Make
Love
La neve
cadeva lenta e pigra, il vento non soffiava forte, ma ogni tanto i
fiocchi volavano leggeri nell'aria creando l'illusione che stessero
giocando a rincorrersi. Faceva freddo quella notte a Vancouver, il buio
appariva più luminoso sotto quel manto bianco e soffice.
Kristen e Clair erano in camera a guardare la televisione abbracciate
sul divano. Era passato un mese da quando l'attrice aveva deciso di
provare a vivere quell'amore “diverso”, trentun giorni da quando aveva
consolato la ragazza che le aveva cambiato la vita, in quel camerino
riscaldato male, tra le lacrime.
Si perse a giocare con le ciocche dei suoi capelli, di solito era Clair
che l'accoglieva tra le sue braccia quando si concedevano un momento di
intimità alla sera, ma Kristen voleva contraccambiare a modo suo, era
stufa di essere oggetto di dolci attenzioni e non artefice, non voleva
che la sua ragazza si sentisse trascurata. Era un nuovo equilibro che
voleva imparare a mantenere.
«Vedi! Voglio anch'io diventare così!» disse Clair indicando lo schermo
della televisione dove passavano immagini di ragazze in passerella con
addosso abiti dalle fattezze monumentali.
«Chi è?» chiese Kristen consapevole della sua ignoranza in materia.
Poteva citare tutti i registi indipendenti d'America e non solo, ma
quando si trattava di stilisti anche il più famoso le era totalmente
sconosciuto.
«Alexander McQueen! E' un Dio della moda! Non è uno stilista è...un
artista! Come Vivienne Westwood, una grande donna! Mi piacerebbe, non
dico essere come loro, ma almeno lavorare per loro»
«Fai bene ad essere ambiziosa. Una persona che non punta in alto
continuerà a vivere nella mediocrità. Fai bene ad inseguire i tuoi
sogni» le baciò la testa stringendola più forte a se
«E' un altro il mio sogno» disse imbarazzata Clair
«Ah no? Non volevi aprire un ateliè tutto tu?»
«Si anche...un giorno...ma prima...» si alzò per guardarla negli occhi
«Voglio farti un vestito Kris...voglio creare qualcosa per te, che tu
possa indossare e mostrare al mondo intero» le sorrise amorevolmente
per poi baciarla con lo stesso sentimento. Nuovamente nella bocca di
Kristen esplosero quei sapori a qui non si era ancora abituata, non del
tutto. Caffè, tabacco e mirtillo bianco. L'aroma più buono del mondo.
«Potresti disegnarmi qualcosa...» soffiò sulle sue labbra che si
schiusero in un sorriso
«Dovrei prenderti le misure»
«Hai il metro sempre in borsa, vero?» le chiese alzandosi lentamente
con lei. A Clair scappò una risatina dal suono innocente «Che c'è?»
«No nulla...ti voglio bene» e le sfiorò le labbra prima di dirigersi
alla borsa dove all'interno non mancava mai ago, filo e metro da sarta.
Clair sapeva a memoria le misure della compagna e aveva detto quella
frase per dare un incipit che la ragazza non aveva capito “Ti devo
toccare” . Non erano necessarie le misure per un bozzetto, potevano
mettersi fianco a fianco e pasticciare su dei fogli, ma questo Kristen
non l'aveva capito e di certo Clair non si sarebbe fatta scappare
l'occasione di sentirla così vicina. Non si reputava egoista, solo che
dopo un mese di baci più o meno profondi, sentiva l'esigenza di altro.
Naturalmente non avrebbe spinto Kristen a fare qualcosa contro la sua
volontà, doveva sentirsi pronta, anche perché dopo relazioni
esclusivamente etero poteva risultare traumatico anche se
fortemente voluto.
Intanto l'attrice era in piedi in mezzo alla stanza, osservava Clair
avvicinarsi con il metro in mano e mano a mano che la distanza si
accorciava, un calore nuovo la inondava.
«Devo togliere...» la domanda le morì in bocca, un po' per l'imbarazzo
un po' per il totale abbandono nelle mani di Clair
«Si sarebbe meglio» rispose con tono professionale.
Kristen indossava dell'intimo nero in cotone, semplice ed essenziale
come lei, ma nonostante la semplicità del completo Clair non riuscì a
rimanere del tutto indifferente davanti a quella pelle nuda e candida.
Iniziò a misurarla con il metro concentrandosi sui numeri ormai
impressi nella sua mente. Iniziò dalle spalle, la lunghezza delle
braccia e subito dopo arrivò il petto. Imbarazzata sul da farsi
tentennò un attimo, Kristen colse l'occasione per lanciarle quel
segnale.
Le accarezzò lievemente la guancia provocandole un brivido di piacere,
poi la costrinse a guardarla negli occhi. Clair si aprì in un sorriso
dolce e goffo.
«Scusa...» ma non riuscì a finire la frase che la sua bocca fu riempita
dal sapore di quelle della sua ragazza; fu un bacio profondo e piene di
desiderio che la lasciò senza fiato.
Si strinsero forte tra loro, tra passione e sofferenza, quella nota
amara che condiva il loro rapporto costretto alla segretezza. Si
staccarono ansimanti e subito Kristen fece per togliere la maglietta a
Clair.
«Hei...» la fermò sorridendole dolcemente «... non serve, davvero»
«Io sono pronta» la baciò nuovamente
«Voglio che tu ne sia sicura» quando si staccò dalle sue labbra,
Kristen ne approfittò per toglierle definitivamente la t-shirs
«Lo sono, lo voglio, ti voglio» la voce era roca dal desiderio.
Dolcemente Clair accompagnò l'attrice in camera da letto, facendola
distendere sopra le coperte, la spogliò completamente e Kristen si
sentì osservata come se fosse la cosa più bella del mondo, arrossì a
quella sensazione.
Clair si dedicò al corpo della piccola donna sotto di lei, riempendola
di baci e carezze, inebriata dal profumo della pelle candida. Kristen
sentiva le lunghe ciocche di capelli accarezzarle il ventre, e quando
il piacere la pervase, si rese conto che ancora una volta era lei al
centro delle attenzioni.
«Clair» ansimò
«Sono qui» ritornò al volto della ragazza
«Insegnami» le sussurrò all'orecchio. Sorridendole dolcemente le si
distese accanto, le prese una mano e la guidò nei movimenti senza
distogliere lo sguardo dal suo. Senza sapere come, Kristen si ritrovò a
imitare i gesti gentili e attenti che Clair le aveva riservato poco
prima.
Era un gioco dove ci si scopriva piano piano, donandosi piacere e
amore. Il loro respiro era diventato unico e anche i loro cuori
battevano all'unisono, erano un'unica anima. Ogni centimetro della loro
pelle sembrava risplendere e profumare di qualcosa di diverso, ma allo
stesso tempo familiare: il profumo di Clair e Kristen che era diventate
un “noi”.
Quella notte continuò a nevicare a Vancouver, la neve non si accorse
che in quella piccola stanza d'albergo due ragazze stavano scoprendo la
cosa più bella e devastante allo stesso tempo: il loro amore.
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Dopo quasi un anno ecco il capitolo extra!
ho cancellato la pagina FB non so quando tornerò effettivamente
operativa.
con amore KN
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