Chap 16
Passai il resto del
pomeriggio ad aprire scatoloni e a
sistemare tutti gli oggetti al suo interno. Mi ero messa le cuffie e non le avevo
tolte per tutto il tempo, non mi accorsi neppure che qualcuno era
entrato in
camera e si era sdraiato sul mio letto.
“Dio!”,
esclamai spaventata.
“Ehi, scusa,
non volevo spaventarti”, disse mettendosi a
sedere.
“Thomas,
cosa ci fai qui?”
“Volevo
vedere se ce l’avevi con me”
“E
perché mai?”
“Perché
ti ho mollato da sola a pranzo”
“In
verità, sono stata io a lasciarti lì da solo, ma
tecnicamente c’era la tua
fidanzata quindi non eri effettivamente da solo... ma comunque non ce
l’ho con
te, sul serio”
Mi sdraiai di fianco a
lui. “È venuta bene”, disse
guardandosi attorno interrompendo il silenzio che era calato.
“Sì,
anche senza l’aiuto di un tuttofare”
“Scusa, di
nuovo”
“Ti ho
già perdonato”
“Grazie”
Mi alzai dal letto e
andai verso la finestra. Il cielo si
era oscurato e da lì a poco avrebbe iniziato a piovere,
l’unico rumore che
avremmo sentito.
“Thomas,
è successo qualcosa?”, gli chiesi girandomi
verso di lui. “Sei troppo silenzioso e tu non sei
silenzioso”
“No,
è tutto apposto”
“Tom!”
“Visto che
l’album è stato posticipato, la casa discografica
ha deciso di anticipare il tour”
“Quando
partite?”
“Domani”
“L’hanno
anticipato di molto”, annuì. “Se devi
fare delle
cose prima che tu parta, non converrebbe che…”,
m’interruppe.
“Perché
pensi che sia un peso stare con te?”
“Non lo
penso, solo che, beh, tu mi sembri un tipo impegnato”
“Lo
sarò da domani ora sono un ragazzo normale che vuole
stare in compagnia di una sua amica”, non risposti a quella
affermazione, non
avevo voglia di litigare.
“Verrà
anche Jennifer?”, chiesi senza fare davvero caso a
cosa avevo detto interrompendo il silenzio che mi ero promessa di fare.
“Sì,
resterà con noi per i due mesi”
“Ok”,
mi sdraiai di nuovo al suo fianco e mi cinse le
spalle con un braccio e la conversazione cadde di nuovo in un silenzio.
“Andrai a
Los Angeles?”, mi sussurrò.
“Scusa?”
“Oggi, mi
hai detto che saresti andata a Los Angeles”
“Non lo so,
forse”
“Promettimi
che ti troverò quando tornerò”
“Intendi qui
sul letto o a San Diego”
“Promettimi
che
non te ne andrai”
“Thomas...
perché?”, dissi alzandomi dal letto, seguita
da lui. Aprii la porta e scesi le scale. “Nicole?”,
non volevo affrontare
questa conversazione, non volevo rimanere da sola con lui.
“Nicole non
c’è”, disse lui seguendomi
giù dalle scale.
“Dov’è?”
“Non lo so,
la sua auto non c’è”
“Ok”,
dissi attraversando la sala.
“Mary, sono
serio!”, mi bloccò prendendomi per un braccio
e mi guardò negli occhi.
“Davvero Tom
non capisco qual è il tuo problema”
“Pensi che
sia possibile innamorarsi di qualcuno che
conosci da poco?”
“Della
serie, amore a prima vista?”
“Del
tipo”
“Non
credo”, abbassai accidentalmente lo sguardo. “Hai
trovato un’altra ragazza?”
“Stai
scherzando?”
“Cosa?”
“Mi hai
chiesto davvero se ho trovato un’altra ragazza
quando ti ho esplicitamente chiesto di restare?”,
lasciò il mio polso e si
diresse verso la porta poggiando la mano sulla maniglia
“Thomas,
aspetta, cosa stavi dicendo?”
Con pochi passi
eliminò la distanza tra di noi così da
posare il suo sguardo su di me e restai come cristallizzata. I suoi
occhi mi
avevano stregato e quello che potei ricordare fu la sensazione delle
sue labbra
sulle mie e il rumore della pioggia che sbatteva contro le finestre.
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