
“Odio
avere qualcosa con una volontà sua che mi ballonzola tra le
gambe!” Esclamò
Sherlock. Santiago scoppiò in una risata gigantesca.
Quello era decisamente un bellissimo film.
-Bueno… a cena siamo andati,
al cinema anche. E a questo punto cos’è che fanno,
le coppie fidanzate?-
Il sorriso di
Santiago non era malizioso, di più. Tipo il sorriso
dell’affascinante capitano Saramago, ma mille volte meglio.
-Ah…
a questo punto… ecco, lui accompagna a casa lei, suppongo,
ma tanto noi abitiamo nello stesso posto e quindi non…-
Lui le prese
il mento con la mano e la baciò lì, in mezzo alla
strada, davanti a tutta la gente che usciva dal cinema.
No, non si
sarebbe mai abituata.
-Quindi,
bimba, al resto della serata penso io.-
Grazie al
cielo.
Note: questa versione di Corin e
Santiago appartiene a OttoNoveTre, quindi questa è
di fatto la fanfiction di una fanfiction. Aggiungo che ci sono la
self-inserction mia e della sopracitata OttoNoveTre (Corin e Santiago a
parte, la scena della coda al cinema è realmente accaduta),
la comparsata di Chiara e chi se la ricorda avrà tutto il
mio imperituro amore, e riferimenti al mondo delle fanfiction, quindi
questa è una meta-meta-fanfiction. Neh?
Il film che i
piccioncini vanno a vedere è “Sherlock Holmes.
Gioco d’ombre”, e la battuta di Sherlock che cito
è a mio parere la più bella di tutto il film. I
libri a cui si riferisce Corin invece sono tutti inventati, tranne uno.
Chi lo trova avrà un premio ENORME e SPROPOSITATO.
La storia dei
gladiatori la trovate qui.
Grazie a OttoNoveTre
per avermi lasciato usare la sua dolcissima Corin e il suo fighissimo
Santiago, e grazie a tutti quelli che passeranno di qui e si
divertiranno!
Detto ciò,
auguri di Buon Natale a tutti voi!
Dragana
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