Amiche
e scelte
Clair entrò
nell'attico dei Waldorf-Bass, quel martedì pomeriggio. Aveva
lasciato per un giorno Drake in pace, in modo che potesse rendersi
conto di quello che gli aveva detto e capire cosa fare. Lei
già lo
sapeva. All'inizio aveva pensato di dare il bambino in adozione una
volta che fosse nato, poi Kiki, che era tornata il giorno prima, gli
aveva suggerito di abortire. Clair si era sentita così
scoraggiata e
attaccata al piccolo, che si era resa conto di non poterlo
abbandonare, una volta nato. Amava quel bambino, proprio come amava
Drake. Sapeva perfettamente che Evelyne era convinta che lei amava
Zach, ma in realtà Clair aveva deciso di buttarsi su di lui,
dopo
che Drake aveva detto che lei lo annoiava. Drake era il suo primo e
unico amore, il suo primo bacio e la sua prima volta.
Arrossì e si
passò una mano sulla pancia, ripensando alla serata di quasi
tre
settimane prima, poi le venne da piangere, ricordando che per Drake
era stato solo divertimento.
Arrivò nel
salotto e vide Blair, distesa sul divano che leggeva il giornale,
mentre Audrey e Johnny giocavano sul pavimento. La donna
alzò lo
sguardo e incontro gli occhi di Clair.
-Che ci fai
qui?-chiese brusca, tanto che i due bambini guardarono la madre
sbigottiti, poi notarono Clair, e ghignarono nello stesso momento,
gli occhi azzurri, ereditati da Bart sr.,che scintillavano.
-Ciao,
Clair!-dissero in coro, con la loro vocina terrificante, per poi
dileguarsi in cucina, da Dorota.
-Sono venuta
per parlare con Drake.-disse, guardando la madrina, che aveva uno
sguardo furioso.
-Hai già
causato abbastanza dolore, va via.-ordinò, l'altera
ex-regina
dell'Upper East Side. Clair pensò di farglielo notare.
-Mi dispiace,
ma non governi più tu! E se hai paura che io possa
confondere il tuo
“bambino”...-fece le virgolette in aria, come a
simboleggiare che
quando si trattava dei figli, Blair si comportava in modo
ingenuo-...sappi che sono qui solo per avvisarlo che ho deciso di
tenere il bambino, a prescindere da quello che ha deciso di fare
Drake.- ignorando gli sguardi di fuoco della signora Bass, Clair
salì
le scale. Arrivata nel corridoio dove si trovavano le camere da letto
sentì Ana e Drake, che litigavano.
-...ti prego,
Ana. Io ti amo.-stava dicendo Drake, Clair si sentì
sprofondare e
prima che Ana, potesse rispondere, interveni.
-Ciao!-disse,
con il sorriso più solare che poteva fare. In
realtà le usci una
smorfia.
-Che cosa
vuoi?!-esclamò Drake, più arrabbiato che mai.
-Dirti solo che
ho intenzione di tenere il bambino.-disse Clair.
-E credi che a
me importi?!-urlò, di nuovo il ragazzo.
-Dovrebbe.-disse
Ana, sarcastica, prima di andarsene. Drake la guardò un
attimo, poi
si rivolse a Clair.
-Ce l'hai con
questa famiglia?-chiese, con il suo solito tono misterioso, che aveva
fatto innamorare Clair.
-No.-rispose
lei, guardandosi i piedi.
-Non
sembra.-disse lui. Questo fece innervosire Clair, perché
loro due
erano in quel casino, solo per una grave mancanza di Drake, infondo
lei quella sera non sapeva cosa fare.
-Perché? Eri
tu vergine e inesperto quella sera?-gli domandò
retoricamente, Drake
strabuzzò gli occhi.
-Tu eri...-non
fece in tempo a finire, che Evelyne uscì dalla sua stanza.
-Clair potrei
parlarti?-chiese la bruna, la bionda annuì e la segui nella
stanza.
Evelyne si sedette sul letto e la guardò.
-Hai chiesto tu
a Kiki di tornare?-domandò Eve.
-No, quando
l'ho chiamata per avere dei consigli, lei era già
sull'aereo.-disse
Clair.
-Hai chiesto
dei consigli a lei?! Dopo tutto quello che ci ha fatto?! È
colpa sua
se tu ti sei allontanata da me! È colpa sua se non sapevo
nemmeno
che tu eri vergine! È colpa sua se non mi posso
più fidare di
te!-urlò Evelyne, in piena alla rabbia, ma Clair doveva
spiegarsi,
doveva dirle che le dispiaceva.
-Scusa, io non
volevo. Zach è sempre stato innamorato di me, me l'ha
confessato
quando avevamo 13 anni, ma io sono sempre stata cotta di Drake. E
dopo quello che lui mi ha fatto, cioè lasciarmi appena una
settimana
dopo la notte più bella e più importante della
mia vita, mi sono
rifugiata nelle prime braccia pronte ad accogliermi che ho trovato.
Avrei dovuto parlarne con te. Scusa, se ho avuto paura di quello che
potevi pensare di me. Scusa, se io per prima non mi sono fidata di
te.-disse tra le lacrime. Poi Eve fece una cosa che Clair non sarebbe
mai aspettata: l'abbracciò. La bionda pensava che l'ex amica
l'avrebbe cacciata di casa, invece iniziò anche lei una
specie di
confessione, mentre la teneva stretta.
-Mi dispiace.
Sono stata io la prima a non fidarmi di te, non ti ho mai davvero
dato la mia fiducia. Ho sempre creduto che tu fossi invidiosa di me,
ma infondo sapevo che era il contrario. La mia invidia mi accecava e
non mi faceva vedere che tu eri l'unica che c'era sempre, l'unica che
mi capisse davvero. L'unica che sa che in realtà Eve non se
ne mai
andata, l'unica che si rende conto che io non sono la nuova Blair
Waldorf.-disse Evelyne, abbracciando stretta l'amica. Dopo un tempo
indefinito, le due si staccarono e si asciugarono gli occhi insieme.
Appena lo notarono, ridacchiarono come delle sceme, poi Evelyne
tornò
seria.
-Cosa hai
intenzione di fare con il bambino?-chiese,mentre Clair si sedeva
afflitta sul letto.
-Ho deciso che
lo terrò. Lo stavo dicendo proprio ora a Drake.-rispose la
bionda,
distrattamente.
-Sei sicura che
sia suo? Non potrebbe essere di Zach?-domandò Evelyne, che
avrebbe
preferito che Drake tornasse con Ana, ma non per cattiveria contro
l'amica ritrovata, per via del fatto che il fratello con la
diciannovenne era felice. Poi si ricordò che tra i due, il
più
esperto era Drake e stava a lui pensare alla protezione. Ben
gli
sta!,
pensò rabbiosa, sedendosi
sul letto accanto all'amica.
-No,
è di Drake. Domenica mattina ho fatto il test, e mi ha detto
che ero
incinta di due settimane. Tre domeniche fa è successo, quel
che è
successo.-disse, sicura Clair.
-L'hai
detto a tua madre?-chiese Eve.
-Legge
ancora Gossip Girl.-rispose Clair.
-Dev'essere
stato brutto per lei scoprirlo così.-
-Già.-
-Ti
va di dormire qui stasera?-chiese Evelyne, guardando Clair.
-Dici
davvero?-l'altra annuì.-Ma tua madre? Ce l'ha con me e le ho
anche
risposto male!-continuò Clair.
-Ci
penso io alla mamma.-rispose Eve, accarezzando la testa di
Clair.-Abbiamo tante cose di cui parlare.-poi uscì dalla
stanza,
facendo l'occhiolino alla bionda.
Dopo
una litigata con Blair, Drake e poi anche con Chuck, i coniugi Bass
concessero a Eve il permesso. Serena, dall'altro canto, fu
entusiasta. Rivedeva nelle due ragazze se stessa e Blair da giovani.
Con quali argomenti Eve aveva convinto i suoi genitori? Semplice, li
aveva ricordato tutto quello che era successo loro da giovani.
-Tu
e Zia Serena avete fatto pace, e lei ti aveva fatto la stessa cosa
che Clair ha fatto a me! E tu, papà, se la mamma o un'altra
delle
tue spasimanti sarebbe rimasta incinta, ti saresti preso le tue
responsabilità!-suo padre l'aveva guardata titubante, come a
dire
che per Blair lo avrebbe fatto, ma per altre no. Però, ora
erano
persone adulte e il non voler prendersi le proprie
responsabilità,
di Drake, era un altro punto a loro vantaggio.
Quella
notte Eve e Clair parlarono di tutto quello che non si erano mai
dette. Clair parlò di come la sua semplice cotta per Drake,
fosse
diventato qualcosa di più, parlò del suo primo
bacio e della prima
volta. Evelyne le confidò quando tenesse a Zach, anche se
non era
sicura che fosse amore. Le disse anche della probabile cotta per Will
Humphrey e del ritorno del mitico fratello di lui, Milo. Parlarono di
come poter risolvere la questione “K” e di come
impedire che
quella strega si mettesse di nuovo tra loro, parlarono del bambino,
sopratutto del bambino.- Sarà maschio o femmina?- - Ti
voglio
accompagnare alla prima ecografia.- -Drake cambierà idea?-
Queste
furono le principali cose su cui discussero, ma non solo. Evelyne
sembrava entusiasta all'idea di diventare zia e questo
rincuorò non
poco Clair. Erano le tre di notte quando si addormentarono una nelle
braccia dell'altra, come quando erano bambine. Come quando la loro
amicizia era stata più solida e vera.
Alle
quattro di notte, Drake tornò a casa. Era ubriaco fradicio,
come
quando aveva baciato per la prima volta Ana e aveva dimenticato di
mettersi il preservativo con Clair. Le due ragazze, così
diverse e
al tempo stesso così simili, erano state tra i suoi pensieri
per
tutta la sera. Ana lo disprezzava e Clair invece lo aveva messo nei
casini. Ti sei messo nei casini.,
gli disse la sua coscienza, che parlava con la voce di Will. Drake
amava Ana, di questo era certo o almeno credeva di esserne certo, ma
Clair era un punto interrogativo. Per lei provava solo attrazione o
qualcosa di più? Quando gli aveva rivelato della gravidanza,
Drake
aveva pensato di odiarla, la sua priorità era stata
riconquistare
Ana. Eppure quella sera ci aveva riflettuto, e una famiglia con Clair
non gli sarebbe dispiaciuta. Ma che diavolo di pensieri andava a
fare? Si sedette sul divano, perché non riusciva a
mantenersi in
piedi. I suoi ricordi si fecero sentire. Lui e Ana, su quel divano,
di notte. Lui ubriaco, ma quella volta per davvero, e lei preoccupata
per lui. Quel bacio rubato, che era stato l'inizio di tutto. L'
inizio della sua ricerca, la ricerca di una donna o una ragazza che
gli avrebbe fatto provare di nuovo quella sensazione di vuoto allo
stomaco, e con Clair l'aveva quasi trovata. Forse erano stati gli
stessi capelli color oro, o lo stesso sguardo comprensivo e dolce,
perché infondo Clair era dolce. Ed ecco un altro ricordo.
Lui e
Clair, sempre su quel divano, sempre di notte.
-Non
credi di aver esagerato?-gli aveva chiesto Clair, guardandolo
preoccupata. Anche lei preoccupata. Lui aveva scosso la testa
avvicinandosi a lei. Il giorno prima erano stati in carcere, ma prima
si erano baciati. E mentre si baciavano, aveva sentito uno strano
vuoto allo stomaco, lo stesso che sentiva sempre quando era con Ana.
Forse era stata l'euforia dell'alcol, o quella dell'infrangere la
legge, stando dentro la fontana, o forse qualcos'altro. Qualsiasi
cosa fosse stata, lui voleva riprovarla. Si erano baciati di nuovo e
lui l'aveva spinta sul divano. Avevano continuato a baciarsi, mentre
lui le accarezzava dolcemente le cosce e Drake Bass non era mai
dolce. Poi aveva capito che lui doveva averla, doveva avere Clair.
No, per non pensare a Ana, no per divertirsi. Solo perché
era
giusto.
-Vogliamo
andare di sopra?-aveva chiesto a Clair, lei aveva annuito ed erano
saliti. E Drake l'aveva avuta, non solo per quella notte, ma per una
settimana intera, ed era stata una settimana bellissima. Era per
questo che l'aveva lasciata, perché il vuoto allo stomaco
non era
passato e con Clair non aveva fatto solo sesso. Con lei aveva riso,
aveva giocato alla Play quando Bart non c'era, si erano tenuti per
mano anche quando la gente guardava, si erano coccolati a casa di
Clair. Per un'intera settimana lui aveva pensato senza sosta a
qualcuno che non era Ana, e questo lo aveva spaventato.
Perciò aveva
lasciato Clair, ed era tornato alla sua solita vita, sordo alle
telefonate, ai messaggi. La cosa che più lo aveva fatto
soffrire
era, che Clair lo aveva rimpiazzato con un'idiota, era stato geloso
di lei. E il rancore nei confronti di Clair, seguito alla rivelazione
della gravidanza, era dovuto solo al fatto che era rientrata nella
sua vita, proprio nel momento in cui era riuscito a dimenticarla. Si
prese la testa tra le mani, più confuso che mai. Ana o
Clair? Dolce
o salato? Latte o scotch? Pioggia o sole? Senza un motivo si
alzò e
si guardò allo specchio, quello che sua madre aveva voluto a
tutti
costi nel salone, per darsi un ultimo sguardo prima di uscire. I
capelli castano scuro, quasi neri, erano scompigliati. La cravatta
era mezza sciolta, la sciarpa giaceva a terra dietro di lui. Il naso
di sua madre, la bocca di suo padre e gli occhi di suo nonno. Anche
lui, come Audrey e Johnny, aveva gli stessi occhi azzurri di Bart
Bass sr., come veniva chiamato in società da quando era nato
suo
fratello minore. Chuck aveva raccontato a Drake, come Bart non fosse
stato presente nella sua vita. Avevano tentato di riallacciare i
rapporti, ma era stato troppo tardi. Ebbene
Drake, vuoi
essere come lui?,
gli aveva
chiesto di nuovo Will. No,
aveva risposto lui deciso, poi era salito su per le scale ed era
entrato nella camera di Evelyne. Si era seduto sul letto accanto a
Clair e l'aveva guardata. No, non era cambiato niente dalla sera di
quasi tre settimane prima. Le accarezzò i capelli e la
ragazza aprì
lentamente gli occhi.
-Ehi!-sussurrò,
per non svegliare Eve.
-Ehi.-rispose
Drake.
-Che
c'è?- chiese Clair, in modo brusco, come ricordandosi
all'improvviso
che lui non la voleva.
-Mi
dispiace. Io voglio starvi accanto, a te e al bambino.- disse Drake,
accarezzandola di nuovo.
-Sei
ubriaco.-disse Clair, sedendosi e allontanando la mano del ragazzo.
-Sì,
però dico davvero. Voglio essere come mio padre, non come
mio
nonno.-disse Drake, con convinzione, poi la bacio.
-Posso?-chiese
il ragazzo, indicando il letto.
-Ok.-
disserrò le due ragazze, in coro. Clair e Drake guardarono
Evelyne,
che faceva spazio al fratello.
-Che
c'è? Mi ricorda i vecchi tempi e poi voi due mi piacete in
coppia.-si giustificò la ragazza, mentre l'amica sorrideva e
si
accostava a lei. Drake si mise nel letto, abbracciando Clair da
dietro. Era la madre di suo figlio e questo pensiero gli faceva
venire i brividi, era spaventato per il futuro, ma sapeva che avrebbe
avuto accanto non solo Clair e Evelyne, ma anche i suoi genitori e
Will. Pensò ad Ana, con una morsa allo stomaco. Era confuso,
non
sapeva chi amava in realtà, ma in compenso sapeva
perfettamente che
stare con suo figlio era la cosa migliore. Ben
fatto,
gli disse Will, poi Drake cadde in un sonno profondo.
Angolo
Autrice
Ehi
là. Vi chiedo per favore di mettere via i forconi. E poi vi
chiedo
scusa, è passato un mese e un giorno da quando ho aggiornato
l'ultima volta. Nel prossimo capitolo, vedremo anche un po' la
situazione Kiki. Per quando riguarda il colore degli occhi di Drake,
Audrey e Johnny, l'anno scorso a scienze la prof., ha detto che il
colore della pelle e quello degli occhi si possono ereditare anche
dai nonni, mentre il colore dei capelli no. Dopo questo chiarimento,
fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo. Scusate ancora.
Baci,
Zia
Palla
p.s.
Ringrazio chi segue, preferisce, ricorda, recensisce e legge
silenziosamente.
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