Lover - Sette attimi e poi te

di Due Di Picche
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.Accidia

Era scappato. Come un codardo si era rifugiato con la coda tra le gambe in chissà quale corridoio o stanza di quell’immensa villa.
C’era una spiegazione: non aveva voglia di litigare con Ungheria. Era l’ultimo dei suoi desideri affrontare quella donna.
Non gli bastava più.
Già. Da quando la pigrizia nell’affrontare una “battaglia” era riuscita a sopraffarlo?
Maledetta Ungheria!
Lei intanto camminava libera per il palazzo con il vestito macchiato di fragole. In un certo senso macchiato di Prussia.
Chiuse gli occhi sospirando e si appoggiò a un balconcino interno di una delle numerose vetrate del palazzo. Avrebbe voluto addormentarsi. Dimenticare quella giornata, l’incontro con Prussia e il cuore che le galoppava all’impazzata nel petto.
Stava soffrendo. Soffrendo di un amore impossibile. Non aveva voglia di continuare a soffrire, perché il pensiero di lui non la lasciava in pace?



***
Due Di Picche...

Ok, l’IRA non ha avuto tanto successo, ma penso che nemmeno l’accidia riuscirà a suscitare il vostro interesse. Come capitolo lo considero “banale” perché ne Prussia ne Ungheria sono soggetti pigri e oziosi, ma forse l’unica via per accedere anche a questo peccato è la “sofferenza per amore”. Essere pigri di farsi avanti, di saper che un’amore che fa soffrire porta solo malessere.
Forse è proprio perchè non vogliono soffrire e non vogliono avere problemi che si tengono lontani l’uno dall’altra?
Va beh… lascio a voi il giudizio su questo capitolo! Ringrazio comunque chi ha aggiunto questa raccolta nelle preferite e nelle seguite ** al prossimo capitolo!
Baci
Due di Picche





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