[
4° capitolo ]
Neal
spostò un ciuffo di capelli che gli era scivolato sulla
fronte.
“Mozz
… ho bisogno di caffè”
“Si
… Serviti pure … Io devo fare ancora qualche
calcolo ...”
Mentre
preparava il caffè il ragazzo osservò, non visto,
l'amico.
Non
ce l'avrebbe mai fatta senza di lui. Non sarebbe mai riuscito a
salvare Elizabeth e, sicuramente, nemmeno a sopravvivere alle strade
di New York quando era solo un ragazzino.
No,
non voleva ricordare quei tempi; appartenevano al cassato, erano
chiusi a chiave nell'angolo più buio e più
nascosto di lui e non
aveva alcuna intenzione di dar loro una spolverata!
“Hai
già pensato a cosa dirai a Mr. FBI quando avrai consegnato
il quadro
a Fletcher? Perché tu sai,
ovviamente, che Devon Fletcher vuole davvero
quel quadro, così come
sai che
non puoi catturarlo da solo perché sarebbe come voler
scalare
l'Everest a mani nude... E sai anche, altrettanto
bene,
che la cosa non sfuggirà all'agente Burke...”
disse Mozzie, mentre
teneva la tazza di caffè fra le mani, in attesa che si
freddasse un
po'.
Neal
si morse il labbro inferiore e fece uno sguardo davvero
significativo.
“No!
Non ci credo! Tu … Tu non hai pensato a nessuna di queste
cose? Ed
io che ho sempre pensato che Neal Caffrey fosse un uomo
intelligente!” esclamò, scuotendo la testa.
“Ci
penserò. Ma devo affrontare un problema alla volta o le cose
mi
sfuggiranno di mano!” rispose Neal, minimizzando.
“Notizia
flash, Neal: le
cose ti sono già sfuggite di mano!”
“Oh
andiamo, non drammatizzare! Ora l'obbiettivo è tenere quel
bastardo
di Fletcher lontano da Elizabeth. Per farlo dobbiamo consegnargli il
Prometeo, ok?
Il
mio piano è questo: Fletcher deve sapere che il Prometeo
è stato
rubato, giusto?
E
noi lo prenderemo, in un modo o nell'altro.
Vuole
quel quadro.
Lo
avrà.
Ciò
che voglio dire è che … non è
necessario che gli consegniamo
l'originale,
ma dobbiamo fare in modo che Peter sia sulle sue tracce, comunque.
Così Fletcher sarà dietro le sbarre, il quadro
tornerà alla
galleria ed Elizabeth sarà sana e salva!”
“Il
tuo piano fa acqua da tutte le parti e io odio i piani
imperfetti!”
“Hai
un'idea migliore?”
“Vai
da Mr.FBI, gli racconti la verità e gli chiedi
aiuto!”
“Mozz,
proprio tu vuoi che mi rivolga al sistema?
Non è da te, amico!”
“Ma
è da te! Ricordi che hai una cavigliera elettronica con GPS?
Come
pensi di poter rubare quel quadro senza che nessuno se ne
accorga?”
“Non
posso farlo io, è ovvio!”
“Sai
che quando se ne accorgeranno sarai in un mare di guai e io
negherò
di essere coinvolto in qualsiasi modo?”
Neal
annuì.
“Ok,
riprendiamo il lavoro... Questa è la piantina della
galleria, ho
segnato le vie di fuga, le telecamere e l'esatta posizione del
Prometeo. Fortunatamente non sembra un lavoro difficile …
Ecco
questi sono gli orari d'apertura e quelli del servizio di sicurezza
...”
Neal
si inchinò ad osservare con attenzione le carte che l'uomo
gli stava
mostrando.
Mozzie
era, a suo modo, un professionista e si poteva sempre contare su di
lui!
“Mozz
sai che posso riprodurre il dipinto alla perfezione.
Comincerò a
lavorarci stanotte. Domani faremo il colpo e consegneremo la tela ,
un Caffrey originale, a Fletcher. Farò in modo che Peter sia
lì al
momento dello scambio e che Elizabeth sia sana e salva”
“E
come prevedi di farlo? Metterai delle briciole di formaggio per
attirare Burky Mouse fino al luogo dello scambio?”
“Metterò
l'intera forma di formaggio – replicò Neal,
sfoderando il suo
irresistibile sorriso – basterà che io esca dal
mio raggio
d'azione ed avrò i federali alle calcagna in un batter
d'occhio!”
“Non
sarebbe più semplice studiare un piano con loro?”
insistette
Mozzie.
“Mozz
… Mozz … Mozz … credi davvero che
Peter me lo lascerebbe fare?”
domandò il ragazzo, per tutta risposta.
Mozzie
scosse la testa.
No,
decisamente no. Conoscendo l'integerrimo – e iperprotettivo
–
agente Burke era più probabile che chiedesse moglie e figlio
in una
camera blindata e ingoiasse la chiave, prima di permettere loro di
fare da esca contro dei malavitosi come i Fletcher!
Decisamente
l'osservazione di Neal metteva le cose sotto un'altra luce.
Meglio
concentrarsi sul piano e far si che fosse perfetto!
“Quindi
l'unica prova che abbiamo è un messaggio sul tuo
cellulare?”
chiese Peter
“Questo
non è un caso! Non ci sono prove! Neal ha deciso di cenare
fuori e
mi ha mandato un messaggio. É stato un gesto premuroso, da
parte
sua!” rispose Elizabeth.
“Tesoro
vorrei che avessi ragione! - pensò Peter – Vorrei
che Neal non
fosse uscito dal suo raggio d'azione e vorrei non avere la sensazione
che quel ragazzo sta macchinando qualcosa...”
“Oh,
si! Davvero premuroso!” rispose, invece.
“Non
c'è bisogno di usare quel tono sarcastico! Tu sei prevenuto
Peter
Burke!”
Peter
non poté fare a meno di sorridere all'adorabile buona fede
della sua
splendida moglie.
Elizabeth
vedeva sempre il lato migliore delle persone …
“Me
lo auguro, tesoro. Me lo auguro proprio ...”
replicò, prima di
cominciare a mangiare.
N.d.A:
Salve
a tutti!
Ecco
il 4° capitolo!
Un
grazie enorme a chi legge e segue la storia e , specialmente, a chi
ha recensito anche il precedente cap (Spencer Tita, Camilla L,
Beeble, margheritanicolaeva, Chiara Luna 21 e Icegirl 46) , che ne
dite di questo?
Ormai
la decisione di Neal è presa!
A
presto, baci, Deanna.
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