Sanzo's Pet Therapy - Parte Seconda
Parte seconda
Hakkai
entra
barcollante
dalla porta della stanza di Sanzo. Il motivo era un recipiente
rettangolare
stracolmo d’acqua che il sorridente demone teneva tra le braccia.
Dentro vi
nuotavano sei piccoli pesci tropicali dai colori sgargianti. Lascia il
contenitore sul tavolo dove aveva appoggiato i criceti e osserva il
bonzo,
seduto sul letto a fumare una sigaretta guardando fuori dalla finestra.
HAKKAI: Mi
hanno
detto che
tra tutti gli animaletti domestici, i pesci sono decisamente i più facili da mantenere in vita.
Dice
fiducioso.
SANZO:
Quindi
non li devo
neanche proteggere?
HAKKAI:
O_^’’ No, direi di
no.
Il demone
lascia
la stanza. Sanzo
osserva l’acquario con sguardo critico, senza neanche
avvicinarsi. I pesci sono
talmente piccoli che quasi non si vedono. E non si sentono. Silenzio.
Adorato,
profondo silenzio. Sanzo sospira, rivolge un pensiero al venerabile
maestro e
torna a guardare fuori dalla finestra. Ma dopo un po’, la
consapevolezza di
essere tanto vicino a dell’acqua gli fa involontariamente voltare
la testa.
“Kooooryu,
Kooooryu, Koryu
della corrente del fiume!”, cantano delle vocine nella sua testa.
SANZO: Tz.
Mi
hai fatto
ricordare una cosa davvero stupida.
Dice
all’acquario. Si alza, si
avvicina al tavolo e scruta i pesciolini che nuotano senza posa e senza
una
meta. Per dieci minuti buoni ne segue uno con lo sguardo.
“Koryu
della corrente del
fiume… già. Sono stato indelicato a darti questo
nome”, dice Komyo Sanzo nella
testa del bonzo.
SANZO:
No… Il nome che porto
non mi dispiace affatto. Non è male essere associato a un fiume
così maestoso e
severo.
Il pesce
cambia
direzione,
ma per il resto mantiene la sua rotta senza meta. Avanti, indietro,
avanti,
indietro. Stupendo anche se stesso, Sanzo pensa che la stupida scimmia
avrebbe
gridato di avere fame già al secondo giro. Spostando appena gli
occhi si
accorge che Hakkai ha lasciato un barattolino di mangime. Lo prende con
mano
incerta e comincia a versarne il contenuto nell’acquario. I pesci
smettono di
girare all’infinito e si fiondano a mangiare i quadratini che
fluttuano
nell’acqua. Il volto di Sanzo si produce in una smorfia che per i
suoi canoni
potrebbe assomigliare a un sorriso.
SANZO:
…stupidi.
La mattina
seguente Hakkai torna
seguito a ruota da Goku.
GOKU:
Ciaaaaaaaaaaao Sanzo!!
SANZO:
Dov’è quell’idiota di
un kappa?
HAKKAI: In
giro
a non
combinare niente con le donne, come al solito. Come stanno i pesci?
Ma nel
frattempo
Goku si era
già fiondato davanti all’acquario.
GOKU:
Waaaa,
guarda come
dormono, Hakkai!!!!
HAKKAI: O_?
Che
intendi
dire… oh.
I pesci
erano
adagiati sul
fondo dell’acquario a pancia in su, i piccoli occhi erano
spalancati e opachi.
HAKKAI: In
tutta
sincerità,
non credo che dormano…
Alza il
barattolino del
mangime, scoprendolo completamente vuoto.
HAKKAI:
O_^’’ Sanzo, credo
che tu abbia un po’ esagerato con il mangime… Lo so che
non te l’ho detto, ma
non mangiano quanto Goku…
Prima che
Sanzo
possa
protestare, la stanza viene squarciata da un urlo di Goku.
GOKU:
Giusto!!!!
Hakkai, sto
morendo di fameeeeeeeeeeeeee! Puoi cucinarli??
Chiede
indicando
i
pesciolini morti.
HAKKAI:
Anche se
potessi,
dubito che ti sfamerebbero. Andiamo a cercare dei nikuman,
che ne dici?
GOKU:
Sììììììììììììììì!!
HAKKAI:
Sanzo,
prendo in
prestito la Goldcard. A più tardi!
Chiude la
porta
lasciando il
bonzo da solo, la bocca ancora aperta per protestare. Brontolando tra
sé e sé,
svuota l’acquario fuori dalla finestra.
Più
tardi, quel pomeriggio,
Hakkai torna con in mano due tartarughine.
SANZO: Che
roba
sono?
Il demone
poggia
a terra i
due animaletti, che cominciano a spostarsi lemme lemme sul pavimento.
HAKKAI: Chi
va
piano va sano
e va lontano. Le tartarughine mangiano poco e vivono a lungo.
Sentenzia
tutto
soddisfatto.
SANZO: Ma
qual
è il loro
scopo nella vita? Proteggere qualcuno?
Chiede
scettico
il bonzo.
Prima che Hakkai possa rispondergli, Gojyo e Goku si catapultano nella
stanza.
Il kappa ha una bottiglia di sakè in
mano.
GOJYO:
Evvai!
Era una vita
che volevo farlo!
Esclama
appena
vede le
tartarughe.
GOKU: Fare
che
cosa?
Gojyo
prende le
due
tartarughine, le mette l’una accanto all’altra e le tiene
ferme.
GOJYO: Gara
di
velocità tra
tartarughe! Fate la vostra scommessa!!
HAKKAI:
Gojyo,
non credo che
sia il caso di…
GOKU:
Sìììì! Sembra
divertente!!! Vediamo…. Io punto su quella a sinistra!
GOJYO: Hai
indicato la
tartaruga a destra, stupida scimmia! Ma fa lo stesso. Pronti? Partite!
Lascia
andare le
tartarughe
e le costringe a muoversi. Gli animaletti, spaventati, spostano una
zampa dopo
l’altra sul pavimento, lentamente. Gojyo e Goku fanno il tifo
come due
invasati, il kappa sorseggiando ogni tanto dalla sua bottiglia di sakè.
GOKU:
FORZA,
FORZA, DAI!
GOJYO:
AVANTI,
CORRI, FORZA!
GOKU: CHE
DIAVOLO FAI,
PERVERTITO DI UN KAPPA? STAI BARANDO!
GOJYO: E
COME
AVREI FATTO,
SCUSA??
GOKU: TI HO
VISTO CHE LE HAI
DATO UNA SPINTA!
GOJYO: AH
SI’??? E SE FACCIO
COSI’?
GOKU:
AAARGH!
CHE HAI FATTO
ALLA MIA TARTARUGA? L’HAI MANDATA FUORI ROTTA!!
Il baccano
infernale viene
interrotto bruscamente da colpi di Shoreiju sparati in aria. Le
tartarughe
giacciono sfinite sul pavimento. Sanzo si tiene la testa con aria
sofferente,
come se avesse un gran malditesta. Goku prende in mano la sua tartaruga
alzandola dal guscio. L’animaletto si ribella debolmente muovendo
piano le
zampe. La tartarughina di Gojyo nasconde la testa nel carapace, temendo
una
sorte simile.
GOKU: Ma
sarà buona da
mangiare?
SANZO:
Sparite…
Mormora il
bonzo. Tutti lo
guardano con aria confusa.
SANZO:
SPARITE!
Un secondo
dopo
Hakkai,
Gojyo, Goku e le due tartarughine erano svaniti dalla stanza.
Hakkai non
si
era perso
d’animo. Con gli animali di acqua e di terra non aveva
funzionato, ma rimaneva
ancora l’aria. E si era presentato da Sanzo con due pappagallini
verdi, con del
rosso attorno agli occhi e al becco. Gli uccellini cinguettavano
allegramente
dentro la gabbietta.
HAKKAI:
Guarda
un po’,
Sanzo! Questi sono gli inseparabili: una volta formata la coppia,
stanno
insieme per tutta la vita.
SANZO: E si
proteggono a
vicenda?
Hakkai non
risponde, non
sapendo cosa dire. Appoggia la gabbietta sul solito tavolo.
HAKKAI:
Quella a
sinistra è
la femmina, a destra il maschio. A meno così mi pare di
ricordare… comunque,
bada che non gli manchi mai l’acqua nella vaschetta e il becchime
nella
ciotolina. Buona fortuna!
E senza
aggiungere altro
lascia la stanza. Gli inseparabili cinguettano amorosamente,
lisciandosi a
vicenda le piume con il becco. La scena è talmente romantica che
Sanzo per un
attimo pensa di preferire i criceti.
SANZO: Non
ti
fidare.
Dice a uno
dei
due, senza
sapere bene quale.
SANZO:
Adesso ti
liscia le
piume e ti da dimostrazioni del suo affetto, ma un giorno, quando avrai
bisogno, di certo non sarà lì per proteggerti.
Il
pappagallino
maschio
smette di lisciare le piume della compagna, svolazza nella vaschetta
dell’acqua
e comincia a lavarsi spruzzando goccioline dappertutto e cantando come
se
stesse facendo lo stupido. La femmina cinguetta divertita.
SANZO: Ah,
è per questo
allora, ti fa ridere. Ma non fidarti. Ora fa lo stupido, ma presto ti
lascerà
sola.
Nuvole nere
si
addensano
nella mente di Sanzo. Le goccioline sollevate dal pappagallino gli
ricordano la
pioggia di quel terribile giorno. Ignorando i consigli del sempre
sorridente
demone, apre la gabbietta per togliere la vaschetta dell’acqua. I
pappagallini
aprono le ali e volano fino a posarsi sul davanzale della finestra
aperta.
Rivolgono a Sanzo uno sguardo obliquo, poi volano via cinguettando
allegri. Il
bonzo resta per un attimo interdetto, poi alza le spalle.
SANZO:
Erano
incredibilmente
rumorosi. Come una stupida scimmia di mia conoscenza…
HAKKAI: Ma
che
fine hanno
fatto i pappagallini?
SANZO:
Volati in
un posto
migliore. Spero sappiano proteggersi a vicenda.
HAKKAI: O_o
Io
invece spero
che tu intenda la frase letteralmente. Comunque, ti ho portato un altro
amico
con cui potresti andare d’accordo.
SANZO: Ma
come
parli? Io non
ho amici.
HAKKAI:
…
O_^’’’ Touché.
Sanzo
osserva
l’enorme
pappagallo variopinto che il demone tiene posato su una spalla.
Sull’altra
spalla, Hakouryou sibila geloso.
HAKKAI: Mi
hanno
assicurato
che tiene molta compagnia.
Fa scendere
il
pappagallo
dalla spalla e lascia la stanza. Sanzo fissa il pappagallo in uno dei
suoi
occhi neri. L’animale inclina la testa e gracchia un poco.
SANZO: No,
cominciamo male.
Se dobbiamo andare d’accordo, devi proteggerti da solo, mangiare
meno della
stupida scimmia, fare meno rumore del kappa pervertito e parlare meno
di tutti
e due. Intesi?
PAPPAGALLO:
Schhhhhhimmia.
Kaaaaaapa!
SANZO:
…
Ripensandoci, forse
possiamo trovare un altro accordo.
Sanzo esce
dalla
stanza con
il pappagallo sulla spalla, rendendosi finalmente conto di trovarsi nel
corridoio della locanda del villaggio da cui erano appena partiti
quando si era
sentito male. Hakkai aveva evidentemente deciso di tornare indietro.
Esce dalla
locanda e si ritrova al sole. Per un attimo si copre gli occhi dalla
luce, ma
si abitua subito. Seguendo gli echi di uno stupido litigio, non ci
mette molto
a trovare il resto del gruppo.
GOKU:
Ridammelo
subito,
pervertito di un kappa! L’ho visto prima io!
GOJYO: Non
ci
penso neanche,
stupida scimmia con lo stomaco al posto del cervello! Anch’io ho
fame!
Si stavano
contendendo un nikuman. Hakkai nota la presenza di
Sanzo.
HAKKAI:
Goku,
Gojyo…
I due si
fermano
all’istante
e guardano verso il bonzo. Si sono bloccati in una posizione stupida,
come al
solito: Gojyo tiene alto il nikuman
sfruttando le sue braccia lunghe, mentre Goku è tutto proteso
verso il cibo. La
scimmia lascia subito perdere il kappa, che soddisfatto addenta il
bottino.
GOKU:
SAAAAAAANZOOOOOOOOOOOOOO ç______ç STAI BENEEEEEEE!
HAKKAI:
E’
bello vederti qui
fuori, Sanzo. Vedo che con il pappagallo vai d’accordo.
SANZO:
E’
più intelligente
di questi due. Come si chiamano?
Chiede poi
al
pappagallo.
PAPPAGALLO:
Stupida scimmia!
Pervertito di un kappa!
Gracchia il
pappagallo.
GOKU&GOJYO:
CHE HA
DETTOOOO?????
PAPPAGALLO:
Pervertito di un
kappa! Scarafaggio rosso! Stupida scimmia!
HAKKAI: O_^
Questa è la cosa
più carina che Sanzo abbia mai fatto per voi.
GOJYO: Ma
che
diavolo stai
dicendo?! Perché di Hakkai non dice niente? Eppoi perché
solo io ho due
soprannomi?
SANZO: Come
sei
rumoroso.
HAKKAI: O_^
Beh,
in un certo
senso vuol dire che Sanzo ha pensato a voi.
GOJYO: -.-
Ne
facevo
volentieri a meno, grazie.
GOKU:
Adesso il
pappagallo
verrà con noi?
GOJYO: Per
favore, lo
faresti arrosto alla prima occasione!
HAKKAI: Ti
ricordo che
spetta a Sanzo decidere.
GOJYO: Che
novità.
Protesta il
kappa, ma viene
ignorato.
SANZO: No,
non
viene. Lo
lascio al padrone della locanda. Ci sono già troppi animali in
questo gruppo.
Non parlo di te, Hakuryou.
HAKOURYOU:
^_^
kyuuuuuu!
HAKKAI: O_^
E’ così bello
vedere che tutto è tornato alla normalità.
Togenkyou.
Una terra in cui uomini e demoni stanno facendo la pace pur di
risparmiarsi la solita introduzione all'inizio dei manga. All'oscuro di
questo nuovo risvolto della situazione, quattro persone davvero
singolari continuano il loro viaggio verso ovest.
GOKU:
Eddai,
perché no,
Gojyoooo?
GOJYO: Ho
detto
no. I
bambini devono succhiare il ciuccio!
GOKU: Che
vorresti dire? Che
c’è di male se facciamo uno spuntino, pervertito di un
kappa che non sei altro?
SANZO (si
tiene
la testa con
fare sofferente): Come sono rumorosi… FATE SILENZIO!!!!!!
*BLAM BLAM
BLAM*
GOKU&GOJYO:
AAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!
HAKKAI: O_^
Di
nuovo la
stessa vita di sempre.
THE END.
Note
dell'autrice
Grazie per aver letto fin qui, e
perdonate l'immenso ritardo di questo secondo capitolo! Mi dispiace
davvero tanto!
Curiosità: sì,
alcune frasi e riferimenti sono originali dall'Anime.
Sì, alcuni episodi sono
frammenti di vita realmente vissuta dalla sottoscritta (i criceti del
capitolo precedente e i pesci tropicali) e sì, è andata
davvero così, con qualche esagerazione dovuta al genere
demenziale di questa fic. A proposito, passatemi il fatto che nel
Togenkyou non avessero acquari di vetro, negozi di animali ecc ecc. Il
bello delle fic demenziali è che si possono eliminare questi
dettagli xD
Spero vi siate divertiti, in ogni caso.
By Sò-chan
|