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Autore: KuroiNamida_    22/02/2012    2 recensioni
Questa è una storia KRISBIAN!
Clair e Kristen si conoscono a Vancouver durante le riprese di Twilight. Non è facile amare una ragazza quando si è sotto a mille occhi pronti a giudicarti. La pressione dei media, la voglia di amare, la paura continua di essere giudicate. Non è facile amare una ragazza, soprattutto se questa se ne va lasciandoti solo una lettera d'addio.
Una storia che vede Kristen Stewart sotto un'altra luce, sotto un altro tipo d'amore che è pur sempre amore.
L'omofobia è ignoranza.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Kristen Stewart, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Make Love

La neve cadeva lenta e pigra, il vento non soffiava forte, ma ogni tanto i fiocchi volavano leggeri nell'aria creando l'illusione che stessero giocando a rincorrersi. Faceva freddo quella notte a Vancouver, il buio appariva più luminoso sotto quel manto bianco e soffice.
Kristen e Clair erano in camera a guardare la televisione abbracciate sul divano. Era passato un mese da quando l'attrice aveva deciso di provare a vivere quell'amore “diverso”, trentun giorni da quando aveva consolato la ragazza che le aveva cambiato la vita, in quel camerino riscaldato male, tra le lacrime.
Si perse a giocare con le ciocche dei suoi capelli, di solito era Clair che l'accoglieva tra le sue braccia quando si concedevano un momento di intimità alla sera, ma Kristen voleva contraccambiare a modo suo, era stufa di essere oggetto di dolci attenzioni e non artefice, non voleva che la sua ragazza si sentisse trascurata. Era un nuovo equilibro che voleva imparare a  mantenere.
«Vedi! Voglio anch'io diventare così!» disse Clair indicando lo schermo della televisione dove passavano immagini di ragazze in passerella con addosso abiti dalle fattezze monumentali.
«Chi è?» chiese Kristen consapevole della sua ignoranza in materia. Poteva citare tutti i registi indipendenti d'America e non solo, ma quando si trattava di stilisti anche il più famoso le era totalmente sconosciuto.
«Alexander McQueen! E' un Dio della moda! Non è uno stilista è...un artista! Come Vivienne Westwood, una grande donna! Mi piacerebbe, non dico essere come loro, ma almeno lavorare per loro»
«Fai bene ad essere ambiziosa. Una persona che non punta in alto continuerà a vivere nella mediocrità. Fai bene ad inseguire i tuoi sogni» le baciò la testa stringendola più forte a se
«E' un altro il mio sogno» disse imbarazzata Clair
«Ah no? Non volevi aprire un ateliè tutto tu?»
«Si anche...un giorno...ma prima...» si alzò per guardarla negli occhi «Voglio farti un vestito Kris...voglio creare qualcosa per te, che tu possa indossare e mostrare al mondo intero» le sorrise amorevolmente per poi baciarla con lo stesso sentimento. Nuovamente nella bocca di Kristen esplosero quei sapori a qui non si era ancora abituata, non del tutto. Caffè, tabacco e mirtillo bianco. L'aroma più buono del mondo.
«Potresti disegnarmi qualcosa...» soffiò sulle sue labbra che si schiusero in un sorriso
«Dovrei prenderti le misure»
«Hai il metro sempre in borsa, vero?» le chiese alzandosi lentamente con lei. A Clair scappò una risatina dal suono innocente «Che c'è?»
«No nulla...ti voglio bene» e le sfiorò le labbra prima di dirigersi alla borsa dove all'interno non mancava mai ago, filo e metro da sarta. Clair sapeva a memoria le misure della compagna e aveva detto quella frase per dare un incipit che la ragazza non aveva capito “Ti devo toccare” . Non erano necessarie le misure per un bozzetto, potevano mettersi fianco a fianco e pasticciare su dei fogli, ma questo Kristen non l'aveva capito e di certo Clair non si sarebbe fatta scappare l'occasione di sentirla così vicina. Non si reputava egoista, solo che dopo un mese di baci più o meno profondi, sentiva l'esigenza di altro. Naturalmente non avrebbe spinto Kristen a fare qualcosa contro la sua volontà, doveva sentirsi pronta, anche perché dopo relazioni esclusivamente etero poteva risultare traumatico  anche se fortemente voluto.
Intanto l'attrice era in piedi in mezzo alla stanza, osservava Clair avvicinarsi con il metro in mano e mano a mano che la distanza si accorciava, un calore nuovo la inondava.
«Devo togliere...» la domanda le morì in bocca, un po' per l'imbarazzo un po' per il totale abbandono nelle mani di Clair
«Si sarebbe meglio» rispose con tono professionale.
Kristen indossava dell'intimo nero in cotone, semplice ed essenziale come lei, ma nonostante la semplicità del completo Clair non riuscì a rimanere del tutto indifferente davanti a quella pelle nuda e candida. Iniziò a misurarla con il metro concentrandosi sui numeri ormai impressi nella sua mente. Iniziò dalle spalle, la lunghezza delle braccia e subito dopo arrivò il petto. Imbarazzata sul da farsi tentennò un attimo, Kristen colse l'occasione per lanciarle quel segnale.
Le accarezzò lievemente la guancia provocandole un brivido di piacere, poi la costrinse a guardarla negli occhi. Clair si aprì in un sorriso dolce e goffo.
«Scusa...» ma non riuscì a finire la frase che la sua bocca fu riempita dal sapore di quelle della sua ragazza; fu un bacio profondo e piene di desiderio che la lasciò senza fiato.
Si strinsero forte tra loro, tra passione e sofferenza, quella nota amara che condiva il loro rapporto costretto alla segretezza. Si staccarono ansimanti e subito Kristen fece per togliere la maglietta a Clair.
«Hei...» la fermò sorridendole dolcemente «... non serve, davvero»
«Io sono pronta» la baciò nuovamente
«Voglio che tu ne sia sicura» quando si staccò dalle sue labbra, Kristen ne approfittò per toglierle definitivamente la t-shirs
«Lo sono, lo voglio, ti voglio» la voce era roca dal desiderio.
Dolcemente Clair accompagnò l'attrice in camera da letto, facendola distendere sopra le coperte, la spogliò completamente e Kristen si sentì osservata come se fosse la cosa più bella del mondo, arrossì a quella sensazione.
Clair si dedicò al corpo della piccola donna sotto di lei, riempendola di baci e carezze, inebriata dal profumo della pelle candida. Kristen sentiva le lunghe ciocche di capelli accarezzarle il ventre, e quando il piacere la pervase, si rese conto che ancora una volta era lei al centro delle attenzioni.
«Clair» ansimò
«Sono qui» ritornò al volto della ragazza
«Insegnami» le sussurrò all'orecchio. Sorridendole dolcemente le si distese accanto, le prese una mano e la guidò nei movimenti senza distogliere lo sguardo dal suo. Senza sapere come, Kristen si ritrovò a imitare i gesti gentili e attenti che Clair le aveva riservato poco prima.
Era un gioco dove ci si scopriva piano piano, donandosi piacere e amore. Il loro respiro era diventato unico e anche i loro cuori battevano all'unisono, erano un'unica anima. Ogni centimetro della loro pelle sembrava risplendere e profumare di qualcosa di diverso, ma allo stesso tempo familiare: il profumo di Clair e Kristen che era diventate un “noi”.
Quella notte continuò a nevicare a Vancouver, la neve non si accorse che in quella piccola stanza d'albergo due ragazze stavano scoprendo la cosa più bella e devastante allo stesso tempo: il loro amore.


_________________

Dopo quasi un anno ecco il capitolo extra!
ho cancellato la pagina FB non so quando tornerò effettivamente operativa.
con amore KN
   
 
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